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Animo che il mercato si è travestito da toro - gz  

  By: GZ on Lunedì 16 Giugno 2003 19:07

Animo che il mercato si è travestito da toro erano tre anni che non avevi questi botti del 30% al giorno sui titolini speculativi (vedi sotto per il resto della storia su ^Celsion#^ )

Se non segui la maggioranza ti fai male - GZ  

  By: GZ on Lunedì 16 Giugno 2003 01:15

----------------------------------- ............che ieri infatti ho chiuso su directa e il tipo vedendo lo sprofondo non mi ha contato i bolli per pieta', così mi ha lasciato 50 euro, non so se mi spiego.... ----------------------------- Michelino, mi spiace per l'azzeramento, è successo a quasi tutti coi derivati. Ricordo ad es nel 1996 quando gli S&P dopo due anni incerti avevano fatto un +20% improvviso dai minimi di ottobre 1995. Sui 520 pensai che ci sarebbe stata una fase di "digestione" e che occorreva ora che il mercato "facesse una pausa". Non ero negativo, pensavo che il mercato avesso corso troppo e che non sarebbe sceso, ma rimasto un poco fermo per cui vendere opzioni era l'ideale. Vendetti sia delle put che delle call come posizione da tenere per un mese o due e un poco più di call perchè erano più "ricche" di premio. L'S&P invece ogni dieci giorni strappava di nuovo in su e allora cercavo di comprare un future per proteggermi, poi uscivo dal future con un piccolo utile e lasciavo la call short come posizione ribassista. Morale: l'S&P arrivò a 570-580 senza mai tornare indietro di più di un 3% e il conto arrivò a zero. Chi ha visto solo il mercato orso del 2000-2003 pensa che ci si faccia male solo tenendo posizioni al rialzo, chi ha cominciato prima invece ha ancora ben impresso come sia pericoloso non vedere un toro che comincia a caricare a testa bassa. E non è vero il falso buon senso del: ".. ora il mercato ha corso troppo e deve fare una pausa..." perchè non è una maratona che ti manca l'ossigeno, sono emozioni di paura e di avidità che si diffondono per imitazione nella folla e man mano si surriscaldano. Probabilmente seguire di più una stupida media mobile cura i 3/4 di questi problemi, ma è difficile farlo perchè è solo una media aritmetica di quello che sta facendo la maggioranza. Il fatto è che gli individui indipendenti che vanno contro la massa qui non vincono (è un occasione per ricordarlo in primis a me stesso che appena mi distraggo tendo a dimenticarlo) (Molti sembrano perplessi ora perchè l'S&P 500 che con l'Iraq sembrava in crisi a 700 è tornato su a quota 1.000. Chi lo ha visto salire giorno per giorno negli anni passati sa che "la Bestia"(the beast) come dicono in inglese, ha travolto molta gente salendo da quota 400 nel 1995 a oggi. E non facendo mai le pause quando "dovrebbe")

Siccità in Australia, Frumento sulla rampa di lancio - gz  

  By: GZ on Venerdì 13 Giugno 2003 02:33

Siccità in Australia, il frumento può fare un altro balzo ora. Ricordate che occorrono solo 1.000 (mille) dollari come margine per un contratto del frumento. Ogni punto vale però 100 dollari. Fate un poco i conti sul movimento in corso guardando il grafico sotto. Dal punto di acquisto ad esempio che ho suggerito abbiamo fatto circa 3 volte il margine. Non che sia facile, pensavo salisse da gennaio e come le borse è sceso ancora fino a marzo, ma ora ha fatto il primo balzo e sembra che arrivi la seconda ondata. Questo sito è l'unico o quasi che ^raccomandi anche operazioni e un portafoglio sulle materie prime#www.cobraf.com/abbonati/trading/Portafoglio.asp?type=com^ Spiace fare il piazzista, ma occorre richiamare l'attenzione sulle cose diverse dal solito. Ovvio che poi va seguito e che occorre diversificare tra 4 o 5 materie prime per riuscire meglio, ma intanto qui si parla di siccità e perdita del raccolto del terzo produttore mondiale di frumento

"il profeta barbuto dell'Apocalisse" - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Giugno 2003 22:44

Questa è una cosetta in inglese da leggere di Doug Kass il famoso gestore di fondi hedge. Racconta di un personaggio misterioso di Wall Street, lo chiamano"il profeta barbuto dell'Apocalisse" (Bearded Prophet of the Apocalypse ), che è stato intervistato anche nell'ultimo report di Morgan Stanley in maggio. In confronto a questo personaggio la visione di Buffett è uno zuccherino e i nostri amici che scrivono sul forum di un Dow Jones che si dimezza sono dei faciloni ottimisti Si tratta di un famoso gestore di Wall Street, molto noto per le sue chiamate "profetiche" negli anni '70 e '80, oramai anziano e quasi ritirato, di origine italiana, che non vuole essere citato mai per nome e che ha una visione da apocalisse dei mercati e dell'economia americani (e di intonazione "a sinistra di fidel castro", "..il mondo va verso la crisi per le ingiustizie e differenze di reddito che si accumulano...") Interessante come alloca i suoi soldi da alcuni anni: ==> 90% buoni del tesoro a 3 mesi, ==> alcuni titoli da 1 dollaro speculativi di quelli che da un dollaro possono salire a due dollari ==> sempre short gli indici The Bearded Prophet of the Apocalypse 12/23/02 08:09 AM EST Last week I promised an interview with the Bearded Prophet of the Apocalypse. But first let me explain how I first met the Bearded Prophet. After leaving Boston’s Putnam Management in 1977, I joined a New-York based firm, Glickenhaus & Company, where I along with two others (including the legendary Seth Glickenhaus), started an equity management business that became quite successful over time. About six months after my return to New York City, I and a couple of my buddies formed an investment group in which ideas were exchanged, The First Tuesday of the Month Club. This wasn’t your grandmother’s ordinary investment club, as it included a number of up-and-coming money managers who would become quite well known over time. Included in The First Tuesday of the Month Club were Omega Advisors’ Leon Cooperman (he was running Goldman’s institutional research product at the time), Rocker Partners’ David Rocker, Gabelliand Company’s Mario Gabelli, Westwood Management’s Susan Byrne and Fran Bovich (now at Morgan Stanley), Lou Margolis (who headed up Salomon Brothers’ options business), Kynikos’ Jim Chanos and several other equally talented investors, including the Bearded Prophet of the Apocalypse (who at the time was the head trader of the best hedge fund extant). This was some brilliant and stimulating group -- almost 25 years ago! Fast forward to May, 2002, and an interview by Morgan Stanley’s chief investment strategist, Barton Biggs, in his weekly Global Investment Research piece. In that May interview, Biggs pointed out the Bearded Prophet’s strength in some amazing long-term calls which included predicting the acts of terrorism two years ago, recognizing that a developing and pervasive streak of corruption and corporate greed (CEO compensation has risen from 40 times average workers’ income to over 530 times!) falsified corporate profits, predicting that bond yields would decline from 15% in the early 1980s to less than 5%, and forecasting that when the Dow was selling at only 9 times it would rise to more than 30 times. The Bearded Prophet shorted the Nifty Fifty in the early 1970s, he argued correctly that President Reagan’s policies spelled disinflation, and said the price of oil would plummet in the early 1980s. Biggs ended his interview with the Bearded Prophet (he used the name Jimmy) with the declaration that Jimmy is an imaginary composite who does not resemble anyone he knows. I know for a fact that the Bearded Prophet is a real person. His name also has two syllables, like Jimmy, and ends with the same letter. And he is not Greek, as Barton Biggs suggested, in an obvious attempt to conceal his identity -- rather he was born in Italy. I originally met the Bearded Prophet through one of my great pals who passed away many years ago, the legendary Bob Brimberg (who was given the moniker Scarsdale Fats in Adam Smith’s wonderful book The Money Game). The Bearded Prophet never went to college. He is a warm and compassionate friend and father, eccentric, iconoclastic and, at times a bit mysterious. And he practices what he preaches. A while ago, fearing terrorism and an economic apocalypse, the Bearded Prophet moved out of a tony neighborhood in Long Island to a rather secluded area of New England. He left the investment business (though he still manages a hedge fund that consists mainly of his own wealth). I rang up the Bearded Prophet on Wednesday to get his view of the world and this is what he told me: The valley between the haves and have-nots in this country and around the world sow the seeds for social and financial change that has only just begun. The first serious blow to the bow of social, financial and geopolitical change occurred on Sept. 11, 2001. There will be others that will transform the world’s social order (the Bearded Prophet is best in looking at the “big picture”). There is an inevitability to the world’s intemperance and much more dramatic change reflecting, in part, the technological advances in communication (internet, advancements in television in less developed countries). And more extensive and timely communications systems demonstrate to those have nots that the schisms between the wealthy and the indigent has grown wider and wider. The Bearded Prophet believes the Bear Market and the corporate corruption and greed has contributed to a lost generation of investors. Trust will be slow to rebound. The rebound in the economy will also be most disappointing. Growth will be retarded by a leveraged consumer, the absence of confidence in our institutions, and social unrest. The Bearded Prophet’s portfolio has 91% of his assets in Treasury bills (with less than a one month maturity) and the balance in a couple of speculative, dollar stocks and the rest in short index positions -- its been that way for about three years. To summarize the Bearded Prophet’s specific forecasts: 1. The highest the Dow Jones Industrial could be at the end of the Bear Market is 1200. However there is a distinct possibility that the markets will be closed for an extensive period of time! 2. Bonds will ultimately rise by more than 50% from current levels. 3. We will go to war with Iraq, and that engagement will be much longer and more tragic than many believe possible. The war will “make it very hard to sleep at night as terrorism acts will occur regularly. The unimaginable will happen -- with a distinct possibility of a nuclear confrontation.” 4. Our capital markets and economy will end up in worse shape than Japan. All the Japanese debt is held with Japan: U.S. debt expands all across the globe. 5. Housing prices will collapse -- paralleling the decade-long drops in Japanese residential real estate. 6. Most U.S. corporate pension plans will be bankrupted. 7. In time the U.S. mutual fund industry will consolidate by over 75%. 8. Some of his favorite shorts include the Diamonds (DIA:AMEX), Fannie Mae (FNM:NYSE), Freddie Mac (FRE:NYSE), Microsoft (MSFT:Nasdaq), Morgan Stanley (MWD:NYSE), and Cisco (CSCO:Nasdaq). “Brokerage stocks will decline to book value,” he says.

Certo che il pubblico usa i derivati (in america) - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Giugno 2003 22:24

Sui "mini-S&P500" futures ad esempio oggi ci sono circa 550 mila contratti aperti da 50 mila dollari l'uno (su un totale di 860 mila) che sono attribuibili in senso lato al pubblico. Vedi il report COT che ho accluso in fondo, il quale conta separatamente le posizioni degli operatori grandi e quelli istituzionali sui derivati. Oltre al "mini-S&P500" futures c'è il "mini-Nasdaq" futures, poi le loro opzioni, alcune centinaia di migliaia, poi le opzioni sui singoli titoli di cui una parte sono trattate dal pubblico Solo questi "mini-S&P500" futures attribuibili agli operatori non professionali sotto una certa dimensione sono 550 mila mila contratti X 50 mila $ l'uno = 27 miliardi di dollari di controvalore sull'indice e sono una posizione in DERIVATI attribuibile in buona parte (non tutta) ai privati americani Basta andare sui forum di yahoo dove decine di migliaia di persone parlano di borsa in america e vedi che put call e futures li usano eccome (anche perchè NON esistono i Covered Warrant, ma le opzioni normali per cui non succedono cose strane come sulle nostre opzioni/CW)

La borsa o perde o sale molto - gz  

  By: GZ on Giovedì 12 Giugno 2003 15:05

La maggior parte degli investitori dopo diversi anni positivi non vedeva la possibilità di tre anni pesantemente negativi. E ora dopo questi tre anni negativi non vede ora la possibilità di un anno molto positivo, che invece si sta profilando (soprattutto in america, ma sembra anche in europa) lasciano molta gente ammutolita. Che cosa rende difficile agli investitori vedere arrivare l'onda del mercato toro (o del mercato orso travestito da toro per un anno) ? La volatilità, la borsa è volatile. Se prendiamo ad es quella americana in media in termini nominali dal 1925 è salita del 9% circa annuo. Per cui uno penserebbe che la maggior parte degli anni il rendimento (inclusi dividendi) della borsa sia tra ZERO E VENTI PER CENTO. Sembra logico no ? Se in media dal 1925 la borsa è salita del 9-10% medio annuo allora sicuramente, salvo qualche eccezione la borsa avrà oscillazioni intorno alla sua media quindi tra il 20% massimo e lo 0% minimo. Questo è quello che tutti inconsciamente si aspettano. MA NON SUCCEDE, perchè IN 2/3 DEI CASI LA BORSA RENDE MENO DI ZERO OPPURE PIU DEL 20%! Dal 1925 le borse principali hanno avuto rendimenti tra zero e il 20% solo nel 30% dei casi in america e nel 25% dei casi in Francia. Nel 70% dei casi hanno perso oppure guadagnato più del 20%. (".... In 70% of the years the S&P 500's total return was either better than 20% or negative. Big moves are tHe norm in the U.S. The British stock market is less volatile; it falls outside the 0% to 20% range only 60% of the time. The French market is more volatile; it's outside the range 75% of the time. ..."). In termini psicologici o se vogliamo usare antropologici il nostro cervello rifiuta questo fatto matematicamente provato, che per guadagnare in media un 10% annuo come è sempre stato con le borse principali (le anglosassoni e nord-europee ad esempio), devi nella maggior parte degli anni o perdere oppure avere balzi maggiori del 20%. In natura, ad esempio in agricoltura che è quella che per 20mila ha plasmato i nostri riflessi e modi pensare, la maggior parte dei fenomeniseguono invece una distribuzione statistica normale in cui se c'è un risultato medio annuale allora i 2/3 dei risultati annuali cadono vicino alla media. La borsa invece ha una distribuzione statistica non normale (non segue la campana gaussiana per chi ha fatto statistica), cioè per fare il +9% deve perdere il -15% poi salire del +22%, perdere il -5% e salire del +37% e così via e questo la rende difficile mentalmente da seguire (questo ragionamento che se lo nota Ennio Doris di Mediolanum cerca di inserirlo nella pagina su "MF" di pubblicità per vendere i fondi comuni azionari. D'altra parte è la dimostrazione ad esempio del fatto che i prodotti a capitale garantito siano tecnicamente una bufala nonchè la base della teoria di portafoglio moderna) ------------------------------------------------------------------------------- Volatility, the Good Kind Kenneth L. Fisher, Forbes The bear market made it fashionable to say stocks might be flat for ten years or more. That's moronic. It has never happened that stocks lie flat for a decade. Why is it hard for most stock investors to see a big rally ahead? Partly for the same reason most of them completely missed the last three negative years. Volatility blindness. Test yourself. What is the more likely return for the market in any given year--say, 2009: (a) something between 0% and 20%, or (b) something outside that range? We're talking about total return, price appreciation plus dividends. The long-run average is 10% a year. Figuring that the results cluster closely around the average, most people would bet that (a) is the correct answer--that stocks return between 0% and 20% most of the time. The truth is just the reverse. Since 1925 the market has fallen within the 0% to 20% band in 24 years, or 30% of the time. In 70% of the years the S&P 500's total return was either better than 20% or negative. Big moves are the norm in the U.S. The British stock market is less volatile; it falls outside the 0% to 20% range only 60% of the time. The French market is more volatile; it's outside the range 75% of the time. Why do we expect so much more placidity from the market than it has historically demonstrated? Why, that is, do we have this cognitive blindness to volatility? It's natural. Our brains weren't set up to do the stock market. We got our information processors from ancestors eons ago. We are only here because they did well then and passed their genes on to us. Financial markets came much later. In nature most phenomena follow normal distributions, meaning you can make a simple bell curve out of them and most occurrences cluster fairly consistently around the average--average rainfall, temperature, whatever. Equity returns, whether plotted daily, monthly or annually, do not follow a normal distribution. They are bimodal and skewed. You can make the stock performance pattern look a little closer to normal by plotting it on a logarithmic scale, on which a +300% move looks exactly as big as a -75% move, a +33% move as big as a -25%. This is the so-called log-normal distribution talked about in finance textbooks. But even then the pattern doesn't fit very well. The stock market's history has been punctuated by too many big swings for it to fit under a log-normal curve. If stock market returns were normal or log-normal, the one-day move of more than -20% witnessed on Oct. 19, 1987 would be well-nigh impossible. Expecting normalcy where there was none, people were blind to how far volatility could carry the market up in the late 1990s and then down in the last three years. Now they are blind to the likelihood of a big upward move. The bear market made it fashionable to say stocks might be flat for ten years or more. That's moronic. It has never, ever happened that stocks lie flat for a decade. Sometimes, rarely, the market is no higher ten years later. But there is too much volatility to ever have a ten-year period without huge moves within it. Up or down, it's still volatility. Look at rolling ten-year periods in the history of the U.S. market, and measure the size of the smallest round-trip, meaning moves from high to low and back within the decade. The quietest ten-year interval was 1963-72, when the swing was 34%. The biggest swing came in 1929-38, at 97%; the average swing was 57%. Those are big enough numbers to drive most folks crazy. Don't go crazy. After three bad years prepare yourself for upside volatility, the good kind. Here are some stocks to help you with that.

