By: Nevanlinna on Sabato 03 Ottobre 2015 01:01
Col taglia-incolla [già rilevato inequivocabilmente in altri lavori di Parkhomov] si possono ottenere rendimenti anche più elevati. Nel caso si è contenuto per non indurre sospetti.
Le analisi isotopiche sono terze ed infatti le variazioni risultano abbondantemente negli errori sperimentali e del tutto in contrasto con quelle del test di Lugano. Risultato nullo, come doveva essere.
Le osservazioni sulla composizione delle ceneri di Lugano sono banali: cosa contiene ossigeno, alluminio e ferro, è caldo e sputacchia? Niente "nuova fisica" bensì chimica elementare - gli studiosi nucleari sono troppo impegnati a giustificare la constatata assenza di radiazioni per concepire spiegazioni da scuola media.
Si vola alto, altissimo ... .
Last but not least, le microfotografie delle polveri di Parkhomov [che sono reali, non c'era motivo di alterarle] provano per confronto e senza ombra di dubbio un'altra ovvietà: cioè o che le microfotografie delle ceneri di Lugano non si riferiscono a vere "ceneri", o che il reattore è stato in funzione per pochi minuti. Le polveri metalliche sinterizzano o fondono, non rimangono così belline dopo un intero mese ad alta temperatura. A quei regimi termici non resiste una stufa elettrica da bagno, figurarsi un dispositivo nucleare attivo. Anche lì bastava uscire dal mito e chiedere a gente di fonderia - devo ritenere che i gradi centigradi di Quinlan siano diversi da quelli di tutti gli altri?.
La catalessi, la catalessi ... .