British Petroleum

 

  By: marco on Martedì 09 Gennaio 2007 17:20

Ma non è che semplicemente facendo scendere gli idrocarburi l'inflazione si contiene meglio?

 

  By: corcas on Martedì 09 Gennaio 2007 16:39

sulle tre postille finali...ma se la FED si rilassa, non è poi un gran bene per il dollaro o sbaglio?

 

  By: fcoa on Martedì 09 Gennaio 2007 16:31

E' la prima volta che assisto ad un calo di oil e gold di fronte a tensioni geopolitiche concrete crescenti(vedi russia-bielo;israele-iran,thai).Credo,con poca sicurezza però,che siamo in spike su oil....

Il gioco del Petrolio e dei Petrodollari - gz  

  By: GZ on Martedì 09 Gennaio 2007 15:12

Stock: Petrolio

il petrolio era 64 dollari a metà dicembre e stamattina tocca i 54, dal massimo a 79 dollari ha perso ora un -35% e i 650 miliardi di extra-profitti che i paesi produttori hanno incassato l'anno scorso si stanno riducendo di parecchio quest'anno Come cambia ora il gioco del Petrolio ? Ci sono tre attori principali, 1) paesi produttori, 2) Banca Centrale USA e BCE e 3) Cina ed Asia 1) Con questi 650 miliardi i vari stati arabi, russia, norvegia, venezuela, messico, nigeria...hanno comprato parecchie cose in giro per il mondo, bonds, azioni, immobili e l'effetto è stato amplificato da una certa leva finanziaria e dai traders che li hanno "anticipati" (o seguiti) Quindi ora che vedono i loro sudati extra-profitti del greggio (sudati nel senso che uno suda quando uno vede tutti questi miliardi ) ridursi di un 15% in tre settimane quali possono essere le loro reazioni ? 2) dall'altro lato ci sono Cina, Taiwan, Singapore, Corea e il resto dell'asia con un surplus commerciale di 700-800 miliardi l'anno che accumulano come riserve e non spendono e anche loro hanno usato questi miliardi per comprare bonds in quantità e forse anche azioni e immobili Sentendosi minacciati dal prezzo del petrolio che importano in % molto maggiore di noi in occidente hanno accumulato queste riserve in modo da poterle usare in modo "strategico" per assicurarsi gli approvvigionamenti e comunque hanno fatto scendere i tassi di interesse USA perchè hanno comprato titoli in dollari Forse hanno anche pensato in caso di emergenza (petrolio che schizza a 100 dollari e oltre) di poter improvvisamente scaricare i loro dollari facendo scendere il dollaro USA e in questo modo ridurre l'impatto del petrolio (che è prezzato in dollari). Cioè se ci pensi bene accumulare tutti questi dollari è una forma di "assicurazione" nel caso di petrolio fuori controllo, scarichi le tue riserve in dollari e lo compensi... 3) la FED invece ha trattato il boom del petrolio come sintomo di liquidità globale eccessiva e ha alzato i tassi al 5.25% (con inglesi ed europei che seguono a distanza) per ridurne l'impatto, ma per due anni non ha avuto risultati. Ora grazie alla combinazione di El Nino, l'effetto serra e il cedimento del mercato immobiliare USA che sta rallentando l'economia americana invece finalmente il petrolio sta cedendo Facendo la somma, il gioco dei PetroDollari sembra esser stato alla fine di spingere in basso i tassi di interesse e spingere su i mercati, le materie prime e gli immobili su scala globale per tre anni. Con il petrolio avviato verso i 50 dollari e forse più in basso ora: 1) arabi, russi, venezuelani & Company devono ridurre i loro investimenti 2) gli asiatici possono rilassarsi e lasciare salire il dollaro 3) la FED può rilassarsi

 

  By: XTOL on Lunedì 19 Settembre 2005 19:07

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Il gas naturale oggi è su del +10% - gz  

