Sui ribassisti / catastrofisti e la situazione attuale

 

  By: banshee on Mercoledì 24 Settembre 2003 11:55

Ho capito, grazie! Quindi, valore del tick moltiplicato per il numero di contratti....

 

  By: GZ on Mercoledì 24 Settembre 2003 00:09

l'eurodollaro vale 25 dollari = 1 punto quindi ===> 25 pezzi dato però che si muove di pochi punti al giorno, (ovviamente, essendo un future su tassi di interesse a 3 mesi), in pratica come impatto avrai: 1 Treasury Bond future = 6-8 Eurodollaro future per cui conviene magari dire: "...compro 6 Eurodollaro future..." e in questo caso : 25 dollari X 6 = 150 PEZZI In altre parole per i FUTURES (e anche in riferimento al post precedente sempre su questo problema), ad es. se uno compra 3 mini-S&P invece di uno inserirà: 50 punti X 3 contratti = 150 pezzi

 

  By: Paolo Gavelli on Martedì 23 Settembre 2003 23:53

mon cher, provo a risponderti indirettamente: per il mini nasdaq (che si muove di 20 $ a punto) dovresti scrivere 20 pezzi; per il mini sp (che si muove di 50 $ a punto) 50 pezzi, concludi tu (io non conosco il future che vuoi usare) ciao 2ali

 

  By: banshee on Martedì 23 Settembre 2003 21:20

Quanti pezzi devo mettere Giorgia (o qualunque altra anima buona in ascolto)? Grazie!

 

  By: banshee on Lunedì 22 Settembre 2003 17:36

Ok, grazie Giorgia! Se mi dice anche quanti pezzi bisogna mettere per un contratto eurodollaro, stiamo proprio a posto.

 

  By: LaSignoraMaria on Lunedì 22 Settembre 2003 13:49

Per banshee: ------------ Se si vuole inserire un simbolo futures CONTINUO, ossia in cui i vari contratti automaticamente passano da una scadenza all'altra senza quindi la necessità cambiare il simbolo, bisogna utilizzare per l'eurodollaro: @ED.1 Se si vuole invece utilizzare un simbolo futures NON CONTINUO, bisogna per esempio utilizzare: @ED03Z per il contratto di dicembre 2003 Allego di seguito una tabella che può essere sicuramente utile a tutti

 

  By: banshee on Lunedì 22 Settembre 2003 11:45

Colgo l'occasione per chiedere delucidazioni in merito al simbolo che bisogna inserire nel caso di operazioni sull'eurodollaro che si vogliano segnalare per i portafogli del forum. La settimana scorsa volevo farlo, ma non ho trovato il simbolo relativo a questo strumento. Vorrei anche sapere quanti pezzi bisogna scrivere. Il contratto vale 1.000.000 di dollari, ed ogni tick vale 12,5 $ (per la scadenza per cui ho optato). Grazie in anticipo.

