UKRAINA e SANZIONI

 

  By: giorgiofra on Venerdì 29 Marzo 2013 18:34

Fultra, concordo in pieno. Io ricordo bene gli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta. Grande evasione fiscale e grande inflazione. Eppure i soldi giravano per tutti, e quelli che avevano voglia di fare facilmente si arricchivano. In banca si pagavano interessi del 20%, eppure i prestiti si rimborsavano senza problemi. Piuttosto che le megabanche internazionali esistevano tante piccole banche locali, il cui direttore conosceva tutte le sue pecorelle. Se avevi bisogno di 10 milioni li chiedevi al direttore, firmavi due carte e passavi alla cassa. Oggi il tuo rating è deciso da un software che gira a Londra o ad Hong Kong. C'erano pochi centri commerciali e, sopratutto, non c'era l'invasione dei prodotti cinesi. La delocalizzazione era di la da venire. In padre che lavorava era in grado di far vivere tutta la famiglia, far studiare i figli e risparmiare. Oggi si lavora in due e si è pieni di debiti. E non perchè "si vive al di sopra delle proprie possibilità", ma perchè il potere d'acquisto degli stipendi è crollato. Le cose costavano molto più di oggi, in termini reali, eppure si potevano acquistare. Forse perchè quei soldi in più che pagavamo restavano in Italia e, in qualche modo, ci ritornavano. Oggi le cose costano molto meno, eppure non possiamo più comprarle. Più passa il tempo e più mi rendo conto che gli Andreotti, gli Spadolini, i Fanfani, erano dei giganti rispetto alla pletora di inconsistenti quaquaraquà che ha occupato la scena politica italiana degli ultimi decenni.

 

  By: fultra on Venerdì 29 Marzo 2013 15:12

Vincenzo teniamo gli argomenti separati altrimenti pare di stare in un talk show dove ognuno parla seguendo il proprio binario e poi non se ne esce con nulla di fatto. Quando dici >>>Osservo anche, per chi se ne fosse dimenticato, che gli anni '70, quelli della "stampa" facile sono stati i peggiori in assoluto della storia repubblicana prima dell'epoca odierna. Ma qualcuno ricorda l'inflazione a due cifre che distruggeva il risparmio, lo scandalo Lockheed (l'unico caso in Italia in cui un ministro sia finito in galera), le tensioni sociali che sfociarono nel terrorismo, il fatto che la FIAT dovette chiedere l'aiuto di Gheddafi (bel personaggio, certo) per sopravvivere? E la richiesta continua di prestiti dalla Germania garantiti dall'oro della banca d'Italia? E gli spalloni che portavano i soldi in Svizzera? Qualcuno ricorda che negli anni '70 per andare in vacanza all'estero uno doveva accontentarsi di alberghi di basso livello perché c'era un limite ai soldi che si potevano portare fuori e bisognava pure portarseli in traveler's cheque che significava perdere un mucchio di tempo, a meno di non nascondersi i soldi nelle mutande? Lo ricordo bene quando, con i miei genitori, facevo qualche viaggio fuori dall'Italia, il finanziere che rivoltava tutte le valigie per cercare soldi nascosti, roba che manco in URSS. E qualcuno ricorda che il tutto venne risolto, alla fine, con la "madre di tutti gli inciuci", il governo di solidarietà nazionale con lappoggio esterno del PCI che altro non fu che il via libera a tutte le successive ruberie? E voi rimpiangete quegli anni? Io no <<<<< Ti rispondo che sono senza dubbio anni da rimpiangere e ti ho motivato che l'italiano medio ha alzato di molto il suo benessere, causa inflazione o altro non so , ma i fatti sono quelli. Che poi in quegli anni -e non solo- lo stato sotto forma di mamma dissennata abbia fatto errori su errori niente da dire,ma non si è fermato agli anni 70 con Gioia Tauro, ha continuato fino a ieri. Un esempio è la Torino-Lione. Sappiamo tutti che certe infrastutture che servivano 50 anni prima sono ancora indecenti, ma questa è mala politica delle opere, non c'entra una sega con la stampa dei soldi o l'inflazione. Se non hai politici all'altezza qualsivoglia bilancio per quanto bello, sarà trasformato in debito perenne. Tornando alla moneta i fatti sono che con moneta infazionistica si stava meglio, oggi con moneta deflazionistica o addirittura inesistente si va verso il terzo mondo. Evidentemente non è solo un fatto di moneta , ma di come la si usa, resta il fatto che l'italiano medio con l'inflazione ci ha sempre saputo convivere e l'ha usata a suo beneficio, ora con la rigidità imposta dalla non stampa europea o da come la volete chiamare, sta affogando e si tira dietro le generazioni future. Forse , e anzi ne sono convinto è come sostiene l'avvocato Della Luna , postato da Zibordi. Il resto sono chiacchiere inutili mentre qualcuno più scaltro provvede ai fatti concreti come ben spiegato qui, sottraendo ricchezza e lavoro al nostro paesello retto da emeriti e prezzolati nemici della Patria.Andrebbero un giorno processati con norme rigide non so dire quanto da tanto è il disvalore con cui si stanno muovendo. http://marcodellaluna.info/sito/2013/03/01/imporre-un-governo-pro-bilderberg-destabilizzando-le-banche-italiane/ http://www.youtube.com/watch?v=fdpEsqje7-Y

