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Dopo il Brasile, l'Argentina ? - gz  

  By: GZ on Giovedì 01 Maggio 2003 00:00

Record (al rialzo) dei bond brasiliani oggi che toccano il loro massimo storico, con una domanda/offerta di 7 a 1 Dopo il Brasile, l'Argentina ? (da 20 centesimi sono balzati a 30 centesimi nell'ultimo mese) ----------------------------------------------------------------------- NEW YORK (Dow Jones)--Brazil's benchmark C-bond hit an all-time high Wednesday as a bullish streak continued to rip through the market following the government's blowout bond sale Tuesday. In late trading, the C-bond's absolute price rose 1 1/8 to 88 bid, a historic high, according to J.P. Morgan. The firm said on a spread basis, however, the security - trading at 773 basis points over Treasurys - was wider by 89 points from the low seen in March 2002. The spread refers to what the risk premium is to hold the bonds relative to that of Treasury securities. The C-bond's rapid-fire rise reflects continued confidence in the government's economic policies as well as a demand for yield from dedicated investors flushed with cash, participants said. The South American nation received some $7.5 billion in orders for its $1 billion bond sale last session, marking the country's first foray overseas in a year. The bond, upsized from $750 million and maturing on Jan. 16, 2007, rose 2 5/16 to par in secondary trading. Adding to the positive momentum was Standard & Poor's announcement Tuesday that it had revised its outlook on Brazil's credit rating to stable from negative. The renewed confidence in Brazil follows a turbulent year in 2002 when many investors feared the country was on the path to default. Wall Street now seems convinced that left-leaning President Luiz Inacio Lula da Silva will stick to the market-friendly economic policies that have characterized his four months in office. The Brazil euphoria was contagious as the rest of the market rose on the country's upswing, a trader said. "With the excess liquidity in the system, it's not an option not to invest," he added. The yield spread on J.P. Morgan's Emerging Markets Bond Index Plus narrowed 11 basis points to 577 basis points over Treasurys with the sharpest spread compression on the highest-yielding sovereigns. For instance, Venezuela's EMBI+ subindex tightened 47 basis points to 1,216 basis points, while Ecuador's narrowed 43 basis points to 1,100 basis points. Meanwhile, Peru's component gained 30 basis points to 397 basis points.

Taiwan Semiconductor - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Aprile 2003 15:14

Questo è ^Taiwan#^ Semiconductor , il più importante titolo di semiconduttori in Asia e il più importante della borsa di Taiwan, uno dei 7 o 8 titoli che fanno tendenza in Asia. Ieri sera a NY (e ancora di più stanotte in asia) ha rotto al rialzo un triangolo che durava da settembre e superato la media a 200 giorni per la prima volta da maggio 2002 e con volumi tripli della media. Per non parlare in astratto direi che questo è un titolo avviato verso i 10 dollari come minimo e non i 6 dollari (entro luglio ad esempio). Ci sono tanti articoli in giro sulla SARS, ma vanno messi a confronto con quello che si vede della reazione dei mercati. Se la SARS viene in qualche modo contenuta e stabilizzata l'economia migliora per un poco perchè LA BORSA LE FA DA VOLANO

il ciclo di lungo periodo dei tassi di interesse - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Aprile 2003 14:48

A breve termine è un conto, ma ragionando sugli ultimi 20-25 anni abbiamo che il ciclo dei tassi di interesse segue abbastanza quello delle materie prime, perchè queste ultime riflettono il livello di attività economica (e ovviamente se l'economia tira i tassi di interesse salgono...). Se si fa un modello mensile delle variazioni dell'indice delle materie prime si vede che anticipa quello dei tassi di interesse Le materie prime nonostante le oscillazioni ora in giù del greggio e nonostante la SARS che deprime l'Asia hanno dato un segnale su base MENSILE (di lungo periodo) al rialzo I tassi di interesse dovrebbero fare seguito dando un segnale MENSILE (altrettando di lungo periodo) al rialzo. E quindi i btp, bund, bond perdere.

