W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 12 Gennaio 2020 12:49

E invece l'Austria?

Slava Cocaïnii!

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Tuco on Domenica 12 Gennaio 2020 12:48

Senza nulla togliere al "rubbano",

c'è da dire che Italia non è una tavola come Francia e Germania. Italia orograficamente è un disastro.

Ci credo infrastrutture costano.

SLAVA UKRAINII !

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 12 Gennaio 2020 12:42

Perché, secondo te ora non rubano? Leggevo un report che diceva che oggi costruire un km di autostrada in Italia costa tre volte che in Austria o in Francia.

 

Rubavano prima e rubano ora, con la differenza che prima erano statisti ora sono buffoni.

 

Per il resto, è impossibile uscire dall'Euro in modo unilaterale. Se usciamo noi dopo tre giorni finisce l'Euro. E se anche fosse possibile, cosa che non è, succederebbe un disastro tale in Europa che Lehmans era una barzelletta.

 

Fare l'Italia??? Tradeosca, osservo solo che prima dell'Unità eravamo il paese delle eccellenze in Europa. Dal regno di Napoli al Gran Ducato di Toscana. passando nella storia attraverso le Signorie, Le Republiche Marinare e la Repubblica di Venezia. Con l'Unità siamo diventati un paese mediocre. Mediocre in tutto. Un paese di seconda categoria. Quel politico era meglio se invece di fare il politico si metteva a fare l'insegnante o l'avvocato.

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Domenica 12 Gennaio 2020 12:48, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: traderosca on Domenica 12 Gennaio 2020 12:38

Anti, e dopo tutte le ruberie,cosa fecero gli italiani? votarono berlusconi...il peggio del peggio.ed ora cosa faranno? gli stessi errori del passato. rob de matt

 

Come disse un grande politico italiano,oltre 150 anni fa,ovviamente non seguito e dimenticato.

«Pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani»

 

 

 


 Last edited by: traderosca on Domenica 12 Gennaio 2020 12:49, edited 2 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Domenica 12 Gennaio 2020 12:29

L'era craxiana fu l'inizio della stagione delle grandi ruberie e degli arricchimenti a

danno del contribuente.

Furono anni di buona crescita economica, ma fu fatta tutta a debito che raddoppio'

dal 60% al 120% e porto' alla crisi finanziaria dei primi anni 90.

I somari dicono che fu colpa dei divorzio, ma quelli sono appunto del gran somari,

in realta' si viaggiava con deficit al 7/8% con cui si finanziavano opere pubbliche

con relative sterminate ruberie pubbliche e private.

In quegli anni furono poste le basi per la successiva catastrofe che ci ha ridotti

a un paese in via di sottosviluppo.

Adesso non rimane che l'uscita dall'euro, con relativi 10 anni con le pezze al cul

e confinamento ai margini della comunita' internazionale (magari facciamo

un'alleanza con Algeria, Tunisia ed Egitto sempre che non ci schifino anche

quelli).

 


 Last edited by: antitrader on Domenica 12 Gennaio 2020 12:31, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Domenica 12 Gennaio 2020 11:04

Morphy, in confronto a Craxi questi sono dei pagliaccci.

Slava Cocaïnii!

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Domenica 12 Gennaio 2020 09:40

"Il 3° giorno resuscitò"

Editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano 12 Gennaio 2020

 