 

  By: Bullfin on Venerdì 29 Marzo 2013 15:04

Allora un ottimo parametro per l'inflazione è il rendimento dei titoli di stato. Ora gli interessi erano negativi reali. SE Spagna e Francia hanno il 18% di rendimento vuol dire che di inflazione nel 1980 erano a 20% come noi in pratica. Gli Usa poco piu' sotto....e non mi si dica che la FED stampava a manetta poi perchè allego il grafico del bilancio lon time.Poi si noterà che vi sono due strappi dei titoli di Stato dagli anni settanta all'ottanta identici al petrolio. Si poi mi si dirà delle correlazioni spurie e andate a ciapa i rat. Infatti lo shortage del petrolio era dovuto alla stampa sisi.... Quindi se volete continuare a raccontare BALLE FATELO PURE. COSI' PALESATE SOLO UNA GRANDE SOMARAGGINE DI NUMERI E FATE SORGERE TANTI SOMARI IN CIRCOLAZIONE CHE VI LEGGONO. con cio' buona Pasqua e speriamo che non solo resusciti Gesu' ma pure la testa di coloro che vanno avanti a slogan letti suoi giornali.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Bullfin on Venerdì 29 Marzo 2013 14:52

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: VincenzoS on Venerdì 29 Marzo 2013 14:50

x Fr@ncesco In quegli anni le famiglie italiane risparmiavano sul loro reddito cifre importantissime, l'Italia era la nazione in cui cittadini riuscivano a risparmiare di più al mondo. Gli italiani nel 1981 riuscivano a risparmiare con la liretta della super inflazione anche il 22-23% del loro reddito. -------------------------------------- Non c'è verso di fare distinguere tra risparmio monetario, che può anche essere fasullo (carta stampata, e risparmio vero. Il risparmio monetario è in ogni caso solo il primo passo. Bisogna vedere come poi le risorse risparmiate vengono utilizzate. Se io "risparmio" non comprando un vestito nuovo per poi dare i soldi risparmiati a mio figlio per comprarsi l'i-Phone, ho solo spostato il consumo da una persona all'altra. E' risparmio vero quando trasformo la rinuncia al vesito nuovo in, ad esempio, un corso di inglese per mio figlio che così migliorerà le sue capacità. E' una cosa così complicata da capire?

