Il blog

purtroppo ci siamo noi ora in ballo - gz  

  By: GZ on Venerdì 22 Luglio 2005 15:03

Non è bello da dire o scrivere, ma seguendo tutti i giorni queste vicende su diversi siti internazionali, sia perchè penso sia utile per operare che anche perchè mi interessa più del calcio mi sembra difficile rifiutare l'ipotesi che le PROBABILITA' depongano a favore di uno o più attentati a Milano o Roma (o in una discoteca a Rimini, stile l'attentato a Bali....con questa gente non si sa mai) entro breve tempo, magari anche lunedì prossimo o entro ferragosto C'è un evidente convergere di fattori e a dire la verità anche semplicemente le stesse dichiarazioni di questi soggetti che anticipano quasi sempre quello che faranno Per mantenere popolarità e seguito presso i loro simpatizzanti nel mondo che sono parecchi e tutti i giorni si collegano a internet o seguono Al Jazeera devono promettere cose che poi si possano realizzare e non a caso da tempo formulano minacce prevalentemente verso l'Europa e in particolare Inghilterra, Italia e Olanda Uno può dire che anche l'estate scorsa era "probabile" ma non è successo niente.... Non è proprio così, l'estate scorsa a fine luglio l'attenzione era tutta sull'Iraq dove i terroristi sembravano vincere, con Al Sadr e le sue milizie sciite che avevano occupato la città santa a Najaf e Zarqawi che aveva occupato un intera città, Fallujia e tutta l'area intorno da cui indisturbato rapiva decapitava una persona al giorno e c'erano i video degli sgozzamenti quotidiani. Inoltre avevamo l'elezione Kerry Bush che monopolizzava l'attenzione e persino Bin Ladin vi è intervenuto con il suo unico video dal 2001 minacciando chi votava Bush. Ma a Najaf e Fallujia sono stati sconfitti in settembre, Bush è stato eletto in novembre, gli afgani e poi 8 milioni e mezzo di irakeni a gennaio sono andati al voto, c'è un governo democratico legittimo ora in Iraq e il terrore che l'estate scorso era rivolto contro i tecnici occidentali si è rivolto ora contro donne e bambini irakeni sciiti. L'ultima strage di 100 persone al mercato sciita è stata sembra ordinata da Zarqawi come vendetta indiscriminata dopo che i "lupi", le forze speciali del governo irakeno a maggioranza sciita, avevano catturato il suo braccio destro e tesoriere. Quindi c'è un quadro molto diverso da un anno fa, lo scontro è tra irakeni in maggioranza sciiti e kurdi contro terroristi sunniti e questo non era nei piani di Al Qaeda che deve trovare sempre un modo colpire gli occidentali. In America sembra sia più difficile e in Iraq da l'impressione di ammazzare solo musulmani per cui resta l'Europa A questo punto il centro dello scontro si sposta dall'Iraq in parte in Europa e purtroppo ci siamo noi ora in ballo

Un "Trend" che sembra al ribasso - gz  

  By: GZ on Venerdì 22 Luglio 2005 14:33

Il mercato nella sua infinita saggezza non facilmente accessibile ai mortali percepisce che il "Trend" del business di Al Qaeda & Co. è discendente a) Si raggiunge il "top" di anni di duro lavoro ed esplosioni sparse nel mondo dirottando e schiantando quattro Jumbo contro Pentagono, World Trade Center e Casa Bianca (questa mancata), si fanno tremila morti in un colpo solo e 300 miliardi di danni. Crollano i mercati finanziari (come facciata della apparente potenza finanziaria del corrotto mondo occidentale). b) Si perde la base dell'Afganistan coi Talebani I mercati finanziari risalgono. c) Si fanno saltare 90 turisti in discoteca a Bali, altri turisti, tecnici e lavoratori sparsi in Marocco, Turchia, Pakistan, Arabia, Tunisia facendo fuori centinaia di musulmani di passaggio... I mercati non cedono. d) Si perde ^la base dell'Iraq con Saddam Hussein#http://www.techcentralstation.com/092503F.html^. I mercati salgono ancora in modo spettacolare. e) Si fanno saltare pendolari spagnoli in treno. in Iraq si fanno esplodere bombe a funerali, matrimoni, al mercato, in mezzo ai bambini, si decapitano lavoratori nepalesi e indiani, anziani ingegneri inglesi, operatrici umanitarie, inviati dell'ONU, ambasciatori egiziani.... si spara o rapisce persino giornalisi di sinistra anti-americani italiani e francesi. I mercati non cedono. f) in Inghilterra quattro reclute pakistane con 2 kili l'una si fanno esplodere in metropolitana. 53 morti, ma dopo 24 ore tutto funziona come prima a Londra. I mercati dopo quattro ore già salgono ! Si tenta allora di nuovo (ieri) sempre in metropolitana e scatta solo il detonatore, nessuna vittima. Ahi.... Oggi ci si fa beccare e sparare addosso dalla polizia ancora prima di fare l'attentato Un "Trend" che sembra al ribasso

come quando a pallavolo si alza un paio di volte a vuoto - gz  

  By: GZ on Venerdì 22 Luglio 2005 13:16

fog il Russell ieri rimbalza da 688 a 679 in due ore per poi tornare a 668 (della serie andata e ritorno in tre ore e mezzo) e in modo esattamente simmetrico che dici: " beh... allora ?... siamo di nuovo al punto di prima esatto e tutto questo saliscendi...?" il Dax ieri sale da 4.830 a 4.880 e ritorna a 4.830 nel giro di 4 ore, di nuovo stamattina parte da 4.830 arriva a 4.870 e ritorna a 4.830 nel giro di 2 ore sembra come quando a pallavolo si alza un paio di volte a vuoto prima di schiacciare davvero

Vendere al ribasso è diverso dal comprare - gz  

  By: GZ on Venerdì 22 Luglio 2005 01:52

Vendere al ribasso ("short") è piuttosto diverso dal comprare titoli come dinamica perchè quando un titolo sale lo fa in modo graduale in genere e quando cede lo fa di colpo Siamo al ribasso su ^Google#^ da dieci giorni (vedi il Trading Track)e lo abbiamo visto oscillare prima sui 300 dollari e poi salire fino a 316 (ahi...!) Poi stasera esce la trimestrale: il titolo prima sale e poi scende e poi finalmente leggono bene tutti i risultati...CRAC ! nel dopo mercato in dieci minuti un tuffo in basso fino a 280$ e si stabilizza sui 293 $ alla fine In pratica per dieci giorni se al ribasso, sudi e ci stai perdendo e poi bam!...in dieci minuti di dopomercato vieni ripagato

Per ora è solo un 2% - gz  

  By: GZ on Giovedì 21 Luglio 2005 20:12

In un paese leader mondiale della contraffazione, in cui nessuno crede a quello che c'è scritto in un bilancio, dove i politici se vogliono ti fanno arrestare in quanto tuttora dittatura e dove l'economia sommersa è probabilmente il 40% del PIL la statistica del +9% pil è un dato indicativo, può essere +7% e può essere +10.5% chissà... è un numero parecchio più approssimativo del PIL italiano o canadese che pure hanno dei limiti Fanno testo invece altre cose come il traffico merci per nave che è calato di recente e così la domanda di petrolio che indicano che sono numeri del PIL sospetti Piuttosto è vero il contrario: hanno fatto uscire il PIL a +9.5% questo mese per salvare la faccia mentre cedevano alle pressioni per la rivalutazione della loro valuta che stavano portando il Congresso americano entro agosto a votare delle tariffe anti-cinesi Si sono mossi ora per evitare di farlo in coincidenza con il voto del Congresso previsto tra un mese circa e hanno messo fuori un numero alto del PIL per far vedere che se lo possono permettere ("...tanto cresciamo così bene che una rivalutazione non ci fa niente...") e non cedono davanti a pressioni estere In realtà si sono spaventati davanti alle tariffe che gruppo di parlamentari Usa stava per portare al voto. Ovviamente per ora è solo un +2% di rivalutazione e il resto è ancora vago perchè prima vogliono vedere se questi smettono con la storia delle tariffe e quindi può essere solo cosmetica

La Mossa dei Cinesi - gz  

  By: GZ on Giovedì 21 Luglio 2005 16:07

ah... sì, dipende sempre su quali mercati si è esposti se è per quello stamattina alle 10 ^qui si è raccomandato di comprare lo YEN#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=TC&id=28032#28032^ (in aggiunta ad australiano ed euro) grazie ai contatti che abbiamo in Cina che ce lo hanno anticipato (i cioccolatini presi al ristorante cinese) lo Yen alle 13:20 ha messo su un +1.7% in cinque minuti secchi Il bello è che solo ieri invece avevano spinto lo Yen in basso al minimo degli ultimi 12 mesi, della serie: con l'analisi tecnica NON si notava proprio oppure: i cinesi hanno cercato di comprarlo il più in basso possibile prima del botto

I Numeri Taroccati di IBM - gz  

  By: GZ on Mercoledì 20 Luglio 2005 17:31

No è il governo tedesco che spinge su le borse: salgono tutti i listini europei e il motivo è che francamente i dati macro-economici ultimi specie in USA sulla carta erano quasi perfetti e le trimestrali fino a ieri pure. Una serie di notizie del genere tutte buone è rara, ma ogni tanto succede La borsa svizzera ad esempio va su in verticale più di tutte e il motivo è che anche stamattina Serono (la mega biotech) e Roche hanno annunciato risultati molto buoni Viceversa invece a NY l'indice si è fermato il 14 luglio. Come mai ?ieri l'altro in mezzo alle trimestrali buone è arrivata Citigroup che è il terzo titolo come capitalizzazione che si è mangiata quasi mezzo miliardo con il trading sui tassi di interesse (erano al ribasso). Poi ieri Ford peggio delle aspettative, Intel appena in linea, Yahoo che ha mancato clamorosamente il numero di fatturato... Inoltre IBM e GE hanno dato una spinta in su alle borse, ma con trimestrali molto sospette e si comincia ad avanzare dubbi, vedi qui una ^discussione bellissima dei numeri taroccati di IBM#http://jeffmatthewsisnotmakingthisup.blogspot.com/2005/07/ibm-delivers-goods.html^ da parte del mio blog favorito di borsa di Jeff Matthews SI è creato un clima in cui IBM si presenta dicendo che taglia 14.500 posti di lavoro (quasi tutti in Europa come anche HP...) e prende un "addebito straordinario" di 1.7 miliardi di dollari a riguardo che ovviamente è escluso dal computo dell'utile e nessuno dice niente, come ai vecchi tempi applaudono a dei numeri privi di significato

Non ci sono mezze misure - gz  

  By: GZ on Martedì 19 Luglio 2005 22:56

La borsa italiana, tedesca e francese sono alla decima settimana consecutiva di rialzo, sono rimbalzate dal fondo del 2003 del +100% circa e toccano ora il massimo degli ultimi tre anni e mezzo La borsa americana tocca il massimo degli ultimi 4 anni come S&P 500 e come indici a media capitalizzazione sfonda i massimi assoluti per la terza volta nell'ultimo anno Fiat da 4.65 euro di tre mesi sfiora i 7 euro oggi (grazie al fatto forse che la sua quota di mercato continua a calare ?...) Nel frattempo Warren Buffett ribadisce due giorni fa che non vede quasi nessun titolo da comprare e mantiene circa 40 miliardi di dollari fermi in liquidità Ieri uno dei maggiori gestori di hedge fund di tutti i tempi, Julian Robertson del famoso fondo "Tiger" (chiuso tre anni fa) prediceva una ^catastrofe con milioni di persone senza casa e il collasso finanziario globale#http://andongkim.com/articles/2005/06/JRobertsonglobalcollapse.htm^ "...There will be "total collapse of public infrastructure. Total collapse of medical care systems. All public pension plans, Social Security will collapse. All corporate pension plans will collapse..." Sembra che ci non ci siano mezze misure nelle divergenze di opinioni ora ---------------------------------------------------------- ....Where does it end?", Insana asked Robertson. "Utter global collapse," he answered. But not just economic collapse ... collapse of epic proportions. Collapse and disintegration of all infrastructure, including government. Inflation will run into the double and triple digits. "Food production will fall. People will be carrying around U.S. dollars in wheelbarrows like Germany," he said. There will be "total collapse of public infrastructure. Total collapse of medical care systems. All public pension plans, Social Security will collapse. All corporate pension plans will collapse." "The American consumer is effectively now supporting the rest of the planet," he continued. "Consumption rates in all other nations are falling, have fallen to the point that the tax revenues to governments, that the business and industries those nation states are providing is now a net negative number relative to total debt service and public cost, that this exists in virtually every nation state on the planet now." And for much of this "doom", interestingly, he blames the Bush-Cheney "regime". "They have now consolidated power and money on the planet to the maximum extent possible. The planet's net liquidity, that is its, net free cash flow. Is now a negative number. The planet is not simply sinking into a sea of red ink; it is already sunk. The people just don't realize it yet," he said. According to Robertson, "the Bush-Cheney regime is preparing the nation for transition from democracy into dictatorship because a dictatorship will be necessary to control, in 5 years time, food and water riots." He said "the federal government, that part of Patriot II Act, the internal exile, that the government is going to have to build now huge detention compounds on federal lands, probably in the West where the land is available, to potentially house 50 million or more citizens that will be in financial ruin." In 10 years time, whoever is left will be effectively starting again, he said. "More importantly, and I'm trying to think how we imply this or how we express this to the people, what extraordinary times we are living in and how the destruction of the planet has been engineered by the Bushonian Cabal from 1980 to 1992, and then from 2001 to present, which has effectively destroyed the economic liquidity of the planet," he said. Robertson ended the interview by saying that he hopes he is not alive to see this. "The lucky ones are the ones who are my age now," he said

La stridente contraddizione tra i profitti delle imprese e il malessere della società - gz  

