Tassare la ricchezza netta invece dei redditi

 

  By: pana on Martedì 13 Dicembre 2011 13:23

ma negli anni 70 il petrolio era a 10 $ e non a 120$ ! c'entra ? non c'entra niente ? lo vedremo perche salira ancora

USA News | Trump’s ‘Only Choice’ May Be To Declare Bankruptcy As $454m Bond Deadline Looms | N18V - YouTube

 

  By: giorgiofra on Martedì 13 Dicembre 2011 13:02

Proprio stamani parlavo con un conoscente che gestisce un bar, sul fatto che a malapena riesce a prendere i soldi per la spesa. Per sua fortuna il locale e la casa di abitazione sono di sua proprietà. Tale proprietà fu acquistata agli inizi degli anni '80. Altri presenti entrarono nella discussione e tutti concordammo su un fatto indiscutibile: tra gli anni settanta ed ottanta il tasso di inflazione viaggiava a due cifre, ed in banca si prendevano soldi dal 18 al 24 per cento di interesse. Eppure il lavoro non mancava e le imprese, di qualunque tipo, crescevano, assumevano e macinavano utili. Gran parte della ricchezza oggi disponibile è stata accumulata il quel periodo. La pressione fiscale era meno asfissiante, e gli utili sottratti a tassazione venivano investiti nelle attività, che infatti proprio in quegli anni crescevano. Nessun giovane che avesse avuto voglia di lavorare avrebbe avuto difficoltà a trovare un impiego, ed infatti ci si sposava abbastanza giovani, con la certezza di poter mantenere la famiglia. Le cose, in termini reali, costavano molto più di oggi, eppure chi aveva un lavoro riusciva a vivere tranquillamente ed a risparmiare. Al mio paese c'erano solo 3 banche, a carattere locale, ed i direttori, compaesani dei loro clienti, conoscevano tutti i loro polli, e concedevano finanziamenti al momento senza tante scartoffie. Quando andavo in banca a chiedere 5 milioni di prestito il direttore mi faceva firmare delle carte ed al momento stesso chiamava il cassiere e gli diceva di darmi quanto mi serviva. Le regole ed i controlli erano pochi, e la gente godeva di quella libertà di iniziativa che sola consente la creazione di ricchezza. Poi sono arrivati: la globalizzazione, il liberismo sfrenato, una normativa asfissiante, l'aumento della pressione fiscale, il dominio della finanza, le grandi concentrazioni bancarie ed industriali, le privatizzazioni, la moneta unica senza una banca controllata dallo stato, e tutto è finito a puttane. Ben venga, quindi, una inflazione a 2 cifre se questo consente di rianimare un paese in agonia. Che lo stato crei moneta, abbatta il debito pubblico, a smetta di rompere i coglioni. Ma sopratutto che ci restituisca quella libertà che giorno dopo giorno ci sta sottraendo.

 

  By: Trucco on Martedì 13 Dicembre 2011 11:32

Faccio un esempio per dipanare la matassa. Se l'Italia avesse la sua lira e anziché emettere debito battesse moneta, mentre gli USA continuano a emettere titoli di debito spinti dal controllo delle plutocrati banche giudee, il nostro Giorgiofra, preferirebbe detenere i suoi risparmi in lire o in dollari? Perche' alla fine e' di questo che stiamo parlando. Ripeto la mia idea: questa cosa di creare denaro dal nulla, la si può concepire se lo fanno tutti gli stati, e poi a seconda di chi stampa di più e di chi meno, e dalla fiducia nell'operato dei governi, il cambio tra valute potrebbe oscillare in un senso o nell'altro ma in maniera limitata. Invece se a fare certe politiche e' solo un Paese, poi deve imporre pesanti leggi restrittive per far circolare la valuta nazionale al posto di altre.

 

  By: hobi on Martedì 13 Dicembre 2011 09:59

Concordo. Il problema non è stampare o non stampare. Il problema è chi si vuol favorire con lo stampaggio. Se io porto le tasse sul lavoro a zero ed il deficit dello stato così formatosi lo copro con lo stampaggio,favorisco ,evidentemente,una certa classe sociale. Se invece faccio comprare dalla Banca Centrale i titoli di stato dei PIIGS favorisco principalmente il capitale. Mettere in funzione le stamparie è un atto politico. I somari pensano che sia una scelta economico/finanziaria. Hobi

 

  By: muschio on Martedì 13 Dicembre 2011 01:09

ah certo! stampiamo e diventiamo più ricchi! sembra di parlare con dei marziani!

