By: giorgiofra on Martedì 14 Gennaio 2014 20:52
Molti, prendendo atto dell'allungamento della vita media, ritengono che questa tendenza continuerà. Io credo che non sarà così.
Tutti gli ultranovantenni che vediamo ancora arzilli, sono nati e cresciuti in un contesto con queste caratteristiche:
1) un'alimentazione molto più equilibrata di quella attuale, sopratutto povera di alimenti di origine animale.
2) una costante leggera denutrizione, ovvero un apporto calorico appena sufficiente a compensare le calorie bruciate.
3) una notevole attività fisica, sopratutto nei bambini e negli adolescenti.
4) la limitata presenza di pesticidi, detersivi, fumi, metalli pesanti, onde elettromagnetiche.
5) una selezione naturale garantita da una alta mortalità infantile.
6) nonostante le difficoltà della vita una minore quantità di ansia, dovuta alla presenza di minore incertezza.
7) l'enorme vantaggio garantito dagli antibiotici e dalla chirurgia.
La mia generazione non sarà longeva come quella precedente, e quella successiva lo sarà ancora meno. Perchè dobbiamo prendere atto che dentro siamo marci. E se anche riusciremo ad avere una vita lunga, buona parte di essa ci vedrà malati cronici di una delle tante malattie che un tempo erano rare. E questo, tra le altre cose, farà collassare i sistemi sanitari dei paesi ricchi.
Se prendiamo 10 bambini di una scuola elementare di Milano, e li confrontiamo con 10 bambini di una scuola elementare africana, potremo verificare che gli africani sono molto più sani degli occidentali. Credendo di fare il loro bene, stiamo distruggendo un'intera generazione. Pochi si rendono conti che se i bambini studiassero meno e giocassero di più, sopratutto all'aria aperta, renderemmo loro un grande servigio. Alla fine il genio viene comunque fuori.
C'è qualcosa, nel nostro sistema, di profondamente malato. Ce ne renderemo conto troppo tardi.
Per il resto rimango dell'idea che i banchieri andrebbero tutti impiccati.