 

  By: Bullfin on Venerdì 29 Marzo 2013 14:47

Ho sempre affermato e lo ribadisco con forza che gli anni '70 (quelli della "stampante") sono quelli in cui si sono poste le basi per il disastro successivo, si sono sacvate insomma le fondamenta. Vincenzo quando dici queste cose dici delle grandi falsità. Allora passi il taglio alli sprechi improduttivi perchè mettono soldi in circolo, ma se già alla prima fase dell'immssione abbiamo un servizio che vale è meglio) ma quando dici della stampa degli anni settanta dici delle asinate. I dati lo smentiscono chiaramente. FICCATELO IN TESTA O DA UNA ALTRA PARTE, è IL DIVORZIO CHE HA FATTO DECOLLARE GLI INTERESSI POICHè FINO AL 1981 I TASSI ERANO REALI E NEGATIVI POI SONO DIVENTATI POSITIVI. INOLTRE L'INFLAZIONE NON VI ERA DA NOI MA OVUNQUE. GUARDATI IL PREZZO DEL PETROLIO CHE CORRISPONDE AI PICCHI INFLATTIVI ORA VERAMENTE BASTA FARE VEDERE ASSIEME A HOBI ANTI QUANTO SIETE SOMARI. DAI..SU...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Fr@ncesco on Venerdì 29 Marzo 2013 14:38

[VincenzoS] qualcuno ricorda l'inflazione a due cifre che distruggeva il risparmio ------- Non c'era alcuna distruzione del risparmio. La distruzione del risparmio c'è adesso con l'euro, non allora con la lira. In quegli anni le famiglie italiane risparmiavano sul loro reddito cifre importantissime, l'Italia era la nazione in cui cittadini riuscivano a risparmiare di più al mondo. Gli italiani nel 1981 riuscivano a risparmiare con la liretta della super inflazione anche il 22-23% del loro reddito. Ora invece, con l'eurone e l'inflazione a zero, la quota di risparmio degli italiani è crollata al 6%, e sta continuando a scendere... Come ha ricordato Fultra, fu proprio in quel periodo che gli italiani aumentarono la loro ricchezza e il numero di proprietari di case aumentò in modo esponenziale.

 

  By: VincenzoS on Venerdì 29 Marzo 2013 13:38

x Fultra Se poi giriamo le pagine della storia per guardare alla condizione media degli italiani , quello fu il periodo in cui la gente comune, le masse diciamo, ha potuto diventare proprietaria di una casa con tutti i confort (riscaldamento,acqua calda ,2 bagli,camere aerate e spaziose e ambiente salubre, rispetto ai tuguri in cui era nata) - vediamo che oggi stiamo facendo il passo del gambero. ---------------------------- Ho sempre affermato e lo ribadisco con forza che gli anni '70 (quelli della "stampante") sono quelli in cui si sono poste le basi per il disastro successivo, si sono sacvate insomma le fondamenta. Hai ragione, tutto sembrava andare bene in quegli anni ma forse, prima di pensare a fare sì che tutti diventassero proprietari di casa propria ecc. ecc., si sarebbe dovuto pensare a completare la dotazione infrastrutturale dell'Italia. Invece si pensò a follie come il V centro siderurgico di Gioia Tauro. Quanto più è profonda una crisi economica, tanto più indietro nel tempo ne vanno ricercate le cause. Ma non vi rendete conto che siamo nel 2013 e ancora oggi il tratto Bologna-Firenze dell'autostrada èun autentico calvario? Non parliamo poi della Salerno-Reggio Calabria. Mi meraviglia sempre il fatto che non si riesca a comprendere un concetto che pure dovrebbe essere semplicissimo e che cioè il benessere è il frutto dell'investimento in strutture produttive, del loro ammordenamento e della loro manutenzione nel tempo. E che si destinano le risorse non a ciò ma ai viaggi alle Maldive prima o poi il giocattolo si rompe.

