By: angelo on Lunedì 06 Agosto 2007 16:21
come quello dei rendimenti tra maggio e ottobre più bassi che tra ottobre ed aprile o appunto la statistica dei giorni della settimana
idem per il fatto che gli anni che finiscono in "7" sono più negativi degli altri, sono anni che scrivo qui e ho riportato i riferimenti un sacco di volte
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Ci sarebbero molte cose da dire, ma francamente mi sto stancando di dire sempre le stesse cose e di vedere risposte che cercano di confondere mischiando cose risapute (la stagionalità annuale) con altre che derivano solo dalla cabala (tipo i giorni della settimana).
Per cui, l'unica cosa che mi sento di consigliare a chi legge e magari è un poco confuso è di non credere a niente e nessuno per principio ma di testare in prima persona.
Esistono banche dati che non partono da inizio 2006, ma tornano indietro fono all'inizio secolo (Dow jones Industrial). Se vi sembra troppo, partite almeno dal 1982, da quando esiste il future S&P.
Esostono modi razionali di procedere: con Amibroker, per esempio, è elementare - invece di ricavare lenzuolate di dati - costruire un trading system che compra in OPEN e vende in CLOSE per ogni singolo giorno della settimana (es sempre lunedì, martedì ecc) degli ultimi 50 anni.
Poi si ripete il test 5 volte e si vede se esistono significative differenze tra i diversi giorni (qua entra in ballo un poco di statistica ma poca, perchè giudiucare se le le differenze sono statisticamente rilevanti non si può andare quasi mai "ad occhio").
In ultimo, bisogna trovare anche una causa che spiega la differenza di rendimenti, perchè - non importa quanto rilevante - un fenomeno inspiegabile può essere semplicemente dovuto al caso.
Questa è la procedura da seguire, tutto il resto è fuffa.
Lo farei io, ma il tempo è sempre tiranno e francamente preferisco dedicarlo a cose più utili per la mia operatività.