Su fino alla scadenza delle opzioni - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Giugno 2003 23:36

Fa un po caldo per cui non è detto che questo sia un argomento che rinfresca anzi sicuramente no, ma come mai questo dannato mercato americano va su anche oggi ? ( in pratica è da metà marzo che sale) Non ci sono degli indicatori che indicano che è saturo (ipercomprato) ? Sicuro, però quello che conta è la domanda e l'offerta non "le prospettive delle aziende e dell'economia" e nei mercati finanziari dell'anno 2000 il 70% della domanda e l'offerta di titoli e indici è creata DAI DERIVATI. Uno che non lavori in borsa a tempo pieno non se ne rende conto, ma fino a metà anni '80 i derivati non esistevano e fino a metà anno '90 non erano così importanti. Attualmente invece i 2/3 del controvalore delle transazioni che passano ogni giorno sui mercati di borsa sono costituite da futures, opzioni e altri indici sintetici BASATI SUI TITOLI AZIONARI ma che NON sono acquisti di titoli azionari. Sono appunti dei DERIVATI dei titoli azionari. Queste posizioni su derivati sono enormi, maggiori di quelle sulle azioni "semplici" e si accumulano e poi creano squilibri di domanda e offerta. Una cosa che una volta non accadeva per il semplice motivo che anche solo nel 1988 ad esempio il grosso delle transazioni di borsa erano "semplici". Bene, ad es ora si sono accumulate enormi posizioni di opzioni put sul Nasdaq, perchè migliaia di speculatori per tre anni hanno guadagnato comprando put (opzioni al ribasso) sul Nasdaq e non riescono a perdere l'abitudine. Quindi come nota il guru delle opzioni, Bernie Schaffer, ora il rapporto tra Put/call al Nasdaq è alto o in parole semplici c'è una tonnellata di put in giro. Chi legga www.thestreet.com versione "pro", quella che costa 2,200 dollari all'anno, "TheStreetInsight" trova ieri e oggi una discussione di come fuziona la cosa e perchè spinga su ancora per una settimana fino alla scadenza di dette opzioni il mercato ----------------------------------- Jim Gulbrandsen 06/11/03 02:09 PM EDT Bernie Schaffer is good and he has made us a lot of money this year...no doubts there. We thought at the beginning of the year that 2003 would be a massive "dead cat bounce" for tech, but nothing more. Tech keep on going higher...doesn't surprise me as the options configuration points to higher short-term prices. One related thought: In March, we moved to 100% net long but at 790, with one week or so into expiration, we were making a massive bet that the October lows would hold. A wonderfully researched Morgan Stanley piece at the time pointed out that the broker/dealer community was very short puts (suspected to be at the October lows) and that any breach of 775 would exacerbate a downside move as the community would be forced to sell stock. Conversely, the massive put volume outstanding could also serve as a springboard for the market to the upside. We took the latter bet and were rewarded handsomely. Bernie's showing that the current configuration on the SMH is skewed heavily to put activity at the $30 strike. The SMH is now trading at $29.30. What happens if more semi warnings come before expiration? Will the put writers freak out and short to cover the potential merchandise that will come in at expiration or will the shares find support? High put volume isn't always a sure sign of rising prices in the furture. I've always viewed it as a sign of coming volatility approaching expiration, usually to the upside. But the downside can be ugly if writers rush to minimize potential losses by shorting the underlying security as Morgan Stanley suggested might happen a few months ago near the October lows. Brian Gilmartin 06/11/03 02:44 PM EDT Bullish SMH QQQ semi's and tech Jim, you had an interesting point/angle on the options configuration this morning, in saying you would wait and see what happened with expiring options (If I understood it right.) For us, our premise is based on the fact that we are still lapping the horrible comp's of last year and I am watching the tech estimates of First Call for q3 and q4. As it relates to your options comment this morning, q3 tech estimates are still looking for over 50% y/y growth, while q4's estimates are materially lower but still north of 25%, and importantly haven't been revised lower since the start of the year. THus, since semi's is sucha big part of tech, I want to remain long teh sector through at least q3. Finally, to keep it humorous Matt Essen of Schaeffer's just published a blurb in the last hour saying exactly what you did on the SMH options, in that the high number of puts at the $30 strike could instead of being a favorable contrarian indicator, could now be "smart money". Bottom line is that in regards to semi's in particular and tech in general, we will remain long through the summer, (a traditionally weak seasonal period) and continue to monitor earnings estimates for q4.

Mercato inossidabile - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Giugno 2003 22:12

Il Sentiment americano è surriscaldato. Investors Intelligence Survey uscito oggi: Toro saliti a 58.7% (da 56.5%) Orso scesi da 20.7% a 16.3% è il livello più elevato di ottimismo di questo sondaggio del pubblico dall'aprile 1987 Altro balzo del petrolio oggi a 32 dollari, 30 morti per un attentato palestinese a gerusalemme nel pomeriggio, due giorni fa una delle maggiori istituzioni finanziarie Freddie Mae licenzia i vertici per problemi contabili, stamattina dati tedeschi industriali pessimi Risultato : S&P e DAX sui massimi della settimana, un mercato inossidabile

BOT: PRECIPITANO ALL'1,32%, UN PUNTO E MEZZO SOTTO INFLAZIONE - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Giugno 2003 21:10

Non occorrono commenti: TESORO: BOT; RENDIMENTI ANNUALI PRECIPITANO ALL'1,32%, UN PUNTO E MEZZO SOTTO INFLAZIONE 11 GIU - Abbattuto il muro del 2% lordo, i Bot puntano dritti verso l'1%: limite che solo pochi anni fa, quando ancora nel '96 i rendimenti viaggiavano a due cifre sopra il 10%, sembrava per i Bot-people assolutamente inavvicinabile. Le aste di oggi, secondo le elaborazioni Assiom, hanno visto i rendimenti per i risparmiatori ancora una volta in picchiata: all'1,32% i titoli annuali, fino all'1,35% i semestrali, all'1,51% i Ctz biennali. La remunerazione offerta dai Bot continua cosi' ad essere erosa dall'inflazione e ad andare 'sottozero': se si considera la prima stima Istat per maggio (+2,7%) i tassi hanno ora un differenziale di quasi un punto e mezzo percentuale. Piu' frammentata la situazione con riferimento alle stime per fine anno del governo e dei centri di ricerca, che vanno da oltre mezzo punto (rispetto all'1,9% dell'Esecutivo) a un punto e oltre (riguardo al 2,5% medio dell'Isae e passando per il 2,3% dell'Ocse e il 2,4% del Fmi). I dati sui rendimenti effettivi si ricavano dalle elaborazioni fornite da Assiom, l'associazione italiana degli operatori del mercato dei capitali nata dalla fusione di Assobat e Aiote. Ecco una tabella con il calcolo del prezzo netto, piu' le commissioni massime, e del conseguente rendimento minimo effettivo: ASTA DEL'11 GIUGNO 2003 TRIMESTRALI ANNUALI ================================================================ Prezzo medio ponderato 99,50100 98,14900 Ritenuta fiscale 12,5% 0,06237 0,23138 Arrotondamento -0,00338 -0,00038 Prezzo netto d'aggiudicazione 99,56000 98,38000 Rendimento semplice netto 1,75% 1,62% Rendimento composto netto 1,76% 1,62% Commissioni massime 0,10 0,30 Prezzo netto d'aggiudicazione e commissioni massime 99,66000 98,68000 rendimento semplice (minimo) 1,35% 1,32% rendimento composto (minimo) 1,36% 1,32% ================================================================ Al pubblico, spiega l'Assiom, i titoli sono assegnati ai prezzi medi ponderati dell'asta piu' le ritenute calcolate sui prezzi fiscali, ai quali vengono aggiunte commissioni differenti a seconda della durata dei Bot: massimo lo 0,05% per i Buoni con una durata pari o inferiore a 80 giorni, 0,10% per i Buoni con durata residua compresa tra 81 e 170 giorni, 0,20% per i Buoni con durata residua tra 171 e 350 giorni e 0,30% per i Bot con durata residua superiore a 351 giorni. Ai prezzi cosi' ottenuti si devono sommare i bolli (0,00465 ogni 51,65 o frazione).

Oro e Argento in crisi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Giugno 2003 11:37

Ho copiato qui sotto un pezzo interessante sulla domanda e offerta di oro e argento ieri sera. E' in inglese ma chi lo legge vede che nel mondo per ora, nonostante due anni interi in cui si parla di oro e argento come investimenti, ^vedi qui anche su questo sito ad esempio una lunga discussione sull'argento#www.cobraf.com/forumf/SearchPostByKey.asp?method=search&keyword=Argento^ attualmente per il 90% questi mercati sono determinati dalla domanda per gioielleria (68% del totale)e dalla domanda per teasurizzazione dei paesi meno sviluppati come l'India in particolare ad ogni modo l'^oro#^ ha appena perso quota e soprattutto l' ^argento#^ è ora debole e qui spiega perchè: in pratica la domanda fisica per gioielleria domina e questa è sensibile al prezzo, se questo sale del 30% poi la domanda fisica cala quasi in proporzione vedi su tutto questo anche le ^discussioni precedenti sull'oro# www.cobraf.com/forumf/SearchPostByKey.asp?method=search&keyword=Oro e Metalli^

Il boom del trading on line continua in america - gz  

  By: GZ on Mercoledì 11 Giugno 2003 01:02

Anche stasera Wall Street ha deluso gli orsi Al momento c'è una differenza enorme tra chi segue l'Italia solamente e chi invece segue Wall Street su scala ridotta negli ultimi due mesi a NY c'è stata una mini-bolla speculativa se la vogliamo chiamare così oppure un inizio di mercato toro per chi è più ottimista ma ci sono alcuni settori che sono esplosi, il pubblico americano si sta scaldando e questo lo si vede dai dati del TRADING ON LINE, vedi ad es questo report di Raymond James qui sotto, sta crescendo di nuovo in modo esponenziale, alcuni brokers in maggio hanno avuto il picco massimo di volume di transazioni di borsa eseguite della loro storia, titoli come ^E-trade#^ suggerito qui nel forum 8 giorni fa sono su del 23%, la mitica ^Tradestation#^ che nel forum ha un +450% non si ferma e così altri del settore che ho indicato io non danno segno di flettere E' tutto toro ? no, è arrivata l'avvisaglia della crisi sul settore case-immobiliare in america questa settimana ad esempio, ma il mercato nel suo insieme si è "riscaldato" e per ora non molla

come riportare fiducia: sette anni per insider trading - gz  

  By: GZ on Martedì 10 Giugno 2003 21:27

Sam Waksal il fondatore della società biotech ^Imclone#^ è stato condannato oggi pomeriggio a 7 anni di carcere per insider trading, sette anni da scontare tutti. Sam Waksal non è uno speculatore, ha un PHD in biochimica o qualche cosa del genere e ha creato una società valida che anche quest'anno ha messo sul mercato vaccini essenziali per malattie gravi. Non ha mandato la sua società in bancarotta come Enron, non ha truccato bilanci o truffato anzi gli azionisti di Imclone hanno in media guadagnato se vedete l'andamento in borsa. I dipendenti gli sono grati perchè la società cresce e chi usa i vaccini di Imclone come paziente pure. L'insider trading è un reato che semplicemente non è punito mai in nessun paese del mondo tranne gli Stati Uniti e tantomeno con del carcere (al massimo qualche piccola multa ogni tanto in europa, in asia nada). Waksel era un miliardario e ora passa dal jetset a sette anni di carcere che a 45 anni non sono uno scherzo. Sette anni di carcere è quello che molti killer di mafia in italia non arrivano mai a scontare perchè dopo un paio d'anni trovano il modo di pentirsi di qualche cosa. Pasquale Barra "o'animale" quello che anche in carcere ha ammazzato un paio di altri detenuti con le sue mani mangiandogli il cuore (storia vera) credo ne abbia fatti di meno perchè è riuscito a dichiarare qualcosa che lo ha messo nel numero dei pentiti (c'è la storia su panorama di questa settimana) Invece negli Stati Uniti Sam Waksel, il fondatore di una società biotech che ha creato vaccini per i tumori o altro si fa sette anni di carcere per aver comprato o venduto azioni sulla base di informazioni riservate. Se fosse stato condannato in italia il 90% della discussione sarebbe sul fatto che Waksel era nemico o amico di qualche cordata politica-finanziaria e "...che cosa c'è dietro veramente..." "... ma a chi giova veramente poi ?..." . Il fatto che se l'insider trading è un reato lo devi perseguire non passerebbe per la testa a molti Poi dicono "...che tutti i paesi sono uguali, si ruba dappertutto...". Poi dicono perchè la borsa di Wall Street si è ripresa meglio delle altre dalla bolla speculativa. Poi dicono perchè alla lunga i mercati finanziari americani attirino sempre più denaro e fiducia degli investitori e ci sia un attivo cronico dei flussi di capitale in america

D'altra parte in Giappone sono 4 anni che sembra così - gz  

  By: GZ on Martedì 10 Giugno 2003 20:18

Vendi i Bond ? Per chi non ha venduto il massimo del Nasdaq nel marzo 2000 (possibilmente rimanendo poi short per un paio d'anni) questa e l'occasione di rifarsi e poter mettere una posizione che duri qualche anno (potenzialmente) ogni due giorni cerco un punto per uno short e se funziona provo un attimo a tenere altrimenti esco al volo perchè ho paura di essere travolto è sempre pericoloso per ora lo short sui bond, specie nei giorni in cui Greenspan o Duisenberg hanno l'incarico di aprire la bocca come oggi, un ora fa Duisenberg ha dichiarato di nuovo che "...può ridurre i tassi in eurolandia per ridurre il differenziale con l'America ..."e bof! il bund ha fato un bel balzo nel giro di un minuto Per due anni Duisenberg nelle conferenze stampa a chi gli faceva notare che il differenziale con gli USA non aveva senso considerando che l'economia europea cresceva di meno e aveva tassi di interesse più alti degli USA, rispondeva alzando le spalle e cambiando discorso. Da due mesi ha cambiato come dal giorno alla notte. Dei due mercati però i ^Treasury#^ bond e specialmente quelli a 10 o 20 anni USA sono meglio dei ^Bund#^ per vendere al ribasso perchè appunto dietro c'è minore debolezza economica e sono parecchio più bassi già ora i tassi D'altra parte in Giappone c'è gente che ha cominciato a fare un ragionamento simile intorno al 1999 o 2000 quando i buoni del tesoro deccennali giapponesi, i ^JGB#^, rendevano l'1% e ancora adesso è sott'acqua (ora rendono meno dello 0.5%

Un altro record storico dei bonds - gz  

  By: GZ on Martedì 10 Giugno 2003 17:24

Un altro record in basso dei tassi di interesse americani mezzora fa le obbligazioni del tesoro a 10 anni hanno sfondato di nuovo il massimo e quindi il loro rendimento è sceso e ora pagano il 3.24% questo con un inflazione ufficiale intorno al 2.2% almeno quindi 3.24% - 2.2% = 1% di rendimento REALE prima delle tasse per obbligazioni a 10 anni come i BTP, senza contare che per gli stranieri che li comprano c'è il rischio di perdere ancora sul dollaro. Questi sono eventi storici come la caduta del muro di Berlino Chi li compri adesso a questo livello, se l'economia dovesse migliorare si può ritrovare tra 5 anni perdite perdite in conto capitale del -20% almeno, ma su buoni del tesoro e se è uno straniero può perdere anche un -10% minimo sul cambio del dollaro-euro o dollaro-yen ma lo stesso li stanno oggi comprando a mani basse, come se avessero un fucile puntato (e ho appena provato a venderli short e sono stato stoppato subito)

qualcuno "sa" su Celsion (6 milioni di pezzi e +60%) - gz  

  By: GZ on Martedì 10 Giugno 2003 15:52

Celsion è un titolo indicato nel forum e inserito nel portafoglio del forum da Gavelli che negli ultimi giorni è balzato del 100% partendo ovviamente da un livello di 50-60 centesimi. Parliamo di un oscuro titolo biotech da 70 milioni di $ di capitalizzazione che non ha fatturato ma solo progetti e su prodotti difficili da comprendere per chi non è del settore Ma ieri, giornata in cui il settore biotech ha avuto un bagno di sangue del -5% ^Celsion#^ ha scambiato 6 milioni di pezzi di colpo (10% del flottante) e SENZA NESSUNA NOTIZIA di qualunque genere, andando sul suo forum di yahoo o facendo ricerche non vedo niente di niente di notizie pubbliche nuove per cui chi lo sta muovendo non è certo il pubblico. Uno che ne comprate dall'italia e che ne ha provato a venderne mi ha detto che gliele prendevano ieri al volo e sempre subito sul denaro Qualcuno evidentemente sa o pensa di sapere (....^Celsion#^ principal activity is to develop medical treatment systems primarily to treat breast cancer and a chronic prostate enlargement condition, known as benign prostatic hyperplasia (BPH). The Group uses minimally invasive focused heat technology for treatment. The Group currently in late stage clinical development of innovative medical devices to treat both Benign Prostatic Hyperplasia (BPH), a prostate condition common in men over age 55 and breast cancer. The Group is also working with Duke University in the development of heat-sensitive liposome compounds for use in the delivery of chemotherapy drugs to tumor sites, and with Sloan-Kettering on the development of heat-activated gene therapy compounds.....