Il bello deve ancora venire sulla scadenze corte del reddito fisso - gz  

  By: GZ on Sabato 20 Settembre 2003 18:39

--------------------- franco ------------------ ....Il fatto che le obbligazioni venerdi siano sallite (bund a 113,78) testiamonia il fatto che chi detiene bond e teme perdite sui cambi esistono mille sistemi per coprirsi e perciò il ragionamento di zibo sulle obbligazioni non mi convince affatto. ... ---------------- Ragionamento non corretto. "Coprirsi" cosa significa ? Non è mica un magia, vuole dire vendere short, vendere allo scoperto, insomma vendere. Ma se tutti quelli che hanno obbligazioni in mano VENDONO short i prezzi scendono! L'obbligazionario è un mercato 3 volte maggiore dell'azionario, ci sono nel mondo solo di obbligazioni americane, governative e ipotecarie, in dollari qualcosa come 20 trilioni di dollari e di queste almeno 5 TRILIONI (che non sono delle grosse triglie, ma le migliaia di miliardi) di dollari sono in mano a stranieri. Se per qualche motivo questi si convincono che il dollaro possa perdere un -20% non c'è "copertura" che tenga. Io mi "copro", cioè vendo short, ma anche tu ti "copri", tutti ci "copriamo" cioè tutti vendiamo e il mercato affonda. Quello che molti non vedono è che è la prospettiva storica: dal 1983, cioè da vent'anni esatti l'obbligazionario sale in tutto il mondo e cioè che i tassi di interesse scendono. E che i tassi a breve americani ad esempio sono ora al livello MINIMO DEGLI ULTIMI 45 ANNI. Ma l'altrpo punto è che da giugno sulle scadenza LUNGHE cioè a 5, 10, 20 e 30 anni c'è già stato un MINI-CRAC con i treasury bonds usa che da 121.5 a metà giugno sono scesi fino a 102 il 13 agosto. Una perdita del -17% in un mese! Oggi sono rimbalzati a 109, ma restano ben sotto i 121 di giugno e il rimbalzo di questa settimana non altera i grafici più di tanto. Il bello però deve ancora venire sulla scadenze CORTE, cioè le obbligazioni a 2 anni, 1 anno e 3 mesi in dollari. Qui sotto è il grafico dell'"EURODOLLARO" (cioè le obbligazioni in dollari sui tassi di interesse a 3 mesi). E' DAL 1983 che le obbligazioni a breve in dollari salgono e dal 2000 hanno avuto un altra ondata al rialzo spettacolare, ma niente cresce all'infinito nel reddito fisso perchè a un certo punto i tassi arrivano a zero (e in termini reali lo sono già)

 

  By: franco on Sabato 20 Settembre 2003 13:34

Rettifico: ......sull'eur/usd non sono d'accordo.......

 

  By: franco on Sabato 20 Settembre 2003 13:31

Se il ragionamento di gz sul usd/yen e sulle valute asiatiche è giusto in quanto tali cambi sono stai tenuti artificiosamente dalle banche centrali sul eur/usd sono sono d'accordo. Il cambio eur/yen è attualmente un + 30% circa rispetto al 2000, il cambio eur/usd è un + 35% e il cambio usd/yen è un + 6% del dollaro rispetto allo yen. Allora se si dovesse andare allo usd/yen sul 95-100 non vedo come mai sullo eur/yen non si possa ritornare a 100. Sarei propenso nel credere che il cambio eur/usd si possa stabilizzare tra 1,05-1,15. Il fatto che le obbligazioni venerdi siano sallite (bund a 113,78) testiamonia il fatto che chi detiene bond e teme perdite sui cambi esistono mille sistemi per coprirsi e perciò il ragionamento di zibo sulle obbligazioni non mi convince affatto. Sono d'accordo che in questo momento la speculazione si sta gettando sui cambi.

 

  By: Novartis on Sabato 20 Settembre 2003 00:49

Nella misura in cui la famiglia si sente in condizioni di poter spendere di più confidando nelle possibilità che derivano da un realizzo del maggior valore dell'immobile ecco appunto, il suo discorso è lucido ben scritto e non fa una piega, lei giustamente resta fuori salvo legittimamente dire "lo dicevo, perchè l'avevo ben capito, che i mercati sarebbero crollati" Ma l'aspettattiva, per ragione o per devozione, negli altri, in moltissimi altri c'è e purtoppo stà maturando in quasi tutti. Parte un meccanismo simile a recupero e supercompensazione nell'allenamento sportivo. E' un pò ardita come interpretazione, ma di fatto è già in atto da Marzo.

 

  By: fabrizio maiocco on Venerdì 19 Settembre 2003 21:28

il mercato salirà per quattro motivi banali: 1) è sceso troppo 2) situazione economica europea stagnante per cui ipotizzabile ( auspicabile!??) bottom 3) carenza di alternative all'azionario. 4) attuale mancanza del parco-buoi

 

  By: Andrea on Venerdì 19 Settembre 2003 19:24

Non capisco una cosa: "... restituendo parte del patrimonio agli azionisti attraverso dividendi [omissis] incrementano certamente il loro valore patrimoniale attuale e quindi possono risultare maggiormente interessanti come investimento (adesso), ma anche fortemente a rischio (poi)." A me risulta che un'azienda che distribuisce dividendi si impoverisce (arricchendo gli azionisti) e, quindi, DIMINUISCE il proprio valore patrimoniale. O sbaglio?