  By: GZ on Lunedì 18 Luglio 2005 14:54

Massimo Muchetti sul Corriere di ieri ha mostrato i numeri dei grandi gruppi italiani e sono impressionanti. I profitti sono aumentati del +50% mentre mentre il PIL italiano saliva meno dell'1% e l'inflazione era sotto il 3%. "....Il paradosso tedesco, che ha messo in ginocchio il cancelliere Schröder, non è solo tedesco. E’ anche italiano. Il malessere profondo della Germania deriva dalla stridente contraddizione tra il successo delle sue grandi imprese, che hanno ricostruito i margini di competitività persi negli anni Novanta......e la stagnazione dell’economia,...." In parole povere se la borsa italiana (o tedesca perchè non è molto diversa anche se ha più export tipo BMW o Man o Bayer) sale è perchè le società quotate non hanno mai fatto tanti soldi. Il fatto che l'economia non vada bene conta zero, per le aziende va tutto benissimo. Gli anni della "bolla" speculativa 1998-2000, era stati grassi per le telecom e la tecnologia, ma adesso a parte la grande distribuzione e alcuni settori industriali sono tutti a guadagnare, banche, utilities, energia, telecom, assicurazioni, media, anche l'auto (a spese dei consumatori e dipendenti). I profitti in percentuale del fatturato o del capitale investito non sono mai stato così elevati. -------------------------------------------- Rapporto sui primi venti gruppi del Paese: ^meno debiti, più fatturato Profitti in aumento del 50%#www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2005/07_Luglio/17/mucchetti.shtml^. La parte del leone? Agli ex monopoli Il paradosso tedesco, che ha messo in ginocchio il cancelliere Schröder, non è solo tedesco. E’ anche italiano. Il malessere profondo della Germania deriva dalla stridente contraddizione tra il successo delle sue grandi imprese, che hanno ricostruito i margini di competitività persi negli anni Novanta e hanno così riportato la locomotiva d’Europa al primo posto nella classifica mondiale delle esportazioni nonostante l’euro, e la stagnazione dell’economia, sulla quale pesa la sfiducia della popolazione, preoccupata per la tangibile erosione dei propri redditi, specialmente se di origine salariale. In Italia, dove pure la credibilità del governo risulta appannata, si sta manifestando un fenomeno analogo, macon una variante negativa: il Paese perde posizioni nel commercio mondiale. Parlando delle finanze del Psi di Craxi e di quelle dei suoi dirigenti, Rino Formica, commercialista e ministro, era solito fare dell’ironia: il convento è povero, osservava, ma i frati sono ricchi. Si potrebbe dire altrettanto dell’Italia e delle sue grandi imprese: il prodotto interno lordo nel 2004 aumenta dell’1,2%, niente quando l’economia mondiale viaggia al ritmo del 5% e meno di niente con crescita zero prevista quest’anno, mentre i profitti dei primi 20 gruppi industriali italiani compiono un balzo del 50% su ricavi che migliorano di non più del 9% e con un'occupazione che cala del 2,2%. E’ una sfasatura, questa, che va analizzata e interpretata per capire dove l’economia reale sta andando a parare. GRAZIE CINA, GRAZIE IRAQ - Il Corriere ha dunque analizzato i bilanci dei Top Twenty sia aggregandoli, per scoprire risultati e tendenze della testa dell’economia non finanziaria italiana, del vertice della piramide insomma, sia singolarmente, per far emergere le scelte dei diversi gruppi dirigenti. La sfasatura tra Paese e imprese ha in primo luogo ragioni congiunturali, forti ma anche di incerta durata. I profitti crescenti dell’Eni e dell’Enel, che da soli rappresentano quasi il 60% del totale, derivano in larga misura dal boom dei prezzi petroliferi connesso anche alla guerra in Iraq. I profitti di Tenaris, multinazionale della famiglia Rocca che fabbrica tubi d’acciaio per il petrolio, e quelli di Riva, massimo gruppo siderurgico italiano, sono eccezionali: 4 volte il 2004 nel primo caso, 13 volte nel secondo; e derivano dall’improvvisa penuria di acciaio causata dalla Cina. Ma la congiuntura non spiega tutto, anche se consente di vedere l’altra faccia della politica estera. Ci sono altre due ragioni, di tipo strutturale, che spiegano perché il convento è povero e i frati fanno i quattrini. IL CAPITALISMO POST-NAZIONALE - La prima è la crescente internazionalizzazione dei Top Twenty. Tranne Enel e Telecom Italia, ancora largamente italocentrici, i grandi gruppi hanno ormai una quota rilevante delle loro attività oltre confine: l’Eni ha il 51% dei propri investimenti all’estero, St Microelectronics il 72% e Luxottica addirittura il 76%; Italmobiliare, che vuol dire soprattutto Italcementi, ha il 70% dei dipendenti fuori d’Italia; Tenaris informa che l’Europa dà non più del 30% del fatturato; Finmeccanica, che pure ha il 64,5% del capitale investito entro i confini, l’anno scorso ha impegnato all’estero una cifra tripla rispetto a quella spesa in Italia. Questa integrazione nell’economia mondiale, tendenza fatale nell’epoca della globalizzazione, fa sì che le multinazionali italiane contribuiscano alla crescita dei diversi Paesi dove sono insediate dal punto di vista del prodotto interno lordo, mentre nel bilancio consolidato riconducono tutto sotto un solo cappello. In qualche caso, le multinazionali controllate da italiani - Ferrero, St Microelectronics, Tenaris ma potremmo aggiungere anche la siderurgica Duferco - hanno la sede in Paesi neutrali dal punto di vista produttivo e interessanti da quello fiscale come il Lussemburgo e l’Olanda. Non hanno una radice storica precisa, come la Fiat o la Pirelli,multinazionali italiane. Il loro vero quartier generale è sul jet aziendale che porta in giro il top management ai quattro angoli del mondo. E’ il capitalismo postnazionale. EFFETTO PRIVATIZZAZIONI - La seconda ragione che spiega la sfasatura tra il successo dei Top Twenty e i magri risultati del Paese è l’ingombrante presenza dei servizi erogati in posizione dominante sul mercato, dunque con margini che fanno il bene di chi li prende e deprimono chi li deve sopportare. La metà dei ricavi e i due terzi dei profitti li fanno petrolio e gas, energia elettrica, televisione, ristorazione autostradale, autostradale, telefonia fissa, tutte attività dove il tasso di concorrenza non è certo paragonabile a quello che affrontano l’automobile, i pneumatici, l’editoria, l’abbigliamento, gli elettrodomestici, il trasporto aereo, l’alimentare, l’acciaio. Questa propensione verso i servizi protetti è stata esaltata, com’è ormai noto, dalle privatizzazioni degli anni Novanta varate in situazione d’emergenza da uno Stato affamato di liquidità purchessia in vista dell’euro e rivolte a un capitalismo ancora prevalentemente familiare che si è regolato sulla base delle nuove convenienze. L’effetto distorsivo dall’assunzione di rischi nell’industria e nella ricerca avanzata si vede ancor meglio dall’andamento degli investimenti e dall’esposizione debitoria. Il gruppo di testa del capitalismo italiano investe poco: 31 miliardi di euro, pari al 69% dell’autofinanziamento del 2004. Nell’esercizio precedente l’impegno era stato assai più rilevante: quasi 51 miliardi su un cash flow di quasi 40.Main entrambi i casi gli investimenti più propriamente industriali si aggirano sui 23miliardi, essendo il resto di natura finanziaria. Nel 2003 si era fatta molta finanza (la fusione Olivetti-Telecom, l’Opa di Schemaventotto su Autostrade, Enel che compra la quota francese di Wind) e qualche astuzia contabile a fini fiscali (la rivalutazione del database di Vodafone). L’anno dopo, molto meno. L’indebitamento complessivo si riduce così da 162,8 a 148,6 miliardi e il suo rapporto con il patrimonio da 1,2 a 1. Ma in questi casi, più dell’aggregato, sono eloquenti le singole situazioni. L’ESEMPIO VODAFONE - Il gruppo Pirelli-Telecom ha debiti finanziari per 44,7 miliardi, pari al 67% del capitale investito, per lo più, da soci di minoranza. Il debito di Edizione, gruppo Benetton, pesa addirittura per il 71% del capitale investito. E così la Fiat per non parlare di Alitalia. In questi ultimi due casi, il debito deriva dall’accumularsi delle perdite di gestioni sfortunate e cattive. Nei precedenti due casi, è il risultato delle modalità di acquisizione delle aziende da parte dei loro attuali azionisti di riferimento che, sia pure in diversa misura, hanno acquistato Telecom, Autostrade e Autogrill con i soldi di Telecom, Autostrade e Autogrill, garantiti dalle loro particolari posizioni di mercato. Quando ci si domanda perché la competitività del paese è cedente, una delle risposte - non la sola - è anche questa: la concentrazione delle risorse sul cambiamento degli assetti proprietari anziché sulla base produttiva, frutto della distorsione delle convenienze causata dall’offerta di ex monopoli mai davvero ex. E la controprova l’abbiamo dallo stato delle finanze di imprese come Vodafone che ha 5 miliardi di liquidità invece dei debiti perché sulla sua testa non sono stati costruiti i castelli della finanza: chi la comprò non ne ebbe bisogno grazie alla tragica insipienza del sistema finanziario italiano che non capì, e quindi non difese, il gioiello che aveva in casa la vecchia Olivetti. LAVORO, STATO E CAPITALE - La crescita dei profitti delle grandi imprese ha anche un’altra radice, che potremmo definire classica. Alla sua base c’è anche la capacità delle imprese di ritagliarsi una quota crescente del valore aggiunto generato dalla gestione. Nel 1994, il valore aggiunto era destinato per il 46% alle retribuzioni, per il 18% all’Erario, per i 7% alle banche e agli altri crediti finanziari e per il 29% all’impresa e ai suoi azionisti. Dieci anni dopo la quota dei dipendenti si è ridotta di quasi un terzo sia a causa della diminuzione degli occupati che della contenuta dinamica salariale, alle imposte va il 13%, ai creditori finanziari va il 9 e alle imprese e ai loro azionisti va il 46. Non ci vuole un Bertinotti - basterebbe un liberal americano alla Galbraith - per leggere il segno di classe che è implicito in questa svolta. Una svolta che trova la sua giustificazione storica nella grave inefficienza del sistema quando così rilevante era la quota del valore aggiunto destinata al lavoro. Inefficienza tanto più pericolosa quanto più la grande impresa si andava aprendo alla concorrenza mondiale. Che una svolta fosse inevitabile lo conferma la successiva crescita della redditività delle imprese, sia private che pubbliche. Nel 1994 l’utile complessivo dei Top Twenty, a valori attualizzati, era pari a 5,5 miliardi su 214 di fatturato. Oggi la punta del sistema fa 18 miliardi su 273. In questo progresso si legge uno sforzo generale di ristrutturazione: nel 1994 la componente privata del campione (11 gruppi su 20), travolta dalle crisi Ferruzzi e Olivetti, non guadagnava; nel 2004, con dentro Telecom e Autostrade, fa il 43% dell’utile totale.Mal’industria pubblica residua, pur gravata dal fardello Alitalia, si dimostra più efficace grazie alle posizioni dominanti di Enel ed Eni che possono remunerare attività ad alta intensità di capitale, e realizza ancora il 57% dei profitti con non più del 40% del fatturato. E qui sta il punto. Per il governo, sia che avvii la seconda fase delle privatizzazioni sia che, come pare, rinunci, si pone l’alternativa tra profitti di monopolio e competitività del sistema. Per il capitalismo privato si apre un interrogativo di fondo: vent’anni fa, il sistema era trainato da automobile, personal computer e dai resti della grande chimica del dopoguerra; adesso, le prime quattro imprese per rendimento del capitale sono Tenaris, Riva, Luxottica e Ferrero. E le prime quattro per rendimento sul capitale investito sono Ferrero, Tenaris, Vodafone (che senza manovre contabili figurerebbe meglio) ed Eni. Nessuna investe in ricerca quanto la Fiat. Ma la Fiat non ha comunque investito abbastanza. E questa - del molto, del poco e dell’abbastanza - è la principale ragione di incertezza sul domani. Massimo Mucchetti

Ti fai sparare e poi lo curi - gz  

  By: GZ on Sabato 16 Luglio 2005 02:39

Mia mamma che aveva 15 anni quando arrivano gli americani mi avrà raccontato trenta volte delle cioccolate che distribuivano dalle jeep quando sono arrivati a Modena: sentendo di quelli che hanno sventrato venti bambini irakeni che prendevano le caramelle da un marine ieri l'altro commentava: "prenderli ed ammazzarli non sarebbe abbastanza" Alla fine della seconda guerra mondiale i nazisti organizzarono un ^movimento di resistenza i "WereWolf"#http://www.discovermilitaryhistory.com/dmh8/0850525136AMUS253017.shtml^ che in abiti civili compivano atti di sabotaggio, cecchinaggio e terrorismo nella Germania occupata contro gli alleati. Quando venivano catturati venivano fucilati subito senza processso e centinaia di giovani nazisti finirono in questo modo. Oggi le cose vanno diversamente, ecco una notizia di quelle che forse non pubblicano in italiano. Bagdad 14 luglio: Stephen Tschiderer, un ufficiale medico del 101 fanteria è stato colpito al petto da un cecchino nascosto dietro un camioncino e l'attacco è stato filmato in parte da altri "insorti" ^in questo video#mms://wm.gannett.speedera.net/wm.gannett/atpco/071505sniper.wmv^. Il motivo per cui il video è oggi su Yahoo e altri siti è che questo Stephen Tschiderer si è salvato grazie al corpetto anti-proiettile, ^si è rialzato, ha dato la caccia al cecchino assieme ad altri, lo ha catturato e poi lo ha medicato#http://www.armytimes.com/story.php?f=1-292925-976420.php^ personalmente essendo lui anche il medico più vicino. Nel giro di dieci minuti è passato dal essere quasi ammazzato dal terrorista a curarlo personalmente invece di sparargli

non riesco a capire - gz  

  By: GZ on Venerdì 15 Luglio 2005 17:43

Per la cronaca con oggi l'indice di borsa tedesco, DAX, ha rimbalzato del +108% dal minimo di due anni e tre mesi di marzo 2003..... +108% e quello francese +92% di rimbalzo dal minimo in due anni non riesco a capire come mai chi era negativo o scettico due anni fa quando le borse valevano la metà esatta di oggi in media ora invece lo senti in TV o su MF che si dichiara positivo come regola rozza quando le borse perdono per due anni di seguito dovresti essere positivo e quando recuperano un +100% in 28 mesi dovresti essere un poco negativo no ?

