By: Trucco on Domenica 17 Luglio 2011 14:03
Alfabeto: "Insomma sinteticamente finche`pagano gli incentivi,bene,ma dopo?"
"G.Z il concetto e`quello,quindi lei si fida ed e`convinto che l`italia mai fallira`?"
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Alfio mi pare che la controparte che paga l'energia prodotta sia l'Enel, quindi in pratica anche se lo stato bruciasse i BOT people, l'Enel dovrebbe ugualmente continuare a farvi pagare delle bollette gonfiate per continuare a permettere alla società fotovoltaica di cui sono socio di avere un P/E = 2 (e spero presto anche un dividendo = 50% del costo iniziale), poiché esiste un contratto tra aziende private, che deve essere onorato a prescindere di quello che fa lo stato.
Per i privati che mettono i pannelli sul tetto non saprei, ma per le aziende del settore da quest'anno si fa più dura, tutti gli affari eccezionali durano un lasso di tempo limitato, ora ci sono margini più risicati, una tariffa fissa (non c'è più un tot variabile in base al costo dell'energia elettrica dei prox 20 anni cioè) che potrebbe risentire molto dell'inflazione, e allineata agli incentivi europei (mentre fino al 2010 l'Italia era il Paese più conveniente al mondo invece), banche consapevoli che i margini non sono più tali da garantir loro di poter finanziare il 90% del costo con mutui che fanno molte più storie prima di allargare i cordoni della borsa, specialmente con una start-up: insomma il periodo della cuccagna è passato. Io ho avuto la grande fortuna che mio cognato abbia compreso il potenziale di questo business nel 2008 e che io abbia compreso il potenziale di mio cognato (un genio devo dire) quando ancora avevo pochi elementi in mano per valutarlo, anziché diffidare di lui. Ha giovato che nel 2008 avessi preso una bella tranvata dalle azioni minerarie e preferissi puntare su altri anziché su di me. Già allora però la crisi delle banche ha fatto cambiare le carte in tavola e ci siamo ritrovati a dover firmare una fideiussione tutti noi soci per ottenere il mutuo al 90-95%: per un attimo ho rischiato di tirarmi indietro e offrire la mia quota a terzi, una scelta di cui mi sarei pentito per il resto della vita.