Per i produttori automotive cinesi, sbarcare oggi in un continente senza infrastrutture per la ricarica delle loro vetture elettriche e' impossibile.
Se non hai i punti di ricarica o se devi caricare di notte (cambiando il contatore) l'auto non la vendi.
Lo stesso problema lo hanno avuto fin'ora per le auto endotermiche. Costano meno, ma non sfondano. Per molti motivi. Il primo e' che non sono a livello qualitativo sufficiente.
Possiamo raccontarci tutte le favole che vogliamo. L'esperienza, quando costruisci un'auto, conta. E si vede a colpo d'occhio. Se metti una BMW a fianco di una cinese e confronti le lamiere ti accorgi immediatamente che la classe non e' acqua.
In fin dei conti E>lon deve in qualche modo tenere in piedi il teatrino raccattando denaro sui mercati. (ha dimostrto di saperlo fare). Al contrario, un costruttore automotive cinese dispone di una riserva di denaro dieci volte superiore a quella di cui puo' disporre E>lon.
Pero' non serve a nulla
Se i cinesi partissero con un piano aggressivo come quello di Elon, e' ben vero che verrebbero crocefissi in nome di uno spirito nazionale. Il genio invece puo'... e lo fa. Senza danni o conseguenze. Anzi, trova spesso tappeti rossi stesi...
Uillie gongola quando immagina le case tedesche a stracci, io immagino invece come si comportera' il governo, quando cessera' il fiume di denaro proveniente dalle accise sul petrolio.
O davvero pensiamo sara' una transizione indolore?
Andremo tutti elettrici.. e confrontiamo il Kwh elettrico/petrolio ai prezzi attuali. Ma se lo confrontassimo ai prezzi senza accise?
insomma la grande rivoluzione e' iniziata.. Nessuno puo' fermarla. E>lon Apre la strada e cava le castagne dal fuoco ai cinesi e porta agli americani la possibilit'a di esercitare royalties (cioe' di consumare senza pagare un cazzo. Vivere di rendita , nella migliore tradizione nobiliare inglese). Seguite il denaro.. molto di quello che arriva nelle tasche del nostro e' di provenienza orientale.
In un angolo le case automobilistiche, indebitate fino al collo,ma legate a corda doppia con i governi: costretti a costruire infrastrutture e smaltire quelle esistenti (mica vorremo tenerci i distributori negli gli autogrill, no?) gia sapendo che dovranno abbattere l'ascia delle accise su ogni watt inviato in rete.
La scommessa non mi pare poi ancora vinta. Nel senso che esistono decine di modi per bloccare l'espansione del fenomeno. Dal regolamentare la presa al distributore, al richiedere specifiche che vincolino il produttore a produzioni controllate e limitate.
Non Ultima la decisione di dove far passare gli elettrodotti.