By: Euroforex on Lunedì 01 Marzo 2004 18:20
LO SCENARIO MACROECONOMICO
1 - 5 marzo 2004
Settimana movimentata sul forex, tra indiscrezioni, dati sulla fiducia e alcune importanti dichiarazioni di Greenspan. Quest'ultimo, in particolare, ha avuto in agenda un numero inusuale di interventi pubblici, tra i quali il più importante è stato certamente quello sostenuto davanti alla Commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti Usa. In quella sede Greenspan ha da un lato confermato che il 2004 è partito bene, ma ha pure aggiunto che insistono sulle prospettive future del ciclo americano i conti pubblici in netto disordine. Il deficit federale crescente necessiterebbe di tagli alla spesa piuttosto consistenti, soprattutto nel settore pensionistico e sanitario, o si rischia un rialzo dei tassi a lungo termine e una recrudescenza della pressione fiscale. Da questo discorso si è avuta la sensazione che la Fed potrebbe anticipare la mossa sui tassi di riferimento, rialzandoli prima di novembre quando ci saranno le elezioni, soprattutto se non dovessero giungere a breve segnali di riforma fiscale da parte dell'amministrazione Bush.
In contemporanea con queste dichiarazioni si sono diffuse sul mercato valutario diverse indiscrezioni sulla possibilità che già durante la riunione del 4 marzo prossimo la Bce possa prendere seriamente in considerazione la possibilità di un taglio dei tassi, o quantomeno annunciare di aver dedicato tempo ad un'ipotesi del genere, a fronte delle difficoltà che l'euro forte crea alle esportazioni europee, e della lentezza a riprendersi da parte della domanda interna. Rimane però latente la questione del Patto di Stabilità, e in mancanza di una chiarificazione sul fronte dei deficit dei singoli governi europei, difficilmente la Bce potrebbe tagliare il costo del danaro. Queste indiscrezioni lasciano quindi un po' perplessi, dato questo conflitto istituzionale in atto tra i governi da una parte, la Bce e la Commissione dall'altra.
Epperò il combinato disposto di un possibile rialzo in Usa e l'ipotesi di un taglio in Eurolandia, sommato alle notevoli prese di beneficio dopo i recenti minimi del dollaro, e ai diffusi timori di interventi coordinati sul forex da parte delle principali banche centrali, sono tutti elementi che hanno contribuito ha far riguadagnare terreno al dollaro, che ha così potuto scaricare una buona parte di ipervenduto.
I dati della settimana scorsa non hanno mostrato niente di particolarmente significativo. Il Gdp dell'ultimo trimestre del 2003 ha mostrato un valore preliminare in rialzo rispetto al dato advance (4.1%). La fiducia nel distretto di Chicago è stata parzialmente deludente, così come il Michigan sentiment ha confermato, nel suo valore definitivo del mese di febbraio, un netto calo rispetto al mese di gennaio.
Questa settimana avremo invece una serie di dati macro estremamente critici. In Usa avremo infatti l'Ism manifatturiero, il Beige Book elaborato dalla Fed, i redditi personali, la produttività, gli ordini all'industria e il report occupazionale al venerdì. Giovedì invece si riuniranno per discutere sui tassi sia la Bce che la Boe.
L'ANALISI TECNICA
EUR/USD
Le parole di Alan Greenspan dello scorso mercoledì e la mancata conferma dell'infrazione al rialzo della parte alta del trading range 1.2350 - 1.2900 (massimo dell'euro a 1.2930), hanno favorito l'apprezzamento del biglietto verde contro la moneta unica consentendo un ritorno dei corsi in direzione di area 1.2350 in prossimità dei minimi del 30 e del 19 gennaio scorso. L'importanza di quest'area di supporto dovrebbe favorire nuovamente la ripresa del movimento ascendente lasciando di fatto immutato il quadro tecnico ben inscritto all'interno del sopra descritto trading range. Attenzione comunque che l'infrazione al ribasso di area 1.2350 con primi allunghi verso area 1.2300 aumenterebbe i rischi per ulteriori affondi dell'euro verso i successivi importanti supporti in area 1.2150/1.2100.