 

  By: demo00 on Lunedì 12 Dicembre 2011 22:35

STAMPARE ragazzi STAMPARE! l'ultimo problema dell'anno che verrà sarà l'inflazione. Se tiri via benzina, gasolio, energia elettrica, autobus, servizi postali, treni, autostrade ecc.... e l'aumento IVA (si insomma tutte quelle spese che in qualche modo sono collegate con lo Stato) il risultato è che siamo in deflazione altrochè inflazine! I prezzi del consumo (telefono, pc, televisori, divani, mobili, tappeti ecc.) sono in calo, le case costano meno, non vi siete accorti che i saldi di fine estate quest'anno sono iniziati a Luglio!!! gli affitti negozi uffici sono abbassati, i supermercati fanno a gara di offerte e/o sconti buoni spesa ecc... stampare o ci saranno altri 5 anni di crisi minimo

 

  By: XTOL on Lunedì 12 Dicembre 2011 20:18

spiace dirlo, ma mi pare che gz sia salito sul cavallo sbagliato. qui c'è ^un buon articolo#http://seekingalpha.com/article/242669-the-trouble-with-modern-monetary-theory^ (troppo lungo per aver voglia di tradurlo, sorry) in cui si spiega correttamente cosa non va nell MMT. ne incollo la parte riassuntiva, ma vale decisamente la pena leggerlo tutto. prima però aggiungo un paio di considerazioni personali: 1 la MMT sembra fatta apposta per avere come sbocco finale una moneta mondiale, proprio quello che vorrebbero le elite tanto "care" a gz.. 2 indipendentemente da questo, la MMT ipotizza un totale controllo della finanza sull'economia reale.. NOOOOOOOOOO grazie 3 x GiorgioFra aggiungerei che la crisi purtroppo poggia su basi assai più solide: i malinvestimenti (dovuti al pluriennale eccesso di offerta di denaro) devono essere riassorbiti e questo farà molto male a tutti se il riassorbimento sarà equamente diviso (figuriamoci...!) oppure malissimo a molti... Final Recap So now let’s wrap this up with a recap: MMT says it’s important to understand the government is self-funding and can’t run out of money. We say “meh” – this is true but not that big a deal. It’s the functional equivalent of saying Uncle Sam owns a printing press with no “off” button. MMT says (or strongly implies) deficits don’t matter because the Monopoly banker can’t go broke. Again we say “meh” – not the critical point. If the Monopoly banker (i.e. the Federal government) abuses his priveleges, investors can shift their preferences. They can walk away from the Monopoly board and go play “Clue” instead, moving their assets into fiat alternatives. MMT verbally acknowledges that governments cannot “spend and spend” unproductively, but fails to pursue the implications of this truth. The overwhelming message of MMT (and especially of Mosler!) is that the United States government is “unconstrained” in all the ways that matter – a serious inconsistency. MMT says there will always be a demand for currency because of taxes and payments and transactions. We rebut this by pointing out how easy it is to avoid holding a currency, even your own local one, by conducting all necessary business solely at the point of transaction. There is no reason a U.S. based business couldn’t hold its cash reserves in Swiss Francs or crude oil if need be, converting to dollars for payment purposes on a just-in-time basis. A U.S. employee paid in $USD can do the same thing, converting dollars to something else the moment they hit the account. MMT implies that U.S. government self-funding equals financial immortality. We say no, the ability to avoid technical default does not translate to a free pass. Even a self-funding monetary system can experience severe decline if investors lose faith and shift their preferences at an escalating rate. MMT suggests that governments are special economic entities worthy of their own 5th-dimension-like rules. We say no, governments are faced with implied collateral requirements and leverage credibility restraints just like anyone else. It is the wealth of the real economy that gives a government leverage, little different than the leverageble and accessible wealth within a household or a business.The ability to write blank checks against one’s own IOUs is great, but not a qualifier for special treatment above and beyond other economic entities. MMT glosses over the importance of productivity and prudent investment — paying lip service to such, but then promoting contradictory assertions. Another MMT aphorism, “the gold alchemist can never run out of gold,” shows the deeply misguided psychology that MMT cultivates. The United States government is not an “alchemist.” It cannot conjure up gold. It can simply expand or contract credit flows to good or ill consequences, depending on the soundness of its choices… and a successive chain of ill choices can lead to disaster. MMT does not fully account for the role that bad spending, unproductive debt build-up, and malinvestment surges have in fueling Austrian style boom-bust cycles, which have been around for centuries (or even millennia). The supernova model demonstrates these effects quite clearly. MMT fails to acknowledge, let alone give proper weight to, the fact that THE REAL ECONOMY IS WHAT MATTERS. This negligence is shown by the wackiness of “Mosler’s law,” which assumes that all spending can be beneficial by decree, regardless of whether such spending translates productively to real economic benefit or no. The short-sightedness of MMT is also shown by the “Monopoly banker” and “alchemist can’t run out of gold” memes, which de-emphasize the importance of real economy impacts in favor of playing up a trivial point. MMT ignores the lessons of history in its general smugness as to the U.S. financial position. Once again, lip service is paid – “yes we must be responsible” etc – but the main assertions of MMT sing a much more cavalier tune and are thus all wrong. We should not think of the United States government as an all-powerful entity that is financially immortal. We should perceive it for what it is – a facilitator of overextended empire, making a semi-alarming series of unproductive spending choices, with all the latent dangers that such a profile entails.

