Cina vs. resto del mondo

 

  By: gianlini on Lunedì 17 Gennaio 2011 10:39

gano, già avevo notato qualche incongruenza fra dati di fatto e tue indicazioni di investimenti (età, storia dello stipendio condiviso in casa, investimenti immobiliari sul genere lusso et similia, ecc.ecc.) ho sempre pensato " chissà che lavoro fa Gano, che lo pagano così bene ma che è anche molto di frequente collegato a questo sito!"; ora salta fuori che nemmeno in giro vai, per lavoro, e nemmeno un auto aziendale sembri avere.... ma non è che tu sei uno di quelli che ha vinto qualche milione di euro al superenalotto???? ;))! PS te lo chiedo non per curiosità morbosa o civettuola, ma perchè almeno la smetto di sentirmi così inferiore nel non riuscire a fare nemmeno un decimo di quello che dici di fare tu

 

  By: GIP on Lunedì 17 Gennaio 2011 10:26

la mia prima macchina fu la fiat125S dopo 18anni fini allo sfascio la seconda fu la volvo 760td e dopo 19anni fini allo sfascio ,la terza ed "ultima" è una ford fiesta e anche questa finirà allo sfascio non prima di altri 20anni!!

 

  By: ciciola on Lunedì 17 Gennaio 2011 10:08

Gano, secondo me se fossimo tutti come Gianlini, con un'auto in buone condizioni di 20 anni fa, avremmo risparmiato una montagna di soldi... Probabilmente, molte fabbriche prodruttrici sarebbero fallite...

 

  By: Gano* on Lunedì 17 Gennaio 2011 10:07

> per non parlare del fatto che il nuovo si svaluta immediatamente... Verissimo. Proprio per questo per me la macchina deve costare il minimo possibile, commensurato ovviamente alle esigenze. Nel caso mio, visto che la maggior distanza che compio in macchina e' andare un paio di volte l' anno sulle Alpi a sciare e per il resto del tempo giro in citta', mi compro un' utilitaria. Al limite prendo la Mito per me e la Panda 4x4 per mia moglie se proprio voglio fare il figo. Ma non spendo certo 30.000 euro per una macchina. Ma non ne spendo nemmeno 20.000. Diverso sarebbe se per lavoro dovessi fare 200 o 300 Km al giorno. > Quando ero a Napoli, sono stato due anni circa senza auto: solo mezzi pubblici, > taxi e quando ne avevo bisogno ricorrevo al noleggio... E' la cosa piu' intelligente. Anche se prendi sempre il taxi e fai rent a car per viaggiare spendi molto di meno e hai meno problemi che a comprarti la macchina. Purtroppo l'Italia non e' ben attrezzata per questo (taxi esosi, rent a car rari, mezzi pubblici mediocri).

 

  By: ciciola on Lunedì 17 Gennaio 2011 10:03

Gian è una ma.ia anche questa... Un'altra farsa è che ti obbligano a fare ogni tot chilometri un tagliando per non far decadere la garanzia... Io ho una C220 SW e l'ultimo tagliando che ho fatto, dopo 15000 km dal precedente, l'ho pagato 280 euro... Quando ero a Napoli, sono stato due anni circa senza auto: solo mezzi pubblici, taxi e quando ne avevo bisogno ricorrevo al noleggio... Ora a Genova sono rientrato nei "drogati" dell'auto e sono ritornato motorizzato... P.S.: per non parlare del fatto che il nuovo si svaluta immediatamente...

 

  By: Gano* on Lunedì 17 Gennaio 2011 10:02

Considera pero' Gianlini che queste scatolette grigie (ma puoi pur sempre comprarla rossa) ti porteranno fedelmente dove vuoi consumando poco, non lasciandoti a piedi, inquinando meno, costandoti il giusto....

 

  By: gianlini on Lunedì 17 Gennaio 2011 09:23

ciciola, non dirlo a me che ho una SL 500 immatricolata nel 1989 e che il meccanico sostiene che questa volta non riuscirà a farle passare la revisione; ha un problema di emissioni che non so come risolvere, ma per il resto ha una meccanica perfetta, tenuta di strada straordinaria e piacevolezza di guida intatta ho orrore al pensare di dover passare ad una di queste scatolette grigie metallizzate con bluetooth incorporato che san tanto di comunismo tecnologico e basta

 

  By: ciciola on Lunedì 17 Gennaio 2011 08:56

Condivido pienamente... Siamo stati obbligati a rincorrerci gli uni con gli altri senza avere nulla o poco nulla come sottostante... Parafrasando quello che spesso si vede in borsa, credo che anche la nostra società sia "in bolla" e prima o poi crollerà tutto... Caso emblematico mi sembra essere proprio il settore dell'auto di cui si parla tanto in questi giorni: se non ricordo male, in uno degli spazi pubblicitari dell'ultimo Annozero, hanno trasmesso otto spot... Quattro erano di auto: ma che senso ha invogliare a cambiare un auto ogni tot anni??? Si sono inventati euro1, euro2, etc.: ricordo che Striscia smascherò questa grande balla non molto tempo fa... Presero due auto e le portarono in officina: una vecchia di dieci anni, l'altra non ancora immatricolata... I test sulle emissioni dimostrarono che quella vecchia di dieci anni, tenuta in buono stato, emetteva praticamente la stessa quantità di "mer.a" di quella non ancora immatricolata... In sostanta, erano identiche ma quella vecchia non poteva circolare sempre perché penalizzata dalla legge: era euro2...

