By: GZ on Lunedì 11 Febbraio 2013 01:24
Il Financial Times dichiara nel suo editoriale di oggi che una vittoria di Berlusconi sarebbe un disastro e che bisogna votargli contro: ^"Italy should just say no to Silvio. A Berlusconi win would be a disaster for the country#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/c40c19bc-71ef-11e2-886e-00144feab49a.html#axzz2KXg81yzq^.
Nel caso di elezioni francesi, americane, spagnoli, tedesche e le stesse elezioni inglesi non si sono mai sbilanciati tanto. L'Italia è diventata un caso limite di malgoverno per cui dato il disastro in cui siamo anche al Financial Times se ne accorgono ?. Ma la Grecia o la Spagna e il Portogallo o la stessa Irlanda, che finora hanno sofferto un collasso economico maggiore del nostro ? Come mai al Financial Times nelle elezioni spagnole non avevano preferenze, nonostante il paese sia affondato, sia sotto i socialisti di Zapatero che sotto sotto i popolari ora di Rajoy ? Finora il Financial Times ha avuto un editoriale (ma non quello non firmato che esprime la linea del giornale) un poco critico di Monti e il solito fuoco di sbarramento contro Berlusconi. Può darsi che diano veramente fastidio le ^maialate di Berlusconi come quella di ieri#http://www.vanityfair.it/news/italia/13/02/10/video-silvio-berlusconi-lei-viene-impiegata-green-power^ che in effetti sembrano un sintomo di sfasamento mentale. D'altra parte ci sono cose più importanti che succedono :
^"Crisi Spagna, più lavoro e niente festivi per lavoratori della grande distribuzione"#http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/10/spagna-contro-crisi-piu-26-ore-di-lavoro-e-no-festivi-in-busta-paga-fino-al-2016/494611/^
..... El Corte Inglés, Carrefour, Ikea, Cortefiel, C&A, Alcampo, Leroy Merlin .... I 320 mila spagnoli impiegati nelle grandi catene lavoreranno 26 ore in più all’anno – fino a un totale di 1796 – con lo stesso stipendio e fino al 2016. Certo, le parti promettono di sedersi attorno al tavolo delle trattative per studiare future modifiche, ma solo se nei tabulati delle vendite comparirà di nuovo uno segno positivo. E non solo. L’accordo cancella gli extra per i giorni festivi. Insomma che si domenica o lunedì a Madrid importerà poco. L’impresa sborserà dai 350 ai 500 euro, ma solo per i dipendenti che nel 2012 hanno lavorato nei giorni festivi tanto da aver diritto a più di 350 euro in busta paga. Peccato però che la maggior parte in media abbia maturato tra le 150 e le 170 euro, come denunciano i sindacati Ccoo e Ugt che si sono rifiutati di firmare il documento. Ma c’è di più: il nuovo contratto collettivo stavolta obbliga tutti ma proprio tutti, con tanto di clausola, al lavoro domenicale. Se poi l’azienda non ce la fa, e le vendite soffrono una caduta del 27 per cento nei prossimi tre anni, una postilla permetterà di rescindere il contratto. Insomma, giganti come Ikea o Carrefour, ad esempio, potranno riformulare il contratto aziendale, liberi di imporre ulteriori tagli di stipendi.