 

  By: robom1 on Lunedì 12 Dicembre 2011 17:29

12/12/2011 15:59 Crisi: S&P, a Eurozona serve altro shock, Germania nel mirino (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 dic - L'Eurozona ha bisogno di un nuovo shock per rendersi conto della gravita' della situazione e risolvere la crisi del debito. Parola di Standard & Poor's. "Probabilmente servira' un altro shock prima che tutti nell'area euro guardino nella stessa direzione, per esempio che una grossa banca tedesca incontri vere difficolta' sul mercato, il che, a breve termine, e' una possibilita' molto concreta", ha dichiarato Jean Michael Six, capo economista di S&P. "A quel punto si renderanno veramente conto che sono tutti sulla stessa barca e che anche le istituzioni tedesche possono essere colpite dal contagio. Ho paura che ci sia veramente bisogno di qualcosa del genere", ha aggiunto l'esperto. Per Six il vertice Ue della settimana scorsa ha rappresentato un progresso "per rendere i governi mentalmente pronti a impegnarsi a scrivere in un format costituzionale una strategia di bilancio a medio termine, che consentira' alla Bce di diventare quello che al momento non e', almeno ufficialmente, un prestatore di ultima istanza". liz (RADIOCOR) 12-12-11 15:59:30 (0226) 5 NNNN

 

  By: robom1 on Lunedì 12 Dicembre 2011 17:15

Secondo me il ragionamento che fa Zibordi seguendo l'economista australiano (il discorso di stampare e distribuire alle famiglie) è corretto. Occorrerebbe pero' (a mio avviso) venisse effettuato da tutte le economie in quanto non vorrei che un incremento di massa monetaria isolato (seguito da una sola economia o di un solo macrogruppo) corrispondesse una riduzione del tasso di cambio (e quindi inflazione sulle merci importate).

 

  By: Bullfin on Lunedì 12 Dicembre 2011 16:25

al di fuori dei partiti non cambi un fico secco. Tutti questi movimenti bizzarri (tranne quello di Grillo che funziona ma solo perche' e' sotto la guida di un Profeta) non hanno ne capo ne' coda. Quando cominci a sentire: noi siamo contro tutti i partiti allora e' solo fuffa. GRILLO COME TUTTI I PARTITI, MOVIMENTI E ORGANIZZAZIONI SARA' ASSORBITO DA UNA LEGGE FISIOLOGICA DI QUALSIASI ORGANIZZAZIONE CHE CON IL TEMPO TENDONO ALL'OLIGARCHIA CON RELATIVE CONSEGUENZE DI TRUFFE E SOPPRAFFAZIONI A DANNI DELLA MINORANZA DEL PARTITO O MOVIMENTO E IN CASO DEL GOVERNO DEL PAESE DEI CITTADINI A LORO AVVERSI... MI COMPLIMENTO CON TUTTI QUELLI CHE CREDONO ANCORA ALLA POLITICA....E' UN PO' COME IL PUPO CHE CREDE A BABBO NATALE..... ALEA IACTA EST. Prendi la manifestazione delle donne di ieri, reclamano solo un qualche potere, abbiamo visto cosa succede con le donne in politica: un allegro troiao fatto di scimmiette ammaestrate a ripetere sempre le stesse cose! UN ALLEGRO TROIAIO FATTO SIA DI DONNE CHE DI UOMINI, PERO'. IN POLITICA CHI NON FA LA SCIMMIETTA AMMAESTRATA E RIPETE LE COSE SONO I CAPI PARTITO E LE SEGRETERIE....TUTTI GLI ALTRI SONO LIGI SCOLARETTI.....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: eumeo on Lunedì 12 Dicembre 2011 13:20

E' una convinzione tua elaborata su qualcosa che hai letto o l'hai sentita da Santoro mentre compravendevi numeretti su internet?

 

  By: antitrader on Lunedì 12 Dicembre 2011 13:08

"e per questo bisogna lavorare indipendentemente dagli schieramenti politici." Balle! al di fuori dei partiti non cambi un fico secco. Tutti questi movimenti bizzarri (tranne quello di Grillo che funziona ma solo perche' e' sotto la guida di un Profeta) non hanno ne capo ne' coda. Quando cominci a sentire: noi siamo contro tutti i partiti allora e' solo fuffa. Prendi la manifestazione delle donne di ieri, reclamano solo un qualche potere, abbiamo visto cosa succede con le donne in politica: un allegro troiao fatto di scimmiette ammaestrate a ripetere sempre le stesse cose!

