Vedo con gioia che avete mancato totalmente il succo del mio discorso, che anzi avete stravolto...
Ma il bello è che vi avevo pure avvertito: non tirate in ballo fenomeni quantistici non ancora compresi pienamente.
E cosa mi tirate fuori? L'entanglement quantistico ovviamente! Certo che siete uno spasso eh!
"Se si ritenesse che le attuali conoscenze della fisica siano complete, questo modo di pensare porterebbe alla morte della ricerca e della sperimentazione, un'idea assolutamente presuntuosa, retrograda e oscurantista."
E chi mai ha detto che le attuali conoscenze della fisica siano complete? L'avrei detto io forse???? Stiamo messi maluccio in comprensione del testo... ma male male...
Quando uno dice che le leggi fisiche sono immutabili e perenni non vuol ASSOLUTAMENTE dire che a quel punto ci fermiamo. Non c'è la minima logica nel correlare le due cose.
Semmai è vero l'opposto: più si conosce (ossia: più leggi fisiche immutabili e perenni fanno parte del bagaglio culturale umano), più si progredisce con lo scoprire cose nuove (ossia: nuove leggi fisiche immutabili e perenni).
Per togliere ogni dubbio, visto che parlare in termini generali, seppur circostanziati, può creare confusione a qualcuno, faccio un esempio pratico:
Alla FIAT c'è un gruppo di ingegneri che sta progettando i freni di un nuovo modello di autoveicolo.
Devono calcolare qual è la forza che viene esercitata.
"Beh usiamo la legge fisica F=m*a", esclama ad un certo punto un imprudente ingegnere neo-laureato, ignaro della polemica che sta per divampare.
"Ma in questo modo dai nostri calcoli ci risulterebbero dei freno troppo pesanti!" esclama il capo ingegnere strutturisti.
A questo punto, a seconda della visione sull'immutabilità ed eternità delle leggi fisiche, si aprono 4 scenari per il team:
1) se ne infischiano della legge fisica F=m*a, perchè è una legge fisica concepita dall'uomo, quindi "limitata", "ipotetica" e non "onniscente", ed utilizzano una forza più piccola in maniera tale da ottenere freni più leggeri.
2) si rifiutano di fare il lavoro perchè esso si baserebbe su leggi fisiche che, ad oggi, non spiegano perfettamente TUTTO ciò che c'è nell'universo, entanglement quantistico compreso. Quindi tanto vale buttare tutto ciò che si sa alle ortiche.
3) svolgono il lavoro da normali ingegneri utilizzando la legge fisica F=m*a che non ha mai tradito nessun ingegnere da quando Newton l'ha formalizzata, consapevoli del fatto che effetti come la gravità quantistica non influenzerà minimamente il loro progetto poichè sanno valutare qual è il contesto di applicabilità della legge fisica F=m*a.
4) svolgono il loro lavoro ignorando la legge fisica F=m*a ed utilizzando invece i princìpi alchemici che non negano nessuna possibilità extra-fisica tipo: non montare i freni che tanto puoi frenare col pensiero.
Secondo voi qual è lo scenario più plausibile?
Vi ricordo che il mio discorso sull'immutabilità ed eternità delle leggi fisiche era partito dalla legge fisica della conservazione del momento della quantità di moto in relazione al trottolone italo-egiziano. Quindi il contesto di applicabilità è esattamente quello della legge fisica F=m*a, mentre l'entanglement quantistico mi sa che si pù guadagnare un bel 'fuori tema'.
@Willys1
Commetti un gran errore concettuale quando dici "le 'leggi' le conosceremo MAI": le 'leggi' si ipotizzano, si verificano, si dimostrano, si scrivono, quindi si conoscono benissimo. Quello che forse non ti è ancora chiaro è che le leggi NON sono la realtà, ma solo una descrizione di essa (cioè una spiegazione quantitativa di un ben determinato fenomeno in un ben determinato contesto) tramite formalismi matematici. In natura non esiste "energia", non esiste "derivata", non esiste "velocità", la natura è natura e basta.
E' l'uomo ad introdurre questi concetti per poter spiegare, tramite le leggi fisiche, determinati fenomeni (le spiegazioni attraverso leggi fisiche sono umane, a chi altri potrebbero essere utili le leggi fisiche, agli alberi? a Dio?). Dire che "le 'leggi' le conosceremo MAI" è sbagliato concettualmente perchè le 'leggi' semplicemente NON esistono in natura. La natura funziona per i fatti suoi senza matematica e senza leggi.
Infine, dire che le leggi fisiche sono immutabili e perenni è più che corretto. Vado sulla pratica: supponiamo che l'umanità si estingua e che tra 100 miliardi di anni, dall'altra parte dell'universo, vi sia una civiltà avanzatissima di superuomini: avranno la 'loro' matematica, la 'loro' fisica, le 'loro' leggi fisiche, formalmente diverse dalla nostre (o forse no, chissà). Quando però andranno ad esprimere attraverso i loro strumenti un certo fenomeno fisico noto a noi umani, utilizzando le grandezze di noi umani e nel medesimo contesto fisico (vedi esempio FIAT 3), con tuo grande stupore uscirà la medesima legge fisica.
Luigi Acerbi: "In the years when Rossi was working here, he didn't produce a single drop of oil... he persuaded technicians of the field, scientists and the region of Lombardia that he was able to do magic."