La grande fuga dalle università - lutrom
¶
By: lutrom on Giovedì 31 Gennaio 2013 18:37
Avete letto questi dati? stranissima la percezione che la realtà fosse opposta!
(che siano tutti i figli unici di cui parlava Anti, con 4 bilocali da ereditare e che non han più alcuno stimolo a studiare?)
LA DENUNCIA DEL CUN (CONSIGLIO UNIVERSITARIO NAZIONALE)
La grande fuga dalle università
«In 10 anni scomparso un ateneo»
Gli immatricolati sono scesi da 338.482 (2003-2004) a 280.144 (2011-2012). Giù anche il numero dei professori...
--------------
Gianlini, ma stai scherzando?? Avevi la percezione che la realtà fosse diversa?? Forse dovresti imparare a guardarti intorno (detto senza offesa): non è difficile...
Ad esempio nelle mie zone vedo che i ragazzi a cui insegno (e sto in un liceo...) sono sempre meno motivati nel proseguire gli studi universitari, la scuola e l'istruzione interessano sempre meno.
Parliamoci chiaramente, se si guardano intorno è pieno di laureati che non trovano lavoro, è pieno di laureati (e non tutti in materie come filosofia e scienze della comunicazione!!) che lavorano per stipendi da fame: uno può dire che lo studio è bello, la cultura è una grande cosa, ma alla fine, si dice qui da me, "pe regnì la panza ce uonn gli maccarune", cioè poi alla fine uno spesso guarda a quanto ti rende lo studio.
Poi neanche lo stato assorbe più la disoccupazione intellettuale: una volta un laureato poteva sperare anche di vincere un concorso nella pubblica amministrazione, ma oggi questa assume sempre meno e licenzia soprattutto i laureati giovani ed assunti a tempo determinato; ad esempio i tagli (forti) nella scuola li hanno subiti i giovani precari (i supplenti annuali e non), licenziati in massa, magari anche con dottorati e pubblicazioni valide, e non certo i vecchi docenti di ruolo (che magari neanche sanno cosa è un dottorato).
Poi un ragazzo vede uno che fa il commesso in un supermercato (con tutto il rispetto per questo lavoro) e che magari a 23 anni guadagna 1.000 euro al mese, invece poi vede un laureato in ingegneria che, dopo diversi anni dalla laurea, con molti più anni sulle spalle, guadagna solo 100-200 euro in più al mese: certo, non è sempre così (io sto al centro Italia e non certo in una delle zone più ricche), ma i casi così stanno diventando tanti, troppi.
Poi i ragazzi hanno gli occhi per guardare e vedono magari professori di ruolo che, causa miseri stipendi e tassazione alle stelle, vestono come i proletari di Marx, e allora pensano: questo qua mi vuol far studiare e lui vive come un pezzente: e che io sono scemo come lui??... Oggi, ad esempio, ho visto un mio collega di ruolo che veniva a scuola con un'auto con praticamente le gomme che definire lisce è dire poco (tra un po' camminerà con il ferro delle ruote...): mi ha detto che soldi non ne ha proprio...
Poi va anche detto che questa istruzione non funziona proprio e non forma al lavoro: ieri ho incontrato una ragazza mia ex allieva, diplomata 4 anni fa, che mi ha detto che loro gli esami di informatica all'università (anche quelli "pratici") non li fanno al computer, ma su fogli di carta, perché di computer utilizzabili ce ne sono pochissimi... E' una brava ragazza, seria e studiosa, ma è demotivata (anche causa futura probabile disoccupazione): come darle torto??...