Io gli Stati Uniti li odio

 

  By: Gano* on Mercoledì 18 Aprile 2007 16:02

Al giorno d' oggi non mi pare vi sia proprio quella violenza di cui si parla. Mio nonno era un Ragazzo del '99 e si fece due anni in trincea, a partire da quando ne aveva diciassette, mio padre se li fece venticinque anni dopo sul fronte balcanico e non si riesce nemmeno a raccontare quello che hanno visto (dal vero e non al cinema). Sulla possibilità di portare le armi forse si fa un paragone, quello dell' America con l' Europa, che non ha molto senso, perche' parte da presupposti diversi. Da noi non esiste la tradizione e la cultura del cittadino giustiziere e francamente spero che non ce ne sia mai il bisogno; in America -almeno in una certa misura- questa cultura c'e' o per lo meno c'e' stata. Quando il gringo che andava a cercare fortuna verso Ovest si ritrovava in brutte acque e disarmato, senza piu' la sua Colt o il suo Winchester, era fondamentalmente un gringo morto. Non poteva chiamare ne' la polizia ne' i carabinieri, ne' i vigli urbani, perche' non c'erano... Cosi' tradizionalmente la' portare le armi non e' anche sinonimo di essere un fuorilegge ma un modo abbastanza legittimo di garantire la propria difesa. Questo e' un mondo diverso. Il nostro professore universitario che girando armato cercasse di sventare un qualsiasi crimine, come minimo si sparerebbe su un piede... Ma e' bene che resti cosi'.

 

  By: giveme5 on Mercoledì 18 Aprile 2007 15:41

XTOL ciò che hai postato non c'entra niente con ciò di cui si discuteva qui. Non era + utile un tuo contributo sull'argomento ? Comunque non fai che riproporre il solito giochetto dell'estrapolazione di alcune frasi dal contesto sia letterale del testo sia dell'oggetto cui le frasi si riferivano sia del contesto storico/sociale del tempo e per il tempo in cui furono scritte. Mah. Polemichetta senza costrutto

 

  By: XTOL on Mercoledì 18 Aprile 2007 15:27

Bisogna fare come Giulianone, che la cabeza la usa: ascoltare, prendere in considerazione senza supponenza, ciò che dice la persona probabilmente + intelligente, perspicace e preprata oggi vivente: questo papa ----------------------------------- speriamo che sia + intelligente, perspicace e preparata di quelle che l'hanno preceduta! due chicche, delle quali sarebbe interessante sapere cosa ne pensa ratzi: 1- "Li benedico finalmente allo scopo (lasciate pur che lo dica) di vederli occupati nel difficile impegno di togliere, se sia possibile, o almeno attenuare una piaga orrenda che affligge la umana società, e che chiamasi suffragio universale. Sì, questa è una piaga distruggitrice dell’ordine sociale, e che meriterebbe a giusto titolo di essere chiamata menzogna universale.” Discorso di Pio IX il 5 maggio 1874 2- "Sèguita, dalle cose dette, non esser lecito invocare, difendere, concedere libertà illimitata di pensiero, di stampa, d’insegnamento e di culti, come altrettanti diritti competenti naturalmente all’uomo. poiché, se tali fossero, si avrebbe diritto ad essere indipendenti da Dio" Leone XIII nell’enciclica Libertas del 20 giugno 1888

 

