Celani, si diceva, bloccato ad un passo dalla FF. Che millanta acquisita da decadi.
Come? Lo spiega, per studenti di terza superiore, Ascoli65:
"(...)ritengo innanzitutto che la difficoltà nel comprendere la FF non sia questione di ignoranza, ma piuttosto di eccessiva conoscenza. Mi spiego meglio. Dai tuoi interventi sul tema dell’entropia è evidente che sai moltissime cose di fisica e non solo. Il grosso problema che hanno coloro che sono molto dotati culturalmente, anche nelle discipline scientifiche, nel cercare di capire il fenomeno della ricerca sulla FF (non della FF in sé) è che per riuscirci credono di dover ricorrere a conoscenze sofisticate, e così facendo si mettono in soggezione e si bloccano.
Viceversa per capire questa curiosa branca della ricerca bisogna fare lo sforzo opposto, cioè dimenticarsi le nozioni di fisica più avanzata, ad esempio quella nucleare, e tener conto solo di quelle più elementari apprese al liceo. Tutti i fusionisti freddi, infatti, non essendo in grado di presentare delle solide evidenze nucleari (neutroni, gamma, ecc.) delle loro scoperte, si appellano al presunto calore in eccesso che sostengono di misurare durante i loro esperimenti. La fondatezza di queste loro rivendicazioni può essere di regola valutata tenendo presente le semplici leggi che descrivono gli scambi termici e i cambiamenti di fase dei fluidi. Non c’è bisogno di altro, non di certo della fisica nucleare.
Un caso esemplare, a proposito di Celani, è quello dei risultati che aveva presentato al 17° International Congress on Cold Fusion (ICCF17), svoltosi a Seul nell’agosto del 2012. Ad esempio osserva la slide (33) della sua presentazione (1):
Questa slide illustra una delle principali evidenze della presunta produzione da parte della sua cella di calore anomalo, cioè non spiegabile in base alle conoscenze convenzionali. Questo calore anomalo è calcolato in base all’incremento della temperatura misurata da una termocoppia appoggiata sull’esterno del tubo (vedi slide 14), come rappresentato dalla curva rossa. Questa temperatura è aumentata di una ventina di gradi nel corso del periodo di circa 3 giorni coperto dal grafico. Avendo assunto che lo scambio termico con l’aria circostante fosse avvenuto solo per irraggiamento e applicando la legge di Stefan-Boltzmann che lega il flusso termico alla 4a potenza della delta T, egli ne ha desunto un incremento di potenza termica prodotta di circa 10 W (vedi slide 31), cha ha attribuito a probabili fenomeni nucleari a bassa temperatura che sarebbero avvenuti nei suoi fili di costantana.
Successive verifiche svolte in altri laboratori sparsi per il mondo da gruppi di ricerca ansiosi di confermare l’effettiva presenza di anomalie termiche, come ad esempio il Martin Fleischmann Memorial Project, hanno poi dovuto riconoscere a malincuore che il progressivo incremento di temperatura della cella INFN era dovuto principalmente alla lenta perdita di gas dall’interno del tubo. Questa correlazione tra pressione del gas ed apparente calore anomalo, la si poteva già intuire dalla slide 38 (anche se relativa ad un periodo diverso da quello delle slide precedenti), osservando la curiosa antisimmetria tra l’andamento temporale del calore anomalo (curva rossa) e quello della pressione del gas all’interno della cella (curva verde).
Però, la cosa più curiosa di tutte, a mio avviso, è la causa delle ampie e fitte oscillazioni della T esterna della cella (curva rossa della slide 33), che si riflettono su quelle ancora più ampie – data la dipendenza dalla 4a potenza – del presunto eccesso di calore (curva nera della slide 31). Queste oscillazioni, più o meno fitte, possono essere facilmente spiegate sulla base della seguente immagine.
In questo caso, sul grafico già mostrato in precedenza è stato riportato un andamento di massima delle temperature esterne, rappresentato dalla curva tratteggiata passante per i 2 valori (min e max) rilevati giornalmente dalla stazione meteorologica di Ciampino, non molto distante dai Laboratori Nazionali di Frascati.
Come si vede facilmente la temperatura ambiente nel laboratorio 25, quello in cui è stata testata la cella a FF, risulta ovviamente sincronizzata con quella esterna. Il susseguirsi dei giorni di test, dall’8 all’11 giugno 2012, fornisce una possibile semplice spiegazione per le oscillazioni (di temperatura e di potenza) mostrate rispettivamente nelle slide 33 e 31.
Le oscillazioni meno fitte, presenti durante la notte, sono presumibilmente dovute ai cicli di funzionamento di un termoconvettore elettrico regolato da termostato che aveva lo scopo di evitare che la temperatura dell’aria nel laboratorio scendesse sotto i 22 °C durante le fresche notti di inizio giugno. Ciò avrebbe provocato, infatti, l’abbassamento della T esterna del vetro della cella, portandolo a valori così bassi (sotto i 120 °C) da interrompere il calore anomalo, come detto al punto 9 della slide 34. Ovverosia, per meglio dire, ciò avrebbe annullato l’incremento di T da cui dipendeva il calcolo dell’apparente calore anomalo, o addirittura avrebbe potuto invertirlo, con il rischio di dover giustificare il fatto che di notte la cella assorbiva energia invece che produrla.
Le oscillazioni più fitte, concentrate nei periodi più caldi del 9 e 10 giugno, sono invece presumibilmente dovute alla oscillazione delle alette deflettrici delle unità split di condizionamento appese ai muri del laboratorio 25.
In pratica possiamo ritenere che la cella INFN funzionasse come un “anemometro a tubo caldo”, cioè un dispositivo capace di misurare la velocità dell’aria circostante in base alle variazioni di temperatura del tubo di vetro.
Non la voglio fare molto più lunga, ma se consideri attentamente che quella slide è stata presentata per anni in giro per il mondo (2) a dimostrazione della capacità dalla cella INFN a filo di costantana di generare calore anomalo prodotto da reazioni nucleari, ti vengono le lacrime agli occhi, in un modo o nell’altro.
(1) http://lenr-canr.org/acrobat/CelaniFcunimnalloa.pdf
(2) http://www.youtube.com/watch?v=Xe5rcEvsek0 (a t=3:20)"