 

  By: fultra on Venerdì 29 Marzo 2013 11:55

Vincenzo dice>> E qualcuno ricorda che il tutto venne risolto, alla fine, con la "madre di tutti gli inciuci", il governo di solidarietà nazionale con lappoggio esterno del PCI che altro non fu che il via libera a tutte le successive ruberie? E voi rimpiangete quegli anni? Io no _______________________________________________________ Lo affermi tu stesso che quello è stato il confine oltrepassato il quale tutto è andata a scatafascio PIU' di prima, se prima non ti garbava. Quindi rimpiangere quegli anni precedenti all'inciucio non sarebbe da folli anzi. Poi perchè guardare la pagliuzza del finanziere che ti cerca i soldini in tasca quando vai in vacanza -cosa peraltro bipassabile senza grandi problemi dài, giusto come esempio delle cose assurde che si potevano evitare, e accettare magari o non accettare ma subire come oggi- che ti mettano un tassametro all'asse del wc, per poter pagare chi ti monta quel tassametro. Comunque fai un'indagine e troverai che quei tempi oggi son visti come un periodo d'oro , anche per il modo di vita non gravato da continue tensioni politiche che ti avvelenano la vita quotidiana privata e lavorativa e portano ad una lotta sociale dove qualcuno vorrebbe emergere solo per essere più bravo a far approvare leggi pro domo sua che non pro populo. Leggi tassazioni folli su tutto, dico tutto nel senso di nulla escluso. Se poi giriamo le pagine della storia per guardare alla condizione media degli italiani , quello fu il periodo in cui la gente comune, le masse diciamo, ha potuto diventare proprietaria di una casa con tutti i confort (riscaldamento,acqua calda ,2 bagli,camere aerate e spaziose e ambiente salubre, rispetto ai tuguri in cui era nata) - vediamo che oggi stiamo facendo il passo del gambero.

 

  By: VincenzoS on Venerdì 29 Marzo 2013 08:41

x Fr@ncesco Sino al 1982 l'Italia era la nazione europea dove le tasse erano più basse in assoluto. ------------------------------------------------ Osservo che non hai risposto alla mia domanda. Osservo anche, per chi se ne fosse dimenticato, che gli anni '70, quelli della "stampa" facile sono stati i peggiori in assoluto della storia repubblicana prima dell'epoca odierna. Ma qualcuno ricorda l'inflazione a due cifre che distruggeva il risparmio, lo scandalo Lockheed (l'unico caso in Italia in cui un ministro sia finito in galera), le tensioni sociali che sfociarono nel terrorismo, il fatto che la FIAT dovette chiedere l'aiuto di Gheddafi (bel personaggio, certo) per sopravvivere? E la richiesta continua di prestiti dalla Germania garantiti dall'oro della banca d'Italia? E gli spalloni che portavano i soldi in Svizzera? Qualcuno ricorda che negli anni '70 per andare in vacanza all'estero uno doveva accontentarsi di alberghi di basso livello perché c'era un limite ai soldi che si potevano portare fuori e bisognava pure portarseli in traveler's cheque che significava perdere un mucchio di tempo, a meno di non nascondersi i soldi nelle mutande? Lo ricordo bene quando, con i miei genitori, facevo qualche viaggio fuori dall'Italia, il finanziere che rivoltava tutte le valigie per cercare soldi nascosti, roba che manco in URSS. E qualcuno ricorda che il tutto venne risolto, alla fine, con la "madre di tutti gli inciuci", il governo di solidarietà nazionale con lappoggio esterno del PCI che altro non fu che il via libera a tutte le successive ruberie? E voi rimpiangete quegli anni? Io no

 