  By: giveme5 on Mercoledì 18 Aprile 2007 14:46

Avete visto 8 e 1/2 del Giulianone ieri sera sulla strage in Virginia? Io lo guardo spesso. Pur essendo Ferrara uno spettacolo, qualche volta la trasmissione fa cilecca x via di ospiti scarsi, come ieri sera. Non so voi, da tempo constato che la maggior parte dei corsivisti, opinionisti, criminologi, psicologi etc. che rivendicano con orgoglio la “scientificità” e la “laicità” (tendenzialmente “de sinistra” ma non solo) non sanno + andare oltre la superficialità di analisi sociologiche-psichiatriche trite e ritrite. Sembra abbiano un’umanità “ridotta”. Mentre Ferrara voleva uno sguardo a 360°, capire i xché di fondo, provvocandoli anche bruscamente (riassumo a spanne): “so di dire una cosa scorretta: ci siamo abituati alla violenza, coltiviamo la violenza, 1 miliardo di aborti, la peggior violenza xchè uccide non chi ha già vissuto ma chi ancora deve vivere; lo dice uno che ha votato la 194 ma non vorrebbe si praticasse”. Gli ospiti dicevano brillantemente: “il problema è che ci sono troppe armi in mano agli americani” o “ecco il risultato della lobby delle armi“ o “chi uccide uccide sempre un’idea” (32 idee ?) o “tra 10gg. scommetto che non se ne parlerà +, fosse stato un terrorista islamico ne parleremmo x dei mesi” + altre amenità che non ricordo. Niente. Non hanno detto niente. Giuliano non ce la faceva +, a momenti se li mangiava. Dico io, almeno contestualizzare, chiamare le cose col loro nome: 1) Ci accorgiamo ancora che viviamo in un clima di violenza che toglie il respiro ? Che noi si mangia quotidianamente pane e violenza ? Non è mica solo Cogne, o la ndrangheta o Beslan, l'Iraq, le bombe a Madrid e Londra, le teste mozzate, la Palestina, il Darfur, i contadini in Cina, le donne violentate, le bambine costrette a prostituirsi in Tailandia, la pedopornografia ......... (non la si finisce + !!). Queste le vedono anche loro, qualcuna xò da strabici (chi si fa esplodere al mercato in mezzo alla povera gente sono "resistenza"; le bombe degli islamisti ce le meritiamo; del Darfur se ne fottono, etc.). E quest'altra violenza ? Quella gratuita e debordante della maggioranza di films & telefilms (di produttori/registi/attori loro amici), nonché di molti videogames e persino di cartoons; dei contenuti porno-bisexual di tanti spot pubblic. (fa molto CecchiPaone), del zero sotto vuoto spinto dei vari Grande Fratello; del tutto-è-relativo / niente-vale / tutto-vale-uguale che dominano a scuola, e sui media; delle staminali che vanno bene solo se embrionali (che non funzionano) mentre quelle adulte (che funzionano) no e guai a dire che x avere le st. embrionali si uccidono embrioni (ciò che io, te, tutti siamo stati); dell'eutanasia che è una conquista civile; dell'assolutizzazione del mio desiderio particolare contro tutto/tutti per cui xchè dire no ai PACS?; della messa alla berlina sistematica di chi non è allineato a questa deriva nichilista. Questa è violenza culturale, devastante perchè (de)forma le personalità, capillarmente. E ne escono fuori raggazzini che a scuola si fanno riprendere dai telefonini mentre menano un handicappato, toccano il culo ad una insegnate o mentre una fa un fellatio ad uno. 2) Ci sarebbero 2 obiezioni intelligenti al sostenere che la violenza è figlia della violenza: - a) La violenza c'è sempre stata in passato, ma non c'erano così tanti fuori di testa. Vero (anche se ora è + diffusa, non c’erano TV, Internet, etc.) in passato, a parte i periodi di guerra e post-guerra, c’erano molto meno suicidi, pazzi violenti, stragi gratuite; le porte di casa neanche le si chiudeva a chiave etc…... - b) L’uomo è libero, non si può deterministicamente far risalire le patologie dei singoli al contesto malato, infatti non siamo tutti pazzi. Risposta: Una differenza col passato c'è. Grossa così. Ed è che c'era un'educazione, una trasmissione viva di tradizioni, di punti di riferimento, di alcune verità condivise che orientavano la vita e la convivenza. Che da parecchi anni non c’è + e dal ’68 ha preso un’accellerata micidiale. L'emergenza assoluta x me, la priorità assoluta è quella