By: Euroforex on Lunedì 12 Aprile 2004 21:22
LO SCENARIO MACROECONOMICO
12 -16 Aprile 2004
Durante la settimana scorsa, caratterizzata da un mercato decisamente sottile in un clima prefestivo, sono usciti comunque dati macro di rilevanza tutt'altro che minore. In particolare, la zona euro ha registrato ancora una serie di valori molto deludenti provenienti dalla Germania. Gli ordini all'industria (solo +0.3%) e la produzione industriale (-0.7%, assolutamente inatteso) hanno confermato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, lo stato di sostanziale ristagno dell'attività economica nel paese che da solo rappresenta un terzo dell'intera economia europea. Dal bollettino mensile della Bce, d'altro canto, è emersa una rinnovata preoccupazione da parte dell'istituto di Francoforte per i prezzi interni, a quanto pare minacciati dall'andamento dei costi delle materie prime ed energetiche, oltre che dalla consistente liquidità accumulata, liquidità pronta ad esplodere in inflazione ai primi segnali di ripresa. Dunque le aspettative per un ribasso dei tassi in area euro sono nuovamente state ridimensionate dalle dichiarazioni della Bce, oltre che dagli avvisi provenienti dalla Commissione in materia di politica di bilancio per diversi paesi europei, tra cui i principali paesi facenti parte dell'unione monetaria. Il dollaro, d'altro canto, è stato ancora favorito sia dagli effetti positivi dell'ottimo dato del mercato del lavoro statunitense a marzo, sia da ulteriori piccole conferme, come l'Ism del settore dei servizi (65.7), e i sussidi di disoccupazione settimanali in diminuzione oltre le attese.
Questa settimana avremo altri dati fondamentali dagli Usa: le scorte delle imprese, la produzione industriale e l'inflazione. Una conferma del buon andamento congiunturale americano creerebbe nuovamente delle aspettative per un rialzo dei tassi in Usa prima delle elezioni di novembre.
L'ANALISI TECNICA
EUR/USD
Il buon dato occupazionale relativo al mese di marzo ha fornito al dollaro un'ulteriore spinta, fino alla frenata dovuta al riacutizzarsi delle tensioni in Iraq e alle festività pasquali che hanno reso il mercato più sottile del solito. Il supporto critico per l'eurusd si è confermato in area 1,1975/80, già massimo del 19 e del 20 novembre 2003. Solo una decisa rottura al ribasso di questo supporto statico potrebbe rafforzare il rintracciamento ancora in atto dopo il massimo storico segnato a 1,2927. In alternativa, un rilancio al di sopra di 1,2360 potrebbe aprire le porte ad un ritorno di forza per la moneta unica.
USD/JPY
Nonostante i buoni dati provenienti dal Giappone, a conferma della ripresa in atto, lo yen è sempre un po' sotto pressione nei confronti del dollaro. Aumentano le probabilità di interventi della BoJ nonostante le indiscrezioni delle passate sessioni sulla possibilità che le autorità nipponiche si fossero avviate a ridimensionare gli interventi sul Forex. Rimangono assai probabili dei movimenti tecnici che potrebbero consentire all'Usd/Jpy di recuperare ulteriormente verso l'area 107.00-108.00 e consolidare in tal modo la formazione di una fase laterale. L'impressione più generale è che l'usdyen, al rialzo, abbia come limite importante la resistenza dinamica individuata da un canale ribassista di medio-lungo termine. D'altro canto, ulteriori ribassi del mercato, confermati anche dall'infrazione al ribasso di 104.00, aprirebbero la strada a flessioni verso la soglia psicologica posta a 100.00.
EUR/JPY
Il mercato sull'euryen resta sempre al di sotto della resistenza posta a 129.30 dopo il tentativo di ribasso forzato respinto a 125,70. Le "code" al ribasso lasciano aperti possibili evoluzioni rialziste verso l'area di resistenza posta indicativamente a 130.80, con possibili ulteriori estensioni in area 133.00. Eppure il trend di medio termine rimane fortemente ribassista. Naturalmente la mancata infrazione al rialzo della resistenza a 129.30 lascerebbe spazio ad ulteriori flessioni verso l'area 126.00 prima, e 125.00 successivamente. Molto continua a dipendere, però, dai movimenti del dollaro su base generalizzata, e in maniera particolare contro lo yen.
GBP/USD
Confermata ancora una volta l'esistenza di una resistenza nel medio termine a 1.8600 (massimo del 9 marzo e dell'1 aprile), anche se non toccata, il mercato ha ricevuto segnali contrastanti sulla sterlina, con movimenti laterali tutti interni al "box" avente come estremi la resistenza suddetta e 1,7950. I rischi per assistere ad una nuova fase rialzista sono ancora altamente probabili e solo una chiusura di settimana oltre area 1.8600 sancirebbe la conclusione della fase laterale ben visibile graficamente con una formazione triangolare, e l'avvio di nuovi spunti ulteriormente rialzisti verso i massimi di periodo. Solo ribassi al di sotto di area 1.7900 invaliderebbero quanto detto e proietterebbero il mercato verso i supporti in area 1.7500.
EUR/CHF
E' terminata una settimana che ha visto la moneta unica perdere notevolmente terreno nei confronti del franco, pur rimanendo all'interno del canale laterale incluso tra 1,5700 e 1,5490. Da questi livelli è atteso poi un movimento di rintracciamento verso il lato del canale suddetto. Questa fase laterale dovrebbe comunque mostrare una valenza esaustiva e quindi favorire, in un'ottica di medio periodo, un ritorno dei prezzi verso i massimi di periodo a 1.5850 e oltre. Naturalmente, la perdita del supporto posto a 1.5490/70 favorirebbe nuovi ribassi in area 1.5300.
USD/CHF
Il mercato sembra ora attendersi un ritorno dell'usdchf verso la parte bassa del canale ribassista di lungo termine, dopo che gli ultimi movimenti di prezzo si sono addensati sulla parte alta di detto canale. Naturalmente un imminente rientro dei prezzi verso 1,2530 potrebbe anche avvenire dopo un ulteriore spunto verso la resistenza posta in area 13075/85. In ogni caso, prezzi al di sotto di area 1.2500 favorirebbero nuove flessioni in direzione di area 1.2300 prima e 1.2200/1.2190 (minimi del 18 febbraio scorso).
AUD/USD
La settimana scorsa l'audusd ha recuperato area 0.7600 andando ancora a testare i livelli di resistenza (ex supporto) posti a 0.7700, minimi di fine febbraio. Lo stesso livello era già stato toccato invano la settimana precedente. L'attuale fase rialzista dovrebbe consolidarsi nella formazione di una fase laterale con estremi 0.7700 e 0.7550. La perdita del supporto a 0.7550 riproporrebbe, con buona probabilità, uno scenario ribassista verso l'area 0.7400 in prima battuta. Prezzi oltre 0.7700, invece, consentirebbero al mercato ulteriori allunghi in direzione di area 0.7850/0.7900, con possibilità di ritorno al di sopra di 0.8008,massimo del 18 febbraio scorso.
PRINCIPALI DATI MACRO ED EVENTI DELLA SETTIMANA
LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI'
USA Vendite al dettaglio
Scorte Cpi
Bilancia Comm. Sussidi disocc.
Philadelphia Index Consumer Sentiment
Produzione ind.
EUR Cpi
Gdp
GER
GB
GIAP
TASSI DI RIFERIMENTO NEL MONDO
SVEZIA USA EURO GIAPPONE GRAN BRETAGNA SVIZZERA
2.50% 1.0% 2.0% 0.10% 4.00% Libor range 3m 0 - 0.75%
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