La Cina rallenta e con lei le materie prime - gz  

  By: GZ on Venerdì 15 Luglio 2005 13:35

Il Baltic index che citava Giovanni non è l'indice della Lituania ed Estonia, ma quello dei trasporti di materie prime e sta crollando, tocca ora i minimi degli ultimi due anni. Il Baltic index riguarda titoli italiani che fanno questo mestiere come Premuda e Navigazione Montanari che non a caso quatte quatte scendono da inizio anno i mezzo all'euforia per il petrolio ANCHE SE COME BUSINESS LORO TRASPORTANO PETROLIO. Ho letto in due posti diversi che la domanca cinese di petrolio è CALATA DELL'1% nell'ultimo trimestre, con 9% di crescita del PIL (!). Se per caso la crescita cinese rallenta al 6% cosa succede ? Allo stesso modo ieri Gary D. Smith notava su TSC che ^il governo cinese dichiara che l'economia rallenta#http://www.chinadaily.com.cn/english/doc/2005-07/13/content_459877.htm^ sul chinadaily.com (nel caso che qualcuno di voi ieri non lo avesse letto come al solito) La domanda di rame pure sta CALANDO nonostante tutto questo boom del +9% del PIL cinese e il booom delle costruzioni di case in America, il che sembra piuttosto sorprendente (vedi sotto) Morale: il picco della domanda di materie prime dall'Asia è passato e ora si rallenta. Vendi le società che fanno trasporti di merci, vendi quelle che producono rame, vendi quelle che fanno acciaio, forse vendi anche le società petrolifere se il greggio continua a scendere, vendi rame e petrolio futures (Gary D. Smith) ...Worldwide copper usage fell 4.4% in the four months ended April from a year earlier with declines in demand from Europe, the U.S. and Japan, the International Copper Study Group said today. The U.S. showed a 12% drop in demand. This is amazing considering the booming U.S. housing market. As well, Chinese demand slowed to 3.1% from 6.4% in 1Q. Copper is holding at relatively high price levels due to supply issues. I still plan to short Phelps Dodge (PD) again over the coming ....)

L'indice Cinese Vero è FXI - gz  

  By: GZ on Venerdì 15 Luglio 2005 13:21

In Cina dove si parla cinese con i geroglifici ci sono due tipi di azioni, quelle di classe "B" e classe "A", strani indici e centinaia di strane società con bilanci scritti in cinese e lì chi ci capisce è bravo. In ogni caso nessun investitore europeo comunque può comprarsele e si può solo comprare qualche fondo a Londra o NY sperando che nel mucchio compri quelle non taroccate (ad esempio il China Fund è un fondo che compra direttamente a Shangai) Ma proprio per questi problemi qui sul forum ho sempre fatto riferimento invece SOLO A QUELLE QUOTATE A NEW YORK E IN PARTICOLARE ALL'INDICE "ISHARES FTSE/XINHUA CHINA" che ha simbolo FXI, ha dentro solo 25 società e si compra tranquillamente come un titolo qualsiasi in dollari. Quando a fine maggio-inizio giugno ha forato in su la trendline l'ho segnalato e per salire sarebbe salito (forse perchè a NY è salito tutto)

pochi grossi movimenti concentrati caratterizzano la realtà del mercato - gz  

  By: GZ on Giovedì 14 Luglio 2005 22:44

Nassim Nicholas Taleb di cui di è discusso qui sotto e Mandelbrot che ha inventato il campo dei "frattali" applicato alla finanza su Fortune di questa settimana spiegano in modo intuitivo i risultati matematici a cui sono pervenuti su come funziona il mercato (e che per me hanno molto senso) (traduzione) ....siamo in un mondo dove i vincitori prendono tutto e di estrema concentrazione dei risultati: un numero molto piccolo di giorni di borsa determina il grosso del movimento del mercato, spesso 10 giorni all'anno danno metà del rendimento della decade... ".....we live in a world of winner-take-all extreme concentration. Similarly, a very small number of days accounts for the bulk of stock market movements: Just ten trading days can represent half the returns of a decade..... ....il mondo economico è determinato prevalentemente da "salti" casuali. Tuttavvia gli strumenti della finanza che vengono insegnati di soliti affermano che il mercato si muove in modo graduale. Nonostante l'evidenza che pochi grossi movimenti concentrati caratterizzano la realtà del mercato si continua a pensare in termini di probabilità gaussiana e piccoli movimenti distribuiti su tutto l'anno... ...The economic world is driven primarily by random jumps. Yet the common tools of finance were designed for random walks in which the market always moves in baby steps. Despite increasing empirical evidence that concentration and jumps better characterize market reality, the reliance on the random walk, the bell-shaped curve, and their spawn of alphas and betas is accelerating, widening a tragic gap between reality and the standard tools of financial measurement..." How the Finance Gurus Get Risk All Wrong Diversify as broadly as you can—far more than the supposed experts tell you. By Benoit Mandelbrot and Nassim Nicholas Taleb -------------------------------------------------------------------------------- Benoit Mandelbrot is Sterling Professor of Mathematical Sciences at Yale University and is the pioneer of fractal geometry. With Richard L. Hudson, he wrote The (Mis)Behavior of Markets. Nassim Nicholas Taleb, a veteran derivatives trader and Dean's Professor in the Sciences of Uncertainty at the University of Massachusetts at Amherst, is the author of Fooled by Randomness. ------------------------------------ Your money is at risk. No matter what you've put it in—stocks, bonds, derivatives, hedge funds, houses, annuities, even mattresses —there's always the chance that you could lose it or miss out on a bigger opportunity somewhere else. Anyone who would tell you otherwise is either a fool or a huckster. Then there are those who do warn of risk but package it into a simple numerical measure that seems to put it within manageable bounds. They're even more dangerous. Your mutual fund's annual report, for example, may contain a measure of risk (usually something called beta). It would indeed be useful to know just how risky your fund is, but this number won't tell you. Nor will any of the other quantities spewed out by the pseudoscience of finance: standard deviation, the Sharpe ratio, variance, correlation, alpha, value at risk, even the Black-Scholes option-pricing model. The problem with all these measures is that they are built upon the statistical device known as the bell curve. This means they disregard big market moves: They focus on the grass and miss out on the (gigantic) trees. Rare and unpredictably large deviations like the collapse of Enron's stock price in 2001 or the spectacular rise of Cisco's in the 1990s have a dramatic impact on long-term returns —but "risk" and "variance" disregard them. The professors who live by the bell curve adopted it for mathematical convenience, not realism. It asserts that when you measure the world, the numbers that result hover around the mediocre; big departures from the mean are so rare that their effect is negligible. This focus on averages works well with everyday physical variables such as height and weight, but not when it comes to finance. One can disregard the odds of a person's being miles tall or tons heavy, but similarly excessive observations can never be ruled out in economic life. The German mark's move from four per dollar to four trillion per dollar after World War I should have taught economists to beware the bell curve. Today Google grabs much Internet traffic, and Microsoft represents the bulk of PC software sales. Out of a million submitted manuscripts, a handful account for the bulk of book sales. One percent of the U.S. population earns close to 90 times what the bottom 20% does, and half the capitalization of the stock market (close to 10,000 companies) is in fewer than 100 corporations. In other words, we live in a world of winner-take-all extreme concentration. Similarly, a very small number of days accounts for the bulk of stock market movements: Just ten trading days can represent half the returns of a decade. The economic world is driven primarily by random jumps. Yet the common tools of finance were designed for random walks in which the market always moves in baby steps. Despite increasing empirical evidence that concentration and jumps better characterize market reality, the reliance on the random walk, the bell-shaped curve, and their spawn of alphas and betas is accelerating, widening a tragic gap between reality and the standard tools of financial measurement. It was in the third century of our era that the skeptical philosopher and physician Sextus attacked blind reliance on dogmas; his stance earned him the name Sextus Empiricus (Sextus the Empirical). Depressingly, medicine took 13 centuries to follow his recommendations, become empirical, and integrate surgeons' observations of the human body. The same resistance to reality characterizes finance. The inapplicability of the bell curve has long been established, yet close to 100,000 MBA students a year in the U.S. alone are taught to use it to understand financial markets. For those who teach finance, a number seems better than no number—even if it's wrong. To blow up an academic dogma, empirical observations do not suffice. A better theory is needed, and one exists: the fractal theory of risk, ruin, and return. In this approach, concentration and random jumps are not belated fudges but the point of departure. The term "fractal" was coined in the 1970s by one of the authors of this piece to describe the many phenomena of nature in which small parts resemble the whole: The veins in leaves look like branches; branches look like miniature trees; rocks look like miniature mountains. Similar patterns can be found in economic data, and the parts often relate to the whole according to what's called a power law. Such a law was first found to apply to the distribution of wealth: If there are about one-fourth as many people with a net worth of more than $200 million as there are with a net worth of more than $100 million, then there will also be about one-fourth as many with $2 billion as with $1 billion. This key property makes the computations easy; no computer is needed to divide by four. In market terms, a power-law distribution implies that the likelihood of a daily or weekly drop exceeding 20% can be predicted from the frequency of drops exceeding 10%, and that the same ratio applies to a 10% vs. a 5% drop. In bell-curve finance, the chance of big drops is vanishingly small and is thus ignored. The 1987 stock market crash was, according to such models, something that could happen only once in several billion billion years. In power-law finance, big drops—while certainly less likely than small ones—remain a real and calculable possibility. Another aspect of the real world tackled by fractal finance is that markets keep the memory of past moves, particularly of volatile days, and act according to such memory. Volatility breeds volatility; it comes in clusters and lumps. This is not an impossibly difficult or obscure framework for understanding markets. In fact, it accords better with intuition and observed reality than the bell-curve finance that still dominates the discourse of both academics and many market players. Fractal finance, alas, has not yet earned a place in the MBA curriculum. Until that happy day, what is a person with money at stake to do? First, diversify as broadly as you can—far more than the supposed experts tell you now. This isn't just a matter of avoiding losses: Long-run market returns are dominated by a small number of investments, hence the risk of missing them must be mitigated by investing as broadly as possible. Passive indexing is far more effective than active selection—but you need to go well beyond an S&P 500 fund to do yourself much good. And wherever you put your money, understand that conventional measures of risk severely underestimate potential losses —and gains. For better or worse, your exposure is larger than you think.

I mercati sono perversi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 13 Luglio 2005 23:10

I mercati sono perversi, nel senso che rispetto al senso comune tendono a fare il contrario di quello che un ragionamento lineare che estrapola le notizie economiche suggerirebbe Ad esempio leggiamo che l'economia italiana è la peggiore come Pil, reddito personale medio, deficit e inflazione del mondo occidentale (cosa verissima), ma la borsa italiana negli ultimi 12 o 24 mesi ha dato il rendimento migliore rispetto al rischio del mondo (cioè è salita del 20% abbondante +4% di dividendi e con oscillazioni negative minime). Ora la borsa cinese è migliorata di colpo nell'ultimo mese (e qui sul forum avevo suggerito che il grafico del simbolo dell'indice cinese quotato a NY, FXI, lo indicava) ma perchè ? Perchè la LIQUIDITA' continua ad aumentare ed in Cina i rendimenti dei titoli di stato sono letteralmente crollati e se leggo bene sono al 3.25% sui loro BOT Quando un economia tira però i rendimenti dei Bot non scendono e tantomeno crollano, questo è il classico segno di rallentamento economico come tutti sappiamo. Nell'immediato questo calo dei tassi di interesse sui titoli di stato però FAVORISCE LA BORSA e da l'impressione che tutto vada per il meglio. Allo stesso modo è sospetto che ora il governo cinese si metta a fare di tutto per sostenerla con varie misure di finanziamento pubblico (della serie: hanno ancora il congresso del PC con la falce e martello e usano denaro pubblico per sostenere la borsa...) Il trucco è capire che prima di cedere in genere un mercato fa un sussulto in su che ti spiazza

quale sarà il suo segreto ? - gz  

  By: GZ on Mercoledì 13 Luglio 2005 12:48

beh...nessuno ha notato che il portafoglio di Barra di titoli medio-piccoli americani (costruzioni, raffinerie, sanitari, agribusines...) sta facendo un sacco di soldi ? quale sarà il suo segreto ?