Il sistema israeliano per la borsa - gz  

  By: GZ on Martedì 10 Giugno 2003 00:09

Il sistema "israeliano" per la borsa è molto semplice, è solo un osservazione che mi è capitata di fare altre volte: l'indice di Israele (o un fondo Israele rappresentativo della borsa di Tel Aviv come quello che ho menzionato in questo topic) tende a anticipare le svolte della borsa americana le interpretazioni del fenomeno possono essere diverse: i) essendo composto di titoli quotati al nasdaq in parte e tecnologici è più sensibile di altri e correlati al Nasdaq che a sua volta è correlato e anticipa l'S&P ii) è solo un caso in questo periodo perchè eravamo molto dipendenti dalla vicenda dell'iraq e la borsa di israele lo anticipava di più essendo in zona iii) gli ebrei controllano wall street e sanno in anticipo cosa succederà nel mondo grazie alla loro rete invisibile (interpretazione stile Al Jaazeera o Usama) Ma il risultato al momento è impressionante, anche il cedimento di venerdì degli S&P è stato anticipato di un giorno dal mio fondo Israele.... (della serie : fin che funziona perchè non tenerne conto...)

la Cina ignora la SARS - gz  

  By: GZ on Lunedì 09 Giugno 2003 11:27

ci sono due notizie che sono passate oggi: una che per la prima volta non ci sono stati casi di SARS in Cina e due che la provincia cinese che per prima era stata colpita dalla polmonite atipica ha toccato un record di produzione industriale evidentemente dovendo stare in casa con la mascherina e non potendo viaggiare o divertirsi troppo per paura del contagio non gli restava che lavorare dannati cinesi non li ferma nessuno ------------------------------------------------------- domenica 08 giugno 2003 -- DJ. China's Guangzhou Hits Record Indus Output Despite SARS BEIJING (Dow Jones)--Guangzhou, the first major city in China to experience an outbreak of SARS, reported record high industrial output in May, despite concerns the potentially fatal respiratory disease might dent export production. Value-added industrial production in the southern metropolis rose 25.4% yearon year to a record high of 39.1 billion yuan ($1=CNY8.28), the official Xinhua News Agency reported Saturday. In the first five months of this year, industrial output in Guangzhou rose 18.4% year-on-year to CNY47.1 billion contributing to a 13.8% year on year rise in the city's GDP during the five-month period, the report said.

un sistema per il nasdaq con 40 segnali su 40 giusti - gz  

  By: GZ on Lunedì 09 Giugno 2003 03:57

il contributo di MrProfit si presta a obiezioni come tutti quelli che mostrano dei risultati passati sulla base di una formula non conosciuta, ma è un contributo frutto di un lavoro svolto magari mostrare un grafico con i segnali applicati o pubblicarli mano mano sul suo sito "in azione" aiuterebbero gli scettici rimando in ogni caso ^agli interventi precedenti in archivio qui sul sito riguardo ai trading systems#www.cobraf.com/forumf/SearchPostByKey.asp?method=search&keyword=Trading Systems^ ecco invece qui un sistema che ho letto stasera di cui è spiegata anche la formula e che sul Nasdaq ha prodotto 40 segnali giusti su 40 (!) negli ultimi anni (è però molto selettivo, fa un operazione ogni solo ogni tanto) chi sa l'inglese e ha pazienza un attimo lo può verificare perchè è spiegato tutto bene (di James Altucher su StreetInsight: "QQQ Crash System")

Il metodo per fare l'800% non è più quello di Buffett - gz  

  By: GZ on Domenica 08 Giugno 2003 01:09

Investire in un titolo di una società, tenerlo per anni senza rivendere e comprare di continuo e vederlo salire in borsa dell'800% è l'ideale nella vita di molti. Buffett ha fatto i soldi negli anni '60 '70 e '80 con le grandi società classiche del Dow Jones come Coca Cola, McDonald, Gillette comprandone poche, tenendole per 10 o 20 anni di fila e vedendole decuplicare negli anni. Per questo è diventato l'uomo più ricco del mondo dopo Bill Gates e ora quando parla lo chiamano l'"Oracolo di Omaha" (anche se da anni vive a Laguna Beach) Come si fa ora ? E' utile seguire l'esempio di Warren Buffett oppure ci sono altri a cui ispirarsi ? (that's the question come direbbe Amleto, più o meno). Per chi non ha pazienza di leggere tutto la risposta esatta è: solo in Giappone ora è il momento di usare il metodo di Warren Buffett. Cominciamo dall'inizio: io cito qui sopra quando ne ho occasione le idee correnti e i metodi di personaggi noti che mi sembra possano essere utili, ho fatto anche tradurre ad esempio e mettere sul sito una metà del libro ^"Market Wizard#"www.cobraf.com/articoli/articolo.asp?id=11441&Tart=^ e ho fatto copiare ora qui quello che dice Victor Sperandeo intervistato oggi su "B&F". Nel caso di Warren Buffett, probabilmente perchè è ora troppo famoso e tutto quello che fa è già "scontato" da chi lo segue finora non sono mai riuscito a utilizzare un suo suggerimento. Ma anche come metodo non ho mai visto esempi in cui venga applicato con successo nel mercato degli anni '90 e 2000. Se devo seguire qualcuno noto preferisco ^Marc Faber ad es con il suo "Tomororrow's Gold"#www.amazon.com/exec/obidos/search-handle-form/103-2430672-4499862^. (attenzione che i link a amazon.com spesso non so perchè cambiano) All'epoca di Buffett la borsa americana capitalizzava 500 milioni di dollari (fine anni '60 ad es) cioè meno della borsa cinese di Shangai attuale e quando ha iniziato Buffett (metà anni '50) la borsa americana era (al netto dell'inflazione) al livello del 1929 (!) perchè era reduce dai 25 anni peggiori della sua storia. L'idea a fine anni '50 di comprare e tenere senza vendere per anni e anni alcune poche grandi multinazionali senza diversificare era geniale, pochissimi l'hanno avuta e onore al merito di Warren Buffet. Ma da metà anni '90 la borsa americana capitalizza dai 12 ai 18mila miliardi, quelle mondiali 25mila miliardi, il numero di titoli è decuplicato il che significa che ora tutto il mondo è in borsa ! Una volta la borsa era una faccenda più che altro americana e anche lì la borsa valeva il 50% del PIL e investivano in pochi. Ora coi fondi comuni e i fondi pensioni, la liberalizzazione dei flussi di capitale, la globalizzazione, il trading i siti online, le TV e i media finanziari tutti sono in borsa dappertutto. Di borse sottovalutate non ne trovi più a parte i momenti di crash come quest'anno (forse) e anche ora la borsa americana vale più del 100% del PIL e quella italiana che una volta era meno del 10% del PIL ora è il 40% del PIL. Tutti sono collegati e informati dieci volte di più elettronicamente per poche lire, tutti comprano e vendono dai quattro angoli del mondo e i trend toro che durano dieci anni e fanno decuplicare una grande società come Gillette non esistono più. Società grandi che decuplicano esistono ora quasi esclusivamente nella tecnologia oppure nei paesi emergenti dell'asia o sudamerica, cioè due settori di cui Buffett non si è mai interessato. Oppure ci son le società piccole, che sono ora nel mondo 10 volte di più che ai tempi d'oro di Buffett e che però il nostro non ha mai analizzato e comprato. E per le quali occorre usare criteri diversi che con le grandi blue chip, perchè se ncompri solo 4 o 5 società da 200 milioni di fatturato rischi moltissimo mentre se compri Coca Cola McDonald Gillette e simili molto meno e così via. In sostanza : se voglio fare "il colpo grosso" come ha fatto Buffett a livello di investimenti 20 anni fa occorre ora occuparsi di settori completamente diversi (i Paesi Emergenti, la Tecnologia e le Small-Cap) per i quali i comandamenti di Buffett non servono molto per il semplice motivo che non ha mai investito in questi settori. Ha avuta una grande idea perfetta per la sua epoca. Tornerà valida dopo che abbiamo avuto di nuovo 20 anni di depressione di borsa, per cui solo in Giappone ora è il momendo di usare il metodo di Warren Buffett!

nasdaq +50% dal minimo oggi - gz  

  By: GZ on Venerdì 06 Giugno 2003 19:39

l'11 maggio ho riportato qui l'analisi di uno degli strateghi di Wall Street per il settore tecnologico, Pip Coburn di UBS Warburg, in cui spiegava come mai si aspettasse un esplosione ulteriore del ^nasdaq#^ fino a quota 2.000 ( un "supernova rally"). non mi sembra che sia stato molto considerato forse perchè va di moda dire che sono tutti incompetenti quando il mercato scende comunque è stato bravo, tutti 3 settimane fa (vedi il livello indicato con la barra in rosso) dicevano che il nasdaq era già salito anche troppo e bisognava alleggerire o vendere short o essere cauti ecc.. invece vediamo oggi il Nasdaq su di quasi un altro +15% e al momento il nasdaq composite di 3mila titoli è rimbalzato dal minimo di ottobre a 1.113 fino ai 1668 toccati oggi, cioè di un +51% (e quello future, il Nasdaq 100, NDX di un +55% !) vale la pena di rileggere ora cosa diceva questo tizio come scenario per l'estate (vedi due post qui sotto, è a questo che serve un archivio cronologico come quello di questo forum, per tenere traccia delle cose che si rivelano utili)

Gli S&P a quota 1.000! siamo tornati "normali" - gz  

  By: GZ on Venerdì 06 Giugno 2003 17:29

l' S&P 500 è tornato a quota 1.000. Per la cronaca il minimo di ottobre scorso dell'indice americano è stato 764 (sull'indice future ad esempio) e quindi siamo rimbalzati ora di circa il 30% dal minimo. Il massimo del marzo 2002 era 1.552 quindi siamo un -34% sotto il massimo assoluto. Il livello dei 1 gennaio 1998 era 970 per cui siamo un +3% sopra l'inizio del 1998. Il livello dei 1 gennaio 1996 era 615 per cui siamo un +62% sopra l'inizio del 1996. Ripeto +62% rispetto a inizio 1996, cioè 7 anni fa Io ho iniziato a seguire la borsa americana a fine 1995 per cui per me psicologiamente vedere ora l'S&P a 1.000 di nuovo avendo iniziato quando trattava a 580 o 590 o 600 mi da una prospettiva diversa di chi abbia iniziato quando trattava a 1.300 come sembra sia stato per molti Rispetto a quando ho cominciato, che non è 15 anni, ma 7-8 anni fa siamo su del +60%: quando l'^S&P#^ era sceso a 700 per me era "sbagliato" come prezzo ed ero straconvinto che si dovesse solo aspettare e tenere. Perlomeno per l'america ora questo sembra molto meno errato di anche solo tre mesi fa. A quota 1.400 o 1.500 l'S&P era pericoloso e non aveva senso come valutazione economica del valore delle aziende quotate. Neanche a quota 700 però aveva senso economico perchè l'economia non era affatto in depressione, non c'era inflazione al 14% o un caos o crisi politica mondiale come negli anni '70 ad esempio. A quota 1.000 le cose sono completamente diverse, siamo tornati "normali"

forza e coraggio il mondo non è iniziato nel 1998 - gz  

  By: GZ on Venerdì 06 Giugno 2003 16:25

la borsa fuziona così: a) in genere l'America si muove per prima per qualche ragione, giusta o sbagliata che sia b) dopo qualche esitazione la l'Europa segue per imitazione, anche se a volte i fondamentali dei titoli in questione sono completamente differenti, ad es. non c'era una ragione al mondo per cui Seat Pagine Gialle dovesse salire da 80 centesimi a 8 euro nel 1998-2000 solo per imitare Yahoo Ebay AOL Amazon e compagnia che stavano triplicando ogni due mesi, dato che Seat di business internet ne fa meno del 10% e di utili da internet ancora non ne vede molti ecc... comunque sappiamo tutti che l'unico motivo per cui ^Seat#^ e ^Tiscali#^ hanno decuplicato (e poi perso l'85%) è stato che in america c'erano titoli "internet" che sei mesi prima o un anno prima erano decuplicati c) ma ora abbiamo che ^Ebay#^ ad esempio, il leader mondiale del commercio online tra privati, che da tre anni continua a fare salire I PROFITTI DEL 90% di media e merita la sua valutazione perchè costa 50 volte gli utili, ma il suo tasso di crescita degli utili è quasi doppio e come noto la regola è che il rapporto prezzo/utili dovrebbe essere pari al tasso di crescita di questi ultimi, per cui anche adesso forse è valutato giusto. Poi Yahoo ha continuato a crescere ricavi e profitti ogni trimestre, idem Amazon, AOL invece no, ma altri sono resuscitati nel settore internet e comunque al momento il settore internet in america, il SETTORE (^HHI#^), non un titolo azzeccato, è salito da 18 dollari da 18 in luglio 2001 a 37,5 oggi (+105%). E in marzo è rimasto a 25 senza mai scendere sul minimo di questa estate (vedi sotto il grafico dei Merril Lynch Internet Holders (^HHI#^), che si comprano a NY) Di norma quello che succede in america si ripete in europa, per cui trovo curioso che invece di cercare titoli simili da noi e specialmente in germania dove perlomeno c'è una riserva di tecnologici depressi al fine di guadagnare qualcosa si pensi ancora solamente a commiserare il passato forza e coraggio, il mondo non è iniziato nel 1998 con Tiscali e Seat e Ebiscom e non è finito nel 2002 con il crac dei medesimi, esisteva prima e esisterà dopo e ci saranno e ci sono opportunità ogni mese

