"Che cosa ci vorrà prima di svegliarsi e fare qualcosa?" - GZ
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By: GZ on Domenica 14 Agosto 2011 01:09
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da : Edmund Connelly, "Honestly, What Will It Take?"
Questa estate ci sono state circa duecento episodi in America di "giovani" che in pieno centro, alle fiere, all'uscita dei centri commerciali, attaccano in massa dei passanti in base al criterio della razza. Poi ci sono ora queste violenze senza precedenti nella storia inglese a Londra e in altre parti d'Inghilterra. I Mass Media hanno descitto il tutto come un fenomeno complesso, con tanti aspetti di frustrazione, rabbia, disgregazione, alienazione, mancanza di opportunità, modelli culturali sbagliati... tante spiegazioni e considerazioni meno quella ovvia
Le immagini dei filmati li smentiscono ogni giorno perchè i neri sono solo il 3% della popolazione inglese e compaiono nel 60-70% delle foto e filmati dei teppisti in azione. Senza contare che c'erano solo neri ad iniziare le violenze il primo giorno, che nei casi dei quattro morti ammazzati (tre pachistani e un bianco) i responsabili individuati sono neri e lo stesso nei casi di gente che si è buttata dalla finestra perchè le avevano dato fuoco all'appartamento. Un gruppo che è il 3% della popolazione inglese ha commesso probabilmente l'80% degli incendi, delle aggressioni e delle distruzioni. (Nell'approfittare successivamente e rubare dai negozi distrutti le proporzioni sembrano essere più basse perchè molti li hanno seguiti). Mettiamola in modo semplice: se non abitassero africani in inghilterra: a) questi disordini non sarebbero iniziati, b) l'80% delle violenze non si sarebbero verificate. La prova ulteriore è che dal 1880 circa in poi le uniche violenze di massa simili sono state condotte da africani in Inghilterra
Questo riporta alla domanda che noi, alcuni di noi perlomeno, in America ci poniamo: "Che cosa ci vorrà prima che i bianchi si sveglino ?" perchè si scuotano dall'ipnosi del politicamente corretto ?
I bianchi in America, come anni fa in Rhodesia e Sudafrica e oggi in Inghilterra, volutamente negano il pericolo chiaro, evidente ed attuale che hanno di fronte, nella vita quotidiana se non sono molto molto benestanti che vivono in quartieri esclusivi. Più in generale, attraverso matrimoni in ritardo che danno un figlio di media, la rinuncia ad avere figli e il lasciare che le elites che li governino importino un nuova popolazione (non bianca) che è destinata a sostituirli stanno andando docilmente verso la loro autodistruzione
Questa è una storia personale che mi sconcerta ancora:
Questa storia ha colpito noi perchè la mia famiglia gestiva un business per quattro generazioni e continuiamo a identificarsi con esso in una certa misura. L'anno scorso, una giovane donna che vi stava lavorando sul tardi è stata aggredita e violentata da un immigrato clandestino ispanico. Tutta la sua famiglia estesa lo ha saputo, ma ne hanno parlato il meno possibile e la vicenda non ha avuto alcun effetto nel loro modo pensare al contesto in cui è avvenuta, cioè il fatto che ci sono alcune decine di migliaia di strupri ogni anno in cui la vittima è bianca e l'aggressore mentre non ne accadono virtualmente in cui i ruoli sono rovesciati.
Cioè anche dopo fatti del genere i parenti con figlie giovani si rifiutano di insegnare loro a proteggersi a spiegare loro che possono essere a rischio a causa della loro razza.
Subito dopo l'attacco, una delle mie sorelle, che vive in una cittadina fuori Raleigh, North Carolina, ha avuto l'esperienza di un figlio dei vicini, un ragazzo di 14 anni aggredito da una banda di "giovani" (il termine usato dai giornali per non indicare mai la razza...) nei pressi di casa sua. E 'stato trascinato dalla sua bicicletta, preso a calci per terra e gli sono saltati sopra fino a che è morto, nel bel mezzo di un quartiere quasi tutto bianco. Anche in questo caso, non ho notato il minimo accenno al fatto che i parenti ed amici abbiano appreso qualche lezione sul contesto razziale in cui è avvenuto l'omicidio. Invece ho visto sul giornale locale la scena standard dei bianchi che tengono una fiaccolata, si tengono per mano e parlano genericamente di "crimine" e di perdono
Questo genere di cose avvengono ogni settimana in tutta l'America e vengono però riportare solo nelle cronache locali, senza mai connetterlo ad un contesto, sono sempre trattati come incidenti isolati. Per esempio, un amico mi ha raccontato questa storia da Dallas. Conosceva una pensionata di 70 anni che si ferma spesso a mangiare nel suo ristorante preferito e poi va a casa a casa sua un paio di isolati più avanti in una delle poche enclave bianche della zona.