  By: GZ on Lunedì 19 Settembre 2005 18:50

Il gas naturale oggi è su del +10%, in confronto il petrolio è una materia prima che non si muove molto Nel 2002 costava 3 dollari per Btu, nel 1993 4 dollari e rotti e oggi sfiora i 13 dollari Il problema è che con il gas naturale scaldano le abitazioni in america (e lo utilizzano anche in processi industriali) per cui è inflazione e riduzione di potere d'acquisto Nel caso del gas non è questione di esaurimento delle riserve perchè il Nordamerica ne ha e la Russia da sola ha riserve enormi, è un problema di mancati investimenti. Guardando questo andamento viene da chiedersi se non sia il preludio di altri scoppi simili su altre materie prime

 

  By: XTOL on Giovedì 07 Luglio 2005 00:17

I traders discutono di... ----------------------- e i politici discutono di come assicurare al proprio paese (e a se stessi) il massimo benessere possibile. le guerre le decidono i politici, non i trader e un politico che dichiara papale papale che l'economia del proprio paese è legata mani e piedi al petrolio (e quindi chi se ne frega dei problemucci ambientali), davanti all'inaridirsi dei pozzi esibisce il suo bravo riflesso pavloviano: dove c'è più petrolio? in iraq? attacco l'iraq con 6 carrarmatini blu. qcn si è accorto del nazionalismo cinese risorto non appena il giappone ha allungato gli occhi sul petrolio russo? ^(notizia vecchia)#http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=242^

 

  By: GZ on Mercoledì 06 Luglio 2005 23:54

Il prezzo della benzina oggi sale del +6% (il greggio +2.8%, quindi quello che trascina ora è il problema immediato di collo di bottiglia nella raffinazione) e nuovo massimo storico (^ERG#^ ormai è entrata in orbita...) I traders discutono di: domanda di petrolio salita da 82 a 84 milioni di barili a causa del boom della Cina che da sola rappresenta metà circa dell'aumento di domanda e assieme a India e paesi emergenti come Brasile ne rappresenta i 3/4 produzione russa che ha smesso di aumentare da un anno causa la nazionalizzazione di Yukos, il maggiore produttore russo (il titolo come noto ha perso l'80% perchè lo hanno distrutto per ragioni politiche) produzione venezuelana calata di circa mezzo milione di barili causa il ^licenziamento di migliaia di tecnici della compagnia nazionale da parte di Chavez#http://www.vcrisis.com/index.php?content=letters/200505201012^ e atmosfera di guerra civile (non ne parla nessuno ma il Venezuela è il quarto o quinto produttore al mondo e quello che ha forse più riserve inesplorate in proporzione) produzione irakena calata di circa mezzo milione di barili causa omicidi e stragi ai danni dei tecnici che la stanno ripristinando uragano "Dennis" nel Golfo del Messico che danneggia la produzione e raffinazione in USA oggi sembra che muoia il regnante dell'Arabia Saudita creando aspettative di tensione nel paese che produce 9 milioni di barili da solo (Da tutto questo si deduce che è un problema di geologia e che era meglio lasciare stare Saddam)

 

  By: XTOL on Mercoledì 06 Luglio 2005 23:23

ah, già! il prezzo oltre 60 non è la dimostrazione che quella risorsa scarseggia, anzi dimostra l'opposto. come ho fatto a non capirlo!?

 

  By: polipolio on Mercoledì 06 Luglio 2005 23:11

Semmai è la controprova che contava solo il terrorismo. Se l'obiettivo fosse stato davvero il petrolio, il suo prezzo sarebbe la drammatica dimostrazione della guerra peggio persa dagli USA.