dell’educazione. C’è un enorme deficit educativo. Educazione azitutto a scoprire, a decriptare i criteri del vero, del giusto, del bello, immanenti alla ns. natura ed universali. E poi riscoperta critica, vaglio critico della tradizione del popolo cui si appartiene. Per tutti, mica solo x i ns. figli: tutti ormai sappiamo che il mito del buon selvaggio di Rousseau è una vaccata. L'uomo x essere veram. libero e buono necessita di un'educazione (in primis da un papà e da una mamma) xchè nell'uomo c'è anche il male. Lo dice ancora qualcuno questo ? Lo ripeto: dentro ciascuno di noi alberga anche il male. Senza educazione si diventa, chi + chi -, addomesticati dalla mentalità dominante. Bisogna fare come Giulianone, che la cabeza la usa: ascoltare, prendere in considerazione senza supponenza, ciò che dice la persona probabilmente + intelligente, perspicace e preprata oggi vivente: questo papa. Ma seriamente, al vaglio della ns. ragione e del ns. desiderio di felicità. Suo articolo sul Foglio del 16 aprile La gente lo va ad ascoltare. Sono grandi numeri, crescenti. Stupefacenti, in un certo senso. Perché quell'ottantenne ha un corpo piccolo dotato di una grazia più accademica che pastorale. Il suo modo ieratico c'è, ma è ordinato, rispettabile, lindo, bavarese, amichevole e molto serio, non ha nulla di autoritativo e di splendido nel senso della forza selvaggia dell'ammaestramento sovrumano, vicario e messianico, anzi, non perde mai una certa dolcezza impacciata, un'eleganza rarefatta e quasi mondana, un legame inesorabile, contemporaneo ma antimoderno, con il concetto, la ragione come antidoto agli abusi della logica (tutte cose che un'assemblea di socialisti dell'Ottocento riuniti in un'oasi termale un po' triste, sprezzanti verso il "papa filosofo", non può capire). È un liberatore. Ci ha liberati dal dominio della chiacchiera, dalla «dittatura della consuetudine», come scrive a pagina 116 del suo nuovo libro su Gesù di Nazaret. Ci ha tolti da ogni forma di soggezione verso la rive gauche dei laicisti al barolo e dei maìtres-à-pen-ser, saldo sulla riva destra del Tevere. Da oltre mezzo secolo è un dominatore nel campo delle interpretazioni, gioca da dialettico di scuola tedesca con i significati e i significanti e la filosofia del linguaggio, si diverte nel labirinto del pensiero come un giocoliere dell'allegoria, ma propone una vocazione semplice, liturgica: cercare la verità, se non la si sia già accolta. Quando parla d'amore, si sente la forza, e quando esercita la forza della parola, s'intende l'amore. Dialoga ma non annega nella conversazione, nel balletto mimico dell'ascolto perenne; della conversazione trattiene piuttosto ciò che serve alla conversione, che predica con istintiva capacità di persuasione, chiamando in causa il cuore di carne del cristianesimo senza mai tralasciare i diritti della testa. Agli uomini e alle donne che pensano di salvarsi per conto proprio, e che anzi si fanno misura della salvezza del mondo in nome del moralismo della pace e della povertà, spiega che le Beatitudini sono immensi paradossi bisognosi di una lettura cristologica, ecclesiologica ma anche razionale, che in Cristo c'è un po' della gioiosa epopea omerica, compreso il tuono che disintegra la superbia. Ha l'aria di avere in pugno, umilmente come si addice a un servo dei servi, la lettura più interessante in circolazione della storia del mondo, nella perfetta sottomissione al mistero. Predica, insegna, e non ha paura della bellezza della norma, sebbene appartenga all'esercito bimillenario dei ribelli al vuoto della legge. Tratta Nietzsche da briccone e da disperato, per quante battaglie abbia vinto, e anche se di lui «molto è passato nella coscienza moderna e determina in gran parte il modo in cui oggi si percepisce la vita». All'apertura del nuovo secolo, per non dire del millennio, niente è più rilevante di questo gigantesco assestamento del pensiero, di questo suo adeguamento alla realtà. Per il resto c'è tempo, ma con Ratzinger e quel che significa andiamo di fretta, e una mansueta papolatria non guasta anche per dei cani perduti senza collare. Auguri.

