By: angelo on Giovedì 04 Dicembre 2003 23:39
Caro Banshee,
Ti ringrazio per le gentili parole. Avevo già avuto modo di vedere che a fine novembre il tuo portafoglio forum aveva più di 100.000 dollari di guadagno, ma converrai con me che come investitori dobbiamo essere proiettati al futuro; in altre parole, i guadagni passati sono in banca, adesso dobbiamo pensare a cosa fare da domani in avanti.
Pertanto, vorrei provare a sviluppare un po’ la discussione, premettendo che in macroeconomia le probabilità che io dica stupidaggini sono superiori rispetto ad altri argomenti, ad esempio, di analisi fondamentale o di system trading.
Io credo che nessuno sostenga la tesi “le borse salgono, quindi va tutto bene nell’economia reale”.
La questione ( e anche "l'oggetto del contendere" sul forum) mi sembra un po’ diversa.
Prendiamo gli USA, che determinano nel bene e nel male il destino di tutti.
I dati sul GDP indicano che è in atto una ripresa: +8,2% nel terzo trimestre, attese di + 4/4,5% nel quarto.
E’ una ripresa normale? No.
A mio parere, l’attuale fase di ripresa assomiglia alla performance di un atleta dopato.
Dopato da chi e da cosa?
Non dai tagli alle tasse o la manovra sulla spesa pubblica del governo USA, che queste sono leve ordinarie di politica economica, beati loro che le possono ancora usare.
Dopato dalla FED: a fronte di una inflazione dell’1,7-1,8%, i tassi USA sui Fed funds sono all’1%. Di conseguenza, i tassi di interesse reali (fino a scadenze di un anno circa) sono negativi in un periodo di ripresa, e questa è una grossa anomalia (nella teoria classica i tassi reali potrebbero diventare negativi nelle fasi di depressione ma non in quelle di ripresa). In aggiunta, anche se qui i dati sono di interpretazione più soggettiva (so già che i tecnici insorgeranno, ma.....is just my opinion), incremento di liquidità del sistema.
Questa situazione ha portato ad una esplosione di debito, che come ricorda Panarea nel thread “ dollaro”, non è un problema di debito pubblico (governativo), che è pari “solo” al 55% del GDP.
I problemi sono dati dal
-debito totale degli americani (privati, imprese, enti pubblici) che ha raggiunto il 300% del GDP, nuovo massimo rispetto al 264% toccato negli anni ’30.
-deficit della bilancia commerciale.
Ricapitolando, nessun dubbio che questo realizzi una situazione di squilibrio, con potenziali e rilevanti effetti su tassi di cambio, tassi di interesse, GDP, mercati azionari, ecc..
Ma, e qui sono le domande su cui ti pregherei di dare un contributo
1)come facciamo a sapere di aver già superato il punto di “non ritorno” che porterà ad una crisi in stile ’29 dell’economia reale? Prendiamo il rapporto debito totale/GDP. Sappiamo che ha raggiunto un nuovo massimo, il 300%. Non è una bella cosa, ma come possiamo sapere se è sostenibile dall’economia americana oppure no? In questo campo si naviga tutti a vista. Per ora il sistema regge, domani non si sa, non lo sa nessuno.
2) anche ammesso che arrivi la “catastrofe”, non è illusorio pensare di prevederne il timing (colpirà tra qualche mese? tra un anno? tra due?) come richiederebbero opportune decisioni di asset allocation? Non è preferibile seguire il trend dei mercati, con occhi ed orecchie bene aperti, piuttosto che tenere tutto in oro e Franchi Svizzeri a tempo indeterminato?