By: Cures on Domenica 04 Settembre 2011 14:27
Trovarne uno che sia veramente competente è una impresa disperata.
Se si studiano (ma per davvero) i lavori di quelli che hanno lavorato sulla FF negli anni precedenti e si esaminano le fotografie al microscopio elettronico, si trova che il materiale, nichel compreso, fonde localmente. Ossia, fonde nei punti in cui avviene la reazione e questi punti vengono anche indicati come crateri di fusione.
Ma, per l’appunto, la reazione avviene solo in certi punti del materiale ed il calore di fusione si diffonde, attenuando la temperatura di fusione, nel restante materiale cristallino che resta solido e che costituisce la stragrande maggioranza del materiale che riempie la camera di reazione di Rossi, di Takahashi e di tutti gli altri che hanno ottenuto risultati
La condizione vincolante per ottenere calore è che il materiale resti solido e non si fonda, salvo che nei punti, molto pochi, nei quali avviene la reazione. In quei punti si fonde perché la quantità di calore sviluppato è concentrata in un volume ridottissimo di pochi micron di lato come si può vedere dalle fotografie al microscopio
Allora, quando si dice che nella camera di reazione si raggiungono temperature superiori a quella di fusione del nichel (e anche molto di più) o degli altri metalli usati in altri esperimenti, non significa affatto che la camera di reazione sia diventata un ammasso di metallo fuso, ma solo che la temperatura di fusione la si è raggiunta nei crateri di reazione.
Il materiale, una volta che si è fuso, non può generare nessuna reazione e non serve più a nulla a meno che non risolidifichi