Oligarchia Finanziaria

 

  By: Tuco on Martedì 19 Maggio 2015 15:21

>>>La BCE che emette la moneta €uro -che tanto fatichiamo a guadagnare- non è statale: la proprietà appartiene alle banche centrali dei Paesi che vi hanno aderito, le quali BC, a loro volta, appartengono alle maggiori banche di ogni singola Nazione, ovviamente quasi esclusivamente private.<<< Ancora con queste boiate complottiste alla Auriti? Proprio non c'è speranza. ------------------------------------------------------------------------- La verità non muore, ma vive di stenti, come un uomo povero. -------------------------------------------------------------------------

SLAVA UKRAINII !

 

  By: Roberto964 on Martedì 19 Maggio 2015 13:49

Il monopolio dei monopoli Molto ho scritto sull'argomento: l'unico monopolio (esclusiva assoluta senza concorrenza) che si possa tollerare è quello statale i cui immani proventi ritornano al Popolo. Nella €uro Zona 350 milioni di cittadini hanno permesso che il massimo monopolio immaginabile -la creazione della moneta fiduciaria- finisse nelle mani di banche private. La BCE che emette la moneta €uro -che tanto fatichiamo a guadagnare- non è statale: la proprietà appartiene alle banche centrali dei Paesi che vi hanno aderito, le quali BC, a loro volta, appartengono alle maggiori banche di ogni singola Nazione, ovviamente quasi esclusivamente private. In Italia la quota pubblica della BdI (Banca d'Italia) è inferiore al 10%, mentre la banca centrale inglese, benché non faccia parte dell'€uro, della BCE detiene una quota maggiore di quella italiana. Il vero obbiettivo delle élite industrial-finanziarie è impossessarsi dei monopoli in tutti i settori, dalla sanità all'acqua, dalla scuola al gas, dall'elettricità ai trasporti. Hanno messo le mani sul potere assoluto: l'emissione della moneta che 500 milioni di europei usano tutti i giorni come mezzo di scambio fiduciario per evitare gli scambi alla pari (il baratto). Tramite questo immenso potere si approprieranno di tutto i monopoli statali che verranno venduti dagli Stati stessi ai "di loro" amici per procurarsi quella moneta che serve per pagare debiti assurdi ed inesistenti. L'€uro è solo un'immensa truffa. La moneta fiduciaria, come massima espressione di monopolio, deve per diritto appartenere allo Stato e conseguentemente al Popolo che esso rappresenta. Roberto Nardella

 

  By: DOTT JOSE on Lunedì 18 Maggio 2015 21:21

Il ligio politicante di Fratelli d'Italia si batte contro la moschea in città, e intanto affitta un suo appartamento ai musulmani per farci la moschea abusiva.. http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/05/16/news/moschea-114485721/

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: DOTT JOSE on Venerdì 15 Maggio 2015 21:17

E bravo il generale wesley Clark che si mette apompare i penny stocks veramente curioso che alla Rodman & Renshaw assumano come grande capo e strategist un ex generale e capo della NATO invece di un classico laureato in finanza http://www.zerohedge.com/news/2015-05-14/former-nato-commander-presidential-candidate-makes-millions-pushing-penny-stocks

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: pigreco-san on Giovedì 07 Maggio 2015 20:47

nell'era dei tassi negativi abolire il contante sarà la prossima mossa a livello planetario per tentare di far salire il PIL,la valuta elettronica si muove più velocemente, tenere contante fermo costerà una tassa e ci sarà una corsa a non avere contante, ecco perchè a breve l'oro fisico dovrebbe salire a palla.....forse verso i 5000 ma c'è chi lo vede a 10000...

 

  By: DOTT JOSE on Giovedì 07 Maggio 2015 18:19

Se è per questo pure nella patria del turbocapitalismofascio.finanz.feudale stanno introducendo misure illibertarie e liberticide Jp Morgan PROIBISCE il contante nelle sue cassette di sicurezza, non ci mettono una tassa oltre un tot, non ammettono prorpio i bigliettoni !! Ma NON è un paese di socialisti ma di neoliberali ?? War On Cash Intensifies: JPMorgan Chase To Prohibit The Storage Of Cash In Safety Deposit Boxes cashPaul Joseph Watson: Some JPMorgan Chase customers are receiving letters informing them that the bank will no longer allow cash to be stored in safety deposit boxes. The content of a post over on the Collectors Universe message board suggests that we may be about to see a resurgence of the old fashioned method of stuffing bank notes under the mattress.