USD/JPY
Dopo i forti rialzi di cui siamo stati spettatori nella terza settimana di febbraio con i prezzi che avevano recuperato area 109.00, il dollaro ha continuato il suo recupero contro la moneta nipponica e sembra intenzionato al raggiungimento dei successivi livelli di resistenza 110.20/40. Ai livelli attuali sembrerebbe molto probabile un futuro indebolimento del cambio a favore dello yen che dovrebbe riportare le quotazioni in area 107.50/107.00, livelli accettati anche dalla BoJ che ha fatto intendere che il cambio dovrebbe non superare i 110.00, implicando che un eventuali escursione in prossimità dei massimi di novembre li vedrebbe costretti a nuovi interventi.
EUR/JPY
La costante ascesa del cambio eur/jpy ha spinto le quotazioni al test dei massimi del 9 gennaio a 137.80. Il riconoscimento di questo livello ha favorito le prese di beneficio ed il ritorno dei corsi in area 135.50 aprendo la strada ad ulteriori potenziali flessioni in direzione di area 134.00 in prima battuta e successivamente in area 132.00. A questi livelli si dovrebbe poi rivedere nuovamente il ritorno degli acquirenti e la formazione di una breve fase laterale. Di contro un repentino ritorno dei prezzi oltre 137.80 ripristinerebbe il trend rialzista di fondo.
GBP/USD
Il "cable" si trova a ridosso della linea di tendenza rialzista in essere dal 7 novembre scorso e non sembra mostrare particolare forza per reagire aprendo di fatto i rischi per un nuovo apprezzamento del dollaro che, dopo la registrazione dei massimi in prossimità di area 1.9140, individua nuovi livelli di supporto in area 1.8150/1.8200 in prossimità dei minimi registrati a fine gennaio 2004 coincidenti con un potenziale canale ribassista in essere dai massimi di periodo sopra descritti. La tenuta invece della trendline suddetta fornirebbe nuova linfa al cross e riproporrebbe nuovi spunti ascendenti.
EUR/CHF
La valuta elvetica questa settimana e rimasta pressoché stabile nei confronti della moneta unica. Il cambio rimane stabile in range laterale tra 1.5800 e 1.5700. Nella situazione attuale solo il ritorno al di sopra dell'importante resistenza posta in area 1.5800 potrebbe consentire alla moneta unica margini di recupero sino in area 1.6000.
USD/CHF
Prosegue la strada al recupero del biglietto verde che ha portato le quotazioni a ridosso della resistenza statica posta a 1.2700 (massimi del 19 gennaio 2004) aprendo rischi per potenziali rialzi verso 1.2900. Parlare di un possibile inversione del trend mi sembra prematuro ma è da tenere in considerazione se la moneta elvetica dovesse cedere nei confronti del dollaro area 1.2700.
AUD/USD
La ritrovata forza del dollaro ha consentito un ritorno del cambio a ridosso dell'importante supporto posto in area 0.7640 che se violato potrebbe consentire una flessione delle quotazioni verso i successivi supporti in area 0.7520/30. L'ulteriore perdita di questi livelli indebolirebbe la struttura rialzista del mercato.
PRINCIPALI DATI MACRO ED EVENTI PER LA PROSSIMA SETTIMANA
LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI'
USA Redditi personali
Spese costruzioni
Ism manifatturiero Ism non manifatt.
Beige Book Produttività
Ordini all'industria Report Occupazione
EUR Pmi manifatturiero Disoccupazione Pmi servizi Riunione tassi Bce
Gdp Q4 2003
GER Ordini all'industria
GB Pmi manifatturiero Pmi servizi Riunione tassi Boe
GIAP
TASSI DI RIFERIMENTO NEL MONDO
SVEZIA USA EURO GIAPPONE GRAN BRETAGNA SVIZZERA
2.50% 1.0% 2.0% 0.10% 4.00% Libor range 3m 0 - 0.75%
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