W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 23 Maggio 2007 00:53

tutte le proprietà dello stato vengono restituite ai cittadini, sulla base delle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti (così si puniscono gli evasori). ------------------------------ X, io ci sto, cosa si deve fare? Pensi che renda bene l'affitto del mio palazzo al comune? No, perche' se non pagano bene, li lascio in mezzo alla piazza e le assemblee vanno a farsele al bar di fronte. ;-)

 

  By: XTOL on Martedì 22 Maggio 2007 23:07

vorrei che lo stato assorbisse/gestisse circa il 15%-20% del PIL e già mi considero uno sporco marxista per questa percentuale così alta. ------------------------polipolio-------------------- facciamoci promotori di una propostina come questa: proposta di legge di inziativa popolare "tagliamo le unghie alla politica" art 1: tutte le proprietà dello stato vengono restituite ai cittadini, sulla base delle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti (così si puniscono gli evasori). dette proprietà confluiranno, quando necessario, nel capitale di società per azioni, i cui titoli andranno gratuitamente ai cittadini. lo stesso per le proprietà di regioni, province e comuni, da accreditare ai cittadini ivi residenti.

 

  By: pix on Lunedì 21 Maggio 2007 14:13

Quando si dice che gli islamici o i cinesi immigrati non si integrano nella nostra società in realtà gli si fa un complmento, gli riconosciamo implicitamente che hanno un sistema di valori più forte del nostro. In questo senso l'epilogo della nostra cultura è già scritto ---------- Queste che fai sono considerazioni interessanti, che portano anche a chiederci chi siamo noi e dove andiamo; Io amo le mie origini e il mio dialetto, e mi dispiace molto seguire il suo crepuscolo. Ciononostante, mi sento un uomo proiettato nella quotidianità e nel futuro, e trovo opportuno modificare le nostre tradizioni nei punti in cui non rispecchiano più il nostro modo di vivere; per esmpio, tornando al dialetto, vorrei che tutti i bambini del 2007 potessero godere della ricchezza di conoscerlo e poterlo usare nel loro lessico familiare e colloquiale, mentre per usarlo in tutti gli ambiti bisognerebbe introdurre dei neologismi come "sistema operativo" o "embedded" e via complicando, che esulano dal mondo agreste in cui il dialetto si è sviluppato. Questo però vorrebbe dire che il dialetto , e la cultura a cui fà riferimento, sono vivi e continuano a perdurare malgrado l'evoluzione dei tempi. Quando parli di "culture più forti" con riferimento ad arabi, ebrei ortodossi ed altri però, trovo che il loro fossilizzarsi su un mondo sclerotizzato 500/1000 anni fa' sia un segnale più di una patologia che di una cultura "forte". Se non sono in grado di fare delle critiche e delle modifiche al mio patrimonio culturale, sono più un servo che un duro della tradizione..

 

  By: GZ on Venerdì 18 Maggio 2007 01:33

Mentre il mercato toro a Wall Street segna nuovi record ogni giorno si leggono sempre più notizie come questa dall'america reale, di città che pensano a forme di legge marziale per contenere il crimine, qui oggi a Baltimora sull'esempio di Philadelphia dove si vincono le elezioni proponendola Quello che colpisce è che di solito inveceil crimine cala in America quando in economia le vacche sono grasse (e a proposito dei vantaggi e svantaggi della società multietnica...)

 

  By: gianlini on Giovedì 17 Maggio 2007 16:16

giusta osservazione

 

  By: giveme5 on Giovedì 17 Maggio 2007 16:11

C'è xò una differenza sostanziale Gian: che tutti abbiamo fatto almeno esperienza indiretta ma molto prossima della famiglia e di figli, vuoi xchè tutti siamo stati figli, vuoi xchè vedi tua sorella/fratello/amico/zio/collega che li hanno e vedi come la vivono ..... mentre l'essere potente è esperienza elitaria, di pochi. xcui anche quando non si fa esperienza diretta delle 2 esperienze, sulla 1a rispetto alla 2a siamo tutti + facilitati nell'immedesimazione dell'esperienza, quindi a darne con + consapevolezza un giudizio. Comunque ciò in fondo è secondario. Ciò che è x me + importante l'ho accennato prima. Ciao

 

  By: gianlini on Giovedì 17 Maggio 2007 15:53

giveme5 io ponevo in luce che il risultato del sondaggio era inficiato dall'assenza di elementi fondamentali per il giudizio come quelli che dicono "vorrei essere potente" se non sei mai stato potente, non puoi capire quali disagi, svantaggi, paure questo comporti conosco gente che è ricca ma ha talmente paura di essere sequestrata che vive malissimo detto questo, magari la percentuale dal 80 diventa 70%, per carità, ma credo che l'argomento figli sia un tema troppo marcato e sottolineato negli ultimi decenni (ed è questo un motivo della scarsa natalità....)