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: XTOL on Giovedì 07 Maggio 2015 14:51

toc toc mr orwell bussa alla porta, scommetto che il socialistume italico aprirà entusiasta ^L’ABOLIZIONE DEL CONTANTE È IN ATTO, AL VIA UNA NUOVA FORMA DI TIRANNIDE#http://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/labolizione-del-contante-e-in-atto-al-via-una-nuova-forma-di-tirannide-110256.html^ ... #i#Una cosa, alla fine, deve essere chiara: nel mondo nuovo degli interessi negativi il denaro non appartiene più a chi lo guadagna ma ai padroni dell’economia, i governi e le banche che, in nome del bene comune, potranno collettivizzarlo.#/i# ...

 

  By: XTOL on Martedì 05 Maggio 2015 18:04

^Fractional v Transactional Banking#http://armstrongeconomics.com/archives/date/2015/05^

 

  By: traderosca on Martedì 05 Maggio 2015 16:40

"Anni fa le banche in genere intervenivano nella fase di valutazione di prestiti, nell'analisi dell'azienda, dei suoi bilanci, dei suoi soci (e relativi trascorsi) e in particolar modo dei progetti che dovevano rendere al fine di ripagare prestito e interessi. Era ovviamente interesse della banca che i denari prestati fossero potenzialmente impiegati in attività economicamente produttive per garantire il ritorno corretto dei capitali e relativa remunerazione. Questo capitalismo relazionale, portava a maggiore contatto quindi tra le imprese e le banche, che oltretutto in Italia più di altri paesi finanziano l'economia (essendo le imprese piccole, e rivolgendosi in genere solo limitatamente al mercato dei capitali sotto forma di bond o azioni), e ad un necessario rapporto "relazionale", di fiducia reciproca e di rapporto a lungo termine." Lelik,ottimo intervento,tuttavia ricordo a coloro che vanno alla ricerca di cause della crisi attuale con statistiche/dati spurie e quindi rimedi discutibili,criticando il sistema bancario reo dell'attuale crisi,sempre con critiche empiriche di natura contabile,ma mai centrando il problema di base che dovrebbe essere motivo di violente proteste. Dopo la grande crisi del 1929 che mise in ginocchio l'economia mondiale con le banche accusate di essere le maggiori responsabili della crisi. Nel 1933 il presidente degli Stati Uniti Roosevelt, approvò la riforma bancaria: Glass-Steagall Act (dal nome dei suoi promotori) che prevedeva l'introduzione di una netta separazione tra attività bancaria tradizionale e attività bancaria di investimento. Le due attività non potevano essere esercitate dallo stesso intermediario, avendo così la separazione tra banche commerciali e banche di investimento. La ratio di tale provvedimento era quella di evitare speculazioni finanziarie e che il fallimento dell'intermediario comportasse altresì il fallimento della banca tradizionale, impedendo di fatto che l'economia reale fosse direttamente esposta al pericolo di eventi negativi prettamente finanziari. Per via della sua successiva abrogazione nel 1999,nella crisi del 2007 è accaduto proprio questo,quando l'insolvenza nel mercato dei mutui subprime ha scatenato una crisi di liquidità che si è trasmessa immediatamente all'attività bancaria tradizionale, in quanto quest'ultima è legata all'attività di investimento, in questo caso immobiliare. Auspicare la separazione tra banche commerciali e banche d'affari,dovrebbe essere il primo punto di una riforma profonda bancaria per tornare ai tempi che accennava Lelik,quando i funzionari,anziché studiare manovre finanziarie o scaldare seggiole capaci solo di fregare le vecchiette quando vanno rinnovare i BTP andavano presso le aziende per vedere quali erano quelle con prospettive di crescita e finanziarle. Allora forse il mercato potrà iniziare a salire stabilmente ... ma i tempi non sono maturi ...troppi asinelli........

