Francamente che i francesi facciano tanto casino per due anni in piu di lavoro non di crede nessuno. Lì è qualcuno che appena ha una scusa monta una protesta contro Macron. Che evidentemente è bravo e dà fastidio
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Al solito Gianlini azzecca la premessa – i francesi che non protestano soltanto per la faccenda dei due anni in più – per dedurre miseramente che la protesta sarebbe pilotata da “qualcuno” (qualcuno chi?) che vuole semplicemente danneggiare Macron perché da fastidio (a chi?).
Macron, il bravo Macron come puntualizza Gianlini, da fastidio soltanto ai Francesi come dimostrano i sondaggi che indicano nel 58% la popolazione che sostiene le proteste.
https://www.bfmtv.com/economie/economie-social/social/le-soutien-a-la-greve-et-au-blocage-progresse-apres-le-49-3-sur-la-reforme-des-retraites_AN-202303200037.html
E le proteste, ma sarebbe più giusto dire la rivolta, non sono certo limitate alla riforma previdenziale ma ai numerosi interventi di stampo neoliberista attuati negli ultimi anni dal governo francese su tutto l’apparato pubblico: dai trasporti alla sanità, dalle poste alla scuola.
Una rivolta che dura, quasi ininterrotta, dal 2019, ma che i media si sforzano di rappresntare come la cocciuta ostinazione di un popolo nel preservare pseudo privilegi di un sistema pubblico che si vorrebbe insostenibile.
Un popolo becero e ignorante che non vuole saperne di lavorare due anni in più.
Ecco dunque servito dai media il falso accostamento di una rivolta violenta ad un provvedimento impopolare ma giusto, attuato dal lungimirante Macron.
Eppure basterebbe dar voce agli insorti.
Anzichè mostrare soltanto le immagini delle proteste e degli scontri (e delle centinaia di arresti) si potrebbe intervistare qualcuno dei manifestanti, o qualcuno dei loro leader, così da comprendere meglio le ragioni della protesta, di oggi, di ieri e dell’altro ieri.
Ma i reporter istituzionali, perlomeno quelli di casa nostra, non osano tanto e come nei reportage dall’Ucraina, sanno già prima di partire cosa non devono dire.