Sui ribassisti / catastrofisti e la situazione attuale

 

  By: angelo on Lunedì 06 Agosto 2007 19:59

Credo che i primi ad usare questa distinzione siano stati i tecnici dell'informazione: erano usi a distinguere quanto correva su un filo tra "noise e signal". Il "noise" era da filtrare, da eliminare, mentre il "signal" era ciò che diveva arrivare a destinazione. C'è una evidente analogia con la borsa, se pensi al noise come alla componente random di una serie storica e al signal come alla componente in qualche misura deterministica. E negli studi accademici si definiscono "noise trader" - per l'appunto - quelli che pensano di aver scovato "signal".... ma invece traggono decisioni di acquisto/vendita dal "noise" (è facile confonderli). Poichè il noise è random, anche l'esito del loro trading lo è. Quindi nel breve termine potrebbero anche essere profittevoli (esiste la sfortuna ma anche la fortuna). PS Hai notato che il giorno della settimana di peak profit è diverso tra Nasdaq 100 (ho i dati solo dal 1985) e Nasdaq Composite? Cose che fanno pensare, vero?

 

  By: Esteban on Lunedì 06 Agosto 2007 19:39

Cos'è che intendi con "rumore" ? Giusto per capire di che parli ...

 

  By: angelo on Lunedì 06 Agosto 2007 19:23

Caro Esteban, io non so se tu hai letto il buon vecchio Larry meglio di me , ma sicuramente non leggi con attenzione quello che scrivo io (ho solo detto: prima di usarli, ri-testate "quei" sistemi di Larry dalla fine del suo testing ad oggi, perchè potreste avere delle sorprese). Hai Amibroker, hai i dati.... vedi tu che uso farne. Io ti saluto qui, perchè anche per me il punto non era aver ragione... e francamente non avrei più nulla da aggiungere. Se non che c'è una profonda differenza tra il comportamento di tuo nonno e quello di Borsa: se anche non avesse influenza, il fatto che egli guardi alla luna per la semina non gli procura nessun danno patrimoniale. Non penso che lo stesso valga per la Borsa, a lungo andare chi trada solo "il rumore" paga. Buon proseguimento. Ps Certo, se qualcuno inziasse con lo spiegarmi perchè quello che per S&P è il mercoledì, per il DJI è il lunedì, mentre per il nasdaq 100 è il giovedì ..... beh ... otterrebbe tutta la mia attenzione.

 

  By: Esteban on Lunedì 06 Agosto 2007 18:46

Angelo ... Giorni fa ti dissi che a volte non si presta la giusta attenzione a ciò che si legge ... Ora prendi il libro li larry e dimmi se trovi scritto : "tradare sempre il mercoledì" ... perchè se c'è scritto lo prendi e lo butti . Poco sotto Zibordi ripeteva che ultimamente il mercoledì va di moda ... Ha pure detto che c'è una statistica che dice che il mercoledì ha fatto furori (mi sembra negli ultimi 2 anni ...) Beh .. se anche lo diceva dal 1950 non sbagliava ... vedi sotto. Non ha detto trada ogni santo mercoledì ... certo ,cumulativo e non , non è che facevi i soldi ... Quindi significa che l'accumulazione/distribuzione non è costante ... Quindi non significa che ciò che ha scritto Larry sia sbagliato , bisogna considerare i limiti di applicabilità di ciò che Lui intende ... Cioè quello che alcuni post dietro ti ho scritto (in modo non troppo chiaro), cioè che non ti spiega esattamente COME usare quel metodo... Quel libro può scriverlo pure Mio nonno ,quello che se gli dici che la luna non centra per niente con le viti ti impiega come concime :-) , visto che ha alcune centinaia di ettari coltivati a viti. Pure le sue viti sono cicliche ... P.S. "Come vedi sono venuto sul tuo terreno" A me non me ne viene mica niente ... Guarda che aver ragione è relativo ... si prendono delle bastonate pure quando la si ha ... Pure io ho letto quel libro ... e se noti ti ho avvisato subito che dovevi leggerlo meglio.