 

  By: antitrader on Martedì 05 Maggio 2015 14:51

Per capitalismo di relazione si intende che se non sei in certi giri (di relazioni) non riuscirai mai (salvo rasissime eccezioni) ad essere ammesso nel mondo dei grandi affari. Il simbolo del capitalismo di relazione era il "salotto buono" con i 4 moschettieri (agnelli pirelli, lucchini e orlando) capitanati da cuccia che li comandava a bacchetta. Tanto per dare un'idea dell'esclusivita' di quel club ricordo che il cav riusci' a entrarci solo alla morte di cuccia, prima il vecchio siciliano non ne voleva manco sentir parlare. Credo che il capitalismo di relazione esista in tutto il mondo, ma, come al solito in Italia assume aspetti patoligici (e deleteri), ad es. il valore dei grandi manager e' rappresentato proprio dalle relazioni che hanno, non certo dalla competenza (spesso nulla) che hanno nella materia di cui si occupano tanto e' vero che passano allegramente dall'aerospaziale ai detersivi e viceversa. Renzi, invece di sparare boiate, farebbe bene a limitare le ingerenze della politica nel mondo dell'economia, finche' aspettiamo la legge "per creare posti di lavoro" stiamo proprio freschi, se non tagli le tasse di 10/15 punti non usciremo mai dalla melma, invece cosa succede? E' in arrivo una patrimoniale per pagare la rivalutazione delle megapensioni e un'altra legge ancora piu' bizzarra: sembra che si voglia punire le aziende che non assumono aumentando loro i contributi sui lavoratori in organico. Questi si son completamente bevuti il cervello! Ciao ragazzi!

 

  By: Lelik on Martedì 05 Maggio 2015 11:35

Banche e capitalismo relazionale Pochi giorni fa il nostro attivissimo premier, parlando di banche, ha dichiarato che non ci sarà più il capitalismo relazionale. Letto così e con le giustificazioni apportate sembra tutto corretto, e indirizzato ad evitare quanto talvolta accaduto, ovvero che le banche (vedi quelle vicinissime al PD come il MPS, ma non solo quelle di certo!) prestassero soldi ad amici di amici, a familiari di politici, ecc. senza nessun criterio reale di valutazione nè di rischio nè di economia. Al contrario, a mio parere, mi sembra l'ennesimo errore macroscopico per la nostra economia, fatta di realtà produttive flessibili di medie e piccole dimensioni. A parte che di fatto oggi temo che le banche funzionino già così, senza bisogno che Renzi prema sull'acceleratore, cerco di spiegare il mio punto di vista. Anni fa le banche in genere intervenivano nella fase di valutazione di prestiti, nell'analisi dell'azienda, dei suoi bilanci, dei suoi soci (e relativi trascorsi) e in particolar modo dei progetti che dovevano rendere al fine di ripagare prestito e interessi. Era ovviamente interesse della banca che i denari prestati fossero potenzialmente impiegati in attività economicamente produttive per garantire il ritorno corretto dei capitali e relativa remunerazione. Questo capitalismo relazionale, portava a maggiore contatto quindi tra le imprese e le banche, che oltretutto in Italia più di altri paesi finanziano l'economia (essendo le imprese piccole, e rivolgendosi in genere solo limitatamente al mercato dei capitali sotto forma di bond o azioni), e ad un necessario rapporto "relazionale", di fiducia reciproca e di rapporto a lungo termine. Oggi invece non si vuole più questo passaggio perchè le banche sono più orientate a ri-vendere immediatamente sul mercato (internazionale, grazie anche ad ampie liberalizzazioni e facilitazioni) i prestiti fatti per avere un guadagno immediato, più elevato (senza attese) e certo. E si assiste quindi ad una valutazione sulla concessione di prestiti che favorisce chi i soldi ce li ha già, o ha garanzie elevate, indipendentemente dalla validità dei progetti di investimento (che non contano più, ma sono quelli che facevano girare l'economia!). Credo che il fatto che ora i mutui immobiliari a privati siano essenzialmente la maggior forma di prestito che sta venendo concessa, derivi proprio dalla maggiore facilità di piazzare sul mercato un prestito garantito da un bene reale, come l'ipoteca immobiliare. In questo modo però le azioni indirizzate a sviluppare l'attività economica sono ancora più deboli, se non inesistenti, e al contrario si preme sull'indebitamento generico. Alla fine si favoriscono le grandi banche, anche internazionali, che non hanno necessità di disporre di uomini competenti (per valutare le iniziative industriali meritevoli), ma solo di computer per analizzare con formule pre-calcolate i beni a garanzia. Tutto quanto scritto è frutto della mia personale opinione, e da un punto di vista industriale e non bancario. Sarei lieto di conoscere ogni critica e contro-questione al mio pensiero, che per il momento mi porta a ritenere che continuiamo a farci del male e a riformarci nel modo più "efficiente" possibile. Olè!

