questo articolo di bottarelli è perfetto
il finale:
Guardate le dinamiche Usa: hanno, formalmente, l’economia che cresce sopra al 3%, la disoccupazione ai minimi dal 1969, l’inflazione all’1,6% e parlano di tagliare i tassi. Anzi, dalla Casa Bianca partono due tweets al giorno quasi di minaccia verso la Fed, affinché operi in modalità espansiva. Qualcosa non torna, lo capirebbe anche uno studente di economia al primo anno. Le dinamiche cinesi, in tal senso, sono anche peggiori. E attenzione, perché nonostante Pechino millanti l’utilizzo della domanda interna per riequilibrare il gap commerciale del mancato export verso gli Usa a causa dei dazi, anche i sassi sanno che in Cina quella domanda è limitatissima in quanto tale e diviene di massa solo attraverso incentivi statali e ulteriori politiche di stimolo mirato. Di fatto, per tamponare i disequilibri, Pechino si indebiterà ancora di più. E se per caso sarà così stupida da vendere debito Usa in massa come arma strategica, vedrà lo yuan apprezzarsi in tal modo da finire – di fatto – fuori mercato a livello di concorrenzialità delle merci. Anche nei confronti dell’Europa.
Signori, questo è il quadro che si sta sviluppando in questi giorni e ore. Ritenete di fondamentale importanza il caso Rixi o l’infinita e patetica disputa sul Tav? Benissimo, sappiate solo che il mondo sta discutendo della sua stessa sopravvivenza, mentre noi spolveriamo i mobili del soggiorno e ci preoccupiamo di abbinare la tinta delle pareti con il colore del tappeto dentro una casa che sta andando a fuoco. Tanto vi dovevo, poi ognuno è libero di appassionarsi di ciò che vuole. Anche sul ponte del Titanic c’era gente che continuava a suonare, d’altronde. De gustibus.