Più leggiamo i giornali, più ci convinciamo che stiano facendo di tutto per convincere i lettori dell’inaffidabilità dei giornalisti, categoria ormai inutile, se non dannosa. Per due giorni, dopo che il presidente libico Al Sarraj aveva revocato all’ultimo momento la visita al premier italiano Conte, programmata a breve distanza da quella del suo nemico Haftar, le mejo firme del bigoncio hanno fatto a gara nello scrivere che quella era una “gaffe” del nostro capo del governo, o del suo portavoce Casalino, o del ministro degli Esteri Di Maio, o di tutti e tre: l’ennesima prova del fatto che l’Italia non conta più niente (diversamente da prima, quand’era padrona dell’Europa e del mondo), non ha una politica estera, anzi non ha una politica punto, perché chi la governa non sa proprio come si fa. Mancava poco che la guerra civile in Libia fosse colpa di Conte, Casalino e Di Maio. Breve antologia: “Conte vede solo Haftar, Sarraj diserta. Gaffe diplomatica sul conflitto in Libia”, “Il pasticcio inquieta i diplomatici: ‘Errore madornale, ci costerà caro’” (Corriere), “Gaffe, flop e debolezze. Le inutili fatiche di Di Maio. Sarraj ha scaricato l’Italia e aperto ai turchi dopo che il grillino ha visto Haftar” (Stampa), “Conte vede Haftar. Ira di Serraj che non va a Palazzo Chigi”, “In Libia contiamo meno di zero… Di Maio vuol abolire il ministero degli Esteri”, “L’Italia perde la sua guerra” (Repubblica), “Gaffe italiana su Haftar” (Sole 24 ore), “Conte senza l’oste” (manifesto), “Anche il premier di Tripoli prende a ceffoni Giuseppi. Figuraccia internazionale”, “C’è l’impronta di Mattarella sul disastro libico di Conte”, “Governanti per caso”, “I volponi del deserto”, “Lo smacco subito da Conte”, “Non sanno che pesci prendere” (La Verità), “Conte e Di Maio dilettanti senza frontiere. Organizzano un vertice sulla Libia disertato dal leader libico”, “Berlusconi è preoccupato: ‘Così il Paese esce di scena’”, “L’Italia fatta fuori dalla Libia” (il Giornale), “Governo pattumiera. Non conta più nulla nel mondo” (Libero). Bastava aspettare due giorni per scoprire che Serraj, ieri, ha regolarmente incontrato Conte a Palazzo Chigi: pressato da turchi e russi e minacciato dalle milizie nemiche, ha preferito venire 48 ore dopo il rivale. Il che naturalmente non significa che ora le cose in Libia andranno meglio, o che l’Italia conti più di prima, o che Conte e Di Maio, morti mercoledì, siano resuscitati il terzo giorno. Significa più modestamente che non hanno mai smesso di muoversi nel campo minato di una guerra per bande che più caotica non si potrebbe ed esigerebbe una presenza diplomatica compatta dell’Europa, non di questo o quel Paese. Ora non sarà certo una visita in più o in meno di Sarraj o di Haftar o di entrambi, nello stesso giorno o a tre giorni di distanza, a cambiare le cose. Nè tantomeno a misurare il peso dell’Italia nel mondo. Ma chi aveva tratto giudizi catastrofici sul nostro governo dalla (momentanea) buca di Sarraj a Conte, per coerenza dovrebbe riconoscere di aver scritto un sacco di fregnacce e scusarsi. Non succederà, naturalmente, e questo convincerà vieppiù i lettori superstiti che i giornali servono a incartare il pesce. Così come dimostrato dall’intera copertura informativa della prescrizione, dove si parla solo di cose che non c’entrano nulla con la prescrizione: la presunzione di non colpevolezza, il garantismo, il giustizialismo, le manette, la funzione rieducativa della pena, la lunghezza dei processi. E mai del fatto che l’Italia è l’unico Paese d’Europa che spende un capitale per scovare e mandare a giudizio gli indiziati di reato e poi ne lascia impuniti 3-400mila all’anno perché il tempo è scaduto. L’altro giorno, a 40 anni esatti dalla strage di Bologna, è stato condannato in primo grado un altro neofascista, Gilberto Cavallini. Unanime e giusta esultanza perché la verità, sempre depistata, fa un altro passetto in avanti verso i mandanti che, se tutto va bene, saranno beccati a funerali avvenuti. Per fortuna le stragi, come gli omicidi, non si prescrivono mai. Tant’è che fu possibile processare Priebke e altri ufficiali tedeschi nonagenari per le stragi naziste del 1943-’45. Qualche anima bella de sinistra, che si straccia le vesti per i “processi eterni” che violano la “ragionevole durata” e la “funzione rieducativa della pena” condannando chi intanto è molto cambiato, dirà mai che bisogna smetterla di indagare sulle stragi impunite solo perché chi le faceva ora ha smesso? No, per un motivo semplice: i padroni del dibattito pubblico non sono coinvolti nelle stragi, dunque per quelle la prescrizione non serve e la ragionevole durata dei processi è un optional. Vale solo per le specialità della casa: ruberie, mafierie, omicidi colposi e così via. E non per abbreviarli (prima finiscono, prima i colpevoli vanno dentro), ma per allungarli e farli prescrivere. Infatti lorsignori tuonano contro i processi lunghi solo perché rivogliono la prescrizione. Infatti, quando Davigo o Gratteri spiega come si accorciano, strillano come vergini violate. Da un anno il povero Bonafede fa il piazzista per farsi approvare la riforma del processo penale che ne taglia i tempi (se cambia un giudice, non si riparte da zero; i processi monocratici restano tali anche in appello; termini più stringenti per le indagini e i vari gradi di giudizio, con azioni disciplinari per i magistrati che non li rispettano per “dolo o negligenza inescusabile”; notifiche non più a mano, ma sulla Pec dei difensori dalla seconda in poi; nuove “assunzioni” di magistrati e cancellieri). Purtroppo cambiano i governi, ma non si trova nessuno -nè Lega, nè Pd&Iv – che la voti. Il sistema non vuole processi più brevi, ma più lunghi, possibilmente prescritti. L’informazione dovrebbe smascherare questi impostori. Invece fa il palo e regge il sacco.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Morphy on Domenica 12 Gennaio 2020 01:42