  By: Fr@ncesco on Venerdì 29 Marzo 2013 02:05

[VincenzoS] Scusami, quanto è la spesa pubblica in Italia? -------- Sino al 1982 l'Italia era la nazione europea dove le tasse erano più basse in assoluto. Ed era presente un robusto sistema di welfare. L'aumento della pressione fiscale nasce dall'avere pensionato il MOLTIPLICATORE KEYNESIANO a favore di misure prodromiche al PAREGGIO DI BILANCIO (e, quindi, all'euro). Cioè, è inequivocabile: dal momento in cui l'Italia si era ficcata nello SME, la Banca d'Italia aveva smesso di finanziare il Tesoro, si era iniziato con gli scontrini fiscali, la lotta all'evasione etc - ossia a tutti quei fenomeni che bene conosciamo, e che oggi hanno assunto proporzioni parossistiche - l'Italia aveva incominciato a imballarsi e la pressione fiscale ad aumentare. Notare che la lotta politica che portò a tali mutamenti fu ferocissima, e questa lotta sfociò nella ^LITE DELLE COMARI#http://it.wikipedia.org/wiki/Lite_delle_comari^: • Storia Il 23 agosto del 1982, il repubblicano Giovanni Spadolini, primo Presidente del Consiglio dei Ministri non democristiano della storia dell'Italia repubblicana, formò il suo secondo governo e giurò nelle mani del presidente della Repubblica Sandro Pertini: l'esecutivo possedeva la stessa compagine del precedente e i giornali lo descrissero ironicamente come governo fotocopia, espressione che ebbe una fortuna successiva. In particolare, furono confermati nei due dicasteri economici più importanti, quello delle Finanze e quello del Tesoro, rispettivamente il socialista Rino Formica e il democristiano Beniamino Andreatta, che già in precedenza avevano avuto dei significativi screzi. La polemica tra Andreatta e Formica giungeva alla fine di una dura contrapposizione politica tra i due ministri, in merito alla recente questione della "separazione dei beni" tra Tesoro e Banca d'Italia (allora guidata da Carlo Azeglio Ciampi), consistente nel sollevamento di Bankitalia dall'obbligo della garanzia del collocamento integrale in asta dei titoli pubblici offerti dal Ministero del Tesoro. La "separazione consensuale" avvenne senza il minimo coinvolgimento, quantomeno formale, del parlamento, e aveva provocato non pochi problemi al governo Spadolini I e II, soprattutto per il repentino aumento del fabbisogno finanziario dello stato (e del conseguente indebitamento dello stato) che essa aveva determinato. Formica, per far fronte all'emergenza dei conti pubblici, propose (nella parole di Andreatta) "di rimborsare una quota soltanto del debito del Tesoro con una specie di concordato extragiudiziale".[1] Alla proposta di Formica, Andreatta rispose "a rime baciate", paventando il panico che da tale decisione sarebbe derivato sullo stato di salute delle finanze statali.[1] Si parlò anche della possibilità, sostenuta da Formica, di giungere in tempi brevi a una tassazione delle rendite finanziarie e, in particolare, di BOT e CCT.[2] La contrapposizione fu all'origine del duro scambio di battute successivo. La "lite" tra i due era iniziata tra l'aprile e il maggio di quell'anno, quando Andreatta aveva detto, riferendosi al PSI, "quel partito ha in mente per l'Italia una forma di nazionalsocialismo". Di fronte alle inevitabili proteste l'economista di Trento si difese, affermando di aver inteso "socialismo nazional(ista)" ma di essersi espresso all'inglese, con l'aggettivo prima del sostantivo: la vera critica che intendeva muovere al PSI, a suo dire, atteneva all'indirizzo socialista e nazionalista del partito, ostinatamente contrario ai processi di privatizzazione e di liberalizzazione dell'economia. Questa spiegazione non placò le polemiche, che si conclusero - provvisoriamente - solo per intervento del Quirinale. Ambienti vicini al Palazzo furono autorizzati a riferire che Sandro Pertini (il quale, da socialista, aveva combattuto il nazionalsocialismo nel CLN) giudicava "disgustoso" il commento di Andreatta...

