Argentina - Italia 12 (miliardi) a 0 - gz
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By: GZ on Lunedì 17 Gennaio 2005 13:52
Gli italiani hanno perso 12 miliardi di euro con i bond argentini, tanto per dare un idea il famoso taglio delle tasse di Berlusconi è di 5-6 miliardi (e in realtà non è un vero taglio perchè altre imposte locali e indirette stanno salendo...), quindi recuperare anche solo metà di questi soldi sarebbe significativo
A dire la verità non c'è molto da dire, Panerai su MilanoFinanza ha riassunto benissimo la situazione e anche Bloomberg di sabato aveva un ottimo articolo in merito: l'arroganza degli argentini è sfacciata, pagare solo il 30% su 25 anni è una presa in giro e basta visto che i soldi li hanno spesi e anzi si stima ci siano miliardi di dollari di capitali argentini che sono usciti dal paese durante la crisi.
Il governo italiano dovrebbe adoperarsi nell'interesse non solo di 450 mila italiani (e le loro famiglie), ma anche di mezzo milioni di risparmiatori argentini in tutte le sedi internazionali affinchè il governo Kirchner sia minacciato di esclusione dal mercato dei capitali internazionali. E sarebbe nell'interesse di tutti perchè dopo un precedente del genere chi mai comprerebbe debito di paesi emergenti ? Kirchner sarà uno personalmente più onesto di Menem (forse non ci vuole molto), ma è anche un demagogo irresponsabile
Dato però che da Siniscalco, Berlusconi & C. non si notano segni incoraggianti in questo senso, al momento l'unica remota chance sono le class action in USA che alcuni studi internazionali di avvocati hanno messo in piedi.
Dal punto di vista pratico il governo argentino sembra che riuscirà ad avere il 70% di adesioni e quindi a imporsi
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ARGENTINA:OFFERTA BOND, GIA' ESAURITI TITOLI QUASI PARI
BUENOS AIRES, 15 GEN - Gia' nella prima giornata di
operazioni, l'offerta di concambio dei bond argentini in default
per 81,8 miliardi di dollari, ha registrato l'esaurimento
dell'emissione per 8,3 miliardi di dollari di nuovi titoli quasi
pari in pesos.
In effetti, rende noto oggi il quotidiano 'La Nacion' citando
fonti del mercato, ieri vi e' stata la prevista massiccia
adesione allo swap dei Fondi pensione (Afjp) locali ai quali
erano destinati, anche se gli stessi sono stati chiesti anche da
investitori esteri in possesso di titoli per oltre 350.000
dollari.
In pratica, sostiene sempre il giornale, l'accettazione ha
superato il 20% del totale - gli Afjp, da soli, hanno il 18,5%
-, ''pur se non mancano stime private che parlano di almeno il
25%''. Gli analisti, inoltre, poiche' si prevede che la prossima
settimana aderiranno anche banche e assicurazioni locali,
anticipano gia' oggi che il governo arrivera' a superare il 30%
in pochi giorni.
In proposito, mentre la partenza dell'offerta con il piede
giusto fa aumentare il numero degli specialisti che sostengono
che il risultato finale dell'operazione, fissato per il 25
febbraio prossimo, s'aggirera' sul 70/75% del totale, continuano
le dichiarazioni e le previsioni su chi, come e quando aderira'
all'offerta.
Il governo, per ora, mantiene il silenzio sul tema. Il
quotidiano 'Clarin', pero', pubblica oggi una dichiarazione del
sottosegretario alle finanze Guillermo Nielsen - che sta per
lasciare Miami per Roma, dove lunedi' prossimo terra' il primo
dei suoi cinque road show italiani -, secondo il quale ''in
Italia vi sono state massicce cessioni di bond da parte degli
obbligazionisti alle banche''.
Mentre il giornale interpreta che ''cio' potrebbe significare
l'interesse degli istituti di credito italiani di partecipare
all'operazione'', l'ambasciatore argentino a Roma Victorio
Taccetti ha confermato che, ieri, il call center installato
nella capitale - a cui possono rivolgersi sia i piccoli
obbligazionisti locali che quelli argentini - e' stato subissato
con almeno 5.000 consultazioni.
D'altra parte, al di la' del fatto che, in Argentina,
apparentemente gia' alcune centinaia di essi - pochissimi,
ovviamente, visto che, in tutto il mondo sarebbero, a seconda
delle fonti, dai 500.000 agli 800.000, gran parte dei quali in
Italia - gli specialisti tentano appunto di decifrare non solo
il loro atteggiamento, ma soprattutto quello dei grandi
creditori.
In proposito, rileva oggi il 'Clarin', pur se non pochi di
quanti hanno presenziato al road show di Miami di Nielsen, hanno
espresso la loro ''irritazione'' per il consistente taglio dei
bond in default proposto da Buenos Aires, molti di essi hanno
ammesso che finiranno per aderirvi ''poiche' i creditori che
rappresentiamo ne hanno fin sopra i capelli del tema''.
''Dicano pure quello che vogliono, anche se ce ne dicono di
tutti i colori, a noi basta che aderiscano'', ha assicurato
Nielsen che, tra l'altro, si e' definito ''il predicatore del
gospel del concambio''.
Una swap, tra l'altro, che riguarderebbe anche un numero
molto consistente di argentini che hanno acquistato bond con i
soldi portati all'estero: ne avrebbero depositati per lo meno
peri 8 miliardi di dollari negli Usa ed altrettanti in Svizzera.
Secondo gli specialisti, al di la' di quanto accadra' con gli
obbligazionisti italiani, sara' questo uno degli aspetti che
finira' per incidere non poco sul risultato finale
dell'operazione.