il momento di vendere con decisione - Luigi Luccarini  

  By: Luigi Luccarini on Venerdì 19 Settembre 2003 11:54

Se il ragionamento di fondo è questo, allora è davvero arrivato il momento di vendere e con decisione. La ricchezza netta di cui parla nel suo post è un fatto soltanto derivato - esattamente dalla plusvalenza ideale realizzabile attraverso le vendite immobiliari - ma si tratta di un'arma a doppio taglio. Nella misura in cui la famiglia si sente in condizioni di poter spendere di più confidando nelle possibilità che derivano da un realizzo del maggior valore dell'immobile (fatto peraltro di difficile verificazione, a meno di non ipotizzare che per poter maggiormente consumare si rimanga senza tetto...) si arriverà ben presto ad una serie di squilibri patrimoniali globali. E cioè, confidando TUTTI nella speranza di poter chiudere le partite a debito con i propri valori immobiliari, ad un'improvvisa - magari coatta, a seguito di procedure di esproprio - escalation dell'offerta immobiliare che deprimerà i prezzi delle case portando la situazione del bilancio delle famiglie a livelli insostenibili. La crisi dei consumi che ne deriverebbe sarebbe di portata catastrofica e per di più alimenterebbe spinte inflattive sui generi di prima necessità (che verrebbero a quel punto privilegiati come scelte di acquisto). Il fatto inoltre che sia il mercato immobiliare a trainare gli altri valori capitali, spiega perchè, ad es. in Italia, dove la tassazione sulla proprietà reale è molto superiore alla norma, non si assista alla stessa euforia rispetto ad altri mercati, anche europei. Ma c'è già chi sull'immobliare ha iniziato i primi realizzi - vedi le società, anche quelle quotate, che stanno disfacendosi a prezzi molto vantaggiosi di gran parte delle proprietà in portafoglio, ottenendo così plusvalenze che vanno a drogare i bilanci e che spesso vengono stornate sotto forma di utili straordinari. Non vedo invece segnali di ritorno all'investimento in capitale fisso o variabile: prova ne sia che la recovery in atto negli USA (già ampiamente drogata dal deficit spending) è indubbiamente una jobless recovery. La droga è naturalmente il tasso di interesse, che induce ancora il consumatore al credito, ma lo illude anche e mi spiego. Il basso interesse è indice di una limitata domanda di denaro e siccome non c'è dubbio che tra mutui casa e credito al consumo, le famiglie abbiano fatto gran provvista, il deficit di domanda non può che dipendere dalle imprese e questo fa tornare i conti. Perchè le imprese, contraendo l'attività - o non espandendola - e restituendo parte del patrimonio agli azionisti attraverso dividendi (non a caso detassati negli USA) incrementano certamente il loro valore patrimoniale attuale e quindi possono risultare maggiormente interessanti come investimento (adesso), ma anche fortemente a rischio (poi). D'altra parte, se la ripresa riportasse ad un nuovo vorticoso aumento della domanda di beni di consumo e di investimento, per sua naturale vocazione il tasso di interesse tenderebbe ad aumentare, lasciando spiazzati quanti hanno deciso di indebitarsi ora, con conseguenze immediatamente depressive sul ciclo. Insomma, gli squilibri sono quelli che sono e se lo yen torna ad apprezzarsi, vuol dire forse che si ritiene che in Giappone - dove da tempo la propensione al risparmio è più alta che altrove - gli squilibri siano minori che altrove. Fermo restando che in termini assoluti, è l'euro la valuta dominante in questo frangente (insieme al rand ed al dollaro australiano, ma per tutt'altri motivi) e nei mercati euro la crescita dell'azionario è rimasta tutto sommato contenuta - eccezion fatta per il DAX che troppo aveva pagato prima. L'unico mercato in reale tendenza bullish resta quello delle commodities, a parer mio: per l'azionario, drogato anche dall'eccesso di short in circolazione, siamo su livelli di altissimo rischio.

