By: traderosca on Sabato 10 Ottobre 2015 15:31
Caro il mio mercantilista.....
"e so anche, guarda caso, quella che per List era la funzione del protezionismo: rendere
le nazioni abbastanza progredite da non averne più alcun bisogno in futuro."
perfetto,quindi secondo te l'ultima aspirazine di List era quella di fare progredire
le nazioni per poter partecipare al liberoscambio? non è vero sarebbe stato un liberista!
Ti ricordo che List era un autorevole uomo di governo....in una Germania
arretrata ,caratterizzata dal frazionamento in una moltitudine di stati governati da
principi assoluti, al cui interno abbondavano regolamentazioni ostruzionistiche dei
traffici e del commercio estero, la cui industria era primitiva e ancora regolata
dagli statuti delle corporazioni medievali,quindi List adottò a sua insaputa(e fece bene
in quelle circostanze) le teorie liberiste di Smith all'interno della Germania,fece saltare
tutte le dogane e incentivò il liberoscambio per elevare la Germania ai livelli degli
altri paesi europei,e possibilmente essere superiore,ma mai per il benessere delle nazioni,
e per il liberoscambio tra nazioni.L'opera venne ripresa e compiuta da Hitler con tutte
le conseguenze.......
Concludendo. Il protezionismo esasperato fine a se stesso porterebbe numerosi svantaggi
tra questi per esempio:la rinuncia da parte del paese che chiude le proprie frontiere
al volume di reddito e al dinamismo che potrebbero scaturire inseguito all'affacciarsi
sul mercato internazionale, la possibilità che le industrie protette non siano stimolate
a crescere, lasciando la nazione nell'arretratezza e non partecipe al progresso umano
e, dunque, sia loro impossibilitato di raggiungere quell’ideale stadio della
produzione che giustificherebbe la fine delle misure di natura protezionistica.
Il pensiero economico liberoscambista pur professandosi fedele ai principi di libero
scambio,l'optimum delle relazioni internazionali, condiziona la validità a un conseguito
sviluppo, raggiungibile solo con un preliminare protezionismo,quindi l'espressione di una
dottrina che professa il libero scambio, ma che su di un piano contingente, accetta lo
strumento protezionistico.........................