Hong Kong - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Aprile 2003 10:26

Borsa di Hong Kong (quella che fa da termometro della situazione dell'epidemia di SARS in asia perchè è il centro del contagio) Siamo già risaliti a 8.760 da quando ho messo il grafico due giorni fa dicendo che aveva finito di scendere e rimbalzava a 8.800 (vedi post precedente) Nel momento in cui si è conclusa la guerra in iraq il mondo è stato immediatamente colpito da questa epidemia contagiosa di SARS che ha fatto tagliare di quasi un punto percentuale tutte le stime di crescita dell'asia, l'unica zona del mondo ad alta crescita. Se le cose migliorano sul fronte del SARS lo vedi in primo luogo da qui, dall'Hang Seng (e ovviamente sono le linee aeree il primo settore toccato)

Israele - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Aprile 2003 02:30

Questo è il grafico del principale fondo "Israele" (fondo americano che compra società alla borsa di Tel Aviv) quotato a NY in dollari (lo compri come se fosse una normale azione americana) Che il rovesciamento di Saddam e il nuovo primo ministro palestinese Abu Mazen indichino una svolta anche palestina ? Il grafico sembra avere fiducia

molta "schiuma" - gz  

  By: GZ on Mercoledì 30 Aprile 2003 02:09

Pusillanime ! ^Dynegy#^ ha chiuso a 4.75$, ben 15 centesimi sopra dove lo hai venduto oggi, ha chiuso tutto in salita. Qui c'è gente che ti segue dopo che li hai condotto per mesi dal baratro dell' 1 dollaro a quasi 5 dollari e tu li abbandoni nel punto più difficile ? Il titolo è salito da metà marzo da meno di 2 dollari a 4.75 dollari e nessun analista ancora indica un Buy, cose da non credere e con tutto TheStreet.com che ne parlava male. E non è un titolino, scambia 34 milioni di pezzi. Il grafico direbbe: "Breakway Gap = 5 dollari e mezzo" (a dire la verità oggi si vede molta "schiuma" nei titoli "Small Cap sul Fondo" , ho tre titoli che fanno +12% +20% e Dynegy +25%)

Quando vendi un titolo come Dynegy ? - gz  

  By: GZ on Martedì 29 Aprile 2003 20:58

Quando vendi un titolo come ^Dynegy#^ ? iper-volatile, beta stratosferico, sbudellato e poi risorto dalle ceneri (leggere le puntate precedenti se ci si collega in questo momento, è stato discusso 20 o 30 volte e alla fine faceva fare dal 50 al 200% a seconda di quando uno entrava). Dipende se uno ha un ottica di portafoglio oppure di trading, se uno vuole fare 10 operazioni alla settimana oppure 10 operazioni al mese oppure 10 operazioni all'anno. In un ottica di : i) 10 operazioni al MESE lo vendi qua ii) in un ottica di 10 operazioni all'ANNO forse lo tieni ancora (occore leggere stasera cosa dicono dopo questo balzo) iii) e in un ottica di 10 operazioni alla SETTIMANA non eri riuscito a comprarlo perchè ti avevano stoppato già 3 volte Io non ho il tempo di leggere in sufficiente dettaglio su titoli complicati come Dynegy di continuo per cui forse lo vendo entro sera, se non chiude bene, vedendo anche quello che dice qua dardarg che si è sciroppato il forum di yahoo di Dynegy per mesi (e considerando che fa un +60 o 65% in un mese dal punto di acquisto) Ma in questo periodo mi è capitato di comprare ^Nokia#^ sui minimi e venderlo troppo presto, di comprare ^Americredit#^ bene di nuovo e venderlo troppo presto (ha fatto una altro 40%), lo stesso per ^Macrovision#^, ^Roncadin#^, ^Capitalia#^, ^Marzotto#^, ^Astaldi#^ forse anche ^Parmalat#^ ora sembra, tutti venduti troppo presto. E non trovo molti altri per cui vale il contrario (parlo della sezione trading dove suggerisco titoli da tenere alcuni giorni) Quando la maggioranza dei titoli che vendi per andarne a prendere altri continua a salire e avresti fatto meglio a tenerli qualche cosa significa

