La vita non è solo mercati finanziari. E nemmeno un forum di borsa lo è. - polipolio
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By: giveme5 on Lunedì 23 Aprile 2007 20:34
XTOL, ho letto stamattina i tuoi ultimi post. Siamo arrivati al punto decisivo.
Io sostengo che l’uomo sia un’unità composta di 2 realtà ultimamente irriducibili l’una all’altra:
- una 1a realtà visibile/materiale/misurabile: materia
- una 2a realtà invisibile/non-misurabile: intelletto (o spirito o anima).
La 2a realtà si esprime come ho cercato di dettagliare nel mio precedente post, sintetizzo: costituita dalla ragione come esigenza di significato di tutto.
Pur essendo condizionata dallo sviluppo della 1a (infatti l’uomo è unità), la 2a realtà non è completamente riferibile alla 1a.
Tu invece sostieni che quelle facoltà intellettive, che sono esclusivamente umane, non pongono l'uomo ad un altro livello rispetto agli animali; questo xché sarebbero emerse x dinamiche puramente evolutive, casualmente, conferendo all’uomo solo superiori possibilità di sopravvivenza e di dominio, sulle altre specie come sui propri simili. E basta. Per te la 2a realtà deriva in toto dalla 1a, ne è solo un’espressione + scaltra, + evoluta, che ha (cito) “… valore adattivo, … affermatasi perché portatrice di un vantaggio competitivo ... per cui Leonardo, Newton, etc. sono semplicemente gli elefanti con la proboscide + lunga.”
La tua è una visione materialistica dell’esistenza. Che solitamente si vanta d’essere l’unica “scientifica”, oggettiva, vera, sbattendola in faccia a chi non la condivide con quel modo sempre un po’ sprezzante (non x polemica, forse non l’hai voluto, ma alcune tue espressioni suonavano così, tipo ”… se poi non ti fosse ancora giunta la notizia (datata 1859) che l'uomo è un animale …” e “… prolungato stato di coma che ti ha impedito sia l'aggiornamento scientifico che …” e “… di innaturale c'è quindi solo la sua ignoranza…” riferita al papa).
Non sono né colto ne filosofo, è la mia esperienza che mi fa ritenere che la tesi materialistica, come spiegazione di cosa sia l’uomo, è errata (e superficiale).
Perché le sue tesi non spiegano tutto, per affermarsi necessitano di ignorare o di ridurre o di tagliare via qualche aspetto fattuale. E ciò che tendenzialmente non spiega tutto non mi basta.
Ad esempio la tesi materialista taglia via da me, quindi non spiega, perché io vibri ascoltando il Requiem di Mozart o il concerto x violino ed orchestra di Beethoven (e poi Mozart e Beethoven componevano quella musica lì solo x soldi ?); taglia via il mio naturale propendere a ciò che è bello (bello e brutto non sono categorie “utili”; e poi molti artisti manco x i soldi, erano morti di fame); non spiega xché la risposta materialista al mio bisogno di significato mi stava portando alla disperazione (ed oltre). Sono solo pochi esempi di realtà che non hanno nessuna funzione utilitaristica, inutili o contrari alla legge dell'evoluzione e della selezione naturale.
Evidentemente sono esperienze che rimandano ad un altro piano.
Il desiderio di bellezza, di significato, di giustizia di amore sono espressioni della natura + intima di ogni uomo, sono segni che “Non di solo pane vive l’uomo” (tutti sanno chi l’ha detta).
E comunque: sia la materia sia l’intelletto che tutto ciò che esiste non è frutto delle nostre mani. Non li abbiamo fatti noi. Prima io non c’ero, le cose non c’erano, ora io ci sono. Se non mi sono fatto da me (se le cose non si sono fatte da sole) c’è qualcuno altro che li ha fatte. Non vedo alternative. Ed è razionale.
Ipotizzare con la ragione che esista un riferimento trascendente è ragionevole, è un cercare di tener conto di tutti i fattori, è tenere aperta una possibilità (categoria della possibilità come suprema categoria della ragione umana), è un non escludere a priori un’ipotesi.
Non prova nulla, ma se c’è un dato statistico imponente, acclarato, è che sempre ed ovunque l’umanità, fin dai suoi inizi, ha vissuto la dimensione religiosa, cioè il presentimento dell’esistenza di un Mistero, di un Altro da se (fosse il dio fuoco o zeus o jahavè etc.). Milioni di miliardi di comatosi ?