Guardate quando la politica in Italia aveva ancora un valore. Guardate l'immagine di Craxi con dietro la Iotti presidente della camera. Ridateci la prima repubblica...

 

https://www.youtube.com/watch?v=bWcVdn1g9c0&t=226s

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Morphy on Domenica 12 Gennaio 2020 01:21

Forza ragazzi non molliamo, pezzo dopo pezzo riusciremo a smontare l'Italia, capannone dopo capannone...

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Domenica 12 Gennaio 2020 00:59

Ma si che e' lui, un panzone in ammollo.

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Morphy on Domenica 12 Gennaio 2020 00:54

Ma come mai le autostrade tedesche sono gratis ed in Svizzera paghi un biglieto di 36 euro valevole per tutto l'anno e loro hanno tutto a posto e luccicante mentre noi che abbiamo le tariffe autostradali più care al mondo nuotiamo nella emme fino al collo? E come mai continuando a pagare pur nuotando nella emme fino al collo i nostri politici vogliono ulteriori soldi???

 

https://www.youtube.com/watch?v=A23YOAwzORQ

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Morphy on Domenica 12 Gennaio 2020 00:37

Spero non sia vero che questo ciccione, un tal Alfio Baffa, sia il candidato della lega in Calabria. C'è un video in cui è nudo dentro una vasca semi ubriaco che spara minchiate in callabrese. Vergogna...

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Sabato 11 Gennaio 2020 10:00

allora grazie anche a una pattuglia di leghisti dell'ultima ora ci facciamo qusto bel referendum sulle poltrone per lor ladri, ma si, spendiamo questo mezzo miliardo per la mission impossible di salvare 345 poltrone per lor ladri, buttiamo i soldi nel cesso in questo modo e viviamo tutti felici, vediamo se ora che hanno bloccato l'entrata in vigore del taglio movimentino hanno il fegato di far cadere il governo subito per votare con le leggi precedenti

M5S al 100%

:-)


 Last edited by: lmwillys1 on Sabato 11 Gennaio 2020 10:01, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Venerdì 10 Gennaio 2020 23:04

Sarà anche facile gestire Milano, ma Sala sembra anche avere le idee chiare su cosa serve (peccato per le profezie di Shera)

Sala: «Più addetti alla sicurezza sulla linea 90/91 negli orari serali e notturni»