DYNEGY: la vendetta - gz  

  By: GZ on Martedì 29 Aprile 2003 18:01

+25% oggi e dai primi di aprile un +90% bisogna avere fiducia e per fortuna che qui l'ho avuta Questi titoli come Dynegy e Americredit rientrano nel tema "Reflazione", cioè l'ondata di emissione di obbligazioni "junk" che vengono comprate a mani basse ora dagli investitori e che rimettono in sesto le società con più debito (Onore a DarDarg che ha scritto un romanzo qui su Dynegy)

Record della % di Short al Nasdaq - gz  

  By: GZ on Martedì 29 Aprile 2003 14:37

La % di azioni vendute short al Nazz tocca un record questo mese. Questo è positivo. Invece il Sentiment delle Newsletters americane indipendente è balzato in su, da un -10% di allocazione consigliata a un 60% di allocazione in azioni consigliata ora Questo è il maggiore balzo degli ultimi 5 anni e questo non sarebbe bene. ----------------------------------------------- Nasdaq Short-Sale Level Rises To New Record Amid Worries By CRAIG KARMIN Staff Reporter of THE WALL STREET JOURNAL NEW YORK -- Despite an end to the fighting in Iraq, short-selling levels on the Nasdaq Stock Market rose for the fourth consecutive month, hitting a new high, as investors continued to worry about the state of the economy and corporate profits. The number of short-selling positions not closed out, known as short interest, rose 2.8% to a record 4,456,502,765 shares for the month through April 15 from 4,335,164,375 on March 14. As previously reported, short interest on the New York Stock Exchange nudged higher, by nearly 1% on the month, as well ------------------------------------------------------- Titoli con % di Short Maggiore

Utili S&P 500 a +12% - gz  

  By: GZ on Martedì 29 Aprile 2003 14:06

Le previsioni degli analisti per gli utili delle società dell'S&P 500 per il primo trimestre 2003 sono finora errate PER DIFETTO Gli utili sono +11.7% in media contro un +8.5% previsto al 1 Aprile dalla media degli analisti. Credo sia la prima volta dal 1998 o 1999 che succede. Il motivo per ora è in buona parte dovuto al dollaro che scende, l'effetto del cambio conta per un 8% circa sull'utile delle multinazionali. Ad ogni modo, al momento : dollaro che scende ==> maggiori utili delle multinazionali dell'S&P 500 ==> rialzo di wall street ==> effetto di imitazione delle società e listini maggiori in giro per il mondo Come noto le società italiane, francesi e tedesche guadagnano quest'anno più o meno quanto guadagnavano nel 1998 o 1997. Ma in questi 5 anni le borse sono salite prima del 60% o 70% e poi scese del 60 o 70%. Poi intervistano i gestori e dicono che : "..tutto dipende dagli utili..." se le borse salgono o scendono. Gli unici utili che contano veramente a muovere gli indici sono quelli delle multinazionali americane (più un poco di altre europee, ma meno). Il resto del mondo imita l'S&P 500 con ritardo e lo usa come pretesto per speculare. Al momento grazie al dollaro l'S&P 500 sta sfornando numeri discreti ------------------------------- WSJ 26/4 --------------- The recent trading pattern for earnings has been broken this quarter. This time, there hasn't been the selloff we've seen for the past several quarters. One reason is earnings are significantly better than expected and revenue seems to be solid. Earnings are up 11.7% for the first quarter for the 329 companies in the S&P 500 that have reported, better than the 8.5% predicted on April 1, according to Thomson First Call. But there's a nagging question: How much is due to the weak dollar? As the dollar weakens, U.S. companies receive more dollars per unit sold when they translate sales from foreign currencies. A lower dollar is good if it makes U.S. companies more competitive, spurring foreigners to buy more American stuff. But if they are buying the same amount of stuff and it only appears as more dollars on income statements, then it's just a one-time boost that has nothing to do with management. Which sectors get the most bang from a weak buck? Tech, the once-and-future darling of the stock world, is a major beneficiary. There isn't solid analysis about what the true currency impact on the first-quarter results has been, since the SEC quarterly filings aren't out. But Credit Suisse First Boston's Ryan Nolan Renicker, a Texan whose says his parents claim they weren't naming him after the fastball hurler, did an analysis on companies that filed SEC quarterly numbers for periods ending Feb. 28. That gave him a look at two of the three months of the first quarter. The sample comprised 17 companies, including Oracle, Morgan Stanley, FedEx and General Mills. The results: Foreign-currency gains accounted for roughly 8.5% of the "typical" large-cap stock's net income, according to Mr. Renicker's analysis. During that period -- December through February -- the dollar depreciated against the euro by about 8.4%. A year earlier, foreign-currency losses took away roughly 5.8% of the "typical" large-cap stock's net income. During that period, the dollar appreciated against the euro by about 3.7%. These companies beat earnings by an average of about 10.8% this year. Last year, they beat by about 6.7%. It's a nice improvement, but it looks like the extra height comes from standing on the dollar.

