By: renzo on Martedì 04 Dicembre 2007 11:13
La cattiva distribuzione della ricchezza è una delle più grosse piaghe economiche e sociali dell’era moderna. Il progressivo ed esponenziale incremento della ricchezza di pochi soggetti al mondo (es.: i produttori di materie prime, gli operatori in ambito finanziario o politico, swf, ecc..) genera in capo a tali soggetti una patologica esigenza di acquisto di beni e di assets di investimento. Tale esigenza produrrà l’incremento del costo di alcuni specifici beni che influenzerà , a sua volta, inevitabilmente, le dinamiche di prezzo di tutti gli altri beni e servizi (si consideri, ad esempio, gli effetti dell’incremento del costo del petrolio o degli immobili (con le relative influenze sull’entità degli affitti) sulle dinamiche di prezzo di qualsiasi altro bene e servizio).
La finanza, oggi più che mai, amplifica ulteriormente queste dinamiche, attraverso la speculazione e la leva del credito. Le dinamiche inflattive colpiscono quasi esclusivamente i soggetti economicamente deboli, causando l’ulteriore allargamento della forbice esistente tra ricchi e poveri e l’incrementando del numero dei nuovi poveri al mondo.
Questo circolo sembra autoalimentarsi in continuazione, senza fine apparente. E ciò potrebbe anche portare a delle modifiche sostanziali del panorama politico e democratico futuro (è infatti noto il legame tra politica e potere economico).
Ma succederà effettivamente così? Non è che, prima o poi, la corda sia destinata a spezzarsi? Probabilmente il tutto, se non viene preventivamente corretto (ma in che modo?), sarà destinato a sfociare in una guerra o una rivoluzione. E ciò avrà inevitabili conseguenze in ambito finanziario, la materia di cui si discute in questo sito.
Qualcuno potrebbe obiettare che, in fondo, è sempre stato così.. ma secondo me, invece, ciò non è assolutamente vero. Esistono delle diversità rilevanti rispetto al passato.
Fog, Fortunato, Gano, Zibordi, e tutti gli altri, qual è la vostra opinione in merito?