Di cosa ancora avete bisogno per capire che lo stato è il problema e non la soluzione?
rettori di università e docenti vengono beccati ad agire come una banda organizzata di delinquenti per spartirsi cattedre e i relativi grassi stipendi.
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l’orribile vicenda degli affidi presso Reggio Emilia, con false accuse di pedofilia e incesto a genitori innocenti per strappar loro i figli e darli a gente che ci lucrava... E mica erano pastori sardi o camorristi analfabeti: il direttore generale della AUSL Fausto Nicolini – che èmedico, assistenti sociali e noti psicoterapeuti laureati, un avvocato..
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qualche settimana fa, giudici e procuratori dell’organo di autogoverno della Magistratura che si spartiscono sedi, tramano per difendersi dalle indagini, si pugnalano alle spalle, fanno combutta con politici (del PD), e a vantaggio l’uno dell’altro violano dozzine di leggi – quelle leggi che dovrebbero difendere
Troppi casi in così pochi giorni. Per non avere la sensazione di un quadro totale. Nel giro di pochi giorni abbiamo visto che le nostre “classi dirigenti” vincitrici di concorsi pubblici e pagate con ottimi stipendi pubblici, hanno trasformato i rispettivi settori in omologhi di Cosa Nostra. Non si tratta qui solo di magistrati o docenti universitari, o assistenti sociali per l’infanzia, scarsamente preparati; si tratta di personalità ai vertici del sistema pubblico che manifestano la forma mentis di malviventi, che si sanno appartenenti ad una cosca della malavita organizzata. Stesso eloquio, stessa postura di disprezzo verso il mondo esterno, stessa violenza verbale, stessa abitualità a commettere reati, e mancanza di vergogna.
Il denominatore comune a queste diverse cosche dei vertici dirigenziali, sono appunto gli stipendi pubblici. I più alti d’Europa a parità di funzioni. Che invece di attirare i selezionati, i migliori, hanno chiamato a sé delle ganghe non solo senza qualità, ma senza onore e senza il minimo di rettitudine richiesta a qualunque lavoratore umile. .
Questa marcescenza ai vertici delle funzioni pubbliche, questa occupazione di cattedre e di procure, di alte cariche di Stato, da parte non di “normali” parassiti inadempienti ma di mafie e racket attivissime costituiti in oligarchie inamovibili, è un fenomeno che, credo, non ha eguali nel mondo civile – e l’evidente causa della decadenza verso l’inciviltà il non-diritto, la non-cultura, l’analfabetismo di ritorno e la sporcizia morale del popolino.
Dovrebbe suonare l’allarme generale, e invece silenzio. Sullo scandalo immane dei magistrati malavitosi, non più una ulteriore intercettazione né alcuna discussione. Come ad un segnale ricevuto; le ultime informazioni risalgono al 7 giugno, poi più niente. Se ciò viene da una moral suasion dall’alto, non so. Se lo è, è censura, repressione, chiara volontà da parte dell’oligarchia malavitosa di mantenersi qual è. Indegna.
LA CLASSE DIRIGENTE