perché nei prossimi mesi le borse saliranno e i bonds scenderanno - defilstrok
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By: defilstrok on Martedì 14 Dicembre 2004 00:24
Scrive giustamente GZ: "Non è che le borse si muovono solo perchè il pubblico o i fondi sono ottimisti e comprano o perchè gli utili migliorano o l'inflazione cala o simili...".
E' vero, GZ! E' vero che possono scendere perché temono le quotazioni del greggio, il rischio di un attentato, la rampata dei bonds, etc.; ma è altrettanto vero che possono ignorare tutto ciò (e lo stanno facendo metodicamente) e trovare d'improvviso nuova linfa in una serie di notizie, rumors e vicende a carattere - finalmente - finanziario. Nonostante - di fondo - io rimanga critico sulla sostenibilità del trend, nonostante mantenga la lucidità di osservare la dinamica delle borse da una prospettiva più vasta e perciò non dimentichi la quantità di p/e stratosferici, le molte quotazioni fantascientifiche, le salite "da urlo" di non pochi titoli, i segnali di Alert al momento ignorati ma quotidianamente lanciati da bonds, cambi e commodities e, infine, l'intero quadro grafico; nonostante ciò, sono d'accordo con GZ sul fatto che i mercati stanno accogliendo troppo in sordina vicende come quella Telecom-Tim, BNL o Fiat (giusto per non dilungarsi su quel che accade all'estero) e che il numero di short denunciati dal COT rappresenta, in questa fase, un probabile segnale CONTRARIAN.
Direi di più. A livello comportamentale le probabilità di un melt-up vengono quotidianamente alimentate da questa ascesa sottotono e le prossime sedute potrebbero far "saltare il tappo". Qualsiasi cosa provenga dal Fomc, ribadisco la mia idea che l'ascesa dei bonds presenta un limite naturale nella frazione rendimento/prezzo e, quali che siano le condizioni economiche, un'ascesa dei prezzi vicina al 10% con rendimenti netti a livelli "nipponici" se ancora non espone i compratori a un effetto boomerang, comunque limita di molto le ulteriori possibilità di ascesa. L'atteggiamento delle borse, indifferenti anche ieri ai nuovi massimi del bund, sembra suggerire la scommessa: che alla fine, in questo braccio di ferro, siano le obbligazioni a cedere il passo alle azioni. Il tutto in un clima finanziario che odora di uno short (apparentemente facile, ma tuttora ingannevole) e di uno scetticismo di giorno in giorno minati dal dubbio. Sotto il profilo grafico, inoltre, Mibtel, Dax, ed EuroStoxx50 continuano da mesi a flirtare con una Fan Line di Fibonacci. In maniera più complessa lo stesso vale anche per S&P500, Ftse, Cac40 e SMI che, dopo qualche passo falso nelle precedenti sedute, se ne sono nuovamente reimpossessate. Il riferimento è a quella coincidenza tra questa Fan Line e le trend line di lunghissimo termine (su cui mi sono già soffermato i giorni scorsi) che mi induce a stare sempre in guardia, ma anche a rispettare più che mai la dinamica delle borse, non forse per il fatto che quel patto meta-finanziario siglato due anni orsono sembra avere sempre più adepti. Un cartello fortemente intenzionato a governare i mercati nel tentativo di evitarne la deriva, operazione finora riuscita con successo. Se l'intento è quello di salvaguardare il "Sistema-Finanza", si sta però creando un nuovo pericolo: quello di una seconda bolla, quello di anestetizzare i cervelli agli spostamenti abnormi fuori-borsa (valute, bonds e commodities), quello di adeguarsi a nuovi falsi paradigmi sulla scorta di cui giustificare (per non accettare obtorto collo) multipli diversamente spiegabili e amenità del genere.
Ma, anche graficamente, finché ci si muoverà sopra il doppio binario rappresentato dalle trend line di lunghissimo e dalle Fan Line di Fibonacci, cercare lo short è un giocare d'anticipo che può rivelarsi letale. Se poi qualcosa dovesse andare storto lo vedremo. Di fondo mi sento senz'altro vicino a pensatori come Usemlab. Ma come trader in questi mesi sono d'accordo con Zibordi nel sostenere che non si può investire basandosi su "profezie", che questo rialzo può proseguire ancora e che, sia sotto il profilo grafico che comportamentale, aumentano di giorno in giorno le probabilità che si esaurisca con uno spike. Per questo porterei un po' di attenzione sul fatto che al momento c'è gran fermento sotto la cenere e che fino ad agosto, ma anche solo fino a un mese fa, assai pochi si attendevano (e tuttora si attendono) di vedere il 2004 concludersi con un +10% medio.