Il 68% degli italiani tiene tutti i soldi liquidi - gz
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By: GZ on Venerdì 05 Novembre 2004 13:05
Mentre cercavo ora una cosa che avevo scritto ho notato che l'ultima volta che qualcuno si è preso la briga di suggerire un titolo italiano è stato in aprile.
Da mesi non si vede nessun interesse anche solo per parlare di qualche titolo nostrano (anche se il traffico del sito è più o meno lo stesso di un anno fa). Le mail che riceviamo (o quello che sento personalmente) danno la stessa sensazione. Sui titoli americani qualcosa di più e così sui futures e cambi, ma titoli italiani nada, zero.
E il bello è che sono due anni che le borse rendono e specie negli ultimi due mesi le azioni italiane sono le migliori del mondo (controllare per credere il ^mibtel#^).
Dall'altra però ^sembra un fenomeno generale#http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=582005&chId=30&artType=Articolo&back=0^ : "...il 4% investirebbe in strumenti finanziari a rischio....70% degli intervistati ritiene l’investimento immobiliare il migliore .... tiene i propri risparmi liquidi il 68%...."
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Portafogli giocano in difesa
^La crisi ha lasciato il segno nei comportamenti degli italiani. La conferma nella ricerca Ipsos-Acri#http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=582005&chId=30&artType=Articolo&back=0^
...Nel mondo del risparmio c'è una parola d'ordine, "giocare in difesa" condivisa da larghe fasce di investitori.
Le possibilità di risparmio delle famiglie italiane tendono a ridursi per una consistente difficoltà nel far quadrare il bilancio e nel trovare risorse da mettere da parte. Per chi può e vorrebbe farlo, investire i propri risparmi risulta comunque difficile, perché cresce la diffidenza verso gli strumenti finanziari, anche quelli ritenuti più sicuri. Solo la casa viene ancora considerata “l’estremo rifugio” e, in alternativa all’investimento verso il mattone che ha considerevoli barriere d’ingresso, le preferenze degli Italiani si dirigono decisamente verso la liquidità.
Sulla stessa linea di difficoltà per il risparmiatore sono gli altri indicatori di trend: il possesso di strumenti finanziari si contrae, mentre specularmente cresce la percentuale di Italiani che tiene i propri risparmi liquidi, passando al 68% contro il 57% del 2003, il 52% del 2002, il 47% del 2001.
Anche se è in costante aumento (sono il 34% sul totale campione e il 38% tra gli adulti di età superiore ai 30 anni) il numero di coloro che non si sentono tranquilli se non mettono da parte qualcosa (erano il 33% nel 2003, il 29% nel 2002, il 26% nel 2001), rispetto al 2003 diminuiscono gli investimenti anche in quegli strumenti generalmente considerati “sicuri” come: titoli di Stato, 7 punti percentuali in meno; certificati di deposito, 6 punti in meno; polizze assicurative Vita e fondi pensione, 5 punti in meno.
Il desiderio sarebbe, invece, quello di poter investire nel mattone. Infatti il 70% degli intervistati ritiene l’investimento immobiliare il modo migliore per salvaguardare, oggi, il proprio risparmio (erano il 59% nel 2003, il 53% nel 2002, il 39% nel 2001); solo l’11% propende per gli strumenti finanziari cosiddetti “sicuri”; il 4% investirebbe in strumenti finanziari a rischio. La diminuita possibilità di risparmio si coniuga dunque con una diffusa sfiducia che provoca un atteggiamento diffidente e di scarsissima disponibilità all’investimento e l’alternativa sembra ormai porsi tra investimento immobiliare e liquidità.
Se sintetizziamo gli atteggiamenti complessivi, tenendo conto anche delle previsioni di andamento dell’economia personale, europea e mondiale, oltre che di quella italiana, gli ottimisti sono complessivamente poco più di un terzo, i pessimisti quasi la metà (46%), mentre circa il 20% ha una percezione neutra, di sostanziale stabilità.....