By: Moderatore on Lunedì 08 Luglio 2013 03:32
Quello che non capisco è perchè, essendosi procurata una pistola, l'abbia usata contro di se invece che contro i responsabili della sua situazione. Oppure perchè non abbia rapinato una banca o meglio ancora non abbia rapinato qualche milionario. Aveva 26 anni e una pistola e qui non è come nel nordaftica o in Cina che la polizia ti tortura quando ti prende o come in America che ti danno 30 anni e ti mettono assieme a nembri di gang sudamericane o di neri che ti sodomizzano. In Italia il crimine non è punito molto. Cioè qui è l'istinto di sopravvivenza che viene a mancare, il fare qualcosa qualunque cosa per sopravvivere
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Meda, 26enne disoccupato si suicida
«Non ho neppure i soldi per le sigarette»
Accanto al corpo i carabinieri hanno trovato una pistola: è giallo su come il ragazzo sia riuscito a procurarsela
Un giovane di 26 anni, M. C., si è sparato domenica mattina a Meda (Monza e Brianza). In una lettera, avrebbe chiesto scusa per aver deciso di farla finita: «Non ce la faccio più», l'ultimo sfogo affidato a un biglietto, prima di puntarsi contro la pistola. Secondo le prime informazioni, M. C. non sopportava più di non riuscire a trovare un lavoro. Il particolare è emerso dai familiari, che lo vedevano da tempo molto preoccupato e depresso. La causa del suo profondo disagio sarebbe stata la difficile ricerca di un'occupazione. Da diversi mesi, infatti, trovava solo lavoretti saltuari, ma non riusciva a tirare su uno stipendio decente. Precarie anche le condizioni di vita della famiglia: il padre faticava a trovare un impiego fisso, si accontentava di qualche giornata da manovale nel settore, sempre più in crisi, dell'edilizia. Un'esistenza modesta, nel bilocale al pianterreno di una palazzina di periferia, che avrebbe pesato sulle condizioni emotive del giovane.
IL GIALLO DELLA PISTOLA - I genitori, rientrando a casa intorno alle 11, si sono insospettiti: il ragazzo non si era ancora alzato, così hanno sfondato la porta della sua stanza e lo hanno trovato senza vita con accanto una pistola. Non è ancora chiaro come se la sia procurata, ma è probabile che meditasse il suicidio da tempo. Spesso, continuava a ripetere di «non riuscire a trovare niente» e di «non avere nemmeno i soldi per le sigarette». I carabinieri, avvisati dai genitori, sono arrivati nell'abitazione in via Milano intorno alle 12: alla ricerca di tracce che possano spiegare le ragioni del suicidio e, soprattutto, come il giovane sia riuscito a procurarsi l'arma.