 

  By: gianlini on Mercoledì 18 Aprile 2007 14:19

c'è un'ovvia stranezza in tutto questo il tasso di criminalità degli stati uniti è enorme se confrontato con l'Italia infatti negli States ci sono 3 milioni di persone in prigione e ugualmente un tasso di crimini piuttosto alto e soprattutto più alto dell'Italia dove in prigione non c'è nessuno, tranne Corona, Coppola e Scaramella. che ci siano crimini in italia è ovvio, visto che i criminali sono tutti fuori, ma che ce ne siano ancora di più negli states, dove l'1 % della popolazione è già dentro..... detto questo, anche io penso che sia meglio il sistema italiano, ma davanti alla critica che negli states non venga rivista la legge, emerge la considerazione che è difficile cambiare lo stato delle cose quando già molti hanno delle armi a casa, si rischia di lasciare le armi in mano solo e proprio ai più malintenzionati

 

  By: Gano* on Mercoledì 18 Aprile 2007 13:59

Il sistema italiano dove e' tutto sommato difficile procurarsi legalmente un' arma non lo cambierei (*). Non credo molto nel cittadino "giustiziere", e non fa nemmeno parte della nostra cultura. (*) Soprattutto trovo positivo il fatto (e che mi pare sia conseguenza logica della difficolta' a procurarsi armi legalmente) che se vieni trovato illegalmente in possesso di un' arma vieni trattato come un criminale e che questo puo' gia' di per se' essere motivo di arresto.

 

  By: gianlini on Mercoledì 18 Aprile 2007 13:48

mi sembra che la ricostruzione di 35 e più persone, messe in fila ed uccise una ad una da una sola persona sia piuttosto improbabile possibile che nessuno abbia tentato di reagire, o scappare?? detto questo, è chiaro che se uno si mette in testa di uccidere tante persone a caso il numero dipende poi da quanto fortunato è, cioè da come si mettono le cose e dalla reazione di chi dentro o fuori viene informato della cosa non mi sembra che possa dipendere dal fatto che "qualcun altro" nelle vicinanze abbia o meno un'arma

E' il contrario di quello che dicono - gz  

  By: GZ on Mercoledì 18 Aprile 2007 13:23

------------------------ «Li ha messi in fila dentro la mia classe, sparandogli in faccia, uno dopo l’altro - racconta - il riconoscimento del mio amico Daniel ha preso molto tempo perché gli aveva sparato in faccia». La rabbia dei sopravvissuti si indirizza verso il preside dell’Università, Charles Steger, ed il capo della polizia, Wendel Flunchman, accusati di aver reagito tardi e male all’emergenza-killer, commettendo errori tanto gravi da aver consentito a Cho di compiere indisturbato la strage nella Norris Hall. Isolato nella campagna che si estende fra Virginia e Tennessee sullo sfondo delle Blue Ridge Mountains, il Virginia Tech si presenta come una cittadella del dolore che altro non aspetta che ritrovarsi, subito dopo il tramonto, con le candele in mano nel largo piazzale antistante all’ateneo per tenersi per mano, ricordando le vittime e interrogandosi sulla banalità del carnefice. Fra chi arriva con le candele in mano c’è chi si interroga su cosa avverrà al ritorno nelle classi e su quali garanzie di sicurezza verrano date agli studenti. Lynne, 24 anni, vorrebbe metal detector, recinzioni e la proibizione assoluta di portare armi non solo in questo ma «in tutti i campus d’America». E’ questa la richiesta che i sopravvissuti del Virginia Tech hanno consegnato al presidente George W.Bush e alla First Lady durante l’incontro privato avvenuto dopo la cerimonia collettiva in memoria delle vittime. Da queste parti l’Air Force One non era mai atterrato, l’evento ha suscitato sorpresa dentro i pochi negozi rimasti aperti sulla South Main Street, dove non è mancato qualche brontolio: «Bush doveva aspettare una strage per farsi vedere da queste parti?». --------------------------- Ieri a Rio de Janeiro 19 persone sono morte quando la polizia è intervenuta contro le gang. Ok, questa non è la notizia che occupa i giornali ma quella dello studente koreano che ha "giustiziato" a uno a uno 32 persone al campus Aveva simulato tre allarmi bomba nel mese precedente per sondare le procedure di sicurezza del campus e poi con delle catene chiuso le porte dell'edificio in cui ha fatto la strage. La polizia e le autorità hanno fallito completamente, questo tizio ha cominciato a sparare alle 7 e alle 11 ancora non lo avevano fermato e non hanno lanciato un allarme generale immediato L'unica cosa di cui parlano ora è il fatto che bisognava vietare le armi. Dato il fallimento delle autorità e la meticolosa preparazione stile terrorista del giovane l'unica chance che avrebbero avuto le centinaia di studendi e professori intrappolati era se uno di loro avesse avuto un arma. In Virginia è possibile portare una pistola, ma l'unico posto in cui è vietato sono le università. Se il maniaco avesse cominciato a sparare in qualunque altro posto pubblico affollato nel giro di qualche minuto qualcuno con un arma addosso legale gli avrebbe sparato, l'unico posto in cui era possibile fucilare decine di persone inermi era il campus perchè lì le armi sono vietate e i professori e studenti che non vogliono rischiare la carriera le lasciano a casa Il criminale, il terrorista o il maniaco ossessivo un arma riescono quasi sempre a procurarsela. Un anno fa in un altro campus un tizio si era messo a sparare e un professore era corso a prendere la sua pistola e lo aveva fermato, se avessero tutti aspettato la polizia avrebbe ammazzato. Ogni anno ci sono centinaia di episodi del genere in luoghi pubblici e in case private di gente che si salva perchè è in grado di difendersi, anche l'11 settembre di 4 aerei che dovevano fare stragi l'unico in cui i terroristi non sono riusciti è stato quello in cui le vittime spontaneamente hanno reagito