non guadagnavi e non perdevi con Buffett - gz  

  By: GZ on Venerdì 06 Giugno 2003 01:29

Allora. Il senso della discussione è : " Buffett come investitore è ormai passè, non impari o guadagni seguendolo ormai, ce ne sono altri a cui guardare...inoltre non è comunista, ma il mondo è pieno di gente ricchissima che arrivata a 60 o 70 anni al culmine del successo sente il bisogno di avere anche fama sui media. E per averla critica il sistema in cui ha prosperato, perchè se un multimiliardario dice qualcosa di progressista fa notizia ". 1) Buffett avrebbe potuto benissimo fare uno "split" (suddivisione) delle sue azioni negli anni '60 o '70 o '80 o '90, come hanno fatto tutte le aziende americane. Se General Electric non facesse uno "split" delle sue azioni ogni tanto il suo titolo oggi varrebbe 10 o 20 mila o forse 50 mila dollari per ogni singola azione. E ovviamente questo ne renderebbe difficile l'acquisto per il pubblico. Buffett ha scelto di non far fare mai nessuno split e il suo caso infatti è in pratica l'unico di tutta la borsa americana. In questo modo ha garantito che solo gente piuttosto ricca beneficiasse del suo fondo. 2) Buffett da anni non fa investimenti "normali" e quelli che ha fatto comprando azioni in borsa come McDonald, l'argento eccc... sono stati mediocri. Lo so perchè il suo fondo è obbligato come tutti a mostrare dopo qualche mese i suoi acquisti e non ho visto da quando seguo io la borsa, diciamo dal 1996, esempi di acquisti molto azzeccati. Buffett contratta invece direttamente con le aziende ad es prestiti convertibili a condizioni che solo lui con il suo peso finanziario può fare, entra in salvataggi di aziende dissestate e simili. Il rendimento lo fa in questo modo, che richiede molta abilità, ma è il modo di operare possibile solo a chi è l'uomo più ricco del mondo. Se uno legge la storia di Long Term Capital impara il modo in cui Buffett cerca di spremere le grandi società semifallite offrendo a caro prezzo un ancora di salvataggio di dimensioni colossali. Come investitore in borsa però ha mancato tutto il rialzo degli anni '90 ad esempio e dubito che seguendo i suoi acquisti si facciano dei soldi. Il rendimento di Berkshire in ogni caso dipende dal periodo di riferimento. Ha battuto gli S&P dal 1993, ma dal 1998 o 1997 è solo appena appena migliore, però non ti pagava dividendi per cui è circa pari all'indice (vedi sotto il grafico). Di fondi che abbiano avuto questo andamento negli ultimi anni ce ne sono alcune centinaia in america 3) Halliburton è un azienda petrolifera. Il vicepresidente usa Cheney ha lavorato 5 anni a Halliburton. Ne segue che Cheney è un personaggio sinistro e pericoloso. Non c'è bisogno di dimostrarlo, è un sillogismo come in Aristotele. Questo è il pregiudizio benepensante progressista a cui tutti si devono inchinare per stare in società: ogni azienda che si occupi di energia inquina ed è una minaccia per la società vero ? In tutti i telefilm l'azienda che si occupa di trivellazione e distribuzione di gas o petrolio è smpre il cattivo. Quando ero studente anche io obbedivo al pregiudizio come tutti. Avendo poi lavorato come consulente aziendale di società grandi per qualche anno e avendo anche letto di economia anche più di quello che mi serviva sono in grado, avendo il tempo e la voglia perchè queste discussioni sono gratuite per tutti, di dimostrare che sono quasi sempre fesserie. Soprattutto però comincio col chiedere perchè queste affermazioni non siano mai motivate in modo specifico, ma tutto questo sia sempre dato per scontato. E infatti anche lei qui usa questo procedimento ipotetico per cui"...ma se inquinasse allora per la società...". Però tutti protestano quando il riscaldamento non viene acceso ai primi freddi di novembre. E nessuno spiega mai perchè una cosa meravigliosa come poter viaggare per il mondo o la città , scaldarsi e avere l'acqua calda a piacere, cosa che i miei nonni ad es non avevano, non debba avere dei costi di qualche genere. Se trovare, estrarre, raffinare, distribuire il petrolio sotto forma di benzina e combustibile non fosse estremamente difficile e complesso e costoso, l'umanità lo avrebbe fatta da secoli. Invece è una conquista recentissima che viene trattata come un fatto scontato e di cui si può parlare per menzionare gli effetti negativi collaterali e biasimare chiunque sia collegato a questa attività (Il grafico del fondo di Buffett e gli S&P dal 1997 a oggi: negli ultimi 6-7 anni non guadagnavi e non perdevi. Non pagava dividendi e se li consideri rendeva circa quanto l'indice )

UNDICI giorni consecutivi , record dal 1995 - gz  

  By: GZ on Giovedì 05 Giugno 2003 12:10

Sono UNDICI giorni consecutivi che la cosiddetta "ampiezza" del mercato cioè la differenza tra il numero di titoli che salgono e quelli che scendono è positiva ovvero anche nei giorni in cui l'indice è negativo a NY ci sono sempre più titoli che salgono che non scendano lo nota Jason Goepfert di Sentiment Trader che aggiunge che l'ultima volta che si è avuto un record di undici consecutivi di "ampiezza" positiva è stato nel 1995 non sarà un mercato toro ma ne sta facendo un imitazione piuttosto buona Sentiment Trader -- DAILY COMMENTARY Wednesday, June 4, 2003 8:45 PM EST Breadth on the NYSE has now been positive (more advancing issues than declining issues) for an incredible 11 straight days. Other than 12 days in March 2002, we have not seen such a streak since 1995. Just for reference, we have seen the following streaks of positive a/d days since 1965:

"Running with the bulls" - gz  

  By: GZ on Mercoledì 04 Giugno 2003 23:13

Se questo ulteriore e continuo rialzo dell'S&P 500 è una "trappola per tori" (un modo di scaricare le azioni sugli ultimi arrivati a comprare insomma) finora è stata architettata molto bene perchè sta lasciando di sasso un mucchio di gente incluso oggi anche me . Qui abbiamo un mercato che parte da metà marzo quando inizia l'attacco in Iraq e recupera un +22% dell'S&P e un +40% del Nasdaq senza mai perdere più di un 3-4% (sugli S&P) di seguito e senza essere mai negativo per più di tre giorni Un mercato che sale mentre l'obbligazionario sale e fa i record degli ultimi 20 anni. Negli ultimi due anni eravamo abituati che quando il reddito fisso saliva era un segno di debolezza dell'economia. A questi livelli dei tassi il fatto che scendano ancora indica ora un economia bisognosa di aiuto di emergenza e invece il mercato non si spaventa. Un mercato che sale mentre il dollaro perde e l'euro e altre valute fanno i record degli ultimi 4-5 anni. Negli ultimi cinque o sei anni eravamo abituati che quando il dollaro perdeva le borse soffrivano. Qui niente. Ora questo mercato arriva su quello che gli analisti chiamano una "grossa resistenza" (vedi grafico), fa una giornata di pausa, da un piccolo segno di incertezza e oggi è qui che la taglia in su come burro. Visto così sembra che siamo impiccati in alto, ma il tono del mercato è sempre ottimo: lento, costante, senza strappi e solo piccole oscillazioni che illudono gli orsi quel tanto che basta da impedirgli di cambiare posizione e di comprare. Per chi è al ribasso un incubo. C'è qui il "rischio" che tutta la gente (la stragrande maggioranza) che aveva seri dubbi ed era scettica su questo animale ora sia costretta ad accodarsi. Il mondo è pieno di gente che parla parla di economia e di utili delle imprese, ma poi tiene sempre sotto il naso il grafico e quando viene sfondato ha paura di aver perso il treno. C'è il "rischio" che sia una mega trappola per i tori (quelli ritardatari), ma a ogni punto che si aggiunge quello che si vede invece è che chi è rimasto fuori viene travolto (parlando dei gestori istituzionali che devono misurarsi rispetto agli indici di borsa). "Running with the bulls" è l'espressione inglese (correre con i tori ?..), cioè la mandria che corre a testa bassa e ogni tanto la si rivede

Buffett è un ipocrita - gz  

  By: GZ on Mercoledì 04 Giugno 2003 20:10

l'america è l'unico paese al mondo dove i dividendi sono tassati due volte, al livello di tasse sul reddito personale e al livello di tasse sul reddito d'impresa, per cui combinandole paghi alla fine quasi il 50% e il risultato è stato che le aziende non pagano dividendi perchè gli azionisti preferiscono che facciano invece i buyback dei loro titoli sperando in questo modo di vedere dei capital gain E infatti Buffett non ha mai pagato dividendi agli azionisti sua società, la Berkshire Hathaway L'eliminazione della doppia tassazione è un atto dovuto che rimette gli USA in linea con la tassazione dei dividendi del resto del mondo (anzi no l'america repubblicana e liberista tassa comunque i capital gain di più dell'Europa "sociale", e anche di molto, un 30% medio contro il nostro 12%....) Non solo: Buffett ha mantenuto il prezzo di un azione di Berkshire a circa 120 o 130 mila dollari, per una UNA AZIONE! per cui solo i ricchi possono compare le azioni della sua società, un caso unico nella borsa americana. Buffett non ha mai pagato dividendi e critica la riduzione della doppia tassazione sui medesimi, non ha mai investito nelle società tecnologiche che sono il futuro di tutti e ne parla sempre male, fa il predicatore sui mali della società, ma impedisce al pubblico di comprare le azioni della sua società tenendone altissimo il prezzo di ogni singola azione. Buffett è un ipocrita

Asia: non sembrano rimbalzi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 04 Giugno 2003 16:26

Ora che il fondo ^China Fund#^ ha fatto quasi il +100% (un fondo con 40 o 50 titoli non un singolo titolo fortunato) da ottobre probabilmente ci sarà qualche pausa, ma occorre riflettere un attimo su queste cose. Che cosa @#?%§$° ne so io della Cina ? Quasi niente se parliamo di società specifiche, senza contare che anche quando sono quotate a NY e quindi soggette ai requisiti contabili americani l'affidabilità degli auditor in cina che certificano il magazzino o i crediti esigibili o il valore del libro e il resto delle poste di bilancio, beh... meglio non pensarci... Ma allo stesso tempo cosa ne so di Giacomelli o Opengate o Finpart o Caltagirone o Permasteelisa o Dataservice o Tecnodiffusione o Euphon degli altri 150 titolini della borsa di Milano ? Una massa di titoli su cui sono arrivate notizie negative a catena per due anni di fila superando di continuo le aspettative più pessimiste ? Perlomeno nel caso della Cina sai che c'è sotto un massa di centinaia di milioni di persone affamate di benessere che spingono a tutti i costi e gli effetti collaterali di questo boom li vediamo anche in via Paolo Sarpi a Milano o a Poggio Rusco (paese di origine della mia famiglia sotto mantova invaso da cinesi) e anche leggendo di cifre di import-export come il pezzo dell'espresso di ieri impaginato qui di fianco Quindi: la morale è che: a) Intanto che la Sars era per 2/3 un esagerazione giornalistica e un occasione di acquisto, come la temuta elezione di Lula in ^Brasile#^ in settembre (il Brasile salito nei mesi successivi dell'80% come indice e come bonds mi sembra un +200%), come la temutissima guerra in Iraq che avrebbe destabilizzato tutto il medio oriente... e che ha dato l'occasione di comprare il @Nasdaq#@ un 35% più basso di oggi e gli SP500 un 20% più bassi b) l'Asia in media, al di fuori del giappone, ha fatto un +50% dai minimi di ottobre o di marzo, con differenze tra malesia magari debole e indonesia fortissima (+80%), taiwan media e corea forte, ma in media gli indici asiatici hanno messo su % più che doppie di quelli occidentali Questo è il trend. farà una pausa, ma questi andamenti non sembrano rimbalzi tecnici

C'è stata la festa, ma pochi sono stati invitati - gz  

  By: GZ on Mercoledì 04 Giugno 2003 01:27

Se uno scorre in modo distratto questo forum e controlla la colona " riferimento" (dove si indica il titolo discusso) trova i seguenti titoli esteri : ^Dynegy#^, ^China Fund#^, ^Medarex#^, ^Tradestation#^, ^Women First Health Care#^, ^Sonus#^, ^Legato#^, ^Toll Brothers#^, ^Ameritrade#^, ^T-Online#^, ^First Israel Fund#^, ^JDSU#^, ^NVR#^, ^Nvidia#^, ^Vitesse#^, ^Americredit#^. Ho messo assieme questo elenco scorrendo le ultime pagine del forum, chunque può controllarlo. Bene, con l'eccezione di ^Natuzzi#^ (leggera perdita) e ^Covad#^ (appena attivo) tutti i titoli esteri menzionati e discussi sono saliti e in media del +70% almeno negli ultimi due mesi. E non solo per un paio di exploit tipo TRAD o ^Americredit#^, sono saliti tutti e i +50% sono la norma Da Aprile ormai sono due mesi pieni che l'unico errore che si fa è quello di vendere oppure di non comprare TITOLI ESTERI AGGRESSIVI, definiti come titoli AD ALTA VOLATILITA' e che ABBIANO "SOFFERTO", cioè perso un 80% dai massimi del 2000. Questo vale soprattutto per il mercato americano, dove devo ancora trovare un titolo venduto da marzo che non sia poi salito ancora oppure qualcuno che conosco che abbia detto che vendeva o suggerito di vendere e non si sia poi pentito. Dicono che il sentiment è troppo toro citando delle statistiche delle newsletter e altro in USA. Sarà, ma per quanto riguarda gli italiani devo ancora trovare qualcuno che abbia comprato in modo aggressivo, tutti quelli che conosco e con cui ho parlato senza eccezioni hanno peccato per difetto, vendendo presto e non comprando a sufficienza. E non stiamo parlando di avere mancato "..un rimbalzo tecnico ...che poi ce ne saranno altri se l'economia e gli utili migliorano...per cui non c'è fretta" (come dicono in tv gli esperti). Parliamo di un mucchio di titoli, identificati qui da me e da altri come i 10 o 12 che si vedono nel forum che sono saliti del 60 o 100% in due mesi. Ed era così improvviso questo rimbalzo che anche i tori cronici come me hanno fatto una fatica maledetta a starci dietro. Io che in genere tendo consapevolmente e anche inconsapevolmente a sbagliare in senso toro ad es indico ^Adva Optical#^ Networking come titolo aggressivo ideale in germania e poi suggerisco due volte di prendere profitti. Ormai da 1.50-1.80 euro di quando ne scrivevo ha sfiorato ieri i 4 euro, ma ne ho preso solo un pezzo di questo balzo. Ieri taglio ^Artesyn#^ perchè mi sembra tirato e ha fatto un +82% nel portafoglio America e oggi lo vedo a +8%. Qui sotto mi viene da citare uno dei titoli che preferivo tre mesi fa, perchè si occupa della tecnologia per le transazioni di borsa ^ITG#^, Investment Tech: sembrava a pezzi solo a metà aprile e ora sembra lanciato. Cosa vuole dire tutto questo ? Che la borsa paga, solo lo fa in momenti imprevedibili (nel mezzo di una guerra) e concentra i rimbalzi e i guadagni veri in periodi molto brevi e su settori specifici. Siamo ancora un -50% sotto i massimi del 2000 a Milano, ma se uno si sposta sui settori giusti di wall street ha appena goduto negli ultimi due mesi di una riedizione dei bei tempi degli anni '90. Bisogna stare molto attenti e non distrarsi perchè la festa ogni tanto c'è, ma pochi vengono invitati. -------------------------------------------------------------------- 7 April 17:1 argomento: ^Investment Tech#^ sentiment: sell Il "preannuncio" degli utili per il trimestre genn-marzo 2003 è di 12/14 cent contro una previsone degli analisti di 25 cent e una diminuzione inaspettata del fattura negli ultimi due mesi. Non è meglio vendere finchè si è in utile ? saluti GCuneo -------------------------------------------------------

il modello analogico del Nikkei-Nasdaq - GZ  

  By: GZ on Martedì 03 Giugno 2003 13:55

Il modello analogico del ^Nikkei#^ di cui parla GCuneo qui sotto funziona abbastanza bene con il ^Nasdaq#^ che in tre anni ha perso il -77% dal massimo del marzo 2000 e poi ha rimbalzato in 12 mesi del +46% mentre il Nikkei nel 1989-2002 in due anne e mezzo perse il -66% e poi rimbalzò del +57% e i due grafici che ho qui sovrapposti sono sorprendentemente simili finora (in periodi diversi) Se il mercato seguisse questo modello la % di rimbalzo del Nasdaq dovrebbe ora essere almeno il +57%, non solo perchè è stata quella del Nikkei nel periodo "analogo", ma soprattutto perchè come TEMPO occorre che il rimbalzo sia proporzionale Dato che il nasdaq ha impiegato più tempo a scendere e dato che il nikkei ha impiegato nel rimbalzo tanto tempo quanto ne ha usato per il crollo, si suppone che il nasdaq abbia ancora tempo davanti a sè (e di conseguenza si suppone che anche in % guadagni ancora qualcosa) il parallelismo grafico c'è, ma mostra che è presto per girare sia come tempo che come percentuale

il Nikkei dopo 3 anni rimbalzò del 42% - GZ  

  By: GZ on Martedì 03 Giugno 2003 02:06

(giuseppe cuneo)................ ....da settembre il listino americano crolla dopo un doppia minmo in giugno e in luglio...esattamente come il nikkei 10 anni fa. Anche allora i commentatori davano per finita la fase orso durata tre anni e prevevano un target a 12 mesi a 25.000 (era 20.000)..... -------------------------------------------------------- E' così difficile procurarsi dei grafici degli ultimi anni del ^Nikkei#^ ? Quello che dice non c'entra con il Nikkei, provi a prendere un grafico, dopo il massimo a gennaio 1990 la borsa giapponese toccò un minimo nell'agosto del 1992 a 14.200. Nei 5 ANNI SUCCESSIVI è rimasta tra 14.000 e 22.000 Il rimbalzo della borsa giapponese da 14.200 nel 1992 a 22.500 nel 1996 è stato un rimbalzo del +42%. Gli S&P finora dal minimo hanno rimbalzato di un +21 o +22%. Quindi seguendo l'esempio giapponese dopo i primi tre anni possiamo avere un rimbalzo maggiore no ?