 

  By: XTOL on Mercoledì 06 Luglio 2005 22:34

nuovo massimo del petrolio... avrei una curiosità antropologica: c'è ancora qcn che pensa all'invasione dell'iraq in termini di lotta al terrorismo? xtol

 

  By: GZ on Mercoledì 06 Luglio 2005 17:09

....Saudi King Fahd is sinking. He is ^unconscious and hooked to a breathing machine. The Saudi stock exchange slumps#http://www.debka.com/^ ahi ahi...

hanno scoperto il petrolio come mercato da pompare - gz  

  By: GZ on Giovedì 30 Giugno 2005 16:21

Da metà giugno se uno seguiva giorno per giorno le borse, le obbligazioni e anche i cambi si sono tutti mossi di riflesso a questo Petrolio, salito da 50$ a 60$ (ora 57$) Qui ora hai gente che lo vede a 70 dollari al barile e avviato anche a 80-100 dollari come Goldman Sachs ad esempio o il famoso T. Boone Pickens (uno dei maggiori petrolieri texani che ora gestisce un fondo hedge da 3 miliardi di $ e ogni volta che il greggio scende sotto 50$ va in TV a garantire che tornerà su) E hai Morgan Stanley che il 16 giugno con greggio a 56.50$ (oggi siamo a 57$) per bocca del suo esperto asiatico Andy Xie che lavora da Hong Kong predice il collasso del greggio perchè la Cina sta in realtà rallentando come economia (le statistiche ufficiali sono fasulle) e le sue importazioni di greggio rispetto a 12 mesi fa sono in realtà calate Diceva il 16 ^questo Andy Xie#http://www.morganstanley.com/GEFdata/digests/20050616-thu.html#anchor0^: ".. tutti dicono che il petrolio sale grazie alla Cina, dal giugno 2004 è salito del +40%, ma poi se vai a guardare le importazioni cinese sono CALATE del -5% rispetto a un anno fa. Qui sono invece i fondi hedge che hanno troppi soldi, con le borse fanno fatica a fare rendimenti e hanno scoperto il petrolio come mercato da pompare in su...."

 

  By: Andrea on Martedì 28 Giugno 2005 14:45

Io, forse perché reduce da un funerale, voglio trovare qualche notizia positiva, qualche ragione di speranza: "Nucleare, alla Francia il progetto Iter Sarà la Francia a ospitare il progetto Iter, Reattore termonucleare interna- zionale sperimentale. I sei partner del consorzio hanno firmato a Mosca una di- chiarazione comune in cui si assegna a Parigi il compito di sviluppare il pro- getto di fusione nucleare. Il programma internazionale da 10 mi- liardi di euro, scaglionati su 30 anni, sarà condotto nel sito di Cadarache. Il progetto a cui partecipano Unione Euro- ropea,Cina, Giappone, Russia, Corea del Sud e Usa, mira a produrre fonti di e- nergia alternativa a basso costo."

 

