Andare su E-cat World? e Perchè? La verità c'è già, fissa e cosolidata!
A parte gli scherzi si tratta solo di una testata giornalistica, fra l'altro mi sembra stano che Rossi si sia "sbilanciato" e abbia scritto quella cosa, Mmmm... Fra l'altro c'è un classico errore confondendo potenza con energia, ma potrebbe anche essere la solita distrazione (è capitato anche a me ed è uno degli errori più frequenti a scuola)
Piuttosto facendo un discorso a più largo respiro, si può dire che lo stolto dotato di una cultura “copia-incolla”, difende la sua ignoranza, rifugiandosi dietro le sottane di mamma scienza. Cerca di apparire ciò che non è; egli non è colto, non conosce profondamente ciò che legge, semplicemente riporta quanto ha sentito da altri allo scopo di apparire saccente. Lo stolto ama l’ufficialità, per lui è più importante la fama di chi parla rispetto a ciò che dice.
Nella docenza della Fisica si insite molto sulla rigorosità, riproducibilità e verifica.
Lo stolto che vuole apparire si aggrappa a questo atteggiamento rigoroso, e si erge a paladino donchisciottesco.
Una volta ho letto: “Un Fisico non può raccontare una teoria e poi dire che non la può dimostrare. In questo caso dovrebbe tacere!”
Che imbecillità! Chi parla così vorrebbe che gli scienziati ricercassero per conto loro in gran segreto, e solo dopo aver verificato in modo rigoroso essendo certi di poter dimostrare, potrebbero rivelare ad altri ciò che hanno sperimentato!
Ma vogliamo scherzare! Esporre teorie, fare verifiche personali, prima di essere in grado di dimostrarle è cosa comunissima. La ricerca per essere creatività passa attraverso fasi di incertezza continue, dimostrazioni incerte, ipotesi di tutti i tipi. Un conto è dare una scoperta al mondo, un altro è dire “ho visto questo fenomeno, non è ripetibile ma sono certo che si è verificato.”
Un ricercatore che incappa in un fenomeno anomalo, lo valuta, se decide che ha una consistenza, si assume la responsabilità di sbagliare e coraggiosamente, lo divulga (è un atto di umiltà altro che superbia!). Egli lo dice anche se non è ripetibile, rischia, si mette in gioco, ammette semplicemente di non essere in grado di ripeterlo, ma segnala di averlo visto; altri ricercatori a quel punto si assumeranno la responsabilità di ripeterlo ben sapendo che non c’è certezza. Questo modo di operare è normalissimo nella ricerca di frontiera, e senza questo sistema non avremmo raggiunto questo livello tecnologico e di conoscenza.
Facciamo un esempio:
Piantelli è un grosso elettrochimico, (colleghi mi hanno detto che è una mente superiore), un giorno facendo delle elettrolisi con elettrodi di Nichel vede una produzione di calore anomala. Insospettito controlla attentamente, alla fine si accorge che qua e la il fenomeno appare con certezza (per lui), ma sembra imprevedibile quindi non dimostrabile.
Non avrebbe dovuto divulgare la notizia visto che non poteva dimostrare l’effetto con ripetibilità? No! Piantelli lo divulga, dice che è certo e avverte i colleghi di fare attenzione a quel fenomeno.
Piantelli decise di approfondire e con Focardi realizzò gli esperimenti che aprirono la strada ad altri come il giapponese Arata e alla fine Rossi.
L’ARRIVO DI ROSSI
Rossi iniziò un percorso di sperimentazione con Focardi che portò ad avere in uscita rendimenti incerti ma di quantità enormemente superiori a Piantelli. La potenza passò da qualche decina di Watt, a kiloWatt.
Rossi sembrava possedere un fattore nascosto che ingigantiva il fenomeno.
Chiamò il fenomeno E-Cat con chiaro intento di far credere a tutti che ci fosse un misterioso catalizzatore. In alcune dimostrazioni cominciò a comparire un misterioso generatore di impulsi elettrici che rimaneva acceso anche quando era in auto-sostentamento.
Alcune riflessioni mi portarono a pensare all’impulso Tesla.
Quando Rossi passò dall’E-Cat al Hot-Cat a più alta temperatura, emersero incongruenze strane, il calcolo della resistenza interna riscaldatrice usata, dava un valore di resistenza che era adeguata a ricevere una alimentazione di potenza elettrica molto superiore 6000W. L’Hot-Cat mostrato però, operava con una potenza molto inferiore, max 900W; come mai?
Quindi la resistenza interna risultava molto più bassa del dovuto, più gli ohm sono bassi migliore risulta l’operatività con l’impulso Tesla.
Quando ebbi l’occasione di misurare l’E-Cat prima versione, oltre agli strani fenomeni, non riuscivo a capire perché l’accensione fosse fatta con treni di impulsi alternati a periodi di riposo con una procedura di spegnimenti e accensioni stranissima.
Insomma tutto portava a dedurre che il catalizzatore non c’entrasse per nulla, il segreto stava negli impulsi. Quel furbacchione di Rossi aveva deviato l’attenzione di tutti nel posto sbagliato. Questo era il suo modo di proteggersi da possibili furti di proprietà intellettuale dell’invenzione.
Cominciai ad indagare su Rossi e in un file scoprii che si era interessato moltissimo a Tesla.
Fino a quel momento tutte le teorie lenr e fusione fredda si basavano sull’aspetto chimico, si insisteva che serviva introdurre nel reticolo cristallino di Nichel più protoni possibili.
Ma sopra i 600° il reticolo comincia a perdere rigidità, per non parlare poi a temperature di 1200°; tutte le teorie basate su saturazione dei reticoli con i protoni che venivano forzati ad entrare nelle cellette a questo punto non reggevano.
Esperti in chimica e nuclearisti che già avevano storto il naso su teorie di adsorbimento, giustamente chiusero il caso come truffa certa, e, tutto sommato, avevano ragione.
Risultava a quel punto evidente che: o Rossi barava o esisteva una nuova classe di fenomeni LENR relativi a “fusione tiepida”.
Ma come era possibile? Era meglio liquidare il tutto come bufala, d’altronde le prove messe in campo da Rossi mostravano spesso lacune e prestavano il fianco a critiche spesso anch’esse esagerate....