sembra che il boom cinese stia finendo - gz  

  By: GZ on Martedì 12 Luglio 2005 23:48

Ultime notizie. Il boom cinese sta terminando. Sono già mesi che l'economia cinese rallenta a tutti i livelli, basta pensare che nell'ultimo mese i titoli di stato cinesi che rendevano il 5.25% sono saliti al punto che ora rendono il 3.5% (in un mese !!). Leggere sotto. Voi direte e chi se ne importa tanto qui tutti i titoli o quasi continuano a salire, perchè preoccuparsi di cose esotiche Sì certo, ma il balzo degli ultimi tre giorni mi suona sospetto, potrebbe essere l'ultimo o comunque una trappola. Nell'attesa di vedere se si ferma come predice il modello già da 48 ore (a volte la realtà fatica ad adeguarsi ai modelli) rifletto che dietro molto del buono che c'è stato negli ultimi due anni c'era la CINA e quindi se è vero che il suo boom è arrivato al capolinea le cose cambiano. (nel senso che ha prodotto tonnellate di prodotti a basso prezzo contenendo l'inflazione dei servizie, tariffe ed energia, che ha speso per materie prime, semilavorati e macchinari sostenendo la domanda mondiale e last but non least che ha investito circa 300 miliardi del suo surplus in buoni del tesoro occidentali facendo scendere i tassi di interesse Ma ora sembra che il boom cinese stia finendo ----------------------- -------------------- da : The New Carry Trade - John Mauldin's Outside the Box E-Letter ..... a) you have the world's worst performing stock market which is hitting 8 year lows), b) you have the world's best performing bond market (Chinese 10 years have moved from 5.25% to 3.7% in the past ten weeks), c) you have industrial production rolling over (weak oil consumption, weak iron ore imports, weak Baltic, weak steel prices, weaker industrial production numbers...), d) you have real estate activity rolling over (our friend Simon Hunt reports that an "indicator of the real slowdown in real estate is that a major supplier of chiller tubes (chiller units are the central air conditioning units for all apartment and office blocks, hotels etc.) reports a 25% fall in 2nd quarter orders with no visibility for the 2nd half of the year. After talking with his customers, he was told that other suppliers are faring even worse...", e) inflation has fallen from +5.3% to 1.8% in ten months, f) M1 growth has fallen from +20% to +10% in the past year... In other words, nothing in China's economic data, or market performance points to the need for a RMB revaluation. ...

la borsa turca dopo gli attentati fece +100% - gz  

  By: GZ on Lunedì 11 Luglio 2005 23:06

Burak Alici su TSC fa notare che la borsa turca dopo gli attentati a Istanbul del 2003 ^perse per alcune ore e poi iniziò un rialzo immediato#http://www.thestreet.com/p/rmoney/burakalici/10231723.html^ che non è ancora finito ed è ormai del +100% Il IMKB 100 National stock index turco era a 16,000 il giorno degli attentati, perse fino a 14,600 il giorno dopo e poi partì al rialzo e ora è arrivato a 28.000 In pratica c'erano grandi investitori istituzionali che stavano aspettando l'occasione per comprare la borsa turca e dopo l'attentato si buttarono

bella annata per le casse dello stato italiano - gz  

  By: GZ on Lunedì 11 Luglio 2005 22:38

Mentre facevo la fila in un agenzia di viaggi ho notato un avviso sul bollo al passaporto che il governo ha appena aumentato del 25% (da 30 a 40 euro) Leggo casualmente che il consumo di birra è calato a causa di ^due aumenti delle tasse appena decisi quest'anno#http://www.repubblica.it/supplementi/af/2005/07/11/attualita/012alluminio.html^, probabilmente ce ne sono altri in altri settori se uno scava (mi sembra di ricordare dei bolli amministrativi...) Intanto con il petrolio sui 52 euro al barile (contro una media degli ultimi dieci anni sui 25 euro) grazie anche alla recente svalutazione dell'euro, tutte le imposte sui consumi energetici sono automaticamente aumentate in proporzione In aggiunta a questo lo stato italiano grazie ad Enel ed Eni da sole di cui è il maggiore azionista ha incassato circa 27 MILIARDI tra dividendi e tasse NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI grazie ai mega profitti di queste due a cui poi sono da aggiungere Saipem e Snam (Se passiamo a livello locale ci sono dividenti e tasse sui profitti di tutte le municipalizzate da Hera ad Aem ad Acea... e poi la creatività spicciola per cui ora su diverse strade provinciali secondarie di colpo ti ritrovi il limite abbassato da 90 a 70km e l'autovelox che fa incassare) Una bella annnata per le casse dello stato italiano che però miracolosamente riesce lo stesso a sfondare il limite del 3% di deficit pubblico (siamo sul 4% e rotti), a contribuire all'inflazione e a non mantenere la promessa firmata con notaio da Costanzo in diretta TV di ridurre le tasse (promessa rimandata per il quarto anno ora al 2006 e per la quale si parla di 4-5 miliardi di riduzione, cioè quanto ENI ed Enel da sole portano allo stato ogni anno senza nemmeno figurare come tasse)

era da Novembre 1999 che non c'era tanto pessimismo sull'euro - gz  

  By: GZ on Lunedì 11 Luglio 2005 16:26

Le posizioni sull' euro futures al ribasso hanno raggiunto il livello piu' elevato da Novembre 1999 con 25,000 contratti al ribasso (al netto di quelli al rialzo) guardando il report COT uscito il 5 luglio. Erano cinque anni che non c'era tanto pessimismo sull'euro in altre parole e i sondaggi Bloomberg sugli strategisti pure mostrano livelli estremi

RCS non vale 5 euro - gz  

  By: GZ on Lunedì 11 Luglio 2005 03:04

Il settimanale di finanza più diffuso in italia, Bloomberg-Borsa&Finanza da mesi dedica articoli su articoli per sostenere Ricucci e gli immobiliaristi scalatori legati alla Popolare Lodi (ed è in buona compagnia perchè Berlusconi, l'intera lega, Fassino e tanti altri politici si sentiti in dovere di dire qualcosa a loro favore). (Per chi fosse stato in Australia nell'ultimo anno: una banca popolare media e tre tizi che fino a cinque anni fa dichiaravano 50 mila euro di reddito (vedi il caso Ricucci secondo il Sole 24 ore) stanno scalando Antonveneta, il Corriere-RCS e hanno mezzo scalato assieme ad altri BNL. Diversi industriali seri tipo Merloni, Pininfarina e Della Valle hanno criticato queste operazioni assieme a MF) Oggi Borsa&Finanza spiega a tutta pagina che RCS vale 5.3 euro più un "premio di controllo" quindi 5.75, quando Romiti l'ha dovuto mollare ricevendo 4.4 euro un anno fa quando quotava sotto 4.00 e dicevano che era stato un mezzo favore . Se però leggi bene tutto vedi una tabella fonte RCS stessa che prevede nel 2006 (tra 18 mesi) un MOL (utile prima di interessi, ammortamenti e tasse) di 293 milioni e ovviamente dopo averli pagati un utile di circa la metà, quindi 150 milioni circa di utile netto. RCS capitalizza 4.000 milioni per cui costerebbe almeno 150/4000 = 30 volte gli utili, ma tra un anno e mezzo e secondo la proiezioni del management. A voler esagerare proprio e dargli 200 milioni di utile, 200/4000 = 20 volte gli utili e dopo che non ha mai guadagnato più di 100 milioni nella sua storia, quindi immaginando un miracolo. Quindi 30 volte gli utili nel caso ottimista previsto dal management stesso di RCS. Oppure 20 volte gli utili immaginando una specie di miracolo nei prossimi due anni. Questo in un business come i media dove Mediaset, Espresso, Mondadori, Cairo, Monrif e Caltagirone sono tutti concorrenti forti e ogni testata fa promozioni su promozioni che ormai se non stai attento assieme al magazine ricevi un enciclopedia per cui la crescita media è del 3% all'anno. E ovviamente la pubblicità è legata al ciclo economico che è discendente. Ma "RCS vale 5.3 euro è lo "scoop" di questa settimana e senza mezzo commento che riporti anche qualche parere e stima di chi pensa sia ridicolo o esagerato Perchè il settimanale di finanza più diffuso in italia, Bloomberg-Borsa&Finanza che in teoria non appartiene a nessun grupppo importante, deve fare da spalla a operazioni del genere senza nemmeno dare l'impressione di cercare di essere obiettivo ?

Cerchiamo di tagliarci i cosiddetti per niente (con 300 milioni di auto cinesi in arrivo) - gz  

  By: GZ on Lunedì 11 Luglio 2005 00:42

Questo è il contrario esatto di quello che e' successo. Il G8 è stato un successo per l'economia occidentale (e se volete anche per le borse e questo ne spiega in parte il rialzo) proprio perchè è ^fallita completamente la linea di chi voleva imporre restrizioni economiche alle nostre economie##http://www.suntimes.com/output/news/cst-nws-warming09.html^ per via di questo supposto riscaldamento del pianeta (mentre Russia, Cina, India, Brasile e il resto del mondo fanno quello che vogliono). Il giorno che l'America cedesse alla campagna di stampa sull'effetto serra e passasse le restrizioni di Kyoto allo sviluppo economico allora sì che vedresti le borse scendere. Fortunatamente il fatto che invece stia succedendo il contrario fornisce degli alibi anche agli europei per andarci piano. Il punto essenziale e' che ad esempio la International Energy Agency dice che tra adesso e il 2030 le emissioni aumenteranno in Cina piu' che in Europa, Giappone, Corea ed USA messe assieme !. Ovvero: i cinesi hanno ora solo 24 milioni di auto, ma sono 1.300 milioni di persone. Nei prossimi 25 anni qualunque restrizione paesi a crescita zero come l'Italia sara' TOTALMENTE IRRILEVANTE RISPETTO ALLA VALANGA di 300 MILIONI DI NUOVE AUTO CINESI ! Se le emissioni di CO2 sono un vero problema devi bloccare lo sviluppo cinese (indiano, brasiliano...) !!!!. Leggi tutti i giornali italiani sull'effetto serra degli ultimi tre anni e vigliacco se uno mostra di capirlo. Le emissioni di CO2 sono salite ad esempio del 7 percento tra il 1990 e il 2002 in Francia, in Italia dell'8 percento e in Germania e UK sono scese perche' hanno chiuso dei vecchi impianti a carbone (specie nell' ex-DDR). Ma dove esiste sviluppo economico sono salite di più: + 40 percento in Irlanda, +47 percent in Spagna, +59% in Portogallo, +19% Giappone, Canada +24% e +17% USA. Il fatto che i politici europei vogliano ^imporsi le restrizioni alle emissioni di CO2 e' un sintomo come altri di masochismo#http://www.techcentralstation.com/climatechange.html^, specie in un paese come l'Italia a crescita zero. ------------------------------- ^U.S. gets its way on global warming#http://www.suntimes.com/output/news/cst-nws-warming09.html^ July 10, 2005 BY THOMAS WAGNER GLENEAGLES, Scotland -- The Group of Eight summit bowed to U.S. pressure Friday by approving a declaration on climate change that avoided taking any concrete steps to fight global warming, such as setting targets or timetables for reducing greenhouse gas emissions. The summit declined to embrace Prime Minister Tony Blair's proposal for promises of sharp reductions of pollutants that scientists say cause global warming. It also failed to resolve a long-standing impasse over the 1997 Kyoto Protocol, which the Bush administration has rejected but which the other G-8 members have ratified, binding them to reduction targets now in effect. President Bush has questioned the existence of global warming and said the protocol would have "wrecked" the U.S. economy. He objects to the fact that large developing nations such as China and India are exempt from it. Environmental groups angry Blair, however, won a compromise at the G-8 summit by getting its members to agree to a new round of international talks on climate change -- to be held in Britain in November -- that will include wealthy nations and emerging economies..................

Le agenzie di viaggio e la borsa danno la stessa risposta - gz  

  By: GZ on Lunedì 11 Luglio 2005 00:25

Dato che ero in un agenzia di viaggi sabato ho pensato di usare il metodo Peter Lynch (verificare dal vivo le cose) e ho chiesto se c'erano cancellazioni nei viaggi dopo l'attentato a Londra. Risposta: Zero. Mi hanno raccontato che giovedi' pensavamo che ci fossero dei "no show" tra chi aveva il volo prenotato per Londra e hanno chiamato i clienti. La risposta tipica e' stata: "... ma no... subito dopo che hanno cacciato le bombe diventano sempre i posti piu' sicuri...". Anzi mi hanno spiegato che l'unica volta in cui si e' avuto un effetto pesante e' stato nel 1994 con la strage di Luxor in Egitto in cui la un commando dei "Fratelli Musulmani" ha sparato su dei turisti europei uccidendone 40 (nota: questo ben prima che arrivasse Bin Ladin...). L'11 settembre ha avuto un impatto temporaneo limitato, l'11 marzo a Madrid quasi niente e questo 7 luglio 2005 a Londra niente. Poi ci stupiamo che le borse siano salite dopo l'attentato, invece di dare retta solo i giornali e alle TV evidentemente in qualche modo il mercato avverte la tendenza di massa del consumatore occidentale che e' di infischiarsene. (La cosa buffa e' che invece giornali e i settimanali tipo Corriere, Borsa e Finanza o MilanoFinanza hanno scritto pezzi tipo : "...titoli azionari a rischio...ridurre il beta... oro, petrolio, obbligazioni e franco svizzero salgono dopo gli attentati..." quando e' successo esattamente il contrario, sono salite le azioni e scesi invece i cosidetti titoli e valute "rifugio"..)

anche il noto S&P 500 futures oggi è completo - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Luglio 2005 21:44

e sempre secondo questo calcolo tra i mercati importanti che hanno completato il ciclo negli ultimi giorni o lo completano oggi ci sarebbe anche il noto S&P 500 futures per la precisione tra l'apertura e la chiusura di lunedì, ma ultimamente molta gente usa l'apertura vediamo se l'analista tecnico di Morgan Stanley lunedì esce con il segnale

tutti i mercati importanti hanno completato il ciclo - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Luglio 2005 21:30

Secondo questo calcolo praticamente tutti i mercati importanti hanno completato il ciclo negli ultimi giorni o lo completano oggi Tassi di Interesse USA a 30 anni

Ma alla radice del problema c'è la Palestina - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Luglio 2005 17:41