Obbligazioni a alto rendimento: lettura in inglese - gz  

  By: GZ on Domenica 01 Giugno 2003 16:37

Mesi fa avevo indicato un fondo comune "High Yield", ^HYP#^, cioè un fondo che investe solo in obbligazioni di aziende a "alto rischio" quindi con rendimenti elevati e rischio proporzionato Non occorre sottolineare, o forse sì, che come tutti i fondi suggeriti qui si tratta di un fondo quotato a NY quindi acquistabile allo stesso modo in cui si compra una qualsiasi azione e NON di un fondo che compri solo tramite banca o sim. Comprare fondi ha senso solo in due casi: per i paesi esotici come l'indonesia o malesia dove è quasi impossibile comprare i titoli locali e saperne a sufficienza e per le obbligazioni "junk" di società in difficoltà dove ci sono rischi di bancarotta su singole emissioni, ma comprandone 30 o 40 tramite un fondo frazioni il rischio e però approfitti del trend di rialzo del settore. ^High Yield Plus Fund#^ continua a salire come tutto il settore delle obbligazioni a alto rendimento/rischio. E si moltiplicano le analisi su questo trend e sul fatto che possa continuare. L'appetito vien mangiando e sull'obbligazionario a media-lunga scadenza ci sono ora i maggiori guadagni degli ultimi 7 o 8 anni per cui sempre più gente accorre. Qui una lettura per il weekend sul tema. ------------------------------ Wall Street Journal ------------------ By GREGORY ZUCKERMAN Staff Reporter of THE WALL STREET JOURNAL Should you be in junk? It's a question worth asking. While stocks are showing a lot of vigor these days, one of the hottest investments lately is one of the riskiest around: junk bonds, meaning bonds sold by companies with low credit ratings. Investors have gained total returns of about 14% so far this year investing in these bonds, including both a price gain and interest payments, despite a recent pullback, according to a Merrill Lynch junk-bond index. And they're up a heady 23% since early October. With interest rates on safer bonds so meager, it's no wonder this area is catching the fancy of investors. Indeed, a rash of money has been flowing into the junk-bond market from individual investors as well as large institutions. "The market is hot. It's the place to be right now," says Kingman Penniman, president of KDP Investment Advisors, a research firm in Montpelier, Vt. The Risk Factor But before you jump on the bandwagon, keep in mind that these bonds are riskier than most because they're sold by companies that are young and unproven, or by those that have hit troubles and have seen agencies slash their credit ratings. A few examples: conglomerate Tyco International and energy companies Calpine Corp. and Williams Cos. Junk bonds often tend to behave more like small-capitalization stocks than like bonds, because so much depends on the economic fortunes of the company selling the bonds. Sounds a bit dangerous, right? So why would anyone lend money to such unpredictable companies? Well, investors can be well compensated for taking these risks. The rewards often are the hefty yields these bonds typically carry, earning them the name "high-yield" bonds. Consider this example: A super-safe 10-year note sold by the U.S. Treasury sports a yield of less than 3.4%, not much more than a bank savings account. A 10-year bond sold by General Electric, a top-rated corporation, carries a yield of about 4%. But investors who are willing to buy 10-year bonds of mobile-phone operator Nextel Communications or telecom company Qwest Communications will pocket a yield of about 9%. Big returns on high-yield bonds make them "an attractive asset class," says Mr. Penniman. "While returns for stocks may be mediocre, high-yield [bonds] should compare favorably with a lot less volatility." Bulls argue the recent gains could continue because companies are selling assets, refinancing existing debt at lower rates and improving their balance sheets -- all encouraging signs for companies issuing high-yield bonds. "As a result, the default rate," the rate at which low-rated companies default on their bond payments, "is falling, and we think it will continue to come down," says Stephen Peacher, who heads the junk-bond team at Putnam Investments. "The high-yield market today is filled generally with seasoned companies and industries that have been able to survive" the economy's difficulties. Household names in the junk-bond market include forest-products maker Georgia-Pacific, casino operator Park Place Entertainment and hotelier Host Marriott. Bracing for Losses While many recommend that investors put at least some of their portfolio in high-yield securities, it's not a place for those who cannot stomach a fair amount of risk. For example, Marilyn Cohen, president of Envision Capital Management Inc. in Los Angeles, who works with small investors, points out that many high-yield mutual funds have incurred annual losses of 10% in recent years. In 2000, the average high-yield fund lost almost 8%. Last year, the funds lost 2% on average. Those performances top stocks but are less than those of funds that invest in safer bonds during those periods. Another reason for caution: Since the junk market has climbed so far in the past eight months, it may be due for a correction. And with a weak economy, and fears growing about deflation, low-rated companies in the high-yield market may bear the brunt of the pain. Indeed, if weaker companies continue to have difficulties raising the prices of their products, they will have a harder time meeting their debt obligations, making it more likely that at least some of them will stop making interest payments to bondholders. "A severe economic downturn is probably the biggest risk to the market," acknowledges Mr. Peacher. Deflation, or falling prices, would be "horrible" for junk bonds, adds Mr. Penniman. So how should investors approach this market? The obvious answer: very carefully. Beyond that, the key to successful junk-bond investing is diversification, an investment principle that is especially important here. Unless you're a skilled credit analyst with time to scrutinize corporate balance sheets and anticipate industry trends, it will be difficult to analyze the risks of any one company's bonds. Even if just 5% or so of junk-bond companies default on interest payments to investors, you don't want to be holding bonds in one of the few companies that does run into real problems. Safety in Numbers That's where mutual funds come in. Because a mutual fund holds a portfolio of these risky bonds, sometimes hundreds of them, the likelihood of getting severely hurt by troubles at one company is greatly reduced. "Owning one individual junk bond is quite risky -- if that issuer runs into trouble it can wipe out a good portion of your investments in a hurry," says Scott Berry, an analyst at Morningstar Inc. At the same time, individuals investing in the high-yield market on their own "are unlikely to receive the best prices for bonds" since it is a market that usually sees multimillion-dollar transactions, adds Mr. Peacher. In any case, most analysts don't think individuals should put more than 15% of their money in junk-bond mutual funds, as a diversification move. The new tax law makes it look smarter to keep junk and other interest-bearing investments in a tax-deferred account. Mr. Berry recommends funds that have performed well in both good and bad markets in the past decade, and that don't charge too much in investor expenses. Among those he is high on: the T. Rowe Price High Yield fund, up about 10% this year; the Pimco High Yield fund, up 13%; and American Funds' High Income Trust, up about 15%. All three have average annual returns of about 7% or more for the past decade.

LA STORIA (200 anni) dei TASSI DI INTERESSE - gz  

  By: GZ on Domenica 01 Giugno 2003 04:32

Di ritorno da un incontro di thai-boxing, titolo mondiale categoria 68 chili, campione giapponese in carica contro il roberto baschieri che si allena alla palestra dell'azienda del gas di modena baschieri prega a terra come un buddista prima di partire, bacia il tricolore e sostenuto da tifo locale ruspante tira a terra il giapponesino più elegante che fai calci girati come al cinema ma meno determinato forse in giappone sarebbe anche una patta perchè quello torna sempre su come una molla ma qui vince ai punti 48 a 50 il nostro e lo merita perchè combatte con il cuore, non ha mai accusato colpi e gli ha fatto toccare il tappero con gli sgambetti (chissa perchè c'è gente che si eccita per lo zero a zero di milan juve che-poi-era-tutta-una-torta e qui in 5 riprese da 2 minuti ti mozza il fiato ed è genuino). Ad ogni modo i tassi di interesse sui CCT e Bot stanno sfondando il 2% e sono sulla prima pagina dei giornali ora. Con l'inflazione ufficiale al 2.5% in italia i Bot e CCT danno rendimento NEGATIVO per la prima volta dagli anni '70, ma allora c'era il divieto penale di esportare capitali, cioè di comprare titoli e obbligazioni o altro all'estero. L'India paga ora il 5.5% di interesse sulle sue obbligazioni, la Corea il 4,4%, la famigerata Russia mi sembra sia sotto l'8%, il Brasile ha i suoi bond che sono saliti di prezzo da 35 in ottobre a 86 oggi, i corporate bond hanno reso in media un 10% negli ultimi 10 o 12 mesi e quelli "junk" un +20%. Insomma i tassi di interesse sprofondano dappertutto e i bonds ovviamente di riflesso salgono di prezzo ovunque. Cosa ci suggerisce allora la STORIA dei tassi di interesse nella società capitalista o di mercato che dir si voglia ? 1) Negli ultimi 200 anni in America i tassi di interesse hanno avuto CICLI MOLTO LUNGHI. Per i RIBASSI DEI TASSI da un minimo di 26 anni a un massimo di 35 anni e per i cicli di rialzo da 22 a 36 anni. Sono quindi fenomeni storici di grossa portata, sono cicli che sono sempre durati un minimo di 22 anni prima di invertire veramente la tendenza. Uno può dire che il futuro sarà diverso, ma finora in due secoli è stato così. 2) Il ciclo ATTUALE di RIBASSI DEI TASSI E' INIZIATO NEL 1981 circa per cui siamo oggi al suo 22 esimo anno il che sembra troppo, ma la storia suggerisce che può durare altri 4 anni perchè dal 1800 non c'è stato un ciclo di ribasso che non sia mai durato meno di 26 anni ! 3) Il modo in cui i cicli di ribasso si invertono (sempre in 200 anni di storia) è molto lento se guardate il grafico qui sotto. Mentre quando i tassi salgono l'inversione in basso è brusca, quando cominciano a risalire il processo è lento e pieno di zig-zag 4) Il livello medio dei tassi di interesse americani in 200 anni di storia è stato del 5.2% (nominale). Siamo ora al 4.4% sul trentennale, quindi sotto questo livello, ma come si vede sempre dal grafico in passato si è arrivati anche al 2%. Anzi dal 1860 al 1950 i tassi di interesse sono stati quasi sempre sotto il livello attuale....

I dati economici migliorano, come mai ? - gz  

  By: GZ on Venerdì 30 Maggio 2003 19:15

----------------------- 30/5----- Reuters ---------------- ..............sorpresa per gli analisti, i quali avevano previsto che l' indicatore PMI in America si attestasse su quota 49,0 cioe' sempre al di sotto della soglia di 50,0 che delimita il confine fra contrazione ed espansione dell' attivita'. Il dato lascia inoltre presagire una ripresa dell' attivita' manifatturiera................. ---------------------------------------------- I dati economici sembrano migliorare, come mai ? Perchè la borsa è salita. Hanno chiesto a Alan Greenspan la settimana scorsa al parlamento se pensava che l'economia migliorasse. Ha risposto, parole testuali, stavo ascoltando CNBC in quel momento, : "... beh.. abbiamo visto che il mercato ( traduzione: l'indice S&P 500) è salito significativamente negli ultimi tempi... questo suggerisce che anche l'economia possa migliorare..." Pensare che c'è gente che pensa ancora che la borsa migliore dopo e se l'economia migliora.