 

  By: Fortunato on Martedì 09 Gennaio 2007 23:32

Norton evidentemente li hanno cercati e trovati ma non vogliono dare una simile notizia. Fortunato

 

  By: Moderator on Martedì 09 Gennaio 2007 20:46

A parte che chi considera gli Stati Uniti il male se ne convincerà ancora di più , ma non dicevano che gli Stati Uniti intervenivano solo dove c'è il petrolio ? in Somalia ci sono solo corti islamiche e terroristi islamici , niente petrolio.

e poi c'è chi si lamenta dei tempi che corrono - gz  

  By: GZ on Giovedì 22 Settembre 2005 03:58

Imparo che ora in diverse facoltà di business americane mettono su delle vere trading room con Bloomberg e tutti i dati di tutti i mercati, analisi tecnica, una decina di mega monitor piatti, conti virtuali e non presso brokers e assumono a insegnare il corso sui mercati finanziari e derivati dei veri gestori di hedge funds... mi torna alla memoria con un senso di tenerezza la mia facolta di economia.... e poi c'è anche ci si lamenta dei tempi che corrono oggi ----------------------------------------------------------- ....Seton Hall has hired Scott to teach a course on financial markets and the media, in addition to the course he taught in the evening on Financial Derivatives. The school has built a full-fledged trading room on campus in Jubilee Hall. The room has about 10 trading positions with all the trimmings: Bloombergs, flat-screen TVs, high-speed data feeds, etc. Scott will be directing the trading room and now has two locations from which he runs Lakeview Asset Management. That's not a bad disaster recovery plan, for those who can afford it. I met with Karen Boloff, the dean of the Business School, and Tony Loviscek, chairman of Finance and Legal Studies. Both are eager to give students better access to Wall Street, and in exchange are giving Scott considerable resources and access to personnel. Plans are afoot to run a subendowment for the university, with students serving as analysts and Scott as the portfolio manager. I was impressed by Seton Hall's commitment to bringing the Wall Street experience to the classroom, and I have a theory about why it isn't done more often. .....

 