A proposito di idee sballate. Dopo aver condannato doverosamente gli attentati, passata l'emozione si tornerà poi piano piano al ritornello: ".... ma alla radice di tutto c'è però sempre da risolvere il problema della terra in Palestina". Questo è quello che siamo condizionati a pensare dal lavaggio del cervello dei media degli ultimi 20 anni per cui ormai anche mio padre che quando ero studente parlava con ammirazione di Israele dice :" ehhh... mah.... comunque se poi risolvessero il problema della terra in Palestina..." Bene, da un anno alcuni pezzi di territorio sotto Israele stanno ora passando sotto il controllo dell'Autorità Palestinese e nessun giornale o TV racconta quello che succede. E cioè che nelle zone che gli israeliani stanno cedendo I PALESTINESI SI RIVOLTANO IN MASSA O CERCANO DI OTTENERE LA CITTADINANZA E EMIGRARE IN ISRAELE ! Fortunatamente con internet ora, se si vuole, è possibile sapere direttamente cosa succede veramente nel mondo. ---------------- (^Dal sito di Daniel Pipes#http://it.danielpipes.org/article/2739^ uno dei maggiori esperti del Medio Oriente) ----------------------- Palestinesi che si aggrappano a Israele di Daniel Pipes New York Sun 6 luglio 2005 Il Ministro dell'Interno israeliano ha di recente dichiarato che quattro palestinesi accusati di aver partecipato a un attentato suicida nel 2002, che fece 35 vittime, saranno espulsi da Israele una volta usciti di galera. L'Associated Press riporta che i quattro "perderebbero i diritti di residenza, come pure quelli alla previdenza sociale e all'assicurazione sanitaria". La decisione del Ministro fa sorgere una domanda: Per quale motivo i palestinesi impegnati a distruggere lo Stato di Israele si sentono puniti se perdono il diritto di vivere in Israele? Si supporrebbe che i terroristi contrari a Israele preferiscano vivere nell'Autorità palestinese. Beh, sarebbe errato pensarlo. I palestinesi – perfino i terroristi – preferiscono in genere vivere in quella che definiscono come "entità sionista". Questo tipo di comportamento divenne espressamente chiaro quando una bella porzione di territorio – la parte orientale di Gerusalemme nel 2000 e parte del "Triangolo" di Galilea nel 2004 – aveva buone possibilità di passare sotto il controllo dell'AP. In entrambi i casi, i palestinesi in questione si aggrapparono a Israele. Gerusalemme. Quando a metà del 2000 la diplomazia del premier israeliano Ehud Barak rilanciò la possibilità che alcune zone di Gerusalemme a maggioranza araba fossero trasferite sotto il controllo dell'AP, un assistente sociale stimò che "una schiacciante maggioranza" dei 200.000 arabi di Gerusalemme preferiva rimanere sotto il controllo israeliano". Fadal Tahabub, membro del Consiglio nazionale palestinese, specificò che uno stimato 70% di 200.000 arabi residenti a Gerusalemme preferiva rimanere sotto la sovranità israeliana. Un altro politico, Husam Watad, disse che la gente era "in preda al panico" alla prospettiva di trovarsi a vivere sotto il governo dell'AP. Il ministero dell'Interno israeliano denunciò un sostanziale aumento di richieste di cittadinanza e Roni Aloni, consigliere comunale di Gerusalemme, riportò alcune testimonianze rilasciate dai residenti arabi: "Non siamo fatti per vivere a Gaza o in Cisgiordania. Siamo in possesso di carte di identità israeliane. Siamo abituati a standard di vita più elevati. E anche se il governo israeliano non è il massimo, è sempre meglio dell'Autorità palestinese". Un medico che aveva chiesto di ottenere documenti d'identità israeliani spiegò: "Desideriamo rimanere in Israele. Almeno lì posso esprimere liberamente le mie idee senza essere sbattuto in prigione, come pure avere la possibilità di percepire un'onesta paga giornaliera". Per fermare la corsa palestinese all'acquisizione della cittadinanza israeliana, i funzionari islamici di grado elevato di stanza a Gerusalemme emisero un editto che ne vietava l'acquisizione e Faisal al-Husseini, agente dell'OLP a Gerusalemme, si spinse oltre definendo ciò come "un tradimento". Essendo la sua minaccia risultata vana, Faisal al-Husseini annunciò che gli arabi di Gerusalemme che prendevano la cittadinanza israeliana avrebbero subito la confisca delle loro abitazioni. Il Triangolo della Galilea, un'area a maggioranza palestinese situata nella parte settentrionale del paese. Un sondaggio del maggio 2001, rilevò che solo il 30% della popolazione araba di Israele era d'accordo con l'annessione del Triangolo della Galilea al futuro Stato palestinese, il che significa che una larga maggioranza preferiva rimanere in Israele. Dal febbraio 2004, quando il governo Sharon rilasciò una dichiarazione allo scopo di sondare la reazione pubblica in merito al fatto se trasferire il Triangolo della Galilea sotto il controllo dell'AP, secondo l'Arab Center for Applied Social Research di Haifa, la percentuale di coloro che preferivano rimanere in Israele balzò al 90%. E il 73% degli arabi del Triangolo sosteneva che sarebbe ricorso alla violenza per evitare modifiche al confine. I politici locali riprovarono con veemenza la possibilità che Israele cedesse parte della Galilea; Ahmed Tibi, un parlamentare arabo-israeliano, un tempo consulente di Arafat, definì l'idea come "una proposta pericolosa e antidemocratica". L'opposizione araba alla cessione del Triangolo della Galilea al controllo da parte dell'Autorità palestinese era così forte che Sharon abbandonò velocemente l'idea del trasferimento. Sempre nel 2004, mentre Israele era intento a costruire il suo recinto di sicurezza, alcuni palestinesi dovettero scegliere da quale parte vivere. La maggior parte di loro, insieme ad Ahmed Jabrin di Umm al-Fahm, non ebbe dubbi: "Noi ci siamo battuti [con le autorità israeliane] per stare dentro il recinto e loro lo hanno spostato in maniera tale che noi stessimo ancora in suolo israeliano". Che sono in molti i palestinesi che preferiscono vivere sotto il controllo israeliano sembra risultare più da considerazioni di ordine pratico che da un proposito di sommergere a livello demografico lo Stato ebraico. Costoro ritengono che l'AP sia impoverita, autocratica e anarchica. Come spiega un palestinese, si tratta di "uno Stato sconosciuto che non ha un Parlamento né una democrazia e nemmeno delle università decenti." I palestinesi non sono così impegnati a livello ideologico al punto di disdegnare la bella vita che il soggiorno in Israele è in grado di offrire. Ne derivano due conclusioni a lungo termine. Innanzitutto, se i palestinesi pretenderanno di esercitare un "diritto al ritorno"in Israele di cui non si sono mai avvalsi, si sposteranno nello Stato ebraico in gran numero. In secondo luogo, sarà molto difficile da raggiungere un accordo in merito allo status quo finale sulla nuova definizione dei confini.

Il Sequential era scattato il giorno prima dell'attentato - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Luglio 2005 13:53

Ieri mattina la borsa italiana ha perso un -5% dai livelli del giorno prima e molta gente ha venduto nel panico, (adesso ha recuperato circa un 3.5% della botta ricevuta ) Dato che è colpa dei kamikaze chi non l'abbia previsto si sente a posto con la coscienza perchè non ci si può aspettare che un operatore di borsa sia nella mente di Al Qaeda no ? Dipende. C'era un "segnale tecnico" che anticipava questo crac il giorno prima, perchè la chiusura di mercoledì era la 13esima del ciclo del Sequential di DeMark, diciamo 12 ore prima dell'attentato (e altri indici euro avevano completato il ciclo qualche giorno prima). Il sottoscritto che segue questa cabala aveva raccomandato di comprare Put sull'indice italiano, ma come spesso succede quando si arriva al dunque vedi tutto che sale sempre e dare retta al segnale in modo deciso riesce difficile per cui potevo andare più pesante. Ad ogni modo continuo a trovare davvero sorprendente questo sistema

Il petrolio oggi tocca 52 euro - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Luglio 2005 13:23

Quando nel 2004 il dollaro andava a fondo da 1.10 a 1.35 saliva di più Wall Street e ora che ritorna su salgono di più le borse europee. Le borse europee sono a +9% da gennaio ma l'euro è sceso da 1.35 a 1.19 e quindi si compensa con il cambio: se uno invece ha comprato titoli americani ha un +9% da inizio anno solo con il cambio. Le borse europee non riflettono l'economia europea come Wall Street riflette americana, perchè in europa le aziende medie quotate sono poche e sono loro che soffrono di più la congiuntura. Le grandi banche, telecom, società petrolifere, utilities vanno bene a spese del resto dell'economia, basta pensare all'Italia dove Enel, Saipem, Eni, AEM, Hera, Acea, Aem torino, Amga e compagnia e le banche in cartello taglieggiano con le loro tariffe i consumatori e le piccole imprese. Ad esempio il petrolio oggi tocca 52 euro contro un massimo di inizio anno di 46 euro e le borse europee salgono mentre è ovvio che fa male all'economia ? Ma la borsa non è l'economia. Ci sono tante società che ne beneficiano mentre quelli che ne soffrono sono fuori dalla borsa...

il mercato è più intelligente del singolo individuo. - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Luglio 2005 12:20

Anche a me viene da pensare spesso che il mercato sbagli completamente e sia fatto di stupidi o sia manipolato perchè dovrebbe reagire al contrario di quello che vedo, ma in genere il mercato è più intelligente del singolo individuo. Se sei un fondo comune o fondo pensione o hedge fund o altro investitore istituzionale con 50 miliardi di euro e devi investire con un orizzonte di un anno quando compri ? Quando ci sono degli eventi "una tantum" che provocano dei cedimenti improvvisi e puoi comprare un -3% più basso. Il denaro vero che muove le borse non è quello dei traders ma di chi alloca miliardi per mesi e benedice questi shock temporanei se non alterano il quadro economico Mettiamo che d'ora in poi una volta all'anno nella metro di Londra o Milano qualche kamikaze si faccia saltare, cosa cambia nell'economia ? In Italia abbiamo assorbito e ci siamo "adattati" a stragi periodiche da piazza fontana in poi ed è difficile sostenere che abbiano cambiato gli utili delle imprese o i tassi di interesse. Dirottare quattro aerei e farli esplodere contro il World Trade Center, il Pentagono e sbagliare la Casa Bianca di poco è un evento assolutamente NON PREVISTO e che crea uno shock nei comportamenti dei consumatori, delle aziende, spinge i governi a spendere miliardi per la sicurezza....fa pensare che che ci siano armi di distruzione di massa che uccidono 3 mila persone alla volta Sette disgraziati che si fanno esplodere con addosso una bomba nella metro di Londra e uccidono 40 persone e ne mutilano 100 sono un evento invece PREVEDIBILE perchè è una tecnica usata centinaia di volte in medio oriente, ci sono cellule islamiche in europa, l'Inghilterra è minacciata per via dell'Iraq ecc... colpisce un paese che ha avuto anche 20 morti in un giorno solo per bombe dell'IRA e che reagisce tradizionalmente in modo compatto alle minacce esterne

Trading stile Zagarolo - gz  

  By: GZ on Venerdì 08 Luglio 2005 03:27

Il Sole del 10 giugno aveva pubblicato questa bella ^inchiesta su Ricucci e il suo patrimonio#http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=675933&chId=30^ che e' anche divertente da leggere La cosa stupefacente e' che nell'ultimo mese decine di personaggi politici importanti con cariche istituzionali da Berlusconi in giu' si sono sbilanciati a difendere questo ex-odontotecnico di Zagarolo denunciato da suoi pazienti che nel 1999 dichiarava 100 milioni di lire di imponibile e oggi e' lo scalatore del Corriere della Sera e BNL Leggere le due storie di suoi affari con Ardesi e la Bipop (gente sotto processo per i falsi e crac della Bipop) e quelli con la Hopa di Gnutti dove si scambiano 100 milioni di immobili inesistenti a vicenda. Non c'era una volta un film "Ultimo tango a Zagarolo" ? Questo e' il modo con cui si fa il Trading all'Italiana ---------------------------------------------------- ...Ricucci ha pubblicamente dichiarato: «A 23 anni fatturavo già 6 miliardi». Forse, ma un fatto è certo: le sue dichiarazioni dei redditi non sono quelle di un miliardario. Nel 1986, a 24 anni, dichiarò 12 milioni di lire di imponibile, nel 1990 42 milioni, e nel 1995, già trentaduenne, il suo reddito scese addirittura a meno di 5 milioni. Di vecchie lire. Soltanto nel 1999 superò seppur a malapena la barriera dei 100 milioni..... ....passata attività di odontotecnico. Due pazienti lo denunciarono, una nel 1986 per truffa e l'altra nel 1989 per esercizio abusivo della professione dentistica, sostenendo che sarebbe intervenuto in modo sbagliato spacciandosi per dentista. Secondo gli accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria nel secondo caso, «nel settembre 1988 la denunciante a seguito di una iniezione praticatagli dal Ricucci veniva colta da malessere e precisamente da semi-paresi dell'occhio sinistro, della guancia e del collo». ... .... vicenda del palazzo di Via Borromei 5, a Milano, valutato da Magiste 120 milioni di euro, ha poi una storia tutta particolare. Fino al 2004 è stato il quartier generale milanese della Meliorbanca, di cui Ricucci deteneva circa il 2%. Il 30 giugno 2004 una controllata della banca ha ceduto il suo contratto di leasing sull'immobile a Magiste, con la quale ha contestualmente firmato un contratto di affitto. «Il palazzo è stato valutato 84 milioni, di cui 40 erano il residuo del debito e 43,9 il corrispettivo da noi incassato per la cessione del contratto di leasing» ci ha spiegato Massimiliano Naef, amministratore delegato di Meliorbanca. Con questa entrata straordinaria, Meliorbanca ha potuto ridurre le perdite a bilancio per l'esercizio 2004 a 30,8 milioni di euro. Quello che però Naef non ha detto è che a finanziare l'operazione è stata Meliorbanca stessa. Non solo: il costo del leasing è inferiore alla rendita dell'affitto. In altre parole, Meliorbanca ha ceduto a un suo azionista un immobile che rende più di quello che sta costando. Un bel regalo, oltre che un esercizio di cosmetica contabile che ovviamente migliora il bilancio della banca i conti solo in apparenza. Perché i soldi sono entrati da una parte e usciti dall'altra. ..... .... Magiste fece un accordo con la Fingruppo di Gnutti in base al quale tra il 3 aprile e il 30 novembre 2001 avrebbe comprato 20 milioni di azioni Hopa per un valore di 100 miliardi di lire e azioni Banca Valori per altri 2,3 miliardi, riconoscendo una parcella di consulenza di 7,7 miliardi alla G.P. Finanziaria (sempre del gruppo Gnutti). L'esborso totale era quindi di 110 miliardi di lire. Da parte sua, tra il 5 aprile e il 30 maggio 2001, Fingruppo avrebbe comprato immobili da Magiste per un valore della stessa esatta cifra. Sui bilanci delle società interessate, l'impatto dell'operazione fu senza dubbio significativo, ma «Il Sole-24 Ore» ha appurato che fu in realtà un affare a finanza zero in cui nessuna delle due parti mise mano al portafoglio. Non solo, fu anche un'operazione a elastico. Era cioè previsto sin dal suo concepimento che venisse azzerata. Entrambe le parti avevano infatti un'opzione put per tornare al precedente stato delle cose. Ricucci aveva un put sui 20 milioni di azioni Hopa che avrebbe potuto esercitare tra il 1° e il 31 dicembre 2004, mentre Gnutti aveva un put sugli immobili acquisiti (qualora fossero rimasti invenduti) negli stessi esatti 31 giorni. Come in ogni buon affare, la convenienza era reciproca. A Gnutti servivano liquidi da dirottare verso Bell, la holding lussemburghese che in quel momento controllava a fatica Telecom Italia. Ricucci ambiva invece a fare un ingresso alla grande nel mondo della finanza, senza però tirar fuori soldi che non aveva. Il problema era che neppure il suo pacchetto immobiliare aveva un grande valore. Oltre a garage, appartamenti e una palazzina abbandonata da anni, includeva addirittura immobili il cui acquisto era «da perfezionare». Ma siccome l'interesse di entrambi era che le cifre fossero più alte possibili, il valore del pacchetto venne fortemente «gonfiato». Al fine di evitare equivoci o controversie la cosa fu codificata nel contratto stesso, che recita: «Le Parti si danno reciprocamente atto che il prezzo degli Immobili oggetto di opzione è stato determinato su base totalmente convenzionale ed aleatoria e pertanto prescinde dall'effettivo valore che degli immobili stessi potranno avere al momento in cui abbia eventualmente luogo l'esercizio dell'opzione di vendita». L'operazione non avrebbe però avuto alcun senso se non avesse generato liquidi. A metter quelli fu la solita banca vicina sia a Gnutti che a Ricucci, la Banca Popolare di Lodi di Fiorani. Dopo aver trasferito gli immobili di Ricucci su una ex scatola vuota chiamata Immobiliare il Corso Srl, Gnutti vendette infatti questa società (con tanto di put) al gruppo Bpl. Fu così che dal cilindro finanziario di Fiorani emersero i contanti da ^uno scambio alla pari senza cash.#http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=675933&chId=30^

