mah..si nasce imparati.
Piu che imparati, direi "addestrati".
Una curiosita' Uillie.. cosa hai studiato? (non mi interessa il titolo di studio, quello non e' affar mio).
Gianlini.. Lo smartworking crea molti problemi sociali. Non ce ne siamo ancora accorti, perche' e' troppo poco che lo utilizziamo.
Ma la vita in smartworking e' tutto tranne che gradevole. Certo, all'inzio sembra il paradiso. Poi dopo un anno con call ogni 20 minuti e, alle spalle, famiglia da tenere tranquilla, anche i piu' duri sbarellano.
ovviamente, se il tuo lavoro e' non fare un cazzo da mattina a sera occupando un posto in ufficio, ti troverai sicuramente meglio a casa. Nessuno ti disturba, nessuno sente la tua mancanza, alla fine diventa una sorta di reddito di cittadinanza.
Se pero' lavori davvero, il fatto di uscire al mattino, fermarsi al bar per un caffe', entrare in azienda, uscire a pranzo, tornare in azienda ed infine rientrare, facendo una breve pausa per un aperitivo e' un toccasana per i nervi.
Permette di mantenere una vita sociale "indipendente" Altrimenti ti trasformi in fretta in uno di quei cinesi che lavorano e dormono nello stesso stanzone.
Ho visto figure da 100mile euro l'anno di stipendio, saltare psicologicamente come birilli.
P.S. punto di vista prettamente maschile... Sopravvivere, dipende anche molto dalla moglie che hai e dai figli.
Di solito, visto che "tanto sei a casa in smart" tendono a caricarti di ogni incombenza fastidiosa.. anche le piu' stupide.
In qualche caso i matrimoni si sono dissolti.. l'amico, interrogato sul perche' della crisi ha risposto: " da quando non sono piu' andato in ufficio, mia moglie ha cominciato a considerarmi come factotum a sua disposizione. Ripara qui, aggiusta la, rimetti questo in ordine.. e cosi' via."