imporre il modello di vita occidentale scatena la rabbia dei dannati - XTOL
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By: XTOL on Venerdì 16 Aprile 2004 17:05
Visto che nessuno dei "nazisti rumsfeldiani" del sito ha commentato il mio post, provo a replicarlo perchè sono davvero curioso di sapere cosa ne pensate Adesso del buon bush:
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Sicuro, al fine di misurare il suo quoziente intellettuale
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ooohoh, vediamo se passo il test del ^ Mensa… # http://www.mensa.it/^
- e, quanto a iq, potrebbe leggersi ^ questo… # http://pearly6000.tripod.com/htmls/bush-dimwit.html^
1) noto un passo avanti: la versione “in iraq tutto va progressivamente meglio” è diventata “tutto va meno peggio che con saddam” (condivido, anche se la prospettiva di una guerra civile è assai plausibile, la sicurezza personale non esiste, il terrorismo si rinforza). Quanto alla cnn, dubito che morire davanti ai giornalisti sia consolatorio… per cui è vero che sotto saddam si poteva venire uccisi per motivi politici, purtroppo è anche vero che adesso (come in ogni guerra) si può essere uccisi senza motivo (non mi sembra un gran miglioramento).
2) quanto al fatto che sia “ns interesse” esportare la democrazia, bisognerà leggere il libro (fresco di traduzione italiana) di Amy Chua “L’età dell’odio”. Una delle tesi centrali (riferisco dalla recensione) è:
proporre (per giunta con le armi - ndr) la democrazia, l’informazione, il modello di vita occidentale agli esclusi della terra è stato un involontario suicidio, perché ha scatenato la rabbia dei dannati, non certo l’entusiasmo dei “liberati”.
Il fatto poi che sotto quelle regioni sia concentrato un mare di petrolio, accende tali e tante bramosie da far sembrare ridicola la pretesa di bush di tenere sotto controllo l’iraq con 150.000 uomini.
Ma, a proposito di bushfilia, mi sono divertito a sfogliare i post di un ^ vecchio thread # http://www.cobraf.com/forumf/topic.asp?whichpage=1&pagesize=6&forum_title=&topic_title=Sweet+Home+Bahrain&forum_id=2&topic_id=4739^ e mi incuriosisce sapere se aver scoperto che lei (in numerosa compagnia) è stato preso in giro con la storiella delle armi di distruzione di massa, le ha fatto pensare (anche solo per un attimo) che l’amministrazione usa non sia minimamente credibile (come qcn diceva in quel thread). Mi permetto di citare alcune sue frasi degne de “le ultime parole famose”:
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Iraq: E’ diverso dagli altri paesi anche nel senso che è andato più in là di tutti nello sviluppare (e anche usare) armi batteriologiche, chimiche e atomiche. L’atomica non ce l’ha ancora perché Israele nel 1983 con un raid aereo ha distrutto l’impianto segreto in cui la metteva a punto e poi l’Urss è venuto meno come appoggio. Ma ha ripreso i lavori come hanno testimoniato gli scienziati fuggiti dal paese e sta cercando di terminarla.
L’unica base territoriale in cui Al Qaeda può agire senza essere disturbata al momento è l’iraq dove inoltre ci sono i più grandi programmi di sviluppo di armi di distruzione di massa della regione e forse del mondo (chimiche, batteriologice e atomiche).
...siamo tutti qui a guardare la TV: tutte le reti finanziarie mandano in diretta la seduta del consiglio dell’ONU ora che Colin Powell presenta i film, foto e altro materiale per provare che Saddam non sta disarmando le armi di distruzione di massa… ora tocca alle foto dove si vedono i contenitori di armi chimiche prese dal satellite… questa foto qui è abbastanza chiara direi, armi con vaccini Serin
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Ma tutto ciò riguarda solo la credibilità etica. Poi c’è quella politica.
Con questa allegra spedizione del VII cavalleggeri bush ha: bruciato il capitale di solidarietà del dopo-11-settembre, massacrato l’onu, aperto l’iraq ad al qaida, dimostrato (ma questo –e solo questo- è un parere personale) la propria inconsistenza intellettuale.
Riporto ancora una perla:
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Rovesciare Saddam significa riportare il prezzo del petrolio sui 20 dollari. Il beneficio per l’economia mondiale è nell’ordine dei 250 miliardi di dollari l’anno. Se uno fa due conti si distribuisce circa 1/3 per il nordamerica, 1/3 per l’europa e 1/3 per l’asia.
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E finisco citando Bandy:
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Ma c’e’ qualcuno che sta prendendo un minimo in considerazione le possibili conseguenze dello scenario post Iraq? E’ una polveriera quell’area, l’ho sempre pensato e di sicuro non cambio idea adesso. Ci fosse stata una nazione confinante con l’esclusione di Kuwait e Qatar che non abbia fino ad ora avuto un ruolo ambiguo nell’avvicinarsi a questo conflitto. Tutti a dimenarsi per cercare di piacere agli americani e allo stesso tempo a risolvere i chiari rigurgiti antiamericani all’interno. A NESSUNO ripeto a NESSUNO di quei paesi garba avere gli Stati Uniti in casa alla fine del conflitto irakeno, primo perche’ geograficamente l’Irak e’ posizionato centralmente rispetto agli altri paesi del middle east secondo per il controllo dell’oro nero (e qui mi domando ancora come qualcuno si ostini a dire che a quello gli americani non stanno guardando in questo momento) terzo perche’ in questa crociata anti-islam il prossimo obbiettivo qualsiasi esso sia, non richiedera’ nessun periodo pre-war dovuto a questa via crucis diplomatica di incontri per accapparrarsi qualche alleato. Una volta che gli USA decideranno il prossimo target ci metteranno 5 minuti per colpire perche’ saranno gia’ nel territorio. Time will tell
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Mi pare di poter chiosare “time is speaking”.
XTOL