lo Yen avrebbe tutto dalla sua per girare in su - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Luglio 2005 23:01

sì, lo Yen avrebbe tutto dalla sua per girare in su Il Sequential di 13 seguito ora da un Setup di 9 se usiamo il conteggio del ciclo famoso di DeMark I dati recenti giapponesi non male tanto è vero che diversi indici giappponesi come il nostro ^JOF#^ sono in ripresa la concorrenza dell'Euro che è in declino per i noti problemi la concorrenza della Sterlina pure in declino e così del dollaro australiano perchè si sono accorti che l'Australia ha un Deficit estero pari al 7% del PIL (come l'Inghilterra) e il Giappone un Surplus pari al 3% Il fatto che in Giappone è l'unico posto dove gli islamici non fanno attentati perchè appena ne vedono uno nella metro in mezzo a mille giapponesi lo riconoscono (in Giappone l'emigrazione dall'estero è semplicemente vietata e di musulmani ce ne sono 11 in tutto il paese) Tuttavia resta il fatto che mettere il denaro in yen rende l'1% e in dollari il 4% sui treasury e il 5% sui mortgage bonds e il petrolio a 60.7$ dollari è visto come negativo per il Giappone che importa il 100% del fabbisogno energetico

nessuno bada al rischio - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Luglio 2005 19:42

Le Put che scadono a luglio sul MIB a 32.000 con l'indice che quota ora 32.245 dopo che ha oscillato tra 33.00 e 31.200 nelle ultime ore costano solo 184 denaro e 200 lettera in parole povere solo 4 ore fa valevano 900 punti, c'è stata una mega strage nella metro di Londra e l'opzione di vendere a 32.000 costa 200 punti

Pre-Mercato dei titoli dell'anti-terrorismo: - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Luglio 2005 16:11

Pre-Mercato dei titoli dell'anti-terrorismo: Magal Security (MAGS) + 17% a $7.87 Isonics +17% a $3.56 Mace Security International +26% a $3.10 Ipix (IPIX) +27% a $3.49

lista di candidati per la spesa per oggi - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Luglio 2005 15:25

Questa è la lista dei titoli quotati a NY di società che si occupano di difesa contro il terrorismo Diciamo che è la lista di candidati per la spesa per oggi (ovviamente dipende a che livello apriranno) Come si può notare la maggioranza sono in perdita da inizio anno (vedi la colonna "YTD Price Gain") perchè appunto si era su un punto di "Minimo" delle preoccupazioni per il terrorismo e quindi sono ipervenduti In base alla descrizione del business ad esempio RAE Systems

qualche cosa per fare una donazione in denaro - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Luglio 2005 14:55

spiace dirlo, ma in questa circostanza ero nella posizione giusta su quasi tutto al rialzo di argento ed euro, al ribasso degli indici con future e put (e così chi avesse letto e dato retta alle raccomandazioni pubblicate) solo la sterlina errata, ma perde poco e quindi mi ritrovo dei soldi che non merito e anche che sono a spese di altri perchè le borse che perdono un -4.5% nel giro di un ora danneggiano un mucchio di gente che non era davanti al terminale o non usa i future o semplicemente non può mettersi a vendere e comprare al volo ogni volta un intero portafoglio titoli in questi casi occorre trovare qualche cosa per fare una donazione in denaro e compensare per via del Karma

il petrolio ha perso 4 dollari - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Luglio 2005 14:45

il petrolio ha perso 4 dollari dal momento precedente all'attentato a Londra e quasi 5 dollari dal massimo subito dopo ! della serie: forse la dinamica della speculazione e della domanda conta di più dello stato delle riserve

La risposta dei mercati non è così lineare - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Luglio 2005 14:10

la sterlina è scesa da 1.81 a 1.75 negli ultimi 10 giorni e oggi ha perso solo da 175.5 a 174.1 che non è niente rispetto all'oscillazione che ha avuto in precedenza su altri fattori economici Il petrolio è improvvisamente crollato da 62$ a 60$ subito DOPO l'attentato ed è il mercato che ha reagito meno al momento della notizia dell'attentato. Se qualcuno "sapeva" e ha comprato il petrolio stamattina o ieri sera non ha guadagnato niente al rialzo e se non vendeva subito perdeva perchè siamo sotto i livelli di ieri (questo perchè il petrolio era salito nei giorni precedenti su altre cose come ieri l'uragano Dennis che ha danneggiato e interrotto i terminali nel golfo del messico e sempre ieri la notizia che il re saudita è in coma...) Mettere due bombe nella metropolitana e su un autobus in una città di 12 milioni di abitanti è un compito più facile che riparare le tubature del bagno. Non presuppone un mega complotto che coinvolge i maggiori mercati finanziari mondiali, come del resto è stato dimostrato per le bombe di Madrid per le quali si sono arrestati tutti i colpevoli che erano una ventina di marocchini parte di una delle tante cellule islamiche

L'illusione delle materie prime - gz  

  By: GZ on Giovedì 07 Luglio 2005 01:04

Leggo oggi che Directa ha aggiunto anche lei diverse materie prime nella sua piattaforma con l'aiuto dei miei amici di Traderlink e ovviamente il record del petrolio e benzina di oggi alimentano l'entusiasmo così come vedere Saipem e ERG in orbita per cui viene la tentazione di buttarsi anche sulle commodities direttamente. Per tutto quello che è materie prime o semilavorati o trasporto delle stesse in realtà c'è un ciclo di domanda e offerta che le riporta sempre verso il basso. Avete notato che le famose ^Premuda#^, Navigazione Montanari, Excel Maritime e gli altri titoli del trasporto via mare di petrolio che per tutto il 2003 e 2004 sono stati i migliori della borsa stanno andando a fondo ? Nonostante la domanda record di petrolio e benzina... Avete notato che i titoli dell'acciao hanno perso il -40% dal massimo in parecchi casi da gennaio ? (Nonostante il boom industriale cinese e dei paesi emergenti) Bene, il problema è che per le materie prime o semilavorati o trasporto delle stesse la domanda e offerta è Globale, la tecnologia non troppo complessa e la produzione libera da restrizioni burocratice e legislative perchè avviene fuori dall'occidente (dove ormai occorrono 73 permessi per muovere qualunque cosa). Il risultato è che nel Medio Periodo le materie prime non sono un buon affare perchè c'è una spietata concorrenza globale che ne abbassa sempre i prezzi Ad esempio negli ultimi dieci anni nonostante il boom di cui tutti parlano l'indice delle Commodities ha guadagnato meno del 40% ed è stato in perdita dal 1995 al 2003 ! Mentre ad esempio l'indice di borsa che raccomanda e discuto sempre come il migliore, quello delle società americane a media capitalizzazione, è salito del +145% circa, inclusi i dividendi

Il modello del Giappone per gli immobili - gz  

  By: GZ on Mercoledì 06 Luglio 2005 01:42

Questo è l'andamento dei prezzi medi degli immobili nei paesi anglosassoni negli ultimi 10 anni confrontati con quelli del Giappone dal 1980 ad oggi Come noto negli anni '80 il mercato immobiliare giapponese ebbe un boom formidabile con un apprezzamento del 100% circa in 6-7 anni seguito da un calo progressivo del -40% a partire dal 1990 fino ad oggi (e ancora non da segni di rialzo). Comprando immobili in Giappone nei primi anni '80 e vendendo nel 1990 guadagnavi in media il 100%, ma comprando agli inizi degli anni '90 dopo circa 14 anni avevi perso un -40% circa. Come mai ? I gusti dei giapponesi riguardo alla casa sono cambiati dopo il 1990 ? No, il sistema finanziario era saturo e non c'era più liquidità.... I prezzi medi degli immobili nei paesi anglosassoni negli ultimi 10 anni sono saliti del 140% circa (in Italia o Francia un poco meno, ma intorno al 100% cumulativo). Quindi nei paesi occidentali negli ultimi 10 anni sono saliti più del Giappone negli anni '80 nonostante ci sia molto molto più spazio per costruire in USA o Australia che in Giappone, il paese più sovrappopolato del mondo (120 milioni di abitanti in un paese grande come l'Italia, ma per 2/3 fatto di montagne) e dove gli affitti sono carissimi. Sovrapponendo i due andamenti possiamo avere anche qui uno scenario in cui per 10 anni il mercato immobiliare come in Giappone perde piano piano un -30% o -40%.

I business del futuro ? Fecondazione Assistita - gz  

  By: GZ on Martedì 05 Luglio 2005 23:44

I business del futuro a mio avviso sono soprattuto nel settore bio-medicale e bio-tech che però richiedono qualche conoscenza specifica. Un business del futuro è quello della fecondazione assistita di vario tipo di cui è stato oggetto il referendum recente in Italia e in generale tutta la tecnologia medica relativa alla fecondazione e gravidanza. Qui parlo per esperienza anche personale (anche se, senza entrare in troppi dettagli, per quello che mi riguarda è stata una colossale perdita di tempo e soldi e ha funzionato il "naturale", anche per questo motivo non ho votato il referendum). Le donne fanno sempre meno figli e sempre più tardi e quelle che lo fanno tardi sono le più benestanti e non avendo molto tempo biologico sono disposte a pagare cifre incredibili. Oggi in Germania il 23% delle donne non ha figli e in Italia e Francia siamo sul 20%, ma nei sondaggi l'80% dichiara che se tornassero indietro non farebbe questo errore Questo fenomeno della "fecondazione tardiva" sta creando un intera industria con servizi costosissimi in crescita esponenziale. Ogni ciclo di fecondazione assistita "soft" sono 3 mila dollari e "in vitro" anche 20 mila dollari e se vai in Danimarca o Svizzera magari meno ma non di tanto. E i cicli di fecondazione assistita "soft" per donne sopra i 35 anni hanno una probabilità del 3-4% e quelli di "in vitro" del 20% per cui ne puoi ripetere anche dieci. L'argomento è lungo, ma come idea ad esempio in questo settore sono alcuni mesi che guardo il titolo Natus Medical, ticker "BABY" che come tanti sembra sopravvalutato ma sale sempre