 

  By: angelo on Lunedì 06 Agosto 2007 17:50

Ciao Esteban, so che è Amibroker, per questo ti dicevo che con quel software è semplicissimo testare questo tipo di cose sotto forma di trading system. Per esempio, prendi i dati daily dell'S&P 500 e del DJI dal 02/01/1985 e confronta le due distribuzioni dei "punti indice di guadagno" tra i giorni della settimana. Quanti sono in percentuale i mercoledi (lunedì, martedì.. ecc.) in profitto? Si discostano significativamente dalla percentuale generale di giorni in profitto? Perchè il giorno di "peak profit" è diverso? Perchè le due distribuzioni percentuali di "punti profit" tra i giorni della settimana sono diverse? Poi cambia le date di inizio e fine dei test. Cambiano i risultati? E cosa potrebbe significare questo? Se tutte queste domande non ti creano problemi "filosofici" ..... mi arrendo.... non ho più argomenti per spiegarti come mai non uso il TDW (trading day of week). PS come vedi sono venuto sul tuo terreno..... sto prescindendo dalla madre di tutte le domande: "ma su 30 anni di trading.... per quale dannato motivo logico i risultati dovrebbero essere diversi a seconda del giorno della settimana..... se non per pura e semplice casualità?"

 

  By: Esteban on Lunedì 06 Agosto 2007 16:41

Ciao Angelo , quello che noti sotto è amibroker (in altra forma rispetto all'indicatore)... Ho postato la lenzuolata perchè fosse criticabile (eventualmente). Ho pure quello dalle origini dell'S&P 500 1950 ... Avendo quella storica a minuto ti potrei pure dire "statisticamente parlando" quale è il periodo della giornata + rilevante, in che fase di mercato e altro . Come pure rilevarti il grado di affidabilità di una accumulazione studiando la curva e l'accumulazione ,basta prendere un pizzico di curtosi una sruzzatina di varianza e simmetria , agiti il tutto , alla fine se hai fortuna ti esce un indicatore che anticipa i bluff ... Ma niente che non si possa rilevare con un po di sensibiltà in altro modo. Poi in effetti , mi sembra che abbiamo scopi diversi. Da ciò che scrivi : "In ultimo, bisogna trovare anche una causa che spiega la differenza di rendimenti, perchè - non importa quanto rilevante - un fenomeno inspiegabile può essere semplicemente dovuto al caso." Io mi accontento di trovare delle relazioni per poterne trarre vantaggio ... non mi interessa perchè si comportano in tale modo. In effetti l'analisi tecnica parte da questo presupposto , analizzare i grafici non curandosi degli aspetti che li hanno generati in quanto già scontati dal mercato. Mi sembra che tu cerchi pure la causa che ha generato la situazione ... Metti caso che pure la borsa come le maree abbia il suo ciclo che varia ... Statisticamente parlando ci puoi impiegare una vita a descriverne la relazione che la governa(se la trovi). Senza pensare che se è così semplice trovarla , allora siamo già tutti ricchi.

 

  By: gastone on Lunedì 06 Agosto 2007 16:35

American Home Mortgage ha chiesto il fallimento tra un po falliscono tutte:-) ciao

 

  By: angelo on Lunedì 06 Agosto 2007 16:21

come quello dei rendimenti tra maggio e ottobre più bassi che tra ottobre ed aprile o appunto la statistica dei giorni della settimana idem per il fatto che gli anni che finiscono in "7" sono più negativi degli altri, sono anni che scrivo qui e ho riportato i riferimenti un sacco di volte ____________________________________________________________________ Ci sarebbero molte cose da dire, ma francamente mi sto stancando di dire sempre le stesse cose e di vedere risposte che cercano di confondere mischiando cose risapute (la stagionalità annuale) con altre che derivano solo dalla cabala (tipo i giorni della settimana). Per cui, l'unica cosa che mi sento di consigliare a chi legge e magari è un poco confuso è di non credere a niente e nessuno per principio ma di testare in prima persona. Esistono banche dati che non partono da inizio 2006, ma tornano indietro fono all'inizio secolo (Dow jones Industrial). Se vi sembra troppo, partite almeno dal 1982, da quando esiste il future S&P. Esostono modi razionali di procedere: con Amibroker, per esempio, è elementare - invece di ricavare lenzuolate di dati - costruire un trading system che compra in OPEN e vende in CLOSE per ogni singolo giorno della settimana (es sempre lunedì, martedì ecc) degli ultimi 50 anni. Poi si ripete il test 5 volte e si vede se esistono significative differenze tra i diversi giorni (qua entra in ballo un poco di statistica ma poca, perchè giudiucare se le le differenze sono statisticamente rilevanti non si può andare quasi mai "ad occhio"). In ultimo, bisogna trovare anche una causa che spiega la differenza di rendimenti, perchè - non importa quanto rilevante - un fenomeno inspiegabile può essere semplicemente dovuto al caso. Questa è la procedura da seguire, tutto il resto è fuffa. Lo farei io, ma il tempo è sempre tiranno e francamente preferisco dedicarlo a cose più utili per la mia operatività.

