By: giorgiofra on Venerdì 21 Agosto 2015 16:26
Antitrader, la verità è che troppi parlano di cose di cui non sanno nulla, rifacendosi a quel che raccontano in tv, ovvero balle colossali.
Il fenomeno del cosiddetto caporalato è molto diverso da quel che la gente crede. A parte fenomeni di sfruttamento verso extracomunitari, che sono assolutamente marginali, nella gran parte dei casi si tratta di semplici attività indispensabili ad un certo tipo di economia. Questo sempre che qualcuno possa ritenere che un terzo ti viene a prendere al mattini alle 5 sotto casa, ti porta sul luogo di lavoro a 100 chilometri di distanza, ti riprende a fine lavoro e ti riporta sotto casa, debba farlo gratis. Giusto per capirci: molti al mio paese lavorano presso l'ospedale di San Giovanni Rotondo, a 40 chilometri di distanza. Quasi tutti, trovando oneroso utilizzare la propria auto, si avvalgono del servizio di piccoli pulmini che ti portano sul luogo di lavoro e ti riportano a casa. Cosa sono questi, fenomeni di caporalato? Nessuno impedisce alle braccianti del tarantino di recarsi al lavoro con i propri mezzi. E' che in realtà, o perché ne sono privi, oppure perché trovano maggiore convenienza, utilizzano i servizi dei cosiddetti "caporali".
I sindacati protestano, fingendo di proteggere i lavoratori, e pretendendo di sostituirsi proprio ai caporali, e sappiamo tutti a quale livello di parassitismo i sindacati siano arrivati. Proprio ieri in un'intervista televisiva sentivo un sindacalista sostenere che la regione avrebbe dovuto mettere a disposizione i mezzi pubblici per raggiungere i luoghi di lavoro. Ma immaginate l'idiozia di queste affermazioni? Come se potesse esistere una linea di autobus pubblici che quotidianamente cambia percorso e destinazione, in base alle esigenze degli utenti, portandoli fino alle più isolate campagne.
Come ho spesso sostenuto la televisione è un mezzo per rimbambire completamente la popolazione. Vi invito a venire in provincia di Foggia, maggiore distretto del pomodoro in Italia, e verificare come avviene la raccolta. Per centinaia di chilometri non vedrete che mezzi meccanici e solo occasionalmente la raccolta manuale.
Si parla di caporalato e di sfruttamento dei lavoratori. E' vero che le paghe sono da fame, ma è altrettanto vero che non potrebbe essere diversamente. Le paghe sono semplicemente commisurate alla produttività del lavoro che, nel settore agricolo, è assolutamente bassa. Un operaio che ti costa più di 50 euro al giorno, contributi compresi, ti mette fuori mercato. Perché non dicono che un chilo di pomodori si vende a 7 centesimi, così come un chilo di pesche. Si, quelle stesse pesche che comprate alla coop ad un euro o ad un euro e cinquanta. Le angurie si vendono a 5 centesimi, e vanno raccolte necessariamente a mano.
Nella mia provincia un quintale di uva da vino si vende a 16 euro, sempre che si riesca poi a riscuotere dopo un anno dal conferimento.
Tornando al caporalato: se vi iscrivete ad una agenzia di lavoro interinale questa, per il lavoro che fa, pretende un compenso? Beh, anche i cosiddetti caporali lo meritano, come coloro che mediano i prodotti agricoli. O colui che vi vende le olive lo fa gratis?
Qui mi pare che tutti vogliano fare i ricchioni con il cul degli altri. L'unica verità è che il settore agricolo, ovunque nel mondo, è un settore povero, che non può che offrire paghe miserevoli. Ripeto, un quintale di pomodori si vende a meno di 10 euro, ovvero una stupida maglietta di Dolce e Gabbana si vende come 7 quintali di pomodori. E' questo che dovrebbe scandalizzare, perché è in questa follia che si nasconde tutto il problema.
Quando fumavo spendevo 15 euro al giorno di sigarette, e poi compravo la frutta meno costosa per risparmiare 20 centesimi al chilo. E' evidente che mi comportavo in modo assurdo. Purtroppo ci comportiamo troppo spesso in questo modo e, forse, dovremmo riflettere un po' di più prima di dare dei giudizi, soprattutto quando l'informazione ci viene data in modo alterato dalla tv.