Il PIU' BASSO DEGLI ULTIMI 100 ANNI - gz  

  By: GZ on Martedì 05 Luglio 2005 23:12

Tra i miei famigliari e parenti è sempre stato il mattone ad essere gettonato a preferenza dei Bot o di qualunque altro investimento finanziario e sono cresciuto in questa mentalità che 10 o 20 anni fa aveva un senso per cui la conosco bene. Lo so anche che c'è gente che parla parla di speculazione sul mercato finanziario e poi in realtà campa con gli affitti (mi viene in mente il tizio che ^ha inventato l'Oscillatore Stocastico, George Lane#http://www.futuresbasics.com/Futures_Secrets/Futures_Tools/stochastics.htm^. Anni fa stavo per andarci e poi mi hanno spiegato che che possiede metà del paese dove abita, incassa tanti affitti e poi tiene corsi di analisi tecnica dove spiega che guadagna con lo Stocastico per cui ci ho rinunciato perdendo anche fiducia nello Stocastico). Per quello che mi riguarda non metto una lira in cose che non siano liquidabili entro sera, ma sono un caso limite perchè un operazione che duri più di 24 ore senza dare risultati mi innervosisce. Parlando in termini razionali invece, se devo investire in qualche cosa che per essere liquidato richiede diversi mesi (a meno di non voler svendere per disperazione) mi sembra che devo essere convinto che abbia una "valore" intrinseco che lo protegge da possibili oscillazioni Il problema è che al momento come ha ricordato oggi il presidente della Banca Centrale Europea Trichet, i tassi di interesse sono al livello più basso degli ultimi 100 anni. Non lo ha detto come battuta: è proprio così, IL LIVELLO DEI TASSI PIU' BASSO DEGLI ULTIMI 100 ANNI Bene, mi sembra logico pensare che se il denaro e la liquidità non sono mai stati così "facili" i valori di qualunque asset, immobili, azioni e obbligazioni siano su livelli relativamente molto elevati (il motivo penso sia ovvio). Di conseguenza, che siano azioni, immobili o obbligazioni, sarà soggetto a scosse verso il basso quando detti tassi di interesse saliranno. E quindi voglio avere la possibilità di essere liquido velocemente quando diventerà necessario (in parole povere su un orizzonte di 2-3 anni io ^sarei sul catastrofista#http://www.prudentbear.com/creditbubblebulletin.asp^). Oggi il costo del denaro è il 2% medio (titoli di stato) e in pericolo di salire. Quando sia tornato al 4 o 5% medio e dia segno di scendere allora posso rilassarmi e dire che se investo in qualche cosa di non liquidabile entro 24 ore non è un problema

Chi fa un mutuo trentennale è uno speculatore - gz  

  By: GZ on Martedì 05 Luglio 2005 00:10

....Versamento corrispondente a quello integrativo :3300 euro l'anno che penso darà 6000/6500 dopo 30 anni (qui posso sbagliare , non ho tabelle). Mutuo a tasso Fisso di 30 anni =9800 primo anno. Ho tolto un 2% all'anno di inflazione recuperata dal mutuo e ho lasciato invariati versamenti e affitti. Ogni 10 anni l'immobile si rivaluta di un 20% circa e altrettanto il canone di affitto. Alla fine si ha una cedola mensile uguale alla pensione integrativa ma si ha 240/300 mila euro da lasciare o mangiarsi alla fine.... ----------------------------------------------------------------- E' un illusione. Oggi un mutuo costa il 5% e dieci anni fa costava il 15%. Oggi le banche ti prestano l'80% della cifra e una volta al massimo ti davano un 1/3. Cosa significa ? Se fra cinque o dieci anni i mutui torneranno a costare il 9 o 10% (perchè i tassi di interesse tornano a salire) e le banche soffriranno perdite sui crediti per cui daranno la stretta e i valori degli immobili scenderanno del -20% come ridere. Chi fa il mutuo immobiliare sta speculando con la leva finanziaria, a meno che abbia deciso di vivere fino alla fine della sua vita nella casa acquistata. Se tu compri una casa da 300 mila euro con un mutuo trentennale e metti giù 60 mila euro stai prendendo a prestito 240 mila euro. Se dopo 10 anni il valore reale (al netto dell'inflazione) scendesse del -20% (cosa che è successa già tre volte negli ultimi 30 anni nel mondo occidentale ed è probabile dato il livello dei tassi attuale) avrai perso il 100% dell'investimento iniziale (60 mila euro su 300 mila del valore della casa, divisi per 60 mila dell'investimento iniziale), come uno che ha comprato Parmalat !! Se supponiamo che in 10 anni avrai invece pagato 1/3 un dell'importo del mutuo (100 mila euro) avrai perso il -60% della somma investita (-60 mila euro di diminuzione del valore dell'immobile/100 mila euro pagati), come uno che ha comprato TIM al picco del 2000. Solo che con un azione una fa questi conti e con un immobile no

Come cavolo vuoi che il ragionier Rossi faccia meglio di Nokia o Apple o ENI ? - gz  

  By: GZ on Lunedì 04 Luglio 2005 23:46

E' molto difficile ragionare di investimenti su periodi superiori ai 5 anni se si confrontano beni "REALI" come le case e terreni con la "CARTA" delle obbligazioni e azioni. La proprietà immobiliare gode dell'enorme vantaggio psicologico che una volta comprata la possiedi, la vai a visitare (se non ad abitare), la tocchi, l'hai scelta senza nessun bisogno di esperti e ognuno di noi nel comprare un appartamento, un box, un terreno, nel ristrutturare una proprietà sa in qualche modo di quello che fa e si sente un esperto. Quando invece compri un titolo obbligazionario di stato o aziendale, un azione, italiana od estera, un fondo comune italiano od estero, SGR, private banking, polizza di previdenza... ti senti un pesce fuori dall'acqua e hai a che fare con qualcosa di intangibile che può contenere Callisto Tanzi, i bancarottieri di Worldcom o dell'Argentina e un bel giorno ti alzi e hai perso il -25%. Ma può anche contenere la ^Nokia#^ che dal niente diventa il produttore di 400 milioni di cellulari all'anno e da 2 euro nel 1998 ora vale 14 euro (ed è stata a 62 euro), la ^Microsoft#^ che da 5 dollari nel 1995 ora vale 25 dollari e se c'è scarsità di energia anche le stupide raffinerie della ^ERG#^ salgono da 3 euro a 17 euro (dal 2001 ad oggi). Tuttavvia, al di là degli episodi estremi e dell'aspetto psicologico resta che negli ultimi 30 anni, nonostante il boom immobiliare dal 2000 ad oggi : "..... La media degli aumenti sul periodo di oltre 30 anni analizzato dagli economisti del Fmi (1971-2003) è dell'1,7% annuo, con Spagna e Gran Bretagna in testa al ritmo del 3,6% di rincari annui, ^l'Italia al 2,3%, gli Usa all'1,3% e, ultima, la Germania allo 0,1%#http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=BOX^...." Ovvero nel caso migliore gli immobili in Italia hanno reso il +2.3% annuo negli ultimi 30 anni. Le azioni in vece solo di dividendo, in media, in Italia ed Europa hanno reso intorno al 4% (negli anni '70 pagavano dividendi intorno al 7%). Come rendimento totale, nei casi peggiori come l'Italia il rendimento totale è stato tra il 3.5 e il 4% medio e in quelli migliori come i paesi scandinavi e anglosassoni intorno al 7% medio (annuo reale). In sintesi: ogni studio concorda nel rilevare che negli ultimi 30 anni le azioni hanno reso da 2 a 3 volte di più degli immobili. Come mai ? le aziende quotate sono organizzazioni che producono beni e servizi per il profitto ingegnandosi ogni anno di incrementarlo, sono le "macchine da guerra" del capitalismo, sfruttano la tecnologia, le economie di scala, gli appoggi politici, la globalizzazione e delocalizzazione, la pubblicità... Il singolo che diventa proprietario di una casa dopo che l'ha comprata invece fa manutenzione e basta, al massimo magari la divide in mini-appartamenti per extracomunitari e pendolari se affitare a famiglie non rende più. Come cavolo volete che a lungo andare renda di più comprare un appartamento da parte del ragionier Rossi rispetto a investire in Nokia o Apple o ENI o Shell che ogni tre anni trovano un altro modo per fare profitti ? Ma della differenza tra azioni e immobili te ne accorgi solo se tieni per 30 anni i titoli come si fa per una casa...

L'illusione degli immobili - gz  

  By: GZ on Domenica 03 Luglio 2005 18:00

Se vai sul motore di ricerca online di Google e digiti la parola: "Sex" ottieni 75 milioni di links, ma se digiti "Real Estate" (mercato immobiliare, per chi non fosse in pari con l'inglese) ne ottieni 110 milioni. Della serie: gli immobili tirano più del sesso. (l'ho letto sulla ^newslewtter di John Mauldin di questa settimana#http://www.frontlinethoughts.com/gateway.htm^ (la piu' letta nel mondo, gratuita che raccomando) e l'ho verificato adesso) Questo per dire che gli immobili sono la cosa sexy di questi anni. Allo stesso tempo ci si illude sulla loro rivalutazione degli immobili come mostrano i grafici di Norton sotto in termini REALI. A differenza delle azioni dove e' raro che uno tenga in portafoglio un titolo per 30 anni con gli appartamenti, terreni e fabbricati succede invece quasi sempre. Il risultato e' che la gente confronta quello che ha pagato nel 1970 con quello che varrebbe oggi a venderlo, vede che e' aumentato di 20 volte e pensa : "... ahh... se avessi messo tutto in immobili e terreni...". Ma il 98% delle persone non percepisce la differenza tra valore NOMINALE e REALE per periodi di tempo di diversi anni Peccato che dal 1970 ad oggi i Buoni del Tesoro (investimento senza rischio, liquidabile in ogni momento spendendo uno 0.1% e tassato al 12%) abbiano reso anche il 15% per diversi anni e il 7% annuo fino al 2001 per cui 60 milioni del 1970 oggi valgono circa 6 miliardi in base al rendimento dei titoli di stato Ero in una discussione il mese scorso con parenti riguardo a un terreno (azienda agricola con un piccola porzione, le stalle e gli altri edifici, ora fabbricabile). Si parlava di un investimento di 64 milioni di lire investiti nel 1972 e del fatto che oggi la quota della proprieta' è valutata sui due miliardi e mezzo. Tutti partivano dal presupposto che era stato un ottimo affare. Ho preso la calcolatrice e mostrato che investendo in Bot quei soldi oggi varrebbero circa 5 miliardi e mezzo di lire per cui l'investimento ha perso quasi il -50% nonostante oggi alcuni fabbricati siano ristrutturabili e in teoria ci sia un valore potenziale in funzione del fatto che oggi e' circondato dalla citta' per cui in futuro il piano regolatore potrebbe liberalizzarlo (Precisazione: come rivalutazione della proprieta', senza contare il reddito prodotto, che sfortunatamente essendo azienda agricola e essendo il prezzo delle pesche all'ingrosso oggi pari a quello del 1982 non e' stato mai rilevante) Morale: Se la gente tenesse le obbligazioni ed azioni per 30 anni di seguito come fa per i fabbricati e terreni (a causa dei costi e complicazioni nel rivenderli) si ritroverebbe valori NOMINALI 30 volte maggiori di quelli pagati allora e penserebbe che sono stati l'investimento ideale...

Stanno meglio i lucani a pagare cash - gz  

  By: GZ on Domenica 03 Luglio 2005 02:07

Indebitamento e sospesi con le banche: in ^Trentino Alto Adige una media di 16.598 euro e in Basilicata un indebitamento medio familiare sui 6.186#www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_economia_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=140288&IDCategoria=1^ Il debito dei trentini e' quasi il 300% in piu' di quello dei lucani (il reddito dei trentini e' piu' alto di quello lucano ma solo di un 30% non un 300%). Da questo cosa si deduce, che l'economia trentina crollera' perche' troppo indebitata ? Leggi dappertutto che il debito degli inglesi ed americani (anche australiani) e' quasi il 300% in piu' di quello degli italiani o tedeschi e molti predicono l'economia americana crollera' per questo motivo. Ti mostrano i grafici della crescita dell'indebitamento e ti spaventano. Bene, stanno meglio i lucani a pagare cash o i trentini a farsi affidare in banca ? I grafici del debito dei trentini come sono ? Stanno meglio gli europei a risparmiare e poi lasciare i soldi a marcire nei conti correnti, postali, polizze assicurative e bot oppure gli anglosassoni a usare il debito per costruire milioni di case nuove all'anno, spendere per college e cliniche private e mandare truppe all'estero ?

Roba da matti, uno che dice la verita' - gz  

  By: GZ on Sabato 02 Luglio 2005 19:17

Roba da matti, compri un giornale e leggi qualcuno che dice la verita' invece di unirsi al coro delle fregnacce d'obbligo. I maligni dicono che Cossiga alcuni anni fa ha smesso di prendere farmaci per la depressione e che per questo esca con le sue esternazioni, ma e' uno che per dieci anni e' stato ministro dell'Interno per cui perlomeno parla di cose che sa. ------------------------------ da www.corriere.it/edicola --------------- (Aldo Cazzullo)....la polemica sul rapimento di Abu Omar. Ma qui siamo in presenza di una violazione della sovranità nazionale. (Cossiga) «L’indignazione italiana non sarebbe compresa in nessuna parte del mondo. Anche perché i governi di tutti gli altri Paesi teatro di operazioni segrete americane sono stati avvertiti. Tutti, compreso quello della civilissima socialdemocrazia svedese. Tranne il nostro». Gli americani non si fidano? «Non si fidano. E forse non si sbagliano. Tra tutte queste inchieste, alcune cominciate due anni fa, nessuno ha pensato ad arrestare l’imam; e ora siamo di fronte alla ridicola farsa dell’ordine di custodia cautelare, per interrogare l’egiziano non sulle sue eventuali responsabilità, ma sul suo rapimento. Altra fregnaccia. Unita all’arresto dei falsi gladiatori, comunica la sensazione che ci occupiamo più di controllare chi, sia pure in modo maldestro o illegale, vorrebbe combattere i terroristi, che non dei terroristi stessi». Quindi ha ragione il governo degli Stati Uniti? «Non dico né ho mai detto questo. Il problema resta quello che denunziai a suo tempo: gli agenti Cia che hanno rapito Abu Omar erano protetti dalle leggi americane». Resta il fatto che gli Stati Uniti non hanno avvertito l’Italia. «Conoscendo il mio Paese, meglio così. Si rende conto che l’ordinanza di custodia cautelare per l’imam non era conosciuta né dal Sismi, né dal Sisde, né dai carabinieri? In Italia il segreto istruttorio prevale sulla difesa dal terrorismo. Che cosa sarebbe accaduto in Italia se il mite Letta, il mite Pollari e il meno mite ma mio amico Mori fossero stati informati dell’azione della Cia?». Che cosa sarebbe accaduto? «Il rapimento dell’imam sarebbe diventato il punto centrale della campagna elettorale. Si conferma l’insegnamento del caso Calipari: gli americani si considerano in guerra; noi no. Noi armiamo le truppe di cacciavite e le incarichiamo di ricostruire acquedotti. Gli Usa non ci capiscono, e si regolano di conseguenza. Con queste regole di ingaggio meglio sarebbe stato restare a casa e non andare né a Kabul, né a Nassiriya». Sta dicendo che il prezzo di sangue è stato pagato inutilmente? «Purtroppo è così. Prendiamo atto che la guerra non è cosa per noi. Non siamo abbastanza coraggiosi e siamo troppo furbi. Ad esempio, quelli che si lamentano per l’azione della Cia dovrebbero sapere che noi abbiamo fatto lo stesso. «Quand’ero ministro dell’Interno, con la collaborazione di una potenza straniera riportammo in Italia quattro terroristi neri dal Sud America, senza estradizione. Ce li consegnò la polizia sulla scaletta dell’aereo». Quale potenza? «La Spagna». Quali terroristi? «Non me lo ricordo. Né ricordo il nome di quel terrorista rosso che fu preso dai nostri agenti a Nizza, con la collaborazione della polizia criminale francese. E quando una magistrata di Nizza aprì il fascicolo, il ministero della Giustizia di Parigi le ordinò di ritirare l’azione penale. Ma questo accade nella patria di Robespierre e del terrore di Stato. Noi siamo solo la patria di Prodi e di Berlusconi».

