Re: God bless America
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By: DOTT JOSE on Venerdì 17 Novembre 2023 17:52
Il governo dei neofascisti, aiuta il padronato a sfruttare gli operai per ingrassare il loro portafoglio
Rapporto Caritas, cresce il “lavoro povero”: in fila per un aiuto chi ha la busta paga troppo magra
Agli sportelli dei servizi diocesani bussano sempre più persone occupate ma che non guadagnano abbastanza: “Bisogna ripensare il welfare”
Rapporto Caritas, crescono i nuovi poveri
Rapporto Caritas, crescono i nuovi poveri
Milano – Nuovi poveri. Anzi, nuove povertà che si espandono in parte nelle forme già emerse: quello che salta subito all’occhio leggendo i numeri del Rapporto ad hoc nella diocesi ambrosiana curato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Ambrosiana è l’aumento del “lavoro povero”. Tradotto: alle porte di centri d’ascolto e servizi diocesani sparsi nell’area metropolitana di Milano e nelle province di Varese, in parte di Como, Monza-Brianza e Lecco (i dati sono stati raccolti in 140 strutture), bussano sempre più persone occupate ma che non guadagnano abbastanza per provvedere alle necessità quotidiane. Per sé e la famiglia.
Dei quasi 15mila aiutati, oltre 6mila hanno dichiarato di avere dei familiari: significa che la rete di solidarietà ha raggiunto oltre 30mila persone. E tra i gruppi che più soffrono ci sono le famiglie con minori (6.584 bambini e ragazzi, di cui il 33% in età prescolare). Rispetto al 2021, poi, cresce la presenza delle donne (61,4%, +14,5%) e di immigrati (60,9%, in crescita del 12,7%) soprattutto per l’accoglienza in Italia di profughi ucraini. Non a caso, la presenza di ucraini è più che triplicata. In testa, i peruviani.
A rivolgersi alla Caritas sono soprattutto persone tra 35 e 54 anni, "abbiamo avuto un aumento di anziani, che generalmente non si rivolgono a noi, durante il periodo della pandemia, ma ora “l’effetto Covid“ sta rientrando", spiega Elisabetta Larovere, coordinatrice dell’Osservatorio. Andando nel dettaglio, se è vero che tra coloro che chiedono un supporto prevalgono sempre i disoccupati, con il 51,85% del totale, non si può non notare la crescita della fetta degli occupati: 23,3%, valore aumentato del 58,2% negli ultimi sette anni. Perché? Perché anche se il reddito c’è, è insufficiente ad arrivare a fine mese.
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