Sale di nuovo ? Perchè non sono mai stati così ricchi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 17 Settembre 2003 02:33

Stasera dopo alcuni giorni di incertezza Wall Street, sentito quello che aveva da dire Greenspan e la Federal Reserve, è salita di forza di un 1% (e il Nazz +2%). La Federal Reserve ha solo detto oggi che ci sono più rischi di "deflazione" e quindi terrà i tassi di interesse bassi ancora per chissà quanto. Pensavo che dopo un balzo iniziale il mercato scivolasse come altre volte quando parla la FED e invece sembra partito di nuovo verso nord. Perchè ? A parte i grafici e la psicologia il trend di fondo è quello che conta e ritorna sempre: in termini di SOLDI leggo nel ^Creditbubblebulletin #www.prudentbear.com/creditbubblebulletin.asp^ ad es che LA RICCHEZZA delle famiglie americane è salita di 2 trilioni di dollari nell'ultimo trimestre !!! Il PIL italiano è 1 trilione di dollari ad esempio per dare un idea. La borsa americana al momento mi sembra valga sui 10.5 trilioni e tutte le borse del mondo sui 19-20 trilioni sempre per dare termini di confronto Ma la RICCHEZZA NETTA (attivo meno passivo o se volete valore delle proprietà e titoli meno debiti) delle famiglie americane nonostante un aumento record dell'indebitamento è salita di 1.7 TRILIONI QUESTO TRIMESTRE !!. Perchè ? ad es a Brooklyn una villetta a tre piani in una zona carina, (ma circondata da zone deprimenti da tutti i lati) dove abitano due famiglie, sui 200-250 metri quadri, costa 1.2 milioni di dollari. C'è una grossa fetta della popolazione americana (diciamo il top 20%) che si sente ricca come non mai e quindi mette dei soldi in borsa ora che sono passati gli scandali, la guerra e anche forse il terrorismo. Per i più sofisticati ci sarebbero degli aspetti oscuri e potenzialmente pericolosi di questo boom della ricchezza (titoli, obbligazioni e immobili) in america e cioè il boom del credito e dei derivati (vedi sotto). Ma per ora, a meno che il mercato immobiliare non ceda o il dollaro non ceda, questa ricchezza resta reale e spiega da dove arrivano tutti questi soldi in borsa (e perchè mi sono sbagliato oggi) ------------------------------------------------------ Supported by extraordinary Credit-induced inflation, total Household (including Non-profits) asset values jumped an eye-opening $2.0 Trillion during the quarter (17% annualized) to a record $50.54 Trillion. Since the beginning of 1998, Household asset values have surged $10.9 Trillion, or 28%. Over the past 12 months, the total value of Household assets is up $2.2 Trillion (real estate almost $1 Trillion to $14.1 Trillion, financial assets almost $1 Trillion to $32.0 Trillion, and Other about $200 billion to $4.4 Trillion). And despite a surge in Household borrowings (expanding 15% annualized to $9.3 Trillion), Household Net Worth jumped $1.7 Trillion during the quarter, or almost 17% annualized, to $41.4 Trillion. There remains little mystery as to why consumer borrowing and spending remains so resilient: Asset Inflation. Today the Office of the Comptroller of the Currency released its second quarter Bank Derivatives Report. “Uncertainty in financial markets continues to drive banks and their customers to seek risk mitigation opportunities through the use of derivatives…” Well, I would argue that the continued explosion in derivative positions is a peculiarity of contemporary finance and its out of control Credit Bubble. For the quarter, total derivative positions held by the major U.S. banks jumped $4.4 Trillion, or 27% annualized, to $65.8 Trillion. By category, Interest Rate derivatives were up 24% annualized to $56.9 Trillion, Foreign Exchange 48% annualized to $7.1 Trillion, Credit derivatives 46% annualized to $802 billion, and Other declined 4% annualized to $1.0 Trillion. By product, Futures & Forwards jumped 24% annualized to $12.7 Trillion, Swaps 25% annualized to $38.1 Trillion, and Options 34% annualized to $14.3 Trillion. JPMorgan Chase derivative positions increased to $32.7 Trillion (25% growth rate), Bank of America $13.8 Trillion (23% rate), and Citibank $11.0 Trillion (33% rate).