 

  By: giorgiofra on Domenica 16 Gennaio 2011 21:25

Molti anni fa in Italia le maestre elementari avevano un semplice diploma magistrale con quattro anni di studi. I bambini avevano pochi compiti per casa e molto tempo per giocare. Si giocava con niente, in strada con altri bambini,e, vi assicuro, ci si divertiva molto più di oggi. Nessun bambino aveva bisogno di andare in palestra, non vi erano obesi, e non conoscevano l'inglese. Quei bambini sono diventati i Rubbia ed i Majorana, i Fellini ed i Valletta, i Renzo Piano e gli Armani. Voglio dire che il genio, quando c'è, viene fuori da solo. Ma si può vivere bene ed essere felici anche facendo i meccanici o i parrucchieri, i contadini o i commercianti. Conosco tante persone praticamente analfabete dotate di straordinaria intelligenza e capacità, simpatiche, amichevoli, equilibrate. Conosco commercianti che fanno affari in tutto il mondo senza conoscere una sola parola di inglese. Conosco imprenditori di successo che inventano e costruiscono macchine che vendono ovunque, utilizzando gli ingegneri esclusivamente per le certificazioni, ed hanno la terza media serale. Ora pretendiamo che una maestra sia non solo laureata, ma specializzata e che frequenti la sis. Riempiamo i ragazzi di compiti e non lasciamo loro il tempo per giocare in strada. Li obblighiamo a fare diverse attività per essere meglio preparati ad "affrontare il mondo". Il risultato che otteniamo è quello di aver prodotto una generazione di rimbambiti incapaci, laureati plurispecializzati assolutamente inutili, rimbambiti dalla TV e dai videogiochi, con l'aspettativa di avere un lavoro dirigenziale. Una società di dirigenti senza nessuno da dirigere. Non si può più fare nulla senza un titolo. Non ha più importanza ciò che sai fare ma conta il titolo che hai. Lo sfascio e l'inconsistenza della nostra società sono sotto gli occhi di tutti. I Giovanni Rana, gli Amadori, i Cremonini, non potrebbero mai insegnare economia aziendale, non hanno titoli. Facciamo insegnare invece ai giovani laureati in economia e commercio i quali, se facessero davvero gli imprenditori, fallirebbero in breve tempo. La donna in casa che cura i figli, i bambini che studiano meno e giocano di più, la laurea riservata a quelli che hanno davvero voglia di studiare, possibilmente pochi, sono segnali di una società forse più povera, ma senza dubbio più equilibrata e felice.

 

  By: GIP on Martedì 11 Gennaio 2011 18:20

a proposito della prolificità delle cinesi ho sentito dire che dovevano ammazzre "tutte" le figlie femmine e allevare un solo figlio maschio !

 

  By: gianlini on Martedì 11 Gennaio 2011 17:54

quando stavo a Latina mi ricordo che praticamente tutte le signore dai 35 anni in su non lavoravano tranne qualcuna che aveva un negozio o attività in proprio, la stragrande maggioranza delle mogli dei miei colleghi era a casa all'inizio, abituato alla modalità di conoscenza tipica di Milano, ogni volta che mi capitava di incontrare un giovane o una giovane non già conosciuti mi veniva spontaneo chiedere " cosa fai?" e la risposta più classica era "mò sto in cerca di lavoro" dopo un po' ho capito che c'erano domande più opportune per iniziare una conoscenza tornando al discorso madri buone/cattive direi che la correlazione fra tasso di occupazione, tasso di disinteresse per la carriera e bontà dell'educazione sia pressochè nulla; occorre cercare qualche altro fattore (ad esempio quello accennato sotto; da noi si è passati da 15 figli a 2.....facile intuire che ci si senta caricati di enormi resposabilità; magari in oriente si è passati da 4 o 5 a 2 e la cosa è molto meno sconvolgente aggiungo anche che a Milano l'idea è che i ragazzi più viziati siano proprio i filippini, non mi sembra che eccellanno a scuola (pur essendo una comunità molto numerosa, non ne vedo nei licei o all'università) e di solito passano il tempo a far niente, viziati come sono da dei genitori iper-lavoratori e che dedicano ogni sforzo a loro....sembra quasi che diano per scontato che i figli come è stato per i genitori resteranno perennemente al margine della società civile (nel ruolo di portinai, colf, baby sitter)

 

  By: Gano* on Martedì 11 Gennaio 2011 17:47

Vero Gianlini. Pero', > al sud e al centro la percentuale di disoccupazione femminile è dal 30 al 50 %. Quella e' la disoccupazione ufficiale Gianlini, poi c'e' il nero... Di quelle che stanno in casa con le mani in mano ce ne sara' si' e no un 5%.