 

  By: giveme5 on Giovedì 17 Maggio 2007 15:32

" non avendoli avuti non possono neanche capire i sacrifici che questo comporta o i vantaggi che l'essere senza, arreca, quindi esprimono un giudizio inficiato in partenza " ___________ Dai Gian, non prendiamoci in giro con giochi di parole, adesso vai a sindacare la liceità del loro dirsi infelici o meno x il non aver avuto + figli ? Sei + sincero quando la metti giù piatta x come la vivi tu ".... io una figlia la ho e non mi sento di dire che sia un bene più che un male...mi sembra un fatto della vita punto e basta (come avere un lavoro diverso, una casa più grande o più moderna, vivere in una città piuttosto che un'altra)....." e sinceramente mi dispiace, x me non è affatto così

 

  By: gianlini on Giovedì 17 Maggio 2007 15:16

l'80% risponde sistematicamente che rimpiangono di non averne avuti ----------------------- non avendoli avuti non possono neanche capire i sacrifici che questo comporta o i vantaggi che l'essere senza, arreca, quindi esprimono un giudizio inficiato in partenza (anche io adesso risponderei che rimpiango di non essere long ad un sondaggio di borsa, questo non vuol dire che tornando indietro avrei comprato) molto spesso sono ancora più infelici quelli che avendo figli, non riescono ad abituarsi ad averli lontani e a gestirsi una vita da soli io una figlia la ho e non mi sento di dire che sia un bene più che un male...mi sembra un fatto della vita punto e basta (come avere un lavoro diverso, una casa più grande o più moderna, vivere in una città piuttosto che un'altra), tutto ha dei pro e dei contro, e talvolta non ci si può far niente, è il destino punto e basta

 

  By: giveme5 on Giovedì 17 Maggio 2007 14:57

Non se ne ha la percezione quando non si vive sulla propria carne che c'è qualcosa di prezioso, come pepite dentro al fango, percui val la pena rischiare sul futuro, difendere il ns. povero (e al contempo grande) popolo. La nozione di popolo indica che ci sia qualche comun denominatore concreto che ci accomuna e che riteniamo essenziale. Tu chiamala tradizione, o cultura, o buone usanze, o religiosità, o il mix di gastronomia/arte/natura o tutte insieme o solo alcune o altre

 

  By: GZ on Giovedì 17 Maggio 2007 14:43

il buco demografico è qualche cosa che ormai viene rimosso, vedi quello che scrive gianlini qui oppure quando senti i politici che dicono che "bisogna prendere atto" che gli italiani non fanno figli o che le donne vogliono stare fuori casa e quindi non hanno tempo ecc.. quando la gente normale passa i cinquanta e invecchia senza figli e nipoti è infelice, a meno di non essere la montalcini o la bonino, ogni volta che vedi un sondaggio di italiani o tedeschi che chiede se sono contenti con un figlio o senza figli l'80% risponde sistematicamente che rimpiangono di non averne avuti

 