 

  By: antitrader on Lunedì 12 Dicembre 2011 13:01

Paolo Barnard e' diventato il profeta della bizzarra dottrina cosi' sintetizzabile: STAMPA E MAGNA!

 

  By: eumeo on Lunedì 12 Dicembre 2011 12:47

E' in programma in Italia una full immersion con i fondatori della MMT, credo che possa essere interessante: http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=283

 

  By: duca on Lunedì 12 Dicembre 2011 12:39

Dice GiorgioFra "Ragionando con la mia testa, libero da schemi e dottrine, tutta questa situazione mi appare, come ho già detto, una grande truffa. In un mondo in cui esistono fabbriche, tecnologie, conoscenze, infrastrutture, abbondante produzione agricola, gente disposta a lavorare, non può esistere crisi. La crisi ci può essere nello Zambia, dove la capacità di produrre è praticamente inesistente, oppure nell'Europa del dopoguerra, in cui era tutto distrutto." _________________________________________________________ E' il post di un uomo saggio. Aggiungo come conferma una mia esperienza personale: ho vissuto gli ultimi anni della crisi dei paesi dell'Est e il loro disfacimento e la rinascita (in particolare ho visto la Polonia la Rep Ceka e l'Ungheria nel periodo 88/94) Ebbene la polonia non aveva una crisi della moneta, ma una crisi terribile della produzione interna sia di beni che di servizi. La cosa era palpabile perchè i negozi erano vuoti (in senso letterale) gli ospedali senza medicine e le persone viveno in modo miserevole in case anguste e senza mobili, con i pavimenti al grezzo (parlo di persone laureate che conoscevano due o più lingue e che ricoprivano incarichi importanti) Era evidente che in quel caso il problema era la mancanza di efficienza del sistema che aveva generato un appiattimento verso il basso di tutte le attività economiche ma anche dei servizi pubblici. Inoltre visto che l'unico mezzo per ottenere beni (casa, auto, o una medicina) era l'essere messi in lista prioritaria dai vari capi e capetti del partito, si era sviluppata un'attitudine alla corruzione a tutti i livelli. Insomma, ciò che contava non era più produrre un bene o un servizio da scambiare sul mercato, ma essere capaci di soppravvivere in un mercato nero gestitto direttamente dal sistema pubblico. Quindi la competenza più richiesta era la capacità di relazionarsi con un sistema corrotto fatto di piccoli o grandi favori. Come tutti sappiamo il sistema implose da sè. Ora come sottolinea giustamente il saggio Giorgio, la nostra non è una crisi di produzione, anzi, beni e servizi sono in grande abbondanza, tanto è vero che continuiamo ad esportare, ma è una crisi di liquidità interna mostruosa e chiunque viva anche l'economia reale e non solo sui forum finanziari se ne accorge benissimo. Le banche non fanno credito, i mutui alle famiglie non vengono erogati, le aziende ritardano i pagamenti, etc..... Alla fine però la mancanza di liquidità porterà anche alla deindustrializzazione, ma questo sarà l'effetto, non la causa A chi riesce a sollevare la testa dalla partita doppia, dalle regole assurde di Mastricht, dalle assurdità degli "Aiuti di stato" che hanno soffocato qualsiasi politica industriale (salvo essere aboliti in una notte per salvare le banche inglesi e tedesche) a chi riesce a guardare oltre, appare assurdo che un sistema industriale mediamente efficiente, paesi dotati di infrastrutture buone, con un potenziale di disoccupati giovani e mediamente acculturati non sia capace di invertire una crisi come queste. La politica deve ritornare a fare Politica, abbattere le regoline assurde stabilite dagli euroburocrati e e riavviare il ciclo produttivo: - stampando moneta per riacqustare bond e quindi fare abbassare i tassi e quindi permettere all'avanzo primario di essere utilizzato per investimenti e non azzerato costantemente dall'aumento degli interessi sul debito - stampando moneta per un ammontare pari a circa il 3% del Pil dell'eurozona finallizzato agli investimenti produttivi. So che il pensiero unico che ci avvolge non permetterà questo (d'altra parte Monti come Commissario UE alla concorrenza è stato uno dei più inflessibili attuatori delle regole sul divieto di Aiuti di Stato) e quindi prepariamoci a grandi disastri. Ma prepariamoci anche a rottamare una classe politica ignorante e incapace di alzare la testa oltre i luoghi comuni. Questo è il motivo per cui dobbiamo rottamare i politici e non certo per le ruberie (schifose ma sempre esistite e non certo la causa maggiore del nostro disastro). Bisogna tornarea una politica che guarda al futuro, e per questo bisogna lavorare indipendentemente dagli schieramenti politici.