Vabbe',
allora dismettiamo i panni del Comunista ed esaminiamo la faccenda in chiave capitalista.
La "sparata" della Castelli e' arrivata in risposta ad un ristoratore di Milano che si lamentava di aver
perso l'80% del fatturato e che "non arrivano gli aiuti"
Gli aiuti de che? L'aiuto DEVE arrivare ad personam, non ad un'attivita' che, complice il telelavoro,
non ha piu' ragione di esistere? Il contribuente dovrebbe pagare l'affitto e le spese dei locali in
attesa che l'attivita' riprende nel momento in cui e' quasi certo che non riprendera' per anni? (o mai piu'?)
Tra l'altro ho sempre sostenuto che i gestori di attivita' quali ristoranti, bar, locali in genere facevano
molto male a chiedere la riapertura, che i locali sarebbero rimasti semivuoti era una previsione alla
portata di qualsiasi imbecille, col lock almeno i dipendenti glieli pagava il contribuente.
Quel che ha detto la Castella e' questo, semplice buonsenso di chi non ha bisogno di andare a
caccia di voti, tanto i pezzaculisti gli han gia' voltato le spalle.
I ristoratori che non hanno più clienti devono cambiare mestiere: "La crisi ha spostato la domanda e l'offerta. Le persone hanno cambiato il modo di vivere e bisogna tenerne conto". Il consiglio arriva direttamente dal viceministro dell'Economia, Laura Castelli, che con poche ma brutali parole ha fatto capire quale sia l'approccio del governo giallorosso a una crisi senza precedenti
Ovviamente il "giornaletto" ci ricama su addossando le colpe al governo, ma per caso? quando son spariti
i maniscalchi, il governo ha tenuto in vita artificiale le loro botteghe? (e non c'era nemmeno il salario di cittadinanza).