La vecchia signora uscì il ristorante pochi giorni fa e un "giovane" e il suo "ho" (compagno) erano appoggiati al muro di uno degli edifici e mentre camminava davanti a loro l'hanno attaccata. Avrebbero potuto facilmente afferrarle la borsa, ma invece l'hanno presa a calci e buttata giù, hanno preso la borsa, ma poi continuato il loro attacco. Le hanno rottto dei denti e le costole "i giovani" e l'hanno calciata sulla testa due volte. Poi hanno preso le chiavi e sono entrati nella sua auto. Mentre stavano in macchina la donna sanguinante ha iniziato a cercare di alzarsi. Infuriato un giovane tornò di corsa a prendeerla a calci urlando contro "Non tentare di alzarti, puttana bianca" ("White Bitch")
L'anziana è entrata barcollando nel ristorante coperta di sangue e sputando dei denti e il cameriere ha chiamato i medici e come si è seduta l'anziana ha singhiozzato: "Per quanto male mi faccia che mi hanno rotto dei denti ed esser stata preso a calci la cosa peggiore che hanno fatto è stato che mi chiamato 'puttana bianca.' Ho sempre fatto tutto il possibile per aiutare la gente nera. Io lavoro come un mentore nel volontariato per i giovani neri nelle scuole con la mia Chiesa e contribuisco mensilmente agli enti di beneficenza per i neri. Posso anche capire che per derubarmi mi abbiano presa a calci, ma non c'era bisogno di chiamarmi '"White Bitch"".
Quello che lascia perplesso non è tanto perché i bianchi di oggi raramente aiutino altri bianchi in pericolo in queste situazioni pericolose, quanto perché non facciano nulla di fronte a un pericolo chiaro ed evidente PER SE STESSI. Voglio dire, anche con tutti gli imbrogli e bugie dei mass media che nascondono la verità sulla violenza razziale contro di loro è impossibile che la maggioranza dei bianchi in America non vedano ciò che sta accadendo, perchè non è solo qua e là, E' OVUNQUE !
Non possiamo incolpare solo la propaganda delle istituzione educative dalle elementari all'università e i mass media per tutto perchè milioni di americani hanno sperimentato direttamente o attraverso amici e conoscenti questa violenza diretta a loro
Nell'esempio che ho citato, dove il vicino di mio fratello di 14 anni è stato preso a calci in testa e gli sono saltati sopra un gruppo di neri fino a che è morto, non ho sentito una parola da nessuno in quella famiglia su quello che era successo e neanche in quella di mio fratello. E mio fratello ha due figlie appena qualche anno più grandi! Questo assassinio selvaggio è successo ad una famiglia a fianco di quella di mio fratello, eppure non indotto un bisogno di fare nulla per difendersi, perché i famigliari non si sentono "autorizzati" a pensare e discutere sul contesto che produce dozzine di omicidi del genere
Questo è semplicemente incredibile. Voglio dire che stiamo parlando del ragazzo della porta accanto che si è svegliato e ha guidato la sua bicicletta, come in qualsiasi altro giorno e la sua vita è finita perchè gli sono saltati sulla testa dei selvaggi che lo hanno scelto come vittima perchè era un ragazzo bianco e per nessun altro motivo.
C'è una spiegazione culturale per questo tipo di inerzia di massa, ma che può funzionare solo fino a un certo punto. Voglio dire, se fossi in una classe e un istruttore convince il ragazzo accanto a me che farsi picchiare è effettivamente un bene per lui e poi l'istruttore facesse entrare qualcuno che lo massacra di botte non mi farei influenzare dalle argomentazioni del docente, non importa quali fossero. Avrei intenzione di difendermi pensando che tocca poi anche a me forse e a dire la verità cercherei anche di aiutare il ragazzo
Quindi torno alla stessa domanda con cui ho cominciato: "Che cosa ci vorrà prima che ci si svegli e si faccia qualcosa?"
da : Edmund Connelly, "Honestly, What Will It Take?"