La filosofia di Steve Jobs di Apple - gz  

  By: GZ on Sabato 02 Luglio 2005 14:40

Steve Jobs il creatore della Apple e poi di Pixtar e Next ha tenuto il ^discorso di fine anno all' università di Stanford#http://news-service.stanford.edu/news/2005/june15/jobs-061505.html^ raccontando tre storie della sua vita La prima come è stato adottato da una famiglia molto povera e ha dovuto smettere dopo due anni di università perchè stava consumando tutti i risparmi dei genitori. E però il fatto di avere abbandonato è stata la sua fortuna perchè si è poi concentrato assieme a Woz nel creare il primo Apple in garage e libero da obbligi di laurea ha potuto frequentare alcuni corsi facoltativi come quello di calligrafia che lo ha aiutato molto a disegnare la grafica degli Apple La seconda come dopo esser arrivato al successo a 30 anni è stato licenziato dal consiglio di amministrazione di Apple e si è ritrovato a ricominciare tutto da capo. In questo modo a differenza di Bill Gates che dopo il sistema DOS scritto a 24 anni non ha inventato niente Jobs si è ritrovato a dover creare altre cose come il primo sistema computerizzato per un film (ToyStory) a Pixar e altra tecnologia a Nextel e quando poi dieci anni fa Apple era quasi in bancarotta lui è tornato e l'ha rimessa in piedi. In pratica ancora oggi a 50 e passa anni sta inventando cose nuove come l'Ipod e se non fosse stato cacciato da Apple 20 anni fa avrebbe probabilmente perso la spinta a creare e inventare La terza di come fin da giovane abbia sempre seguito la massima: "If you live each day as if it was your last, someday you'll most certainly be right." cioè vivi come se ogni giorno possa essere il tuo ultimo. Questo suona un poco morboso, come dire pensa sempre alla morte, ma in altre parole è: "... fai solo cose che hanno veramente senso per te, come faresti se avessi solo qualche giorno da vivere..." Vale la pena ^di leggerlo tutto#http://news-service.stanford.edu/news/2005/june15/jobs-061505.html^

Il matematico Simmons apre ora un fondo da 100 miliardi - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Luglio 2005 21:40

Pensavo di essere abbastanza informato su queste tipo di cose, ma leggendo oggi su un paio di pubblicazioni di Jim Simmons sono rimasto a bocca aperta. Jim Simmons, un matematico di livello mondiale che insegnava al MIT e Harvard e durante la guerra del viet-nam aveva decrittato i codici nord-vietnamiti, aveva creato negli anni '80 un fondo speculativo automatizzato al 100% e molto segreto, mai comparso sui giornali e mai un intervista, in cui lavoravano solo matematici e fisici con PHD. Una cosa totalmente scientifica e fuori dal mondo di Wall Street. Da quando ha aperto nel 1988 questo Renaissance Technologies ha reso il +34% all'anno dopo le spese, battendo quindi ogni altro fondo o gestione al mondo, incluso Soros, Kovner, Tudor, Bacon e gli altri geni della spesculazione. Da più di dieci anni non è possibile entrare nel fondo anche per delle istituzioni e i 2.5 miliardi di $ che gestisce ormai sono solo di Simmons e degli altri che lavorano con lui perchè ogni anno restituisce soldi agli investitori esterni (contro la loro volontà ovviamente). Dato che prendevano il 5% di spese fisse e il 44% degli utili in 16 anni Simmons e i suoi matematici hanno accumulato abbastanza soldi da sostituire man mano gli investitori esterni. La cosa impressionante è non solo il risultato ottenuto solo con programmi computerizzati, ma il fatto che ha sempre operato facendo trading veloce con migliaia di operazioni, niente investimenti, solo trading rapido 100% computerizzato. Ieri Simmon ha annunciato che con la sua tecnologia è in grado di aprire un fondo da 100 MILIARDI di dollari in cui accetterà investitori da 20 milioni di dollari in su. ----------------------- Renaissance's Man: James Simons Does The Math on Fund By GREGORY ZUCKERMAN Staff Reporter of THE WALL STREET JOURNALJuly 1, 2005 ....Mr. Simons, a world-class mathematician who runs Renaissance Technologies Corp., is creating a buzz in the hedge-fund world because he is about to launch a fund that he claims could handle $100 billion -- about 10% of all assets managed by hedge funds today. It will have a minimum investment of $20 million, and is aimed at institutional investors, according to early marketing materials. Mr. Simons, whose net worth has been estimated at $2.5 billion, has seen Renaissance's $5 billion flagship Medallion hedge fund earn an average of 34% annually since it began in 1988, making it the most successful fund during the period. These returns, which are audited, come even after fees that now are -- get this -- 5% of assets and 44% of all investment gains. That is more than double what other hedge funds typically charge. So far this year, Medallion is up about 12%, amid losses for the overall market. Mr. Simons has done it with computer-driven, short-term trading in various markets. The firm won't divulge details of its strategy, even to its own investors. Other funds use the same strategy but are far less successful. The new fund will take a different approach: focusing on the U.S. stock market and holding investments for more than a year. Medallion hasn't been open to new investors for 12 years, and Mr. Simons, 67 years old, has been returning money to existing investors, convinced that returns would suffer if the fund got too big. In fact, the firm is expected to return outside investors' remaining money at year's end, leaving Mr. Simons and his employees as Medallion's sole investors and the fund about as large as it is now. Dealing with few investors has helped the publicity-shy Mr. Simons stay below the radar screen. Mr. Simons declined requests for comment. A Renaissance spokesman wouldn't comment on the new fund, which will be called the Renaissance Institutional Equities Fund. The latest effort -- even if it never reaches the $100 billion mark -- would seem to run up against Renaissance's instincts to keep a lid on assets. Indeed, many managers have found that more money under management can put a crimp on results. Investors briefed on the new fund say it will differ from the existing Medallion hedge fund by aiming for tamer returns that would enable it to handle the greater sums. The new fund marks the latest encroachment of hedge funds into the lucrative market of investing money for pension plans and other institutional investors, turf that traditional money-management firms like mutual funds have clung to. The fund will use complex quantitative models, developed by the 60 or so mathematics and physics Ph.D.s on staff. The fund will aim to beat the returns of the Standard & Poor's 500-stock index but with lower volatility. Though Mr. Simons isn't well known, even on Wall Street, his track record likely will spur strong interest in the fund, investors say. Renaissance's 34% annual average returns since 1988 top every other hedge fund in that time period, according to Antoine Bernheim, who publishes the U.S. Offshore Funds Directory, which tracks over 1,000 hedge funds. By comparison, George Soros's Quantum Fund has climbed about 22% annually since 1988, while the Standard & Poor's 500 rose 9.6% annually. Medallion, which hasn't had a down month in the past two years, according to one investor, has distributed so much money to its investors over the years that they haven't been able to reinvest these gains to take advantage of the big returns -- likely whetting investor appetite for the new fund. Though prior performance doesn't guarantee the new fund's success, it will share Medallion's scientific approach, and is based on Medallion's "technology," according to the marketing materials. "Renaissance's returns are 10 percentage points higher than legendary investors such as [Bruce] Kovner, Soros, Paul Tudor Jones, [Louis] Bacon and [Mark] Kingdon," Mr. Bernheim says. "He's in a different class from everyone else." But while Mr. Simons will levy lower fees, such as about 2% of assets, to attract interest in his new fund, he also may have to disclose more details about trades than he is accustomed to. That is because pension plans, and their consultants, usually require a full briefing about strategies of firms they invest with. "It's pretty much a black box. People that work there are sworn to secrecy; it's a proprietary trading strategy," says Jeffrey Tarrant, president and chief investment officer of Protege Partners LLC, based in New York, an investor in Renaissance. Mr. Simons began his career as a professor of mathematics, teaching at the Massachusetts Institute of Technology and Harvard University. He helped develop a geometry theorem, called Chern-Simons, that is a critical tool for theoretical physics. "It's startling to see such a highly successful mathematician achieve success in another field," says Edward Witten, professor of physics at the Institute for Advanced Study in Princeton, N.J., and considered by many of his peers to be the most accomplished theoretical physicist alive. After breaking military codes for the government during the Vietnam War, Mr. Simons turned to money management. He hires specialists in applied math, quantum physics and linguistics for Renaissance's office in East Setauket on New York's Long Island. Hardly any have a Wall Street background. The firm relies on a system to make thousands of rapid-fire, short-term trades daily to take advantage of small, fleeting anomalies in various markets.

Forse abbiamo ancora 6 mesi, ma l'esito è scontato - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Luglio 2005 15:42

.....insomma il mercato immobiliare NON si comporta come un mercato tradizionale di beni mobili o finanziari e la domanda c'e ... ---------------- Le propensioni e attitudini del pubblico o degli operatori erano le stesse anche dieci anni fa. Quello che conta è quanto costa un MUTUO IMMOBILIARE, quanto costa il denaro a prestito ed oggi la risposta è :" se hai qualche garanzia, più o meno ZERO". Nel 1989 i tassi di interesse di tutte le scadenza in Italia erano sul 12-13% e anche in USA sul 9%. E infatti nessuno parlava di boom immobiliare. Oggi i tassi di interesse a 10 annni oscillano dall'1.2% in Giappone, al 3.2% in Italia o Francia, al 3.9% negli USA. Sono record da libri di storia. Tanto per dare un idea: il denaro a 3 mesi ora in USA costa il 3.25% e in Italia quello a 10 anni il 3.15% !!!. Non so se mi spiego, il debito a 10 anni dello stato italiano che ha un deficit pari al 140% del PIL costa meno del denaro a pronti in USA. Quanco credete che possa durare ? Però piano piano le cose stanno cambiando. Ieri sera la Federal Reserve ha alzato il denaro a 3 mesi al 3.25% in USA e ha fatto intendere che può continuare ancora, spingendo fino al 3.75% o 4.00% entro fine anno. Nel 2002 lo aveva ridotto fino al 1.00% (!) e ora piano piano lo sta riportando a livelli logici. Nel frattempo l'inflazione ufficiale è sul 3% in USA e sul 2.5% in Italia e quella "reale" probabilmente un punto percentuale in più. Questo significa che il DENARO AL MOMENTO HA UN COSTO REALE pari quasi a ZERO, cioè se prendi soldi a prestito al netto dell'inflazione ti costa forse uno 0.5%, forse 1.0% al massimo massimo. Di investimenti produttivi con tutte le tasse, costi, regolamentazioni e burocrazia che abbiamo pochi hanno voglia di farne, tanto è vero che i prezzi e gli affitti degli uffici sono calati rispetto a un anno fa. La cosa migliore al momento è usare il denaro, che non costa quasi niente per chi ha qualche garanzia da offrire, per speculare e gli immobili sono l'oggetto più popolare e facile. Chi legge un poco ricorderà che in Giappone negli anni '80 e in Asia negli anni '90 c'è stata un ondata di liquidità simile, un boom immobiliare spettacolare e come sempre si è poi concluso con un crac (nel 1989 in Giappone e nel 1997 nel resto dell'Asia). Probabilmente abbiamo ancora 6 mesi buoni, forse anche 12 mesi, ma l'esito finale è scontato. Questo però non vuole dire che non ci si possa godere la bazza fino a che dura.

Terrorismo in declino e Magal Security perde - gz  

  By: GZ on Venerdì 01 Luglio 2005 02:17

Magal Security Systems, MAGS, paga la "quasi pace" in Palestina e il fatto che il terrorismo nel mondo è calato di colpo: non è bello dirlo ma è una società che la gente compra quando sente notizie di attentati Sembrerà strano ma gli attentati terroristici sono calati in Palestina del 90% rispetto solo a un anno fa e in generale a parte l'Iraq il resto del mondo non subisce attentati da parecchio tempo (credo che l'ultimo sia stato quello nel Mar Rosso a un Hotel in cui sono morte anche due ragazze italiane). (La cosa curiosa è che quando questi aumentano ci sono discussioni sul perchè e quando spariscono non si parla di come mai ad esempio in Palestina erano 15 anni che moriva così poca gente) Comunque questo è un momento di calma (fuori Baghdad, Mosul, Tikrit...) e purtroppo forse non durerà, dopodichè si ricorderanno di nuovo di MAGAL e di titoli simili In termini puramente economici ^Magal#^ è caro in termini di P/E sulla carta, ma con 66 milioni di fatturato quando vince dei contratti sono anche da 13 milioni come gli ultimi annunciati in Africa un mese fa. In aprile il CEO Even-Ezra ha comprato 425,000 azioni a $9.92 che sarebbe buon segno in teoria (ci sta rimettendo ora visto che il titolo ha continuato a scendere) e ha anche nuovi prodotti come questo per bloccare gli aerei a terra in caso di dirottamento