Le storia interessanti sono queste in Italia - gz  

  By: GZ on Venerdì 30 Maggio 2003 16:49

Repubblica appartiene al finanziere De Benedetti che da 15 anni lo usa come strumento di influenza politica facendogli colpire i suo nemici nel business o in politica e appoggiare i suoi amici. Questo è un fatto, D'Alema ad es ne sa qualcosa da quando si è messo di traverso a De benedetti e repubblica-espresso lo massacrano. Ogni tanto c'è in Italia una legge di condono fiscale, accade sotto tutti i governi. E ci sono dei beneficiari. Sarebbe meglio che non ci fossero condoni e anche leggine speciali di tutti i generi ad hoc e che le aliquote però fossero più basse. Sarebbe meglio. Ma non è così e non lo è mai stato, sia con i governi Craxi che con quelli Amato o Prodi o D'Alema o Berlusconi. Tutti hanno fatto leggine che facevano pagare di più o di meno a quel gruppo (basta guardare il gruppo telecom che risparmia o paga 1.000 miliardi a seconda delle leggine) e tutti hanno fatto condoni. Questo fa la fortuna dei giornalisti, che possono scrivere tanti bei pezzi "indignati" contro l'avversario di turno del loro proprietario, accusandolo di avere beneficiato di questo o quello delle dozzine di provvedimenti e leggine con cui lo stato in italia interferisce in tutti gli aspetti dell'economia facendone un paese socialista-statalista mascherata con una patina di piccole aziendine private. Tutto molto noioso. Più interessante quello che scava invece Gian Antonio Stella ogni tanto in giro per l'italia -------------------------------------------------------------------- Record italiano per la Campania: 62 per cento di tutti i processi arretrati per truffe e piccole furbizie L’ingolfo di Napoli, paralizzati i giudici di pace di GIAN ANTONIO STELLA «Non c'è palazzo di giustizia in cui il chiasso dei litiganti e loro accoliti superi quello dei tribunali di Napoli. Lì si vede la Lite calzata e vestita». Chissà che faccia farebbe Montesquieu, quasi tre secoli dopo quelle sue parole di sferzante stupore, se leggesse l'ultimo rapporto Istat: la litigiosità avvocatesca campana è infatti al delirio. Gli italiani che nel 2001 hanno fatto causa per un incidente stradale sono stati uno ogni 215 auto, i campani uno ogni 20: undici volte di più. Risultato: i Giudici di Pace della regione portano «'n coppa» il 62% dei processi arretrati di questo tipo di tutta la Penisola. Il bello è che questi giudici di pace erano stati istituiti sette anni fa con la speranza di snellire la macchina giudiziaria al collasso. Sì, ciao. Basti vedere cosa è capitato a Carinola, un paesotto della provincia di Caserta. I magistrati del nuovo ufficio (a volte ex bancari, funzionari del catasto, segretari comunali o avvocati senza fortuna, reclutati per supplire alla cronica mancanza di toghe ordinarie) si ritrovarono ad affrontare 226 cause nel 1996, 1.097 nel 1998, 2.466 nel 2001. Un aumento del mille per cento in cinque anni affrontato da due giudici, solo sulla carta portati oggi a sei. Ma più ancora è indicativo il numero delle cause di quell’anno concluse con una conciliazione: sei. Sei su 2.466. Va da sé che, in un contesto così, ogni riforma legislativa, ogni sforzo collettivo, ogni dedizione personale di tante toghe onorarie come Luca Giacon che lavorando a ritmi micidiali aveva comunque già accumulato a Sant’Anastasia nell’estate del 2000 oltre 8 mila fascicoli arretrati tutti suoi, vanno a farsi friggere. La conseguenza è ovvia: nel caos che ha permesso a Gerardo «Tapparella» Oliva, un tappezziere che in un anno si presentò a testimoniare su 650 incidenti (un tamponamento qua, una strisciata là, un pedone investito da un’altra parte ancora) senza essere per mesi e mesi riconosciuto e smascherato, si è sviluppato un uso perverso di questa macchinosità giudiziaria. Macchinosità spesso risolta da qualche magistrato assai sbrigativamente. Come la mattina in cui il giudice Alberto Mecozzi, ridicolizzando ad Aversa ogni record planetario, riuscì a esaminare 230 processi dalle nove alle due del pomeriggio. Una causa ogni 78 secondi. Come possano essere state meditate e profonde le sentenze lo potete immaginare. Certo fu una mattinata spesa bene anche finanziariamente: per ogni causa definita (cioè conclusa da una sentenza o estinta...) lo Stato paga al magistrato 56 euro e 87 cent. Ai quali vanno aggiunti 10,33 euro per ogni decreto ingiuntivo, 36,15 euro ad udienza, 258 euro di aggiornamento mensile... Fate voi i conti. E’ lì che la macchina giudiziaria ingolfata e una certa amoralità partenopea nel campo della truffa si sono incontrati. Secondo una indagine dell’Isvap, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private, i «sinistri a carattere criminoso» sono stati nel 2001 in Italia 115.646 pari al 3,2 per cento di tutti gli incidenti stradali nazionali. Ma la percentuale, che sale al 4,9 in Sicilia e al 7,6 in Puglia, schizza in Campania a uno stupefacente 16,2%: il quintuplo. Buona parte delle province campane fa tuttavia statisticamente le spese di colpe non proprie: la quota degli imbrogli s’impenna infatti nel Casertano e nel Napoletano al 20%. Un business. Che convoglia nella regione, che ha circa un decimo della popolazione italiana, un terzo esatto (33%) di tutti i risarcimenti sborsati ai truffatori nazionali: 94 milioni di euro. Pari a 182 miliardi di vecchie lire. Spartiti (un po’ al testimone falso, un po’ alla vittima falsa, un po’ al guidatore falso, un po’ a chi ha procurato i documenti e i timbri e le firme falsi...) tra migliaia di persone. A conferma di quanto Maurizio Vallone, un investigatore autore del libro «Truffa in nome della Legge» firmato con il docente salernitano Antonio Coviello, sostiene da anni: «La truffa alle assicurazioni, a Napoli e dintorni, è un ammortizzatore sociale». La leggendaria indisciplina partenopea al volante, non basta a spiegare tutto. Né la causa di questi numeri abnormi può essere la vendetta di una fetta della popolazione contro le compagnie assicurative che per tutelarsi dal carico eccessivo di truffe hanno alzato le tariffe così tanto (vai a sapere se sono cominciati prima gli imbrogli o i rincari) che la stessa Punto 1300 viene oggi assicurata ad Aosta con 299 euro, a Perugia con 386, a Milano con 425 e a Napoli con 641. C’è un meccanismo osceno dentro il quale ruota e si confonde tutto: onesti e disonesti, vittime e prepotenti, truffati e truffatori. Che invoglia i furbi a intestare le macchine a prestanomi di altre province come quel Paolo Biondo che risultava padrone di 346 auto. Che offre un senso di impunità a quegli amorali (compresi professionisti apparentemente impeccabili) che comprano un’auto taroccata tipo quella che il proprietario d’una Lancia Y trovò l’anno scorso parcheggiata casualmente accanto alla sua: stessa targa, stesso bollo, stessa assicurazione. Che incoraggia gli sconsiderati a comprare un tagliando falso alla stazione centrale per 50 euro o ad affidarsi a società fantasma come una certa «Europe Insurance» che aveva sede a Cipro. Che spinge molte persone perbene a cercare un amico residente in qualche altra parte d’Italia a farsi carico della polizza stipulata con le tariffe locali. Certo è che, fra truffe e ricorsi, furbizie e impuntature, astiosità di attaccabrighe e disperati tentativi dei malcapitati di avere un risarcimento da automobilisti del tutto privi di ogni copertura assicurativa (uno su quattro, secondo le stime) i giudici di pace delegati a risolvere i contenziosi sotto i 30 milioni di lire stanno affogando in un mare di carte. Nel solo 2001, tra il distretto di Napoli (tremendo) e quello di Salerno (più tranquillo), gli uffici delegati a snellire la giustizia sono stati sommersi da 152.988 cause. Pari al 52% di tutti nuovi fascicoli aperti quell’anno in Italia. Gabriele Longo, segretario dell’Unione nazionale giudici di pace e autore di uno studio sul tema, ci scherza (amaramente) sopra e ha battezzato queste terre Acal: Area Campana ad Alta Litigiosità. Errore: altissima litigiosità. Dicono i numeri che, tolta la Campania, gli italiani che nel 2001 hanno imbastito una causa giudiziaria su un incidente stradale sono stati uno su 345, i toscani ogni 432, i lombardi ogni 481, gli emiliani ogni 530. Appunto: tolta la Campania. La quale alza smisuratamente la media con un primato stratosferico: nel solo 2001 ha fatto causa davanti al giudice di pace un campano su 33. E dire che Montesquieu credeva d’aver già visto tutto...

Solo gli stranieri combattono per l'azionista - gz  

  By: GZ on Venerdì 30 Maggio 2003 16:13

Secondo i commentatori inglesi su Edison e su Olivetti-Telecom, su Ifil e su SAI-Fondiaria gli azionisti di minoranza sono stati vittime di abusi. Secondo i fondi e i commentatori italiani, mah.. chissà.... abbiamo altro a cui pensare. Ci sono ora: i) cause legali ora intentate da UBS, che ha il 70% delle ^Edison#^ risparmio e ha chiesto 150 milioni di euro di danni , ii) i fondi esteri ABP, DWS, Fidelity, Morley, Schroder Investment Management e TIAA-Cref che assieme al famoso fondo rompi-scatole Liverpool hanno scritto la lettera aperta contro la fusione ^Olivetti#^-^Telecom#^ e attaccato Tronchetti Provera all'assemblea degli azionisti la settimana scorsa. E cercano in tribunale di avere un ingiunzione per conflitto di interessi contro Tronchetti dopo averne appena perso una. iii) C'è K-Capital che ha piantato un altra grana contro ^IFI#^-Ifil per il prezzo alto che il gruppo Agnelli ha fatto pagare a IFIL nel trsferirgli il grosso di Ifi un mese e mezzo fa. iv) ci sono SAI e ^Fondiaria#^ che a fine 2002 con SAI e i suoi alleati, incluso Mediobanca avevano oltre il 30% di Fondiaria e volevano aggirare la legge italiana che sopra il 30% impone l'OPA sul 100% del capitale a beneficio di tutti gli azionisti. E a SAI e alleati è stato consentito che votassero tutti assieme per imporre la fusione con la SAI della famiglia Ligresti senza fare nessuna OPA su Fondiaria. Che infatti era crollata in borsa. Dopo qualche mese anche l'Anti-Trust si è accordo che erano tutti d'accordo e il solito fondo Liverpool hanno vinto in tribunale una sentenza che diceva che erano stati danneggiati. Allora hanno fatto causa alla Consob (che aveva fatto finta di niente) per danni e non li hanno avuti. Ora questi fondi esteri fanno causa a SAI e soci. In tutti questi casi chi solleva la grana e combatte in tribunale e in assemblea sono solo i fondi anglo-sassoni. Di fondi e banche italiane ne vedi pochi. Il motivo per cui la borsa in Italia in media NON è stato un investimento che ha fatto guadagnare è, in parte, che le istituzioni italiane come Consob e tribunali non funzionano e che i fondi comuni e le banche italiane che hanno in mano azioni tirano a campare. Come investimento, per l'investitore medio, mettere il grosso dei propri sudati quattrini in prevalenza in azioni italiane è patriottico, ma non ha senso logico. Investite in modo GLOBALE, il mondo è grande, investite all'ESTERO. (ovvio che se uno invece riceve tramite amici e clienti soffiate su titoli italiani o è abile nella speculazione rapida può sgamarla anche a piazza affari) ------------------------------------------------------------------- Author: Hugo Dixon and Camilla Palladino Italy's minority shareholders get raw deals The outpouring of rage by minority investors in Telecom Italia has grabbed most of the headlines. Shareholders are complaining that the terms of the proposed merger between TI and Olivetti short-changes them. But this is not the only case. Dissident shareholders in Edison, the electricity group, are suing the company for damages following a merger with Italenergia last year. And an angry shareholder is on the point of suing the Agnellis for their rough treatment of minority investors in a shuffle of assets between two of their holding companies. The opposition to such abuse is mounting. Hedge funds - such as Liverpool, K Capital and arbitrageurs from UBS - are in the vanguard. But big long-only funds have also been spurred into action. ABP, DWS, Fidelity, Morley, Schroder Investment Management and TIAA-Cref are among the institutions that have put their names to an open letter complaining about the TI/Olivetti merger and urging other shareholders to defend their rights. But there is a big absence in the opposition. Local Italian investors are notable for their silence. Not a single one put its name to the TI open letter. Why? The main theory is that Italy is such a cosy club - with a web of financial and social connections between the big financial and industrial firms - that nobody wants to rock the boat by complaining in public. Meanwhile, a big part of the reason why Italy is such a fertile ground for abuse is that so many Italian companies are ruled by dynasties - such as the Agnellis, the Benettons and the Pirellis. One consequence is that many notionally public companies still have the feel of private fiefdoms. Another stems from the fact that these families typically try to control as big an empire as possible with the minimum amount of capital - a system dubbed "capitalism without capital". Italian controlling shareholders are pushed to find creative ways to maintain their grip. Add in the fact that other shareholders have historically been half-hearted about exercising their votes and that regulators and courts lack bite - and the outlook for shareholder activism doesn't look terribly good. Minority abuse comes in many different forms. But four main themes stand out: holding company mergers, intra-group asset sales, concert parties and unfair treatment of savings shareholders. Chinese box magic Heavily indebted holding companies are one of the mechanisms used by Italian dynasties to control vast empires with small amounts of equity. Often there are a series of such "Chinese boxes" - one on top of another. But what happens when the debt in the holding company gets too much to bear? You just merge the holding company with the industrial group that it controls in order to get access to the subsidiary's healthy cash flows. The snag is that the merger ends up diluting the controlling shareholders. Hence, there is a huge temptation to try to fix the terms of the deal in such a way that the controlling shareholders don't lose too much control. And because the controlling shareholders control both companies, they are in a good position to set the terms in a way that favours their own interests. This is precisely the complaint with TI/Olivetti. Marco Tronchetti Provera, the Pirelli boss, controls both companies. At the time the deal was announced in March, breakingviews estimated the value transfer at E2.9bn. Since then, share prices have rebounded making the deal less bad for TI minority shareholders. On Friday, the value transfer had shrunk to about E200m on BV's calculations. But TI/Olivetti isn't the only example of this type of scheme. Edison's merger last year with Italenergia, its leveraged holding company, was in many ways a precursor. In this case, the Agnelli family and its allies were calling the shots. Again, the plan was to gain access to a real company's cash flows to service a box company's debt. But if the Agnellis had merged the holding company with Edison using the power group's slumped E6.8bn market capitalisation at the time, they would have been massively diluted. They would have ended up giving away 48% of the assets lovingly assembled to Edison's minority investors. The answer to the conundrum? The Agnellis simply nudged up the value of the underlying asset - on the grounds that Edison was undervalued by the stock market. Accordingly, the merger terms meant that minority shareholders only got 18% of the merged company. At the time, BV estimated the damage to minority shareholders at E360m. Adding insult to injury, Edison then raised capital at a price much lower than the Agnellis had used to justify the merger terms. Edison's minority shareholders screamed blue murder. But the merger still went ahead. Even so, the battle isn't finished. UBS, which owns 70% of Edison's savings shares, is suing for E150m in damages. Other shareholders are launching a class action too. The asset shuffle Another type of potential abuse is selling assets from one controlled company to another. The pitfalls are clear, as the same party is on both sides of the transaction. This is the heart of the debate over IFI, one of the holding companies through which the Agnelli family controls Fiat. It recently sold its stake in the ailing conglomerate to IFIL, another Agnelli-controlled holding company. K-Capital, a Boston-based hedge fund which owns a large minority stake in IFIL, is launching an action on the basis of conflict of interest. The hedge fund argues that IFIL's risk profile will be significantly altered when it owns 30% of Fiat's capital. K-Capital also reckons the price is unfair. The E1bn that IFIL is paying its parent may be the average six-month trading price. But owing to Fiat's inexorable slide, that still represented a premium on market prices when the deal was announced. Moreover, Fiat was downgraded to junk the day following this announcement, and its shares lost up to 20% of their value. The question is: would IFIL have agreed to the deal had it not been controlled by IFI? Recounting the votes and eliminating those cast by IFI suggests the answer is no. According to K Capital, only 56% of the shareholders present - excluding IFI - voted for the transaction, whereas it takes 67% to ram this sort of transaction through. A similar sort of egregious asset transfer almost occurred in an earlier battle over Telecom Italia in 1999. At the time, the group was controlled by Roberto Colaninno, via a shell company called Tecnost. He tried to transfer Telecom Italia Mobile, TI's cash-generative mobile subsidiary, to Tecnost. The terms of the transaction were at the time described by one of the authors of this article as "daylight robbery". After vociferous opposition, the transaction was dropped. Dis-Concert Parties Unsurprisingly, controlling a company is very valuable in Italy. However, there's a pitfall. Italian law says that should an investor build up a stake larger than 30% - the watermark for control - it has to make a mandatory takeover offer to the rest of the shareholders. Worse, the price for such an offer is fixed as the average between the six-month trading price and the highest price paid for shares in the controlling stake. For stakeholders carrying out private sweetheart deals, that can get very expensive. So the name of the game is trying to get round the takeover laws. Take the insurance bunfight between SAI and Fondiaria last year. SAI and its allies, including Mediobanca, between them owned over 30% of Fondiaria. The agreement between SAI and the white knights it had got to take the shares off it were pretty blatant, down to put and call options allowing SAI to repossess the shares. And Mediobanca, the Milanese investment bank that sits at the centre of many Italian webs, had masterminded the whole operation. Even so, SAI and allies were allowed to vote their Fondiaria shares to push through a merger unfavourable to Fondiaria shareholders. Consob, the Italian stock market regulator, didn't find any evidence of a concert party. Shortly afterwards, the Italian antitrust authorities seized information which backed up the claim that there was a concert party. Minority shareholders, led by Liverpool, won a court case where Consob had to admit that its lenient judgement on the concert party had been wrong. The snag is that by that time the egg was so scrambled that it was couldn't be unscrambled. Shareholders sued Consob for damages. But that failed. Now they are thinking of suing Mediobanca, SAI and their allies. No savings' grace Savings shareholders are often on the receiving of raw treatment in Italy. Ordinary minority shareholders at least get a vote. Savings shareholders don't get a vote at all. - except in certain exceptional circumstances. But occasionally, they do manage to defend their interests. Take Banco di Napoli - where two years ago the savers were left hanging after an offer was made only for the ordinary shares by SanPaolo IMI. But the Banco di Napoli savers were so noisy that SanPaolo eventually bought them out. Savers have also figured large in most of the skirmishes over TI in recent years. They kicked up a fuss at the time of the Tecnost plan (see above). They also complained loudly when Colaninno tried to get them to pay a fat premium in order to get enfranchised. That scheme collapsed after a share price trigger that was part of the plan was never hit. The TI savers are on the warpath again - in opposing Tronchetti's scheme. They have called their own meeting to object to the deal in June. But it is unclear yet whether they will get anywhere. Toothless watchdog Minority shareholders - especially foreigners - may have become much more active in seeking to protect their rights. And they have had some successes. But compared to shareholders in other countries, they are fighting an uphill battle. The lack of support from local investors is a big handicap. Quite apart from the fact that it reduces their voting strength, it means that the foreign investors' opposition can too easily be branded as the work of hedge funds and arbitrageurs. That matters in the public relations battle. So long as Italian industrialists think that their home base is solid, they won't be too bothered. That is not to say that complaining has no impact. One of the most effective forms of action has been to boycott the investment banks that bless these transactions. Many investors funds threatened to stop trading with Goldman Sachs because it has produced a fairness opinion on the TI/Olivetti merger. Goldman was deeply shocked by the opposition, according to people familiar with the situation. In earlier TI fights, investors threatened boycotts of Lehman Brothers, the group's adviser at the time. Appealing to the referee also doesn't seem to get very far. Consob doesn't have very strong investigative and enforcement powers - and it doesn't seem inclined to use those powers that it does possess aggressively. It is like a toothless watchdog that doesn't even like barking. Not surprisingly, shareholders have been driven to look to other regulators for redress. In the SAI/Fondiaria case, they got much more out of the anti-trust authorities. With TI/Olivetti, the dissidents argued that Olivetti should have been forced to make a proper takeover of TI rather than a merger on the grounds that Olimpia, yet another Chinese box, owned more than 30% of Olivetti. Consob has rejected that argument. The dissidents now seem to be placing more hope in the US SEC for some help by focussing on the specific position of savings shareholders in the US. It remains to be seen if the SEC picks up the issue. Taking action in the courts also doesn't get very far - or, at least, not very fast. The Italian courts have also rejected the TI shareholders' call for an injunction to stop Olivetti voting its controlling stake in favour of the merger. The courts are prepared to consider issues of conflict of interest - but only after the event rather than in a preemptive manner. The TI/Olivetti and IFI/IFIL mergers may yet be challenged in court on these grounds. But if there is any redress, it may take a long time. And, by then, most observers will have forgotten what the whole fuss was about.