 

  By: VincenzoS on Venerdì 29 Marzo 2013 00:43

Giorgio, quella famiglia non era tischia perché quello che non spendeve in calzini lo spendeva in gru e altre attrezzature che avevano lo scopo, ad esempio, di costruire nuove case per altre persone a prezzi più bassi di quanto sarebbe avvenuto se fossero state costruite a mano. Chiediti una cosa: a cosa servono i frigoriferi? La risposta immediata è che servono a conservare il cibo. La risposta vera è che servono a sprecarne di meno, quindi a doverne produrre di meno. Non è quindi il "consumo" che ha reso possibile dare, tutto sommato, abbastanza da mangiare a 7 miliardi di persone quanto piuttosto il fatto che, grazie ai frigoriferi, si risparmia cibo. Eliminare i frigoriferi per aumentare la produzione di cibo non ci renderebbe più ricchi, ma più poveri. Se domani mattina qualcuno inventasse una pillola magica per dimezzare i consumi di benzina delle auto, saremmo più ricchi, la prosperità aumenterebbe perché risparmieremmo risorse scarse. U mi dici che poi molti rimarrebero disoccupati; non è vero, si dedicherebbero a cose che oggi non si possono fare per mancanza di risorse oppure alla fine lavoreremmo tutti un po' di meno, come è avvenuto nel corso degli ultimi due secoli. 100-150 anni fa la gente lavorava 60-70 ore alla settimana, oggi 40, e facciamo pure un mese di ferie. Tu dici che la spesa degli altri è il tuo reddito, ma rifletti su una cosa. Tu fai mobili per poi comprare cibo, vestiti e altre cose. Cosa ti impedirebbe, se nessuno comprasse i tuoi mobili, di produrti da solo il tuo cibo e cucirti i tuoi vestiti. Avresti lo stesso il tuo reddito finale, il cibo, i vestiti. Ma non lo puoi fare perché il tuo capitale fisico sta nelle seghe, nelle pialle e in tutte le altre attrezzature che utilizzi. E il capitale umano nella sapienza che hai acquisito. La disoccupazione è il risultato della carenza di capitale (non soldi, ma beni capitali) impiegato per aumentare la produzione o impiegato in cose sbagliate e in un capitale umano formato per fare cose che non servono. Questa è la vera sfida per risolvere la crisi; come risparmiare, cioè come dedicare risorse a investimenti che ci consentano un uso migliore di risorse scarse e come fare sì che le risorse umane siano impiegate a fare qualcosa che serve veramente. O pensiamo che mettendo altre persone negli uffici pubblici e pagandogli uno stipendio ci arrichiremo? Nella termodinamica esiste un concetto che si chiama entropia, forse ne avrai sentito parlare, quando si dice che l'entropia dell'universo è in aumento. E' dato dal rapporto tra la quantità di calore, energia, disponibile e la temperatura a cui si trova. Più bassa è la temperatura, più alto il rapporto e quindi l'entropia e meno valore ha quell'energia. L'aumento dell'entropia è un fatto inevitabile che prima o poi, fra qualche miliardo di anni, fermerà il mondo. E' il consumo che fa aumentare l'entropia. E' l'ivestimento che mantiene l'entropia bassa, il consumo la fa salire

 