  By: GZ on Mercoledì 14 Settembre 2005 02:29

La cosa che ha veramente funzionato fornendo cibo, bevande, generi di conforto, medicine, vestiti, canotti e quant'altro in questa inondazione di New Orleans e' stato ^Wal Mart#^ la mega multinazionale degli ipermercati ( e altre catene come Home Depot). Dal 24 agosto e' entrata in allarme, da domenica aveva mobilitato i suoi piani di emergenza e quattro giorni dopo l'inondazione, venerdi scorso, era riuscita ad avere la maggioranza i suoi supermercati della zona funzionanti e riforniti e i suoi camion portavano rifornimenti in giro Un esempio spettacolare di come l'impresa privata dove esiste l'incentivo del guadagno funzioni dove le agenzie statali falliscono --------------------------------------------- At Wal-Mart, Emergency Plan Has Big Payoff By ANN ZIMMERMAN and VALERIE BAUERLEIN THE WALL STREET JOURNAL September 12, 2005; Page B1 The Federal Emergency Management Agency could learn some things from Wal-Mart Stores Inc. On Wednesday, Aug. 24, when Katrina was reclassified to a storm from a tropical depression, Jason Jackson, the retailer's director of business continuity, started camping out in Wal-Mart's emergency command center. By Friday, when the hurricane touched down in Florida, he had been joined by 50 Wal-Mart managers and support personnel, ranging from trucking experts to loss-prevention specialists. On Sunday, before the storm made landfall on the Gulf Coast, Mr. Jackson ordered Wal-Mart warehouses to deliver a variety of emergency supplies, from generators to dry ice to bottled water, to designated staging areas so that company stores would be able to reopen quickly if disaster struck. Then, when the hurricane knocked out Wal-Mart's computerized system for automatically updating store inventory levels in the area, he fielded phone calls from stores about what they needed. He also alerted a replenishment team to reorder essential products, such as mops and bleach. And by Tuesday, scores of Wal-Mart trucks, some escorted by police, were setting out to deliver 40 generators and tons of dry ice to company stores across the Gulf that had lost power. Katrina is the biggest natural disaster Wal-Mart has ever had to confront. Initially, 126 of its stores, including 12 in the New Orleans metropolitan area, and two distribution centers were shuttered because they were in Katrina's direct path. More than half ended up losing power, some were flooded and 89 have reported damage. But by this past Friday, all but 15 of the idled stores had reopened. From Boutte, La., to Pass Christian, Miss., Wal-Mart frequently beat FEMA by days in getting trucks filled with emergency supplies to relief workers and citizens whose lives were upended by the storm. Wal-Mart's speed in responding to Katrina underscores the extent to which it and other big-box retailers like Home Depot Inc. have become key players in responding to natural disasters. Whereas FEMA has to scramble for resources, Bentonville, Ark.-based Wal-Mart has it owns trucks, distribution centers and dozens of stores in most areas of the country. It also has a specific protocol for responding to disasters, and it can activate an emergency command center to coordinate an immediate response. In the short term at least, the hurricane has helped boost Wal-Mart's tattered image, damaged by a major sex-discrimination suit and allegations that it provides workers stingy pay and benefits. The 33-year-old Mr. Jackson, who has an undergraduate degree in emergency management and a masters in security management, is effectively the quartermaster-general in Wal-Mart's efforts to provide supplies -- and quickly revive sales -- in areas hit by hurricanes, tornadoes or floods. "People know they can get what they need at Wal-Mart," said Richard Stinson, manager of the Wal-Mart supercenter in Laplace, La., as he walked the aisles of his packed store late last week. "It's because of what we can supply, our ability to get the merchandise in the building, the associates to get it on the shelf." Still, he noted, there are still items -- mops for flooded floors, paper plates and cups, socks, underwear, air mattresses -- he can't keep on the shelves. The store on Highway 61, the main street in Laplace, lost power and water like all its neighbors in suburban New Orleans. Mr. Stinson's first call from his cellphone was to Mr. Jackson's emergency center. The center sent six loss-prevention employees, who helped secure the building and merchandise, assisted by local sheriff's deputies who kept watch during the first dark nights. The emergency center also arranged to send generators and got Mr. Stinson's list of immediate needs. Laplace, which is 30 miles west of New Orleans, suffered comparatively little flooding and damage, but it became a refuge for evacuees who had. The center also supplied such goods as cereal, peanut butter, crackers and water to area shelters. The store regained power four days after Katrina. Employees showed up for work in small but growing numbers, two immediately after the storm and 200 by late last week, out of a total of 407. Some employees came from other Wal-Mart-owned stores, including Stephen Cortez, an employee at a shuttered Sam's Club in hard-hit Metairie, another New Orleans suburb. The store, like others up and down the Gulf Coast, has lines of people waiting to come in. Late last week, more than 100 people waited in 95° heat for their turn to shop. The store didn't sell its small supply of ice, keeping it instead to cool water for waiting customers. Local deputies guarded the line to keep people from cutting in. At the request of local law enforcement, the store didn't sell alcoholic beverages for the first three days after it opened. Edmond Collins Jr., 37 years old, and his wife, Kywana, 29, have come every day to restock supplies for his family and the 14 people staying at his cousin's house. "We're just buying food to survive," Mr. Collins says. After the storm hit, Mr. Jackson also took a call from Brian Boney, a district loss supervisor from a part of Louisiana that hadn't been hard hit. Mr. Boney volunteered to inspect stores in ravaged areas of Gulfport and Pass Christian, Miss., spending the night in his car. He reported back to Mr. Jackson that Wal-Mart needed to dispatch a full trailer -- 8,000 gallons -- of bottled water and ice for police and emergency workers in the area. But even as Mr. Jackson continued to reroute trucks and take calls for emergency supplies in the days after Katrina struck, he also monitored a growing storm off the coast of Japan, where Wal-Mart owns a controlling stake in the Seiyu retail chain. And this past weekend, he was glued to his computer again, this time keeping tabs on Ophelia, off the coast of Florida. In addition to refilling its stores, Wal-Mart has donated $3 million in basic supplies like diapers and toothbrushes to relief centers in three states. The National Guard and relief agencies also "commandeered" 20 trucks filled with water and other merchandise, according to a federal relief worker who didn't want his name used. The U.S. Department of Homeland Security will pay Wal-Mart $5 million for that merchandise and has a contract to be paid for supplying more. Sheriff Bob Buckley of Union Parish, La., has nothing but praise for Wal-Mart's role. About 600 law-enforcement officers from around the state gathered in Gonzalez to start rescue operations, he says, but they had no supplies. They called Wal-Mart the day after the hurricane hit and two days later, they got two truckloads of flashlights, batteries, meals ready to eat, protective gear and ammunition. And when did FEMA arrive? "Who?" Sheriff Buckley asks