 

  By: gianlini on Martedì 11 Gennaio 2011 17:38

forse vale per le giapponesi, Gano, ma le cinesi e filippine che sono qui si comportano esattamente al contrario di quello che dici tu* i cinesi sono praticamente gli unici bimbi che infatti vedi in giro da soli, anche abbastanza piccoli; proprio perchè le madri sono tutte al lavoro; e non si preoccupano o di lasciarli a casa da soli o di portarseli al lavoro certo qui da noi sono tutte più o meno imprenditrici o lavoratrici presso piccoli esercizi e non è la stessa cosa che portarseli in ufficio, però credo che la differenza sia psicologica e cioè che le donne occidentali lavoratrici si sentono di dover colmare poi un gap affettivo verso i propri figli, quelle orientali no**; *** * al sud e al centro la percentuale di disoccupazione femminile è dal 30 al 50 %....vuol dire che anche in italia molte donne si occupano della famiglia ** ancor più all'antica sono le musulmane nordafricane e mediorientali, allora.....sono madri perfette? *** una domanda che mi sorge quasi spontanea; ma in cina, giappone, oriente in genere, fino ad 80 o 100 anni fa le mamme davano anche loro alla luce 10-12 figli come era normale che fosse da noi, o erano in realtà molto meno prolifiche (e quindi più abituate a lavorare e meno a fare le donne di casa?

 

  By: Gano* on Martedì 11 Gennaio 2011 17:21

Penso che le madri cinesi ed asiatiche in generale siano migliori perche' a differenza per esempio di quelle americane, sono rimaste madri "all' antica". Come erano da noi 50 anni fa. Che antepongono per es. l' importantissimo ruolo di madre alla carriera e a tutto il resto.

 

  By: Maurizio on Martedì 11 Gennaio 2011 12:30

Non capisco l'argomento del contendere: sono corretti entrambi i punti di vista. La "severitá" é parte fondamentale del ruolo del genitore, cosí come lo é il "rapporto affettivo". L'errore sta in coloro che eccedono verso uno degli "estremi" se vogliamo cosí chiamarli. Un'eccessiva severitá senza senso o scopo spesso é pura e semplice "proiezione" sul figlio delle proprie inadeguatezze e limiti, cosí come é solo stupido pensare che una certa dose di severitá contraddica l'affetto del genitore verso il figlio.. e quindi meglio l'approccio amicale-buonista. Gli errori sono ugualmente "errati". Io lotto quotidianamente con la mia signora perché io sono piú severo con la bambina che ha quasi 5 anni, perché io le tolgo le cose se lei non finisce un lavoretto, perché io pretendo che lei tenga ordine nelle sue cose, perché la sprono a concentrarsi di piú in ció che fa (e non parliamo di cose complesse come suonare uno strumento) o perché magari la sgrido se lei si impunta. La mia signora invece ha un atteggiamento morbido, piú paziente e accondiscendente, e io vedo che la bambina spesso ne approfitta.. infatti con la madre ha atteggiamenti che con me non ha, viceversa con la madre ha comportamenti affettivi che con me non ha. L'importante é avere lo stesso scopo e non contraddirsi mai davanti al pargolo, ma sempre supportarsi a vicenda, poi in privato discuterne anche in modo acceso. In tal modo non viene minata la "credibilitá" del genitore e quindi la sua autoritá. Se il genitore "buono" critica apertamente il genitore "cattivo", quest'ultimo agli occhi del bambino prede qualunque funzione e importanza. Il contrario non é possibile: perché il genitore "buono" sará sempre quello "buono", a dispetto di qualunque critica aperta. Il problema é che la severitá, che poi é esercitare pressione sul bambino affinché egli non "abbandoni", é utile, e se esercitata nel modo giusto, é persino sana. Dalla scuola allo sport al lavoro alla vita sociale purtroppo siamo tutti messi una volta o l'altra "sotto pressione" con la differenza che se io metto sotto pressione mia figlia c'é sempre il paracadute del rapporto affettivo. Sarebbe peggio per lei sperimentare la medesima severitá con persone che di lei se ne fregano. Cosí la penso io. Non so cosa succederá quando inizierá la scuola e inizierá il periodo infinito della "competizione", non se a quel punto il mio comportamento educativo sará piú "produttivo" o meno dell'alternativa materna. Conto di scoprirlo entro pochi anni. Speriamo di avere un po' di ragione alla fine, altrimenti non saró altro che il genitore "cattivo".. =(