  By: giorgiofra on Giovedì 28 Marzo 2013 20:50

Vincenzo, permettimi un piccolo appunto. Innanzitutto la famiglia da te citata si è arricchita perchè altri hanno consumato. Se la gente non comprasse degli appartamenti o non frequentasse delle palestre, difficilmente le persone da te citate si sarebbero arricchite. Se tutti noi diventassimo parsimoniosi, risparmiassimo acquistando giusto l'indispensabile, il 70% delle aziende andrebbe in malora. Perchè non deve sfuggirti che la gran parte della produzione riguarda cose o servizi non indispensabili. La gente potrebbe non andare in pizzeria o al bar, potrebbe rinunciare al telefonino o all'abbonamento a sky tv, potrebbe non cambiare l'auto e tirare con lo scassone che ha, potrebbe non andare in vacanza, potrebbe ridurre della metà l'acquisto di indumenti, potrebbe andare dal parrucchiere la metà delle volte. In questo modo tutti riuscirebbero a risparmiare, se non fosse che ci ritroveremmo con una massa enorme di disoccupati. Quanta gente occorre per produrre tutto quanto ci è indispensabile? Forse 2 o 3 milioni di persone. E gli altri cosa farebbero? E coloro che hanno risparmiato dei soldi, cosa ne farebbero? Credi forse che qualcuno li prenderebbe a prestito per investirli producendo cose che nessuno comprerebbe? O forse credi che potrebbe acquistare appartamenti che non potrebbe affittare a nessuno, considerando che la gente non avrebbe reddito? Risparmio e consumi debbono essere in equilibrio, entrambi parimenti importanti. A differenza di quanto sostieni, chi spende il denaro che ha guadagnato genera lavoro per tutti coloro che producono i beni e i servizi, quasi sempre non indispensabili. La settimana prossima ci sarà la festa patronale al mio paese. Il comitato ha raccolto 150 mila euro, che spenderà per cose inutili: luminarie, fuochi pirotecnici, intrattenimenti musicali. Eppure ci sono centinaia di miglia di italiani che lavorano in questi settori. Cosa farebbero se si eliminassero questi sprechi? Cosa potrebbero produrre di indispensabile che già non sia prodotto? La verità, caro Vincenzo, è che la famiglia da te citata è composta di avari, che, in fondo, sono le persone più povere che esistono. E lo sono perchè non hanno ne per se ne per altri. Personalmente preferisco le persone prodighe, quelle che guadagnano e spendono, rimettendo i soldi in circolazione e facendo lavorare anche altri. Se ti riesce, citami un solo paese ricco in cui i consumi non indispensabili siano minimi. Non mi pare che i paesi scandinavi, ad esempio, siano abitati da persone che risparmiano più degli italiani, eppure vi è benessere diffuso. Quando si consuma si stimola la produzione. Non esisterebbe produzione senza consumi. E solo la produzione è ricchezza vera. Non lo sono ne il denaro ne il risparmio. Gli stessi investimenti, che sono risparmio sano, non verrebbero effettuati se non vi fosse la convinzione che essi consentissero di produrre beni che il mercato acquisterebbe. Chi aprirebbe una palestra se si sapesse che la gente non la frequentasse per risparmiare? E se non aprissero palestre cosa farebbero tutte le aziende che producono attrezzi per il fitness? E quelle che gli forniscono i cuscinetti o le guarnizioni? Che fine farebbero le aziende che producono arredi per bar e ristoranti se la gente smettesse di frequentarli? Caro Vincenzo, così come i ricchi possono esistere esclusivamente perchè esistono i poveri, così i parsimoniosi possono esistere perchè sono una minoranza, e possono risparmiare ed accumulare denaro grazie a tutti quelli che invece spendono. P.S. A mio parere il denaro ha valore esclusivamente nel momento in cui viene speso. Il denaro messo da parte, se supera una certa soglia, è come un macigno legato al piede dell'economia.

 

  By: marcobaldi on Giovedì 28 Marzo 2013 20:46

VincenzoS: Lungi da me difendere l'iperconsumismo e tanto meno la smania dell' apparire, pero', insomma, questa famiglia tua amica, son diventati ricchi ma campano come dei poveracci, tanto valeva rimanre poveri... E poi, quello che non vi entra nella zucca proprio e' la macroeconomia, mettiamo che tutti sono grandi risparmiatori, e gli italiani sono dei veri e propri campioni mondiali del settore, altro che balle, che succede se tutti risparmiano e nessuno spende? Come fanno a crescere i risparmi se non c'e' qualcuno che spende e ti fornisce i ricavi da accumulare????

 

  By: Morphy on Giovedì 28 Marzo 2013 20:26

Vincenzo, Complimenti per la storia. Bella. morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...