 

  By: GZ on Giovedì 08 Settembre 2005 20:31

Le "New Home Sales" o i "Permits" (vendite di nuove case e nuovi permessi di costruire case) che ogni tanto escono come dati alle 14:30 o 16:00 a New York e influenzano la borsa sono quasi sui 2 milioni all'anno ora. Se uno ci pensa un attimo sono molte case nuove che vengono costruite, anche per un paese con 80 milioni di nuclei familiari (o single) come gli USA In effetti dove non e' troppo freddo le costruiscono in legno se possono perche' e' molto piu' semplice e costa meno, ma a Los Angeles l'ultima che ho affittato era da un piccolo costruttore che abitava al piano di sopra e mi spiegava che per i terremoti e' meglio il legno (si puo' pero' anche mettere una struttura in acciaio dentro) La Tecnologia per gli attori impegnati come B. Grillo esiste solo se ha un alone alternativo: internet con Skype, cellule fotovoltaiche, pannello solare, biomasse, etanolo, eolico e simili. Un miracolo dell'ingegno come un gasodotto da 12mila Km che dal Kazakhstan passando per l'Afganistan, la Georgia e altre zone a rischio ti porta il gas naturale trivellato in paesi impossibili, in concorrenza spietata con cinesi e russi per scaldare le famigliole italica non li sfiora (o si chiedono se ci sono sotto degli interessi economici)

 