Come mai i mercati ignorano l'ultimo terrorismo - gz  

  By: GZ on Venerdì 30 Maggio 2003 14:24

Come mai i mercati finanziari hanno sostanzialmente ignorato le due terrificanti stragi a Casablanca e Riyad di dieci giorni fa (43 e 180 morti) ? Dopotutto come numero di vittime, quella in Arabia Saudita è una delle maggiori mai avvenute in medio oriente e soprattutto ha colpito un complesso iper-protetto del personale occidentale essenziale a far funzionare il regime saudita. Stando a ^Debka#www.debka.com^, la solita fonte che cito sul terrorismo, la reazione dei due regimi arabi è stata questa volta molto pesante contro Al Qaeda. In arabia saudita c'è stato un mezzo golpe interno con uno dei principi regnanti che ha destituito governatori a destra e sinistra e fatto arrrestare a tappeto centinaia di sospetti nonchè anche molti clerici che predicano nelle moschee in sintonia con Bin Ladin. Debka riporta che in Marocco ieri uno dei due arrestati di Al Qaeda è morto in prigione ufficialmente per complicazioni varie in realtà sotto tortura. I siti di al qaeda riportano, anche se i sauditi smentiscono, che uno dei capi di al qaeda arrestati pure è morto in prigione per sevizie questa settimana assieme a centinaia che vengono interrogati in modi molto spicci. E' partito un annuncio di vendetta da parte dei vertici di bin ladin e soci che dichiarano che il loro confratello ucciso in carcere è un "martire" ucciso dai sauditi che dovranno pagarla cara... La sensazione è che questi attentati spettacolari rivolti contro i regimi arabi, pur cercando di colpire ebrei e occidentali, questa volta abbiano scatenato una repressione feroce dei governi e che il conflitto in questo momento sia in un certo senso "tra arabi" ------------------------------------------------------------ Al Qaeda Chief Declares Vendetta on House of Saud Wednesday, May 28, the Saudi authorities claimed to have captured five suspects involved in al Qaeda’s May 12 suicide bombings against three gated housing compounds in Riyadh. They were reported detained at an Internet café in the city of Medina. One of those arrested was identified as Ali Abd al Rahman al Ghamdi, suspected mastermind of the assaults and a leading al Qaeda light. On Thursday, May 20, Saudi Interior Minister Prince Nayef, announced the arrest of another 11 Islamic militants suspected of being members of al Qaeda and of complicity in the recent terrorist acts in Riyadh. The wording was deliberate. He was talking about two groups of detainees. In fact, the minister went on to say that among them were three ulemas (clerics) who called for jihad against the United States and also foreign women whom they called their wives. They were not accused of the Riyadh bombings. He named the clerics as Ali al-Khudair, Ahmad al-Khalidi and Nasser al-Fahd. This differentiation points to two parallel Saudi operations: One to catch the accomplices of the Riyadh suicides, the second, the beginning of the crackdown ordered by Crown Prince Abdullah (as revealed in last week’s DEBKA-Net-Weekly No. 110, May 23) on agitation fomented in the mosques by radical preachers. It turns out that the second round of arrests caught al Qaeda on the raw. Radical Islamic sources claimed that two of the three clerics were not captured but killed (martyred) - which Nayef denied – and that they were two of Osama bin Laden’s top commanders. As a result, according to a spate of messages picked up from al Qaeda’s e-mail and Internet forums on Wednesday, a local al Qaeda agent brought the ill tidings to bin Laden in person in a direct cell phone call. This is the first instance recorded of a subordinate reaching al Qaeda’s leader directly by telephone. An exceptionally intense burst of electronic chatter erupted immediately after the phone call as bin Laden summoned his top executives to a crisis conference. The messages did not betray the meeting’s venue or bin Laden’s location when he took the call. But after the conference, the level of electronic traffic remained exceptionally high. For the first time, al Qaeda published a statement from a leadership gathering, a second step out of character that went to show how badly the network’s leaders were shaken and how sorely they were affected by the two episodes. Both departures also point to bin Laden’s accessibility to his men in the Saudi arena, indicating his presence somewhere in the Arabian Peninsula or not far away. The communiqué said: “If it is specifically confirmed that... Ali al-Khudair was martyred then our response against the al Saud family will be as great as the Sheikh is to us.” Al Qaeda has often in the past threatened to strike American and other foreign targets in the kingdom as well as joint Saudi-American enterprises. It also routinely denounces the Saudi regime. But this was the first time the organization declared a vendetta against the princes of the House of Saud. Second blow to al Qaeda Al Qaeda also sustained damage as a result of the May 16 Casablanca bombing attack that left 43 people dead five days after the Riyadh assaults. Wednesday, the Moroccan authorities announced that one of its planners was found dead in his detention cell. The official announcement gave heart and liver disease as the cause of death. This diagnosis is unlikely to wash with Al Qaeda who will take it for granted that their man was tortured to death under interrogation. The Islamic terrorist organization suffered two grave reverses in one week in particularly painful circumstances; both occurred in Islamic countries where al Qaeda counts on strong local power bases and agents of influence buried in high places

Si contano ora le vittime del Toro - gz  

  By: GZ on Venerdì 30 Maggio 2003 02:46

il rimbalzo violento del Nasdaq del 45% circa dal minimo e degli S&P del 20% ha messo nei guai diversi fondi ribassisti o fondi hedge che avevano posizioni allo scoperto ( al ribasso ) sulle borse e dopo l'Iraq non sono stati rapidi a chiuderle Anche qui nel forum, volendo rispettare quello accade nella realtà, abbiamo delle vittime Il Broker o la Sim di "MEC" chi ha scritto che il suo cliente, con un future sul nasdaq short (scoperto) da mesi sul portafoglio del forum qui a sinistra che ora perde il -20%, dato che il margine del future moltiplica la perdita per per 5 o 6 volte deve chiudere oggi la posizione per mancanza di margini, a meno che mandi dei soldi entro domani, ultimo appello urgente !!! Queste situazioni oggi le si sentono parecchio in giro. Un anno fa era il contrario, ma come dicono in Sicilia: " il coltello gira sempre..."

Poi dicono che non è utile leggere i forum. - gz  

  By: GZ on Venerdì 30 Maggio 2003 01:43

Torniamo all' ^euro#^, mostrato qui nel forum stamattina quando dicevo che era da comprare a 1.174 circa sulla base del sistema e su cui si sono fatti un mucchio di soldi. Siamo ora a fine giornata e ha fatto un bel balzo su fino a 1.190 circa. Per chi non è pratico dei cambi il contratto sull'euro qui indicato, simbolo ECM03, richiede un margine sul proprio conto al massimod i 1.500 euro. Ogni 100 punti di variazione dell'euro, ad es da 1.18 a 1.19, sono circa 1.050 euro di guadagno (o perdita). (1.250 dollari per la precisione, visto che sono contratti in $). Quindi da 1.174 a 1.190 sono 160 punti = 1.700 euro per contratto di guadagno. Su un margine di 1.500 richiesti per l'operazione. Facciamo un esempio per chi operi sul Fib30 dove il margine è di 15.000 euro circa e una variazione di 100 punti sono circa 500 euro. Il guadagno in proporzione al margine (richiesto per l'operazione) sarebbe equivalente a una variazione del Fib30 di 3.000 punti circa, da 24.000 a 27.000. Questo era un consiglio gratis di stamattina da 1.700 euro, ma su un margine di 1.500 euro. Poi dicono che non è utile leggere i forum.

RISPARMIO: ATTENTI ALLE OBBLIGAZIONI LUNGHE - gz  

  By: GZ on Giovedì 29 Maggio 2003 19:22

------------------ Dow Jones News 29/5---------- RISPARMIO: ATTENTI ALLE OBBLIGAZIONI LUNGHE Vita difficile per gli ex ''bot people'': chi ha abbandonato i bot per passare ai fondi di investimento, salvo subire poi le conseguenze di tre anni di Borse in calo, starebbe per passare in massa alle obbligazioni di lungo periodo come i ^BTP#^. Ad attrarre i risparmiatori sono i rendimenti minimi garantiti attorno al 3%, offerti dalle obbligazioni strutturate che molte banche hanno messo a punto proprio per venire incontro ai desideri dei risparmiatori, ma anche i rendimenti vicini al 5% delle obbligazioni corporate a 10 anni, per non parlare dei tassi ancor piu' alti (6-8%) dei bond trentennali. Ma secondo gli operatori, non sempre gli ex bot people si rendono conto dei rischi che questo tipo di investimento comporta. I rischi non dipendono da un eventuale default dell'emittente, che appare del tutto improbabile per i bond emessi da gruppi come Olivetti/Telecom, o dai bond governativi di paesi UE. I rischi sono connessi proprio al lungo periodo di vita del titolo, ed alla difficolta' di prevedere l'andamento dei tassi negli anni a venire. ''Sono titoli - dicono gli operatori - che una volta presi vanno tenuti fino a scadenza, come una specie di fondo pensione. Solo cosi' i rendimenti attesi si dimostrano veri''. l fenomeno del ''riflusso'' verso i bond di lungo periodo e' diventato evidente negli ultimi 15 giorni, spiega Luca Cazzulani di UBM, anche per una serie di circostanze contingenti. Innanzitutto le dichiarazioni della Fed, che di fronte ai rischi di recessione pare intenzionata a riacquistare la parte lunga della curva, con conseguente immediato rialzo dei corsi dei bond piu' lunghi. Inoltre al di qua dell'Oceano tutti si aspettano che la BCE tagli i tassi il 5 giugno, almeno dello 0,25. Viene da se che le vecchie obbligazioni, con tasso nominale del 4-5%, attraggono assai piu' dei Bot: all'ultima asta i semestrali hanno espresso un tasso lordo del 2,1%, mentre e' di ieri la nota di Bankitalia che segnalava come in aprile il tasso medio di giacenza sui conti correnti sia sceso per la prima volta sotto l'1%. ''Ma il messaggio che mandano i risparmiatori - dice Michele Pezzinga ded Gruppo Epta - e' di assoluta avversione al rischio. Molti preferiscono l'1% di rendimento sicuro che il 10% a rischio, e quindi si dovranno abituare a convivere con rendimenti reali negativi''. Per i risparmiatori che non si rassegnano ai rendimenti reali negativi, il mercato non ha molto da offrire: in Piazza degli Affari ci sono azioni che pagano dividendi pari al 4%, ma i risparmiatori hanno imparato che dopo lo stacco il titolo perde altrettanto, e non e' detto che recuperi durante l'anno. Quanto alle obbligazioni strutturate, si tratta di prodotti difficili, per la messa a punto dei quali molte banche hanno assunto laureati in fisica ed esperti di calcolo combinatorio, preferendoli - dicono delusi gli operatori di Piazza degli Affari - a finanzieri veri e propri. Ma il limite di questi prodotti sta nel fatto che il loro mercato secondario e' molto scarso. Guai quindi ai risparmiatori che si trovassero nella necessita' di disinvestire prima della scadenza. Per chi puo' permetterselo resta l'investimento immobiliare, che ha ormai raggiunto prezzi stratosferici, ma il risparmiatore medio non ha molta scelta se non le obbligazioni lunghe, le sole che offrono tassi superiori al 4%. ''Purtroppo - spiega Pezzinga - la fame di buoni rendimenti fa si' che non sempre se ne percepisca il rischio. Non vorrei che nel giro di qualche anno, se l'economia si rimette in moto, i risparmiatori prendessero l'ennesima mazzata''. Lo scenario che gli operatori delineano e' il seguente: posto che nel giro di due-tre anni al massimo il ciclo economico si rimettera' in moto, e' inevitabile che le future emissioni offrano rendimenti via via piu' alti, e comunque certamente piu' alti degli attuali che sono arrivati ad un minimo difficilmente comprimibile. Per non parlare della auspicata ripresa della Borsa. Dunque nel giro di qualche anno i bond con cedole del 4 o 5% perderanno il loro appeal e verranno riversati sul mercato, con grosse perdite in conto capitale. Nel caso di bond a 10 o 30 anni questa eventualita' e' largamente possibile, spiegano gli asperti, e di conseguenza anche le migliori emissioni corporate, o le governative di Stati solidissimi - vedi ad esempio il bond trentennale italiano che rende il 4,77%, o il bond Telecom decennale al 4,8% - potrebbero facilmente subire forti oscillazioni di prezzo. Ma non sempre i bot-people se ne rendono conto: a questi risparmiatori non restera' altro da fare che tenerseli fino a scadenza. ''Solo in uno scenario di tipo giapponese, cioe' molto pessimista - aggiunge Cazzuleni - questi bond diventerebbero un vero affare''. Per premiare questa scelta, dunque, ci vorrebbere anni di recessione, con tassi nipponici (ad esempio lo 0,5% sui 10 anni) e prezzi dei beni in costante calo.

Women First Health: acquisti di insiders - gz  

  By: GZ on Giovedì 29 Maggio 2003 18:25

a proposito di Women First Health Care ^WFHC#^ complimenti a lei, finora ha fatto solo il +100% vedo che ha un mucchio di acquisti di insider anche ora, anzi proprio ora, ha idea del perchè ? i titoli sono tanti e si fa fatica a seguirli...

Chi ha detto che Internt è finita ? - gz  

  By: GZ on Giovedì 29 Maggio 2003 17:02

ma sì, le Immsi, le popolari, permasteelisa, parmalat, il diritto di recesso di telecom-olivetti, ma chi se ne importa (senza offese nè per le società nè per chi vi si interessa) .. Se uno non deve muovere cifre enormi conviene lasciare perdere la borsa italiana salvo casi speciali Siamo nell'era di internet, sim e banche online, ordini a new york per 6 euro e qui ci sono intersi SETTORI nel mondo che vanno come treni, settori composti da 30-40-50 titoli per cui non devi scegliere più di tanto la società giusta, se ne compri 5 o 6 di titoli del settore a caso probabilmente ottiene la performance media del settore Oggi ho notato che TheStreet.com, ^TSC#^ il titolo quotato del sito di borsa che leggo e credo molti leggano è appena balzato a 3.70$ e me lo ricordavo quasi in bancarotta a un dollaro e qualche cosa. Ho guardato perchè e ho subito visto che il motivo è che TUTTI I TITOLI DEL SETTORE INTERNET E INTERNE COMMERCE stanno salendo come missili. Altro esempio più clamoroso è stato ^Tradestation#^, discusso e suggerita da altri qui sul sito, che da un dollaro è andato a otto dollari (otto !). Ovviamente era una scelta ottima quella della singola società, ma anche tutto il suo settore è semplicemente raddoppiato in 6 mesi. Questo approccio è l'OPPOSTO ESATTO di quello corrente per il quale guardi alla singola società e possibilmente una società che in qualche modo ti sia famigliare, magati anche solo come analisi tecnica, ma sul domestico e una società in quanto tale Invece mi sto rendendo conto che i trend sul mercato globale li vedi nei SETTORI e al momento sotto la cappa degli indici, ci sono diversi settori (costruzione di case, internet, sudamerica (+50%), asia...) che vanno. Il settore qua sotto è fatto per metà da Ebay da solo, lo so, ma se uno guarda alle varie Ask Jeeves, ^ASKJ#^ ^Cnet#^, ^TheStreet.com#^ è la stessa cosa..