SARS e Hong Kong - gz  

  By: GZ on Lunedì 28 Aprile 2003 19:42

Questa è la borsa di Hong Kong, la zona più colpita in assoluta dall'epidemia contagiosa di SARS Il grafico cosa dice ? Ha una chance ora perchè è una "wedge" a triangolo classica e ha dei minimi allineati. Secondo me torna a 8.800 prima di quanto non arrivi a 8.000

Meglio i forum di Yahoo USA, ma lo stess - gz  

  By: GZ on Lunedì 28 Aprile 2003 00:09

Dicevo "saccente e critico" in senso positivo. Quei pochi che scrivono qua sopra sono spesso CRITICI degli altri, il che è UNA FATICA come luccarini nota giustamente, perchè si fa prima a lasciar perdere e farsi i fatti propri. E a nessuno piace essere criticati come avrà notato banshee di recente. Inoltre qui ci sono parecchi interventi abbastanza tecnici e "PONDERATI" (mi viene in mente ad esempio anche bandy o cecconi o "berta" con il Cot oltre ai soliti, oppure i "dossier" di dardarg). Il tono polemico da una parte e tecnico dall'altra finiscono allora per "scremare" chi partecipa al forum. Il terzo anno di borsa in rosso fa il resto. Pazienza. Ma ammesso di avere un poco di tempo, un ambiente INTERATTIVO è meglio rispetto a leggere solamente esperti "statici" che dicono la loro senza contradditorio. 1) Ad esempio sulla famosa ^Finpart#^ ci sono state critiche qui sopra di vario genere quando massimo peppe l'ha proposta, cosa che non è successa con TRAD o PHSY. Se uno prende peppe alla lettera come "guru" compra tutto quello che suggerisce poi non deve lamentarsi troppo perchè se leggeva il forum si rendeva conto che su Finpart e i suoi warrant altri sul forum si sono presi la briga di criticare (mi viene in mente maiocco ad es e il sottoscritto). Anche senza saperne tanto e senza capire ogni dettaglio l'impressione era che Finpart era più controverso di TRAD. Con questo io su ^Trad#^ avevo alcuni dubbi e avevo torto e non è detto che uno da solo non abbia ragione contro tutti, ma nel caso di Finpart di obiezioni qui ne sono state fatte parecchie. Un altro esempio ottimo era l'idea su cui io ho battuto, ma che Bandy ha tirato fuori per primo in marzo (e poi forse anche gianlini?), per cui la Germania era così compressa in basso che doveva recuperare più di ogni altra piazza. Se si comprava ^DAX#^ o titoli tedeschi o anche solo DAX contro FIB nell'ultimo mese si facevano soldi. 2) Per quanto riguarda i FORUM in generale, in questo momento stavo proprio leggendo alcuni ^post sui forum di YAHOO America su alcuni titoli#messages.yahoo.com/?action=q&board=pgl^ e come al solito trovo gente molto preparata. Anzi un buon indizio che un titolo americano è valido è il livello della gente che scrive sul suo forum di Yahoo. Molti gestori e analisti leggono i forum di yahoo e vi intervengono sotto qualche nickname o (molto più raramente con il proprio). I forum di yahoo per titoli medio-piccoli USA servono veramente a spingere i titoli (o affondarli). ^Dynegy#^ è un esempio tra i tanti, dove chi vi scriveva ne capiva molto più degli analisti. Inoltre in america le leggi sulla diffamazione e le cause civili rendono difficile attaccare in modo diretto un CEO sospettato di fare truffe e i siti indipendenti devono stare attenti a fare illazioni che non possano provare per non trovarsi con cause civili di milioni. Sui forum americani invece hai gente che lavora nella società stessa o altri che comunque sanno qualche cosa che possono sparlare liberamente usando l'anonimato. Spesso esagerano e raccontano anche bufale, ma se uno ha pazienza nota quando si fanno troppo insistenti le voci negative e quando sembrano circonstanziate. Su ^Healthsouth#^ ad es dopo il crac sono andato a leggere il forum di yahoo e ho visto che se lo avessi fatto prima c'erano indizi negativi in abbondanza sulle attività di questa gente. Forse anche a scorrere tutto il forum di finanzaonline.it si trova qualche cosa, ma sono cose che richiedono tempo. Una singola persona arriva dove può e l'INTERAZIONE di altri che hanno commenti o critiche o riportano fatti, senza secondi fini e in un formato non troppo dispersivo del proprio tempo aiuta. ------------------------------- DAX /FIB -------------------------------------------------

