By: Nevanlinna on Giovedì 26 Settembre 2013 12:32
@Cures
Non amo rendermi antipatico, neppure quando sono anonimo, ma devo ricordarle che più di un anno fa Lei ha riferito l'opinione di un teorico di prima levatura, secondo cui "si brancola nelle nebbia". Sembrava che il contatto fosse diretto, e non che la storia appartenesse alle voci.
In questi giorni sto collazionando i vangeli apocrifi. Lo sa che la traduzione del brevetto è diversa dall'originale, e in punti critici? Differenze da filologo, ma "Nickel is coated in a copper tube" NON è "Il nickel è inserito in un tubo di rame".
Visto che la versione è successiva al testo italiano, si potrebbe persumere che l'Infernale, dopo aver afferrato l'effetto, si sia arrabattato per migliorarlo, passando da polveri scagliose [nickel flackes come usate nelle vernici metallizzate, o in certi catalizzatori di idrogenazione [ricerche "Canola oil" della Leonardo Technologies Inc successive alla TEG]] a nickel in strati sottili deposto per sublimazione nel vuoto [citazione di evaporatore Knudsen della ditta Kolzer, Cologno Monzese, nella contestazione al brevetto Piantelli].
Nickel flakes or platelets possono essere:
- un vecchio catalizzatore per idrogenazione di oli vegetali ad alto rendimento [Rufert/Harshaw, ambito margarina etc];
- pigmenti metallizzanti per vernici, o additivi per grassi lubrificanti, o binders per produzione di abrasivi [Novamet/Vale, ditte rappresentate nel milanese proprio da Gerli Metalli, come da brevetto];
- monocristalli nanometrici, ottenuti per riduzione di bromuro di nickel [argomento da studi accademici, soprattutto per russi con interessi fononici].
Naturalmente, trattandosi di Rossi, nessuno dei tre punti precedenti è vero, e magari non sono neppure falsi. Ad es., il Nostro potrebbe aver pasticciato con colloidi [o col politetrafluoroetilene], in modo da ottenere palline mostruose [terza immagine allegata] ... et voilà.