  By: giveme5 on Giovedì 17 Maggio 2007 13:25

Premesso che: A) proprio nessuna famiglia italiana fa figli confidando sul sostegno di mamma stato BENSI', direi, NONOSTANTE lo stato. Noi ch’eravamo a Roma, che i figli GIA’ li abbiamo, non eravamo lì a piangere xchè lo stato cattivo non ci fa fare i figli; benchè ci sia veramente da smoccolare considerando come viene impiegata la spropositata massa di quattrini che ci succhia (a parità di denaro succhiato dalle tasche dagli stati europei, se confrontiamo la % impiegata dallo stato italiano x il sostegno alle famiglie con FR, DE, USA, CH, A, stati scandinavi, Benelux, etc. c’è da piangere; o da vomitare). B) nessuna famiglia fa e farà mai figli x ragioni di statistica sociale (x raggiungere la soglia di rimpiazzo dei 2 figli e mezzo a coppia) premesso ciò, sono tanti i motivi sociologici xcui l’Italia è agl’ultimi posti al mondo x natalità: - mondo del lavoro che penalizza le mamme (part-time e far carriera spesso sono miraggi; orari rigidi, etc.); - bassi salari/stipendi; - famiglie sole: x tanti motivi spesso non c’è + il sostegno di nonni o zii, mancato sostegno non parimenti controbilanciato dai servizi della collettività (in primis scarsità ed onerosità di nido & materne); - x tante ragioni si inizia a far figli sempre + tardi (1° figlio ormai da mamme over 35); - carente sostegno dell’apparato statale, ripeto: considerata la massa di quattrini che già ci spilla; - adolescenza prolungata: si stà in casa con mammà fino a 35-40 anni ! - facilità di contraccezione ed aborto, prima non così facilmente disponibili; - venir meno della necessità di far figli: la cività rurale non c’è +, non serve + tanta manovalanza x sopravvivere; ed altri, chi è + preparato li aggiunga. A parte gli ultimi 2, che abbiamo in comune, su questi aspetti i paesi sopra citati sono messi meglio. Infatti fanno + figli che in Italia, anche se non di molto. Comunque x la mia esperienza il motivo DI FONDO xcui in Europa si fanno pochi figli lo hai messo brillantemente in luce tu caro Gian (cito): “….penso che se li guardiamo (i figli) diversamente da una volta è perchè abbiamo più coscienza della morte (meno religiosità) e quindi meno voglia di dare vita ad altre vite” e anche “ …chi glielo fa fare ad un maschio adulto, benestante e sano di sposarsi, ad esempio? o di avere dei figli rognosi …..” Io la vivo così: x far figli bisogna fare esperienza che esiste un destino ultimo buono, certezza di una meta finale positiva; soprattutto occorre fare esperienza di una caparra di felicità ora, adesso, dentro la morte che ci circonda. Esperienza di felicità (cioè di amore, di significato, di bellezza) xcui sei disposto a fare dei sacrifici x dare la possibilità ad altri esseri (generandoli, accudendoli ed educandoli) di poter fare la medesima esperienza. Diventare adulti allora diventa il diventare fecondi. Il sacrificio come obiezione è astrazione, non è reale: è esperienza di tutti fare sacrifici nella misura in cui si è vivi, ambiziosi, tesi ad un godimento, qualunque esso sia. L’obiezione vera, radicale, al sacrificio è solo il suicidarsi, cioè il non aver nessun motivo x sacrificarsi x stare al mondo. Perchè vivere è sacrificarsi, è consumarsi x qualcosa che ci dia soddisfazione, visto che “non mi basto” ne fisicamente (devo sacrificarmi x trovare cibo ed acqua x vivere) ne spiritualmente xchè devo sacrificarmi x raggiungere qualcosa fuori di me x sentirmi soddisfatto (lavoro o hobbies, o il trading, o le donne, o la barca, o il potere, o il sentirsi utili agli altri; qualsiasi cosa).

 

  By: Gano* on Giovedì 17 Maggio 2007 12:46

"La gran parte della spesa pubblica - regolarmente più del 50% delle spese totali (o circa il 25% del prodotto nazionale) - viene ora divorata dalla spesa "sociale", ossia dalla previdenza statale obbligatoria contro le malattie, gli infortuni sul lavoro, la vecchiaia, la disoccupazione, e una lista crescente di altri malanni(...)" ----------------------------------------------------------------------------- XTOL, mi chiedo una cosa. Se tutti questi soldi non fossero spesi per il sociale (*) ma per sviluppare l' economia e creare ricchezza e quindi lavoro e salari piu' alti, se alla fin dei conti la gente non si curerebbe meglio e non passerebbe una vecchiaia piu' dignitosa... oltre al fatto di veder aumentata la natalita'. (*) Non sarebbe necessario ovviamente azzerare del tutto la spesa per il sociale. Basterebbe ridurla drasticamente, mantenendola solo per i più bisognosi.

 

  By: polipolio on Giovedì 17 Maggio 2007 11:33

X, "PS: chi glielo dice al popolo del family day che per risollevare le sorti della famiglia, bisogna rinunciare a mamma stato?" Pensa che io che in piazza non c'ero ma ci potrei essere stato, vorrei che lo stato assorbisse/gestisse circa il 15%-20% del PIL e già mi considero uno sporco marxista per questa percentuale così alta. E -paradossalmente- proprio per le cause che tu citi e che mi vedono d'accordo.

 

  By: gianlini on Giovedì 17 Maggio 2007 10:41

Xtol... sono d'accordissimo con questo passaggio chi glielo fa fare ad un maschio adulto, benestante e sano di sposarsi, ad esempio? o di avere dei figli rognosi che una volta si sarebbero occupati di lui da vecchio mentre ora non vedono l'ora che schiatti per ereditare? molto meglio una badante peruviana o ucraina per la vecchiaia, molto meglio, tra l'altro, di una moglie petulante e rompiscatole