By: Cures on Domenica 15 Maggio 2011 20:16
Be, sì,
Effettivamente darsi del lei è proprio fuori luogo. (A proposito, come disse un gerarca: come si permette lei di darmi del tu a me che sono voi?)
L’avevo già scritto in precedenza, ma lo ripeto tanto per scrivere visto che piove. Ho conosciuto Rossi nel 75. Gli fui presentato dal titolare della cattedra di Fisica Tecnica del Politecnico perché avevo in mente di sviluppare una ricerca sui filtri elettrostatici per uso industriale e la Petroldragon ci campava costruendoli e vendendoli un po’ ovunque all’estero ed in Italia. Ne aveva pronti per la spedizione verso la Francia. Mi servivano dati costruttivi
Fu un incontro di un solo giorno. Mi riempì di pubblicazioni interne e di dati di costruzione (una cassa di roba che ho stipato nella 500 d’antan) e poi mi volle presentare quello che per lui era l’orgoglio della ditta, cioè il sistema che aveva creato per recuperare petrolio dai rifiuti. Il processo è noto ora come pirolisi, ossia combustione in assenza di ossigeno. Mi ricordo (se la memoria non mi frega) che aveva fatto costruire la torre di distillazione e che accanto c’era un mucchio di copertoni usati. Mi diede la tabella con la percentuale di recupero che riusciva a ottenere. Mi sembra che dai copertoni riuscisse a estrarre petrolio per circa il 70% od 80% in peso. Per gli altri tipi di rifiuti la resa era inferiore ma sempre molto elevata (tanti 10%)
In seguito dirottai la mia attenzione su un altro settore e non ne feci niente. La cassa con le pubblicazioni ed i disegni finì in cantina. Successivamente lessi le sue disavventure sui giornali ogni tanto. Francamente mi dispiacque perché era veramente entusiasta dei risultati che stava ottenendo. Gli interessava quasi di più la pirolisi che la costruzione e vendita dei filtri. Un appassionato della scienza e della tecnica
Vedi, la validità della scoperta si verifica solo con le misure. E le misure confermano quello che dice. Sono presenti raggi gamma (fotoni) fino a 300 kev che testimoniano fenomeni energetici non ascrivibili alla chimica. Per dare un’idea, un corpo a 1000 °C emette fotoni con un’energia che è un milionesimo di 300 kev (più o meno, dato che vado a memoria)
Da un volume come quello di un pacchetto di sigarette non ci cavi quell’energia in quel modo.
L’arnese funziona ed i fisici che ci hanno lavorato, gente di competenza e pronti a vederci l’imbroglio, lo confermano. Tieni poi presente che ha pagato un contratto da mezzo milione di Euro all’Università di Bologna per approfondire gli studi. Si darebbe la zappa sui piedi da solo e per di più pagando
A questo punto il problema si sposta sulla tutela dei diritti della scoperta tramite brevetto. E qui credo che il Rossi sia molto vicino alla posizione di scacco matto. Non può rivelare dettagli sul catalizzatore (credo che si tratti di trattamenti superficiali della polvere di nichel) fino a quando non sia assicurata la copertura in tutto il mondo ed in particolare gli Stati Uniti.
Quando venderà il prodotto, con o senza senza copertura brevettuale, il segreto durerà un battito di ciglia. Compri un esemplare, lo smonti e fai un’analisi fine chimica e fisica del contenuto e stai tranquillo che nel giro di qualche settimana te lo copiano. Nel giro di due mesi trovi in giro i cloni cinesi.
Il gioco si fa duro perché gli USA reclamano il dettaglio tecnico come se fosse indispensabile per concedere il brevetto.
E’ falso. Qualche anno fa ho dovuto, su commissione, approfondire le ricerche su un certo materiale plastico inventato negli USA per verificare se ci fosse qualcuno al mondo in grado di riprodurlo o, più esattamente, di riprodurne le caratteristiche senza per questo violare il brevetto.
Col cavolo che li trovi i dettagli sui brevetti. Non c’era niente di utile.
All’individuo Rossi concedo anche qualche peccato veniale. Tieni presente che hai di fronte un tizio che è un uomo d’affari e che ha vissuto traversie in grado di abbattere un elefante. Se mi racconta che l’idea l’ha avuta prima di Fleischmann e Pons, faccio finta di credergli. Se mi racconta quello che crede sugli sviluppi dei suoi affari, faccio lo stesso.
Ma le misure mi dicono che ha comunque in mano un qualcosa che può cambiare la storia energetica del pianeta. Non serve altro. Sta sotto tracking da parte della comunità scientifica del settore, pronta a fucilarlo e lui lo sa.