USA e mondializzazione del debito - alberta
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By: alberta on Lunedì 14 Febbraio 2011 02:16
13 02 2011 CLASSI di DEBITORI INSOLVENTI.
Sia il Post di oggi di Hobi che i precedenti Post odierni di analogo argomento, mi hanno stimolato a metter giù delle considerazioni sintetiche (e per questo incomplete, lacunose e che troveranno una montagna di osservazioni e distinguo), ma nella cui sostanza, credo sempre più fermamente.
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Il sistema economico capitalista che si reggeva sul ruolo della finanza,si è inceppato perchè il sistema finaziario era divenuto INSOLVENTE.
CLASSI di DEBITORI INSOLVENTI + CLASSI di INVESTIMENTI SOTTOPREZZATI
All'interno di queste stortura di fondo ( troppi profitti e troppa ricchezza finanziaria) si sono sviluppati vari comportamenti censurabili( ora q non mi interessano).
La via virtuosa è ovviamente dura, perchè la crisi è stata curata con una montagna di nuovi debiti( questa volta statali).
Sbaglia di grosso chi pensa che possa essere evitato il deleveraging.
E' già in corso e sbaglia ancora una volta chi ,negli Usa, guarda solo le statistiche del sistema bancario senza guardare quelle del cosiddetto "shadow banking system" che,prima della crisi ,aveva una dimensione addirittura MAGGIORE del sistema bancario stesso.
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Sin qui, ci sono molte considerazioni interessanti, sia prima da parte dei tanti che sono intevenuti, che in questa ultima analisi di Hobi, quasi sempre puntuale e convincente a livello tecnico-teorico.
CLASSI di DEBITORI INSOLVENTI.
Partirei da questo, per trasferirmi spericolatamente dalla teoria alla pratica.
La differenza fondamentale, che viene normalmente ignorata dai più quando esaminano il “debito astrattamente inteso”, riguarda la provenienza del DEBITO.
La Storia finanziaria recente, diciamo degli ultimi 10 anni, ci sta dimostrando che si sta accentuando, in modo oramai irreversibile, la differenza fra la percezione del debito USA, rispetto a qualsiasi altro debito.
Evito disquisizioni, possibili, sulle cause, ben più complesse e risalenti nel tempo e mi concentro sulle conseguenze più recenti …
1.Il credito a leva è partito dagli USA e dalla GB, anche perché lì è stato elaborato tecnicamente, secondo modelli sempre più sofisticati.
2.Il credito a leva è stato utilizzato, sempre e principalmente negli USA (e nella GB), per aumentare la disponibilità finanziaria dei consumatori privati USA e GB.
3.IL rischio legato a questo credito è stato poi trasferito in tutto il Mondo, con i prodotti finanziari più fantasiosi, facendo “leva” sull’ affidabilità di chi lo aveva creato (targato USA e GB), garantito dall’ affidabilità AAA, concessa dalle Agenzie di rating (targate USA).
4.Appena il sistema ha iniziato seriamente a scricchiolare, gli USA e poi la GB, hanno usato una triplice arma: A) Svalutazione competitiva della valuta nei confronti di tutti gli acquirenti del debito USA (USD passato contro EUR da 0,90 a 1,60 nel periodo 2000 / 2008. – idem poco dopo il GBP. B) Taglio repentino dei tassi di interesse, per diminuire il costo del debito e C) QE illimitato (la sostanza è questa, i proclami possono anche dire dell’ altro…. Ma meglio guardare alla sostanza).
5.Tutti gli altri Paesi, pur creditori netti degli USA e dei loro indebitati consumatori, hanno intanto attraversato crisi finanziarie più o meno “pilotate”, che hanno solo avuto il non trascurabile risultato di “distrarre” la comunità mondiale, politica e finanziaria, dalla situazione sempre più “senza ritorno” del debito USA, in passato solo privato, poi verso l’ Estero, adesso anche Pubblico (erroneamente si parla di Debito gemello, qui abbiamo come minimo un trigemino).
6.Il risultato è stato quello di costringere anche Paesi con poco debito pubblico pregresso (fra i tanti ad es. l’Irlanda o la Spagna), oppure con poco debito privato (l’ Italia è un ottimo esempio, vantando un altissimo tasso di risparmio netto ed, insieme, un avanzo netto con l’ Estero… qui semplifico per velocità), a prendere analoghe misure straordinarie.
7.Il collegamento di queste economie “deboli” (apparentemente), in un’unica valuta con le altre economie “forti” (vedi Germania e Francia), ha costretto anche questi Paesi ad adottare identiche politiche, benché non ve ne fosse, in origine, la necessità ( in assenza di quanto avveniva sub 4.)
8.Questa situazione a livello macroeconomico mondiale, ha confermato la regola che, quando un credito è talmente grande e diversificato da mettere in difficoltà la stabilità del creditore, il “problema” non è più del debitore, come nella dialettica servo-padrone di hegeliana memoria http://it.wikipedia.org/wiki/Fenomenologia_dello_spirito#Signoria_e_servit.C3.B9
(situazione nota da sempre a livello microeconomico)
9.Qui la faccio breve, avendo approfittato abbastanza della vostra attenzione ed essendomi reso conto di aver messo fin troppa carne al fuoco: dunque, Il Mondo si è fatto volontariamente e progressivamente “schiavo” del debito creato dal suo “padrone” USA e della GB (autentica sua quinta colonna nella UE), Paesi cui ha fatto e continua a fare e dare “credito” illimitato.
10. Chiedere oggi indietro (ripagare) il debito, anche soltanto a “tappe forzate”, porterebbe al collasso completo di tutte le maggiori Istituzioni mondiali, pubbliche e private, USA e non USA, (era quanto stava avvenendo a fine 2008), perché il maggiore debitore mondiale, insieme alla GB, ha “mondializzato” (globalizzato è termine abusato che non renderebbe l’ idea), il proprio triplice debito, rendendolo di fatto “irridemibile. http://en.wiktionary.org/wiki/irredeemable
11.La mia opinione conclusiva è che, mentre il debito di Italia o Spagna, è un problema che, al massimo, dovrà essere risolto a livello europeo, il debito USA e, sostanzialmente GB, non è più un problema anglosassone, ma un problema ….MONDIALE.
12. QUINDI SMETTIAMOLA DI PENSARE CHE L’ AUMENTO DEL DEBITO AMERICANO, SIA UN PROBLEMA CHE POTRA’ ESSERE RISOLTO DA OBAMA, BERNANKE & C., PERCHE’ SI TRATTA DI UNA POSIZIONE SEMPLICEMENTE IRREALE: IL DEBITO USA E’ ANCHE UN NOSTRO DEBITO (PROBLEMA), mentre il reciproco non è…..