Segui il sistema DOPO che ha sbagliato - gz  

  By: GZ on Giovedì 29 Maggio 2003 14:03

Come è umano accada dopo che il sistemino che qui spesso impieghiamo ha centrato alcuni segnali consecutivi e dopo che (anche questo è umano) li abbiamo debitamente pubblicizzati, c'è ora afflusso di mail e chiamate di questo tenore: -------------------------------------- ...complimenti.... desideravosapere se è possibile avere la tecnica di demark del sequential e del combo. ultima domanda come posso interfacciare perevitare di fare un conteggio manuale. grazie e a presto... ----------- --------------- Dato che seguo queste cose ormai da otto anni, prima di spiegare di nuovo utilizzando il forum come questo programma si interfacci e in che modo e il resto delle informazioni tecniche vorrei avvertire che esiste una legge fisica o psicologica o di altro genere per la quale i risultati di qualunque sistema di speculazione di borsa non sono distribuiti in modo regolare, ma si concentrano in certi periodi un sistema ad es. che generi in media 70 segnali giusti e 30 errati, (oppure 55 giusti e 45 errati, ma quelli giusti di valore doppio di quelli errati ...) AVRA' DELLE SERIE DI 6-7-8 SEGNALI ERRATI CONSECUTIVI anche se in teoria dovrebbero invece essere 2 giusti, uno sbagliato, 4 giusti e 2 sbagliati ecc...no ? Invece non succede mai ! Per quanto strano, un sistema che dia 7 segnali su 10 giusti, può creare anche otto segnali consecutivi errati. Questo è il motivo per cui poca gente fa soldi nella speculazione. Perchè i sistemi validi non vengono riconosciuti, in quanto occorre usarli per periodi di anni oppure passare attraverso 2-300 operazioni per rendersi conto che la statistica funziona. E le serie di sette-otto segnali in perdita in genere arrivano dopo che c'è stato un periodo ottimo. Nel caso del sequential che di recente ha centrato quasi tutto, ad es. : i) il minimo dell'oro in aprile ii) il minimo degli S&P, Mibtel e Nasdaq in marzo iii) il massimo dei bond lunedì il mio consiglio è di aspettare una serie di segnali negativa e poi buttarsi sul sistema. Lo stesso vale per i consulenti, quando vedi uno che (purchè non sia un cretino) ne ha sbagliate parecchie seguilo perchè vuole dire che ora si impegna molto e comunque ci sono dei cicli in tutto e anche negli individui Detto tutto questo: a) gli indicatori di DeMark come il sequential-setup-combo possono essere comprati direttamente dal sito dell'autore, oppure affittati se si usa Bloomnerg o CQG oppure programmati in proprio usando i libri pubblicati oppure comprati da chi li abbia programmati per Tradestation come abbiamo fatto noi che li forniamo. Occorre quindi Tradestation 2000i o Superchart o Tradestation Pro 7, con Metastock non so (sono programmi che costano, ma si trova su ebay o altrove sulla rete gente che ti rivende la propria copia) b) Tradestation 2000i può essere interfacciato senza problemi con i dati in tempo reale di realtick o teleborsa o fainex o altro, chiedere al fornitore di dati la soluzione che raccomandano (qui noi usiamo ^www.Esignal.com#www.Esignal.com^ per l'europa e Tradestation Pro 7 per l'america di preferenza)

il vero S&P non è ora l'S&P 500 - gz  

  By: GZ on Mercoledì 28 Maggio 2003 23:52

Il vero S&P non è ora l'S&P 500 a meno che uno giochi con i future e opzioni dell'indice. Come investimento in azioni, il vero S&P è ora l' S&P 600 (con il "6" davanti) cioè l'indice S&P600 Small Cap, detto anche S&P 600 Barra/Growth, simbolo ^SML#^. Io cerco ad esempio di suggerire solo società che capitalizzino meno di 2-3 miliardi che per l'america è considerato poco. Se sei un fondo comune da mille miliardi di vecchie lire in genere sei costretto a comprare società importanti, quelle che fanno la capitalizzazione dell'indice, ma se sei un fondo o gestione piccola o un privato non esiste motivo al mondo ora per comprare Microsoft, Intel JP Morgan, Johnson & Johnson ecc... quando il settore buono è quello delle Small Cap. Negli anni '90 è stato il contrario, per più di dieci anni di fila le società a grande capitalizzazione hanno performato meglio e infatti si è vista la crescita dei mega fondi comuni che si concentravano sulle Tim, Ericsson, Nokia, Intesa... Ma basta guardare adesso i grafici: l' S&P 600 Small Cap, a differenza del listino generale non è in un trend al ribasso negli ultimi due anni. Ha perso nel 2001, ma dall'autunno 2001 poi ha retto e sostanzialmente rimbalza in una fascia con andamenti stagionali. Morale: se compri società small cap in America e le rivendi quando rimbalzano e le torni a ricomprare quando in autunno cedono, COME SETTORE ci stai prendendo, sei nel settore giusto, anche se non c'entri il singolo titolo, come dimostra qua l'andamento dell'indice Small Cap. Lasciamo che si interessino alle società dell'S&P 500 quelli che fanno solo il future.

Quali sono i settori migliori della borsa ? - gz  

  By: GZ on Mercoledì 28 Maggio 2003 14:06

Quali sono i settori migliori della borsa ? Scegliere un singolo titolo indovinato è più difficile che scegliere il settore giusto. Ho mostrato la settimana scorsa che all'interno del settore tecnologico ad esempio il Biotech è andato molto meglio della media, ha perso il 68% dai massimi nel momento peggiore, ma ha poi recuperato un +46% dal minimo e resta sopra ai valori del 1999 nonchè a +200% da quelli del 1997. Quindi se uno invece di comprare solo "tecnologici" comprava solo biotech, in media, pur senza scegliere il "titolo giusto" faceva molto meglio (vedi sotto). Idem per chi ha comprato auriferi quest'anno, comprandone 4 o 5 anche a caso faceva bene. Idem per chi avesse comprato i titoli del settore case e immobiliare che indicavo come un settore valido mesi fa. Idem per il settore del trasporto marittimo andando su settori più piccoli. COME TROVARE I SETTORI GIUSTI ? Semplice dando un occhiata alle tre pagine che abbiamo allestito e riassumono il mercato italiano, europeo e americano divisi per settori (tramite una nostra selezione ad hoc )

nasdaq gira a 200 giorni - gz  

  By: GZ on Mercoledì 28 Maggio 2003 13:13

beh... Noir cosa dici, sembra che il grafico mensile del Nasdaq di cui dicevi qui dicesse la verità Aggiungo che per chi crede alle medie e ai grafici in quanto tali, che per la prima volta dal 2000 il ^Nasdaq#^ , oltre a rimbalzare del +43% dal minimo ha superato e anche girato in su la media di lungo periodo a 200 giorni, quella a cui tutti guardano. A differenza di marzo 2002 quando ci riuscì, ma solo per 3 settimane, qui ormai sono due mesi che la cosa dura

I guadagni sui bond e immobili si spostano - gz  

  By: GZ on Mercoledì 28 Maggio 2003 12:52

...Il reddito da capitale sta semplicemente sparendo e... ------------------------------------------------------ Non è vero. Per le grandi istituzioni, banche e fondi che hanno speculato al rialzo su: i) ^bund#^, treasury ^bond#^ usa e bond giapponesi ^JGB#^ ii) obbligazioni brasiliane, indiane, coreane, argentine, indonesiane... iii) junk bond e obbligazioni corporate depresse tipo Ford o Alcatel c'è stato un mercato toro di proporzioni gigantesche sul REDDITO FISSO negli ultimi due anni. Queso grazie alla liquidità internazionale creata dalle banche centrali ecc... e vuole dire ci sono guadagni in conto capitale senza precedenti della speculazione internazionale. Del resto basta guardare al Btp o al Bund, siamo al VENTUNESIMO ANNO di mercato al rialzo sul reddito fisso e negli ultimo anno ha accellerato in su: i rendimenti sono calati ma chi se ne importa quando il gioco è la speculazione sui capital gain. Lo stesso è accaduto sul mercato IMMOBILIARE, specie in Inghilterra e America, e qui invece i guadagni in conto capitale riguardano il pubblico. Il dato di ieri infatti che ha fatto girare in su Wall Street era un dato buono del mercato immobiliare, il quale nemmeno ora cede, nonostante da quasi due anni si parli della "bolla immobiliare" che deve scoppiare da un momento all'altro. Tutto questo significa che ci enormi guadagni in conto capitale accumulati nel mondo. Se invece fossimo in una situazione di alti tassi di interesse, restrizione della liquidità. obbligazioni in caduta, perdite sui Btp e Bond, bond emergenti e corporate e caduta del mercato immobiliare, allora sì che ci "non ci sarebbero soldi in giro". Ma siamo nella situazione opposta. Tanto per dire nel famoso Giappone degli anni '90 il calo di borsa si accompagno subito al crollo del mercato immobiliare. Invece ora sul mercato immobiliare e sul mercato del reddito fisso non ci sono mai stati tanti soldi ed è ovvio che si spostino in parte in borsa quando qualcuno abbia la sensazione che questi mercati siano arrivati al limite

il "potere del 911" a Wall Street - gz  

  By: GZ on Martedì 27 Maggio 2003 19:16

Questa osservazione fatta otto giorni fa del "potere del 911" a Wall Street sull'indice S&P 500 alla fine valeva 32 punti pieni dell'indice americano. Il trade indicato il 21 nel post iniziale qui sotto quando gli S&P erano scesi a toccare 911 (911,25 per la precisione) può anche essere chiuso qua ora a 944 S&P 500. (Anche se 944-945 non sembrano numeri armonici e quindi probabimente continuerà) -----------------21 May 11:34 argomento: S&P 500 --------------------- ....sarà suggestione stupida, sarà superstizione, ma ho segnalato altre volte che il mercato americano (S&P 500) da due anni quando sale e arriva, ad esempio, da 880 a 911 tende a "sentire" il numero 911 e cedere. Viceversa quando scende ad es come ieri da 940 a 911 tende a "sentire" il numero 911 e rimbalzare ovviamente 911 è l'11 settembre perchè in america si mette il mese davanti al giorno e tutti parlano sempre dell'11 settembre dicendo solo "nine-eleven" (911) questa è un osservazione che ha delle applicazione pratiche, ad es ieri sera quando ha toccato scendendo 911 (ha fatto 911.25 per la precisione!) ho provato a comprare

Meglio vendere che comprare - gz  

  By: GZ on Martedì 27 Maggio 2003 17:57

Un idea è quella di vendere call e put in questi momenti. Chi di professione vende opzioni, mentre gli altri imprecano che le borse sono ferme durante la giornata è tranquillo, prenota le vacanze, chiama gli amici e consulta siti non proprio edificanti compiacendosi nel frattempo che i CW, le isoalfa e le call o put che ha venduto si stiano sciogliendo al sole. E ogni sera va via fregandosi le mani contento : " ... eh sì, anche oggi non è successo gran che... quelle put sul mib30 e quelle call su Stm che ho piazzato sono state tosate ben bene... vuoi vedere che anche questo mese le incasso ?..." In teoria questo mestiere di vendere opzioni (dove puoi, quindi le isoalfa sulle azioni italiane, le call e put mib30 o i futures Eurex e Cme ) dovresti farlo quando il mercato è un poco più volatile di adesso. E in teoria la volatilità dovrebbe salire nelle prossime settimane perchè è su valori medi bassi (anche se non sul Dax dove resta superiore al 30%). Come noto la volatilità a differenza delle borse non sale o scende mai sotto certi valori massimi e minimi e ritorna sempre a oscillare, per cui quando è bassa sai che salirà e viceversa. Ma sappiamo la direzione e non il momento in cui tornerà a salire per cui può essere che le opzioni di giugno si distruggano per altre due settimane come quelle di maggio. Inoltre usi una stop sul future per bloccarle se si muovono di colpo ad esempio sul Mib30. Leggevo Bob Prechter che diceva che sconsiglia a tutti di comprare opzioni e che i futures sono lo strumento ideale. E il report di Hightower di cui copiamo qui dei pezzi per i futures ha un programma " Short Options" in cui tutti i giorni indica la vendita di opzioni per incassarle. Nei "market wizard" (il libro) c'è Tony Saliba che spiega come tutti i giorni venda volatilità. Sul sito del superguru del momento Bill Gross il gestore più importante degli ultimi anni, c'è un pezzo in cui spiega la sua strategia che è fatta in buona parte di vendita di opzioni. Se uno vuole sui mercati finanziari questo sarebbe un modo di campare. Non è intuitivo, specie in Italia dove le opzioni sono per 3/4 i CW di cui PER LEGGE solo le banche possono essere venditori. Ma esistono le prove che molta gente (e tutte le banche italiane) tutti i giorni preferisce vendere e non comprare. In fondo anche nella vità in genere è vendendo che si guadagna.

La differenza tra Giappone e Italia - gz  

  By: GZ on Martedì 27 Maggio 2003 13:38

------------------- Chiedo venia, ma il Paese che ha inaugurato la deflazione nei tempi moderni è il Giappone, il quale accomuna proprio le succitate caratteristiche..... ------------------------------- i) Il giappone ha l'incidenza dello stato, della spesa pubblica e degli enti statali PIU' BASSA del mondo industrializzato, credo che il peso della spesa pubblica sul Pil sia sul 30% contro un 50-55% dell'europa. Non c'è welfare statale in giappone, le pensioni sono private ad esempio le utilities sono private, la sanità non lo so, ma giudicando dal peso della spesa pubblica penserei che fosse anche privata, il prezzo della benzina non è fatta per il 75% di tasse e così via. Per cui il settore privato è il 70% dell'economia giapponese ed è ovvio che è l'unico che può avere un calo generalizzato dei prezzi. In altre parole se c'è "deflazione" in europa questa riguarda solo il 50% di pil privato e in giappone invece è un 70%. Quello che ci si dimentica è che l'europa è un area economica di "socialismo" in termini di peso dello stato nell'economia. In Asia lo stato non fornisce welfare e lascia ai privati la gestione di tutte le aziende e banche (poi ci sono mafie e cordate di potere trasversali da fare invidia a Corleone, ma è gestione di denaro privato per cui in qualche modo anche distorto rispondono ai segnali di mercato) ii) il Giappone importa dalla Cina e dal resto dell'asia molto di più dell'Italia per ragioni ovvie, ha un deficit crescente enorme con la Cina ad es. e le multinazionali giapponesi si stanno spostando tutte in cina a produrre. Questi sono i prezzi che calano veramente ogni anno grazie al lavoro a buon mercato di 1.2 miliardi di cinesi. L'europa importa molto meno dalla cina (non ho sotto i numeri, ma si può controllare) e quindi l'effetto di calo dei prezzi di import è minore iii) in Giappone l'economia e il reddito sono più o meno fermi dal 1991-1992, ci sono voluti 5 o 6 anni di stagnazione economica e recessione a singhiozzo prima che la famosa deflazione arrivasse. In Europa grazie al cielo fino al 2001 bene o male c'era un poco di crescita economica. Al quinto o sesto anno di crescita zero del PIL anche noi cominceremo ad avere dei cali generali dei prezzi industriali.

ora c'è fiacca, poi arriva la scossa - gz  

  By: GZ on Lunedì 26 Maggio 2003 20:37

La sensazione di secchiello e paletta c'è a milano o forse anche a parigi o londra, ma direi che sono in arrivo lo stesso ora degli sconquassi per alcune ragioni: i) Ogni anno che passa siamo sempre più globali e per ogni fondo o banca italiana svogliata c'è n'è una malese o cinese o sudafricana affamata per cui se si guarda è raro ora che passi un intero mese senza oscillazioni come accadeva dieci anni fa. Quando ho iniziato a seguire i mercati nel 1995-1996 la borsa era un poco noiosa e mi sembrava che solo i futures, le commodities e i cambi garantissero il movimento, ma da allora non è mai più stato così ii) due mercati su tre, obbligazioni e cambi (non le borse), sono sul livelli estremi, siamo sui massimi degli ultimi 21 anni per le obbligazioni e degli ultimi cinque anni delle valute contro dollaro iii) per le borse l'indice di volatilità media, il ^VIX#^, è sul 21% a NY e su valori simili in europa, di norma il minimo è il 19% e il massimo il 35% per cui nel giro di un mese o due dovrebbe salire ben bene (la volatilità)