Tra gli effetti collaterali della flat tax ce n'e uno di cui nessuno parla: l'ulteriore emarginazione
del lavoro dipendente.
Facciamo due conti, si parte sempre dai numeri, il resto son solo cazzate da stupidissimi webbeti:
Un dipendente che piglia 1500 netti/mese per 15 mensilita' (nel conto ci mettiamo anche il TFR), incassa
22.500/anno netti e costa all'azienda 44.000.
Se il tizio si licenzia, apre la partita IVA e si mette a flat tax e fattura i 40k all'azienda succede una cosa
molto divertente: Considerando che, in relazione al codice ateco, il fatturato viene ridotto del 25/30%
a titolo di spese non ducumentate, hai un imponibile di 30.000 euro sui quali paghi 4500 di IRPEF (o 1500
in regine di startup). A questo devi sommare circa 8000 di contributi, alla fine ti restano circa 8000 in
piu' rispetto allo status di dipendente. Ovviamente perdi tutte le garanzie del dipendente per cui e'
consigliabile solo a individui con una buona professionalita', sopratutto manuale.
Morale della favola, il capitalsmo, pur con le sue nefandezza, concede a tutti delle opportunta'.
Certo, se poi ti metti nella zucca (vuota) di voler fare il calciatore, il ballerino, il musicante, il tronista,
il comunicatore, lo sparacazzate e tutte le stronzate indotte dalla frequentazione massiva del webbe
allora te le vai a cercare, a meno che non sei la figlia di Monica Bellucci e, in tal caso, a 18 anni sei
gia' una modella affermata.
Poi alla fine se la pigliano con l'assessore, il prefetto, il sindaco, il prete e il farmacista, in realta'
l'origine di tutto e' sempre (o quasi) il libero arbitrio.
P.S. non e' certo un caso se la flat tax esiste solo nei paesi con le pezze al culo.