By: gianlini on Domenica 09 Febbraio 2014 14:04
torno al discorso di Zibordi e di Salinas sulla convenienza a tornare a fare i servi, formulando a voce alta un pensiero che ultimamente in effetti ho fatto anche io e cioè, che tutto sommato fare il prete o la suora, sesso a parte, non è affatto peggio che condurre una vita normale.
anzi! normalmente nella vita normale finisci per essere schiavo di una moglie e di un paio di figli, oltre che totalmente alla mercè dello Stato
a parte la noia di dover dire messa e qualche rosario (ma ormai vedo che la messa quotidiana in tante parrocchie non si fa nemmeno più), il resto delle attività molto più gratificanti e meno stressanti della maggior parte delle attività lavorative consuete
hai un posto fisso, pagato quanto qualsiasi altro impiegato o operaio specializzato, spesso hai ancora la colf a tempo pieno, non hai mai il problema di trovarti un alloggio, in genere hai la possibilità di fare delle belle vacanze in montagna o campeggio in mezzo ad un sacco di giovani, col computer e smartphone non hai nessun problema a procurarti divertimenti di altro genere...
ma chi te lo fa fare di fare il magazziniere quando puoi fare il prete???
mi aspetto a breve, una forte crescita di vocazioni in tutta Italia
PS tra l'altro una volta dovevi partire da ragazzo con la carriera, mentre ormai è molto frequente il caso di professionisti laureati quarantenni o anche cinquantenni che prendono l'abito talare in tarda età
quasi quasi ci faccio un pensierino....