Anti, non sono più dentro le faccende da 12 anni per cui ho perso qualsiasi informazione aggiornata diguardo il mondo degli appalti. Comunque ho sempre sostenuto che agli appalti pubblici bisognasse applicare almeno un po' di buon senso, non dico per risolvere completamente i problemi legati a queste cose, ma almeno per farli funzionare un pò meglio (anzi molto meglio). Una era quella di accettare come naturale il rischio d'impresa dell'appaltatore: tu prendi l'appalto e, cascasse il mondo, lo svolgi nei tempi e nei prezzi stabiliti, e nessuna revisione è possibile. "Cascasse il mondo" doveva essere la parola d'ordine. Questo è l'unico modo per risolvere l problema altrimenti le revisioni sono dietro l'angolo sempre. Basta che un'osso di un antico romano si trovi sulla nuova tratta della metro in costruzione che questo (l'osso) ci costa un paio di miliardi (con somma goduria dell'assessore).
Nel mio piccolo ho sempre cercato di tenermi lontano da certi modelli imprenditoriali anche su consiglio di un geometra amico che mi disse (quando io ero poco più che 20enne): stai attendo a cadere nel giro delle "buste" perchè è vero che allarghi la tu cerchia d'affari ma poi non ne puoi più uscire perchè sei ricattabile. Per cui ho visto sempre dal di fuori cose che era palese fossero pilotate da scopi di piccola bottega. Mi ricordo quando dovevamo fare una fornitura di infissi in una scuola pubblica (un lavoro non grande ma comunque 200 mila euro di roba o giù di lì) ed eravamo gli unici ad aver stoccato a magazzino tutto l'occorrente per iniziare da subito i lavori (il 99% della concorrenza non aveva magazzino). Le condizioni del contratto (comunale) erano proprio da presa per il culo ed era palese che a quelle condizioni nessuno avrebbe potuto partecipare all'appalto, se non noi che avevamo le spalle sufficientemente larghe e che solo casualmente decidemmo di partecipare (siccome l'edilizia industriale (il nostro campo di lavoro) stava cadendo a pezzi, ci siamo abbassati ad entrare in una gara pubblica). Io ho sempre odiato lavorare per questi politici lestofanti, viscidi, ignoranti, pezzenti e ladri. Gente che ho sempre trattato, senza mezzi termini, come pezze da piedi.
Il mio diretto competitore era uno del paese e non aveva la minima possibilità di vincere contro di noi, sia come prezzo (eravamo almento il 30% sotto e potevamo addirittura tagliare il prezzo a metà), sia come tempi di consegna. Eppure vinsero loro, per via di un meccanismo che, su tre partecipanti vinceva quello con il prezzo medio (o una robaccai simile che non sono mai andato a verificare (ma chemmefregava poi)). Quando sono state aperte le buste della gara i prezzi si differenziavano solo di qualche euro e abbiamo perso per, credo, una cosa come 3 o 4 euro. Era palese che il terzo partecipante era fittizio e faceva solo parte del gioco (una specie di palo), che la mia busta fosse stata aperta prima della gara, e che chi ha vinto era già partito 2 mesi prima per approvigionarsi la materia prima. Oltretutto, siccome i lavori dovevano iniziare e anche finire nel mese di agosto (cioè prima che iniziassero le scuole) poi ci furono degli accordi per far slittrare la consegna su parecchie aule. Alla fine anche difronte a dei pazzi scatenati come noi che solitamente, per lavorare, ci dovevano cacciare in missioni impossibili, alla fine dicevo... abbiamo dovuto soccombere al malaffare. E' ovvio che non ho uno straccio di prova di quello che ho raccontato, perchè si parla comunque di meccanismi ben collaudati. Magari è stata tutta una mia fantasia ma siccome un pò di esperienza l'avevo, io ci ho visto dentro questo... e per me rimane solo un aneddoto. E questo solo in un piccolo appaltuccio di provincia, figuriamoci ai piani alti (nel senso che tutto è così). E' l'assalto totale alla diligenza degli 850 milardi...
– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...