  By: Andrea on Giovedì 08 Settembre 2005 10:14

Abbocco, e dico la mia circa la miscellanea ... in ordine sparso e casuale. GMail è un portento, sono d'accordo con lei, e siccome per ognuno degli account che ho, per via dell'anzianità (lo usi da quando venne aperto a pochissimi tester) e della frequenza di utilizzo ho a disposizione 100 inviti che posso inviare a chi voglio. Sono certo che anche lei ne abbia un bel numero. A qualcuno del forum l'ho già inviato; se qualcun altro è interessato, basta un fischio telematico. Le case in California non vengono costruite perché reggono meglio i terremoti. Altrimenti non ci sarebbe ragione di farle di legno anche, ad esempio, in Florida. Le case in tutto il Sud degli USA (e buona parte del nord) sono in legno per una questione di costi e flessibilità. Poi in California, quasi per convincersi del contrario, si dicono che sia per i terremoti, in Florida per i venti, altrove per l'isolamento termico. La verità è che poi, a ogni sospiro, corrono in edifici di cinder blocks o mattoni ... Che Beppe Grillo sia indignato su tutto o quasi non mi pare sia una cosa di cui sorprendersi. Voglio dire, basta capire come la pensa, come si aspetterebbe che una società si comportasse e fosse guidata, ecc. ed è subito chiaro che non può NON essere indignato. Possiamo essere più o meno d'accordo ma non mi sembra ci si possa stupire. Ci sono, invero, molti argomenti su cui è, invece, pesantemente bull e vede positivamente; la tecnologia, ad esempio, per la quale adesso è così bull da dire anche delle castronerie mostruose. Avete per caso letto la sua tirata circa la vendita annunciata di Esaote? E le cose che diceva di quella società? Bhè, per dirle, deve averla frequentata poco e deve aver creduto a occhi chiusi a quanto gli ha detto un amico che ci lavora in Esaote ...

Miscellanea - gz  

  By: GZ on Giovedì 08 Settembre 2005 05:16

Le case sono di legno in California perche' reggono meglio i terremoti (e sempre in termini di pensieri a caso:) Qualcuno sta usando ^la GMAIL di Google#http://mail.google.com^ ? e' semplicemente superba, specialmente per chi usa piu' computer e viaggia risolve tutti i problemi di Outlook o Mozilla Ho scoperto che andando con il mouse di destra nel DeskTop e selezionando "proprieta'" e poi "appearance" e "effetti" e poi "Clear Type" poi si vede tutto molto meglio sul monitor. Ho letto che ora anche in Italia un ^Blog come quello di Grillo#http://www.beppegrillo.it/index.html^ di attualita' ha decine di migliaia di visite e 1.000 post al giorno e supera il pubblico di molti giornali. Questo sarebbe un buon segno, all'estero ormai leggo piu' i blog che i siti dei media importanti Peccato che l'ignoranza di Grillo sia impressionante e che ^la gente vi scriva solo ed esclusivamente per lamentarsi sempre#http://www.beppegrillo.it/archives/2005/09/new_orleans_bag.html#comments^, mai nessuno che sia contento di come vanno le cose, che porti esempi positivi e costruttivi, trovi cose belle o utili da imitare. Pensandoci questa e' la norma in Italia sui forum e blog in genere e anche nelle conversazioni da bar o ristorante se si tratta di attualita'. Sembra che a parte la famiglia e qualche amico (o la squadra) se si parla di problemi generali ci sia solo motivo di lamentarsi, recriminare e al massimo fare del sarcasmo Se qualcuno va negli Stati Uniti deve assolutamente sintonizzarsi alle 18 o alle 21 di NY su CNBC e guardare ^lo show di Jim Cramer, "Mad Money"#http://moneycentral.msn.com/content/CNBCTV/TV_Info/P108231.asp^ qualcosa di assolutamente incredibile. Cramer, quello di ^TheStreet.com#www.TheStreet.com^ per un ora al giorno urla e salta prendendo dozzine di telefonate dal pubblico su qualunque azione e indica cosa vendere e comprare, a che prezzo o come cambiare il portafoglio. Invece delle solite:"...se sale sopra 24 allora puo' forse salire a 26,6...ma occorre essere molto selettivi..." tanto per non dare dubbi preme bottoni che producono il muggito del toro o il latrato dell'orso o quello del registratore di cassa o l'acqua del WC. Qualcuno chiama chiedendo di un titolo molto scadente e Cramer urla " Nahhhhh!....sell!!!!!" e tira lo sciacquone...se il titolo e' buono parte un applauso o un muggito di toro, sempre urlando come un pazzo. Questo al ritmo di un titolo ogni mezzo minuto e in una settimana discute 2-300 titoli facendone a pezzi dozzine che gli analisti di solito quando sono intervistati trattano con formula dubitative e distinguo. Il bello e' pero' che ci prende nella maggioranza dei casi, ha messo tutti sull'energia un anno e mezzo fa ad esempio e ora ha quasi 200mila spettatori che per uno show di business e' tantissimo