By: GZ on Mercoledì 28 Dicembre 2005 20:25
Se in Italia da un 99% di italiani "autoctoni" come eravamo nel 1990 passassimo a un 60% di "italiani doc" e 40% di filippini, albanesi, marocchini, algerini, egiziani, russi, rumeni, cinesi... la "Distribuzione del Reddito" diventerebbe più disuguale ?
Avrebbe senso non menzionare questo dettaglio nel parlare dei "meccanismi sociali" sbagliati ?
La cosa ridicola è leggere discorsi sulla disuguaglianza del reddito in America senza menzionare che vi sono arrivati negli ultimi 30 anni 40 milioni di emigrati e c'è ora già una prima generazione dei loro figli per cui la composizione ETNICA della popolazione è cambiata radicalmente.
Negli Stati Uniti in totale i "bianchi" oggi sono il 61-62%, i "neri" il 14-15%, i "latinos" il 16-17%, poi ci sono indiani americani, iraniani, coreani, giapponesi, cinesi, vietnamiti....
Ai tempi di John Kennedy i bianchi erano il 90% circa invece. Questo è un cambiamento enorme e la stragrande maggioranza dei neri caribici, dei messicani, sudamericani ed asiatici che sono arrivati o che hanno figliato negli USA negli ultimi 30 anni partono da una base di reddito, di istruzione, di attitudini verso il risparmio e il lavoro diversi da quelli di origine europea
Ci sono oggi 300 milioni di persone in totale in USA di cui circa 35 milioni, forse 40-43 milioni, sono "latinos" (messicani, ecuadoriani, cubani...).
Gli immigrati clandestini sono stimati a circa SETTE MILIONI in USA oggi, di qui l'incertezza nel numero esatto ma diciamo che tutte le stime convergono nel dare al 15-17% circa i latinos e i "neri" (sia africani che caribici) al 14%.
Le tabelle di Xtol non tengono conto dei clandestini che sono milioni per cui sono errate per difetto intanto. Ma sono sospette comunque perchè danno 15 milioni di emigrati dal sudamerica e come spieghi che sono 40 milioni di "latinos" nei censimenti oggi ? sono tutti arrivati dopo ? sono tutti nati in America ?
Determinare decennio per decennio la dimensione del fenomeno e il suo effetto sulla distribuzione del reddito è complicato perchè devi tenere conto di tante variabili. Ma è ovvio che se oggi i "latinos" sono 40 milioni e nel 1965 erano 2 milioni questo è un cambiamento fondamentale della società.
Nella mentalità progressista invece si fa finta che non esistano le differenze etniche, gli algerini della banlieue risultano vittime di meccanismi economici come i francesi da dieci generazioni e i messicani appena arrivati sono identici come problemi e attitudini dei discendente di scozzesi del 1700
Esempio. Un tabù, un argomento che non troverai mai sul Corriere o Repubblica è che in America ci sono più poveri che in Europa perchè il 30% dei maschi neri hanno una fedina penale, hanno commesso reati, sono stati in galera e di conseguenza hanno quale problema nel mondo del lavoro.
Se in Italia il 15% della popolazione diventasse di origine africana avrebbe un impatto sulla distribuzione del reddito ?
Se gli albanesi aumentassero fino ad essere il 15% della popolazione dell'Italia dato che almeno 1/3 di loro finisce in galera, le statistiche mostrerebbero un Italia più violenta e con più disuguaglianze sociali no ?
Il fenomeno andrebbe spiegato parlando solo della "società italiana", dell'economia di mercato, della globalizzazione, della federal reserve e la sua politica di espansione monetaria, del centrodestra e del suo conflitto di interessi... ?