 

  By: Esteban on Lunedì 06 Agosto 2007 15:47

... questa considera O-Close

 

  By: Esteban on Lunedì 06 Agosto 2007 15:28

E già ... Pare che di questi tempi sia come stare in TV , se non ci stai non sei nessuno... O meglio se non sei giustificato da una mole di dati, non esisti. Non mi sento di chiamarla statistica , ma questo è il risultato del sondaggio sull' S&P 500 daily. Nelle prime 5 colonne l'O-Low giornaliero cumulato , nelle seguenti,dato che mercoledì è evidentemente il giorno che rende di + (per ora) e martedì il peggiore andando long (short basta invertire) sommato allo short del giorno precedente (notare che martedì essendo il peggiore long (spread) in teoria è il migliore short. Quindi martedì short(L-O)+mercoledì long(O-L) per ora se la scienza non mi dimostra il contrario """ sembra """ convenga. Possiamo dire che dal 8/6/2007 ad oggi è statisticamente provato quello che ho scritto ? meglio evitare ? N.B. Si vedeva ad occhio nudo ... bastava avere un po di sensibilità con un buon bicchiere di picolit in mano in una serata di luna piena.

 

  By: Esteban on Lunedì 06 Agosto 2007 15:26

 

  By: omero on Lunedì 06 Agosto 2007 14:15

Non penso che sia abbastanza per la statistica ma noto che : 1. Molte recessioni e crise finanziarie sono capitate spesso intorno all'anno '0. 1929,1949,1960,1970,1980,1990,2000 2. 5-7 anni dopo le grandi recessioni e grandi crisi finanziarie, si paga il prezzo della politica accomodante messa in atto dalle banche centrali e dai governi come risposta alla recessione. Potrebbe essere che la psicologia collettiva abbia portato tendenzialmente a guardare con grande ottimismo il cambio di decennio come l'inizio di una nuova era e che il 7 sia il migliore risultato tra queste due tendenze : l'ottimsimo ancora basso per il decennio futuro e la fine della cura all'eccesso di ottimismo per il decennio passato. Quello che mi interssa é il punto 2. Ad un certo punto 5,6,10 anni credo che si pagherà per la fine della politica accomodante (la più accomodante della storia della FED) conseguenza della crisi del 2000. Io credo che sia nel 2007.

 

  By: GZ on Lunedì 06 Agosto 2007 14:13

che durante settembre ed ottobre in media tutte le borse perdano di più che negli altri mesi lo hanno studiato a sfinimento, prendi un file di dati e verificalo, ma l'onere della prova è su chi non ci crede, è come negare che la terra è piatta vai in excel o ts mettici i dati e lo controlli, ma è un lavoro che è già stato fatto (non da Larry Williams che non sa usare il computer) ed è inutile fare finta che si parta da zero, come quello dei rendimenti tra maggio e ottobre più bassi che tra ottobre ed aprile o appunto la statistica dei giorni della settimana idem per il fatto che gli anni che finiscono in "7" sono più negativi degli altri, sono anni che scrivo qui e ho riportato i riferimenti un sacco di volte ma non è che devi aver fatto statistica, lo vedi ad occhio che questi non sono numeri casuali. Se consideri che le borse in media sono salite del 9% annuo (in termini nominali) dal 1880 è evidente che c'è un "anomalia" nel periodo di settembre ed ottobre degli anni in "7" così come se prendi gli S&P 500 dal 1 gennaio 2006 lo vedi subito che il mercoledì salgono 4 volte più che gli altri giorni, quanto durerà questo fenomeno ? Non lo so. A cosa è dovuto ? Non lo so. Ma è reale, ci sono i numeri, non che li puoi negare solo perchè non hai una spiegazione economica Dato che i mercati sono un fenomeno psicologico prima che economico non ci vedo niente di strano, gli irrazionali e superstiziosi sono quelli che dicono che le borse riflettono i bilanci delle aziende e quindi non possno scendere di più in certi anni o certi mesi o giorni, quando basta prendere un grafico o un file di dati e verificare che è così

 

  By: GZ on Lunedì 06 Agosto 2007 14:08

 

  By: polipolio on Lunedì 06 Agosto 2007 12:41

Dato che io di statistica ho pigliato uno dei peggiori voti del mio curriculum accademico, mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse cosa si può inferire pigliando con criteri arbitrari un set di 10 dati (che mi paiono un po' pochini per una statistica degna di qusto nome) su 100 e quali test si devono fare. Poi mi piacerebbe che questi test venissero applicati ai dati di ritorno degli anni che finiscono per 7 (rispetto agli altri), valutarne la significatività e capirla. Infine una spiegazione causale, anche abborracciata, credo che non sarebbe male, non fosse che per evitare correlazioni spurie ...