  By: Moderator on Sabato 25 Giugno 2005 12:21

Per chi vuole spaventarsi su petrolio ed energia (tipo squalo3 o film su disastri naturali )incollo da news Yahoo è una simulazione di impatto sul'economia USA per una diminuzione di 3,5 milioni di barili (potrebbe avvenire per cause imprevedibili di politica internazionale): 160$ ( per chi vuole leggere ancora su energia ^qui...#http://64.70.252.93/O82F4693.pdf^ ^qui...#http://www.energycommission.org/research/^ ^qui...#http://www.secureenergy.org/shockwave_facts.php^ ) Source: Securing America's Future Energy; National Commission on Energy Policy Oil Dependence Creates Severe National Security and Economic Risks, Top Officials Find at Crisis Simulation Event Friday June 24, 2:30 pm ET Oil Shockwave Group Releases Detailed Findings from Global Oil Supply Disruptions WASHINGTON, June 24 /PRNewswire/ -- The dependence of the U.S. on oil creates serious national security vulnerabilities that, if exploited, could result in widespread economic dislocation and increased global instability, according to former top government officials who gathered today to examine how the nation might manage an oil supply crisis. The findings of these leading experts comes amid reports of terrorist threats against oil-rich Nigeria, a state-owned Chinese company's bid for a major U.S. oil firm, and as Congress considers energy legislation that does little to curb U.S. oil dependence. In a scenario confronted by the bipartisan panel of intelligence, military, and energy experts, a series of events over several months -- unrest in Nigeria, an attack on an Alaskan oil facility, and the emergency evacuation of foreign nationals from Saudi Arabia -- drives the price of oil to over $150 per barrel. These events lower expected employment levels by more than 2 million jobs, embolden countries that are major oil producers and consumers to pressure the U.S. on key foreign policy concerns, and cause a variety of other significant economic and security challenges. The scenario removed only 3.5 million barrels of oil from a global market of more than 83 million barrels, resulting in the following consequences: * Gasoline prices of $5.74 per gallon; * Global oil price of $161 per barrel; * Heating oil prices of $5.14 per gallon; * Fall of gross domestic product for two consecutive quarters; * Drop in consumer confidence by 30 percent; * Spike in the consumer price index to 12.6 percent; * Ballooning of the current accounts deficit to $1.087 trillion; * Decline of 28 percent in the S&P 500; * Aggressive pressure on the U.S. from China to end arm sales to Taiwan, and; * Demands from Saudi Arabia for changes to U.S. policy regarding the Mid- East peace process. Participants included: Robert M. Gates, former Director of Central Intelligence; Richard N. Haass, former Director of Policy Planning at the Department of State; General P.X. Kelley, USMC (Ret.), former Commandant of the Marine Corps, member of the Joint Chiefs of Staff; Don Nickles, former U.S. Senator; Carol Browner, former Administrator of the Environmental Protection Agency; Gene B. Sperling, former National Economic Advisor; Linda Stuntz, former Deputy Secretary of Energy; Frank Kramer, former Assistant Secretary of Defense for International Security Affairs, and; R. James Woolsey, former Director of Central Intelligence. Senators Richard Lugar (R-IN) and Joe Lieberman (D-CT) served as co-chairs of the Oil Shockwave event. Other key findings: * Once oil supply disruptions occur, there is little that can be done in the short term to protect the U.S. economy from its impacts, including gasoline above $5/gallon and a sharp decline in economic growth potentially leading into a recession. * There are a number of supply and demand-side policy options available that would significantly improve U.S. oil security. Benefits from these measures will take a decade or more to mature, and thus should be enacted as soon as possible. * Supply-side measures include promoting developing of conventional oil reserves in nations currently off limits to private investment through enhanced U.S. diplomacy, increase research and development into environmentally-benign extraction of unconventional oil reserves such as oil shale and tar sands, and enable siting of new liquid natural gas and other energy facilities. * Demand-side measures include promoting energy efficient passenger vehicles with incentives for hybrid electric vehicles, strengthen fuel economy standards, and increase research and development into plug-in hybrids and hydrogen fuel cell vehicles. * Alternative fuel measures include increased research and development that enables ethanol production from plant materials, fischer-tropsch diesel from domestic coal, and hydrogen from coal and eventually from renewable sources. While not seeking to reach unanimous conclusions, the following key findings and recommendations were embraced by a majority of participants. The findings are the product of Oil Shockwave, an oil supply crisis simulation co-sponsored by Securing America's Future Energy (SAFE) and the National Commission on Energy Policy. The event was designed to simulate a decline in world oil production due to regional instability and terrorism and, then, present a mock cabinet-level meeting with the task of advising the president on a national response. To ensure Oil Shockwave presented participants with a credible and realistic set of circumstances, the scenario included substantial input from former members of the oil industry, oil analysts and traders, former and current military officials, intelligence and national security experts, and other specialists. These individuals include David Frowd, former Head of Royal Dutch/Shell Upstream Strategy and Planning Department; and Rand Beers, former Special Assistant to the President and Senior Director for Combating Terrorism. "This simulation serves as a clear warning that even relatively small reductions in oil supply will result in tremendous national security and economic problems for the country," said SAFE President Robbie Diamond. "This issue deserves immediate attention." "We can neither drill nor conserve our way out of this problem -- we must do both," said Jason Grumet the Executive Director of the National Commission on Energy Policy. "The energy bill pending before the U.S. Senate is a significant step in the right direction but we must do much more to protect our economy from the risks of oil supply disruptions."