 

  By: pana on Martedì 05 Maggio 2015 09:34

ottimi dati in arrivo pure dal settore auto con FCA in evidenza.. http://www.lapresse.it/economia/auto-mercato-italia-accelera-al-24-2-ad-aprile-fca-24-9-1.697461

The Taliban Patrols Kabul in Roller Blades... This is Real - YouTube

 

  By: pana on Lunedì 04 Maggio 2015 14:58

ottimi dati anche dal boom settore mutui +50 %! Il conteggio dell'Istat esclude le rinegoziazioni e le surroghe, che hanno costituito fin qui gran parte della crescita del numero di contratti. http://www.repubblica.it/economia/2015/05/04/news/mutui_abi_ripresa_primo_trimestre_2015-113490697/

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  By: shabib on Giovedì 30 Aprile 2015 15:57

"C'è da augurarsi che l'euro crolli prima dell'Europa" di: WSI | Pubblicato il 30 aprile 2015| Ora 13:03 .Economista Università di Losanna: "Tolti Germania e due-tre piccoli paesi, la moneta unica è e resta una calamità". Ecco la soluzione 'eretica'. Jean-Christian Lambelet è professere di economia all'Università di Losanna (UNIL) e direttore onorario dell'Instituto di ricerche Créa. GINEVRA (WSI) - Bisogna augurarsi che l'euro crolli per poter ripartire dall'essenziale. A dirlo è il professore di economia all'Università di Losanna, Jean-Christian Lambelet. In un editoriale sul quotidiano Le Temps l'economista osserva come esclusi "Germania e due-tre piccoli paesi, la moneta unica è e resta una calamità per il popolo dell'area euro" . "Angela Merkel dice in generale delle cose sensate, ma con una gravissima eccezione", secondo Lambelet. "Se l'euro fallisce, fallisce l'Europa!", ha dichiarato. In realtà è l'euro che rischia di far fallire l'Europa. Motivo in più per sperare che le autorità mettano fine all'esperienza della moneta unica. L'unione politica prima di quella monetaria è la soluzione da seguire, secondo l'economista, che invece non vede per niente di buon occhio il progetto della creazione degli Stati Uniti d'Europa. "La storia mostra che una fusione di stati preesisenti per formare una nuova entità politica, preferibilmente federale, non può essere ottenuta se non passando per un evento choc come una guerra". Basti pensare alle guerre d'indipendenza e alla guerra civile negli usa, così come i percorsi di unificazione in Italia e Germania nel 19esimo secolo. Certamente non c'è da sperare in una guerra in Europa, bensì nella fine della moneta unica. "Le conseguenze a breve termine di una scossa tellurica del genere saranno molto pesanti, ma la debacle inciterebbe la gente e le autorità europee a riprendere il problema alla base e concentrarsi su ciò che conta veramente: l'unificazione politica del continente". È l'uncio modo per iniettare un po' di ottomismo nel pessimismo, ed evitare il successo dei partiti populisti anti europeisti. L'unione monetaria era pensata per creare unità politica. È successo esattamente il contrario. Dal punto di vista monetario, le politiche della Bce sembrano adeguate per la Germania. anche se per via di un tasso di cambio 'troppo favorevole' esporta troppo e non importa abbastanza come era il caso della Svizzera nell'era del peg. "Ma la politica della Bce non è assolutamente conveniente per gli altri paesi come Italia, Francia, Spagna e figurarsi la Grecia". Stesso discorso per le politiche fiscali e di bilancio. "Non si pùo riscrivere la storia, ma è altamente probabile - dice Lambelet - che se i paesi dell'area euro non avessero conservato la loro sovranità monetaria e budgetaria, quelli che sono stati travolti in pieno dalla crisi avrebbero potuto riprendersi meglio e più in fretta. In Europa la Gran Bretagna, la Svezia, la Norvegia e la Svizzera hanno conservato la propria moneta e hanno vissuto un periodo molto più felice dei paesi dell'area euro. Non è una coindenza se anche il Regno Unito, che deve fare i conti con un debito pubblico alto e una produttività per delle ragioni strutturali problematica, se l'è cavata meglio dell'Eurozona. Per non parlare della performance eccezionale della Svizzera, la cui economia ha fatto meglio anche degli Stati Uniti. Fonte:Le Temps http://www.wallstreetitalia.com/article/1812308/c-e-da-augurarsi-che-l-euro-crolli-prima-dell-europa.aspx

 

  By: shabib on Martedì 28 Aprile 2015 16:29

O GANO ! o che peccato ? ovvia ! hai tutte le ragioni e il peccato non lo fai tu certo ma chi si e' approfittato spudoratamente dei beni della collettivita' , Maremma Laopolda !