colpa del fatto che non si può più sfida - gz  

  By: GZ on Domenica 27 Aprile 2003 01:46

....questo direi che è quello con il tasso di aggressività più alto fra i partecipanti.... ------------------------------------- Forse è perchè alcuni qui hanno un profilo molto riconoscibile, Michelino ad es anche se non firmasse lo riconosceresti dopo una frase. Così per molti altri. Mi hanno riordinato l'archivio dei post del forum degli ultimi due anni e nell'insieme michelino come scenario aveva ragione (vedi sotto). Certo che si esprime come la Sibilla cumana, per profezie e visioni e quindi quando sbaglia sembra più insensato di chi dice "... se l'oscillatore sale, i dati usa migliorano, saliamo sopra 23.500 e di venerdì grasso, allora compra, ma con la stoploss e solo titoli di società sane con buone prospettive...". Ripeto anche qui l'invito: INVIATE UNA MAIL SEGNALANDO UN POST CHE RITENETE SGRADEVOLE nei vosri confronti e lo eliminiamo. Parlando in generale, il forum di Yahoo in america per la borsa è ottimo e io sarei per i forum a preferenza di siti come soldionline o "MF". Il problema è che in italia ti tocca scorrere 70 post diversi perchè (credo esista più che altro finanzaonline.it e mi riferisco a quello) è difficile andare per "autore", cioè sembrano tutti scritti da gente simile. Forse chi legge di più i forum italiani invece sa riconoscere quelli migliori, non so, ma anche solo il fatto che non siano organizzati nemmeno per titoli li rende indigeribili. Comunque l'aggressività qui è anche colpa di chi tiene il sito. Non avevo mai scritto su un forum, leggevo solo quelli americani che sono molto sull'aggressivo, ma essendo molto grandi poi l'effetto degli insulti si smorza. L'anno scorso andavo giù polemico e ho cercato di smettere perchè in un forum piccolo è come una famiglia o un bar e ci si offende facilmente. Sicuramente diversi se la sono presa (ronco, funes, usama, jingle, rosenkrantz..) Ora che ci penso per l'iraq-bush-usama-saddam forse ho offeso qualcuno di recente, mi spiace, ma in ogni caso per quanto mi riguarda incasso volentieri qualunque ritorsione polemica. E l'invito vale anche per i miei post. Colgo l'occasione per ribadire che Noir ha sempre torto su quello che non sia borsa, Novartis dovrebbe vivere a Cuba (con salario locale) e Gavelli riscaldarsi con il caminetto a legna per non inquinare. Su banshee mi astengo perchè sta allenandosi per il duello alla pistola con massimo peppe. Tutta colpa del fatto che non si può più sfidarsi a duello.

Certo che si guadagnava - gz  

  By: GZ on Venerdì 25 Aprile 2003 02:31

Certo che si guadagnava con del trading e con dei titoli come ^ACF#^ e gli altri menzionati. Basta solo darsi una mossa invece di recriminare tutti i giorni come vadano male le cose dappertutto nel mondo, aspettare intristiti il crollo finale di tutte le borse, lamentarsi di quanto sono manipolati i mercati e farabutti gli analisti, dare dell'idiota tutti i giorni a Greenspan e Bush ed aspettare rassegnati tempi migliori maledicendo tutti i giorni la Bolla Speculativa. Queste sono le operazioni di "trading" degli ultimi mesi. Orso o non orso qualcosa lo tiri fuori se tutti i giorni lavori e ti dai da fare. Per i daltonici, il colore è quasi tutto verde. (Ringrazio per la collaborazione. Post come questi a firma "rael" ad esempio, sono in realtà scritti da un mio assistente che inventa queste critiche per poter dare lo spunto poi per una risposta ad effetto. E' una tecnica che insegnano al master)

Americredit - gz  

  By: GZ on Venerdì 25 Aprile 2003 00:52

Tornando ora e dando un occhiata noto che la povera ^Americredit#^ da sola con un rimbalzo del +34% oggi ha tirato su il portafoglio. Dai 10 dollari a fine anno era crollata a $ 1.60 in marzo ed è risalita a 6.38 dollari ora, comincio a pensare che Tom Brown non sia poi del tutto un fesso. Dicono che non bisogna mai mediare, ma qui come su Parmalat e parecchi altri titoli funzionava proprio e anzi bisognava farlo in modo più aggressivo. A dire la verità nella parte di "trading" le ho vendute proprio ieri sera perchè oggi annunciavano i risultati ed erano salite bene questo mese, eh...cosa vuole dire essere sempre troppo pessimisti... Comunque dopo il crollo, quando era a 2.5 dollari, la mia analisi, vedi qua sotto, era che: "....E' una situazione in cui non esiste una mezza misura: se vende di nuovo le cartolarizzazioni e se la cava nei prossimi tre mesi allora da 2.5$ sale a 8 o 9 dollari. ...." (vedere tutta la discussione qui sotto sul titolo perchè è stato dibattuto parecchio qui)

il paese e il settore più del singolo ti - gz  

  By: GZ on Giovedì 24 Aprile 2003 21:13

Migliori e peggiori dell'Eurostoxx di questo mese, dove ^ci sono 5 assicurativi delle dimensioni di Generali con dei +50#A:11717^% in 3 settimane Dal che si deduce cosa ? Che nel bene e nel male (in questo caso nel bene, ma mesi fa nel male) se centri l'area geografica o paese e il settore poi il singolo titolo conta relativamente (parlando dei titoli maggiori ovviamente)

Domanda e offerta in borsa - gz  

  By: GZ on Mercoledì 23 Aprile 2003 16:32

Ecco la tabella dei flussi di denaro dentro e fuori dalla borsa americana di TrimTabs dal 1995 a oggi. Copiarla e stamparla. Si potrebbe discutere un mese su questi numeri. Di norma pensiamo che il prezzo delle Tim o Ericsson aumentino se ".. si pensa che gli utili aumenteranno in futuro " o qualche cosa di simile, ma non è logico se uno ci pensa. Dipende innanzitutto invece se ci sono i soldi e poi quante azioni ci sono da comprare per farne salire il prezzo. Il prezzo di TUTTE le azioni una società sale o scende se anche solo un 5 o 8% delle azioni passa di mano, quindi conta vedere quante ce ne sono. Quindi un altro modo di vedere la borsa è che se ci sono più soldi da investire e ci sono meno azioni in giro il prezzo sale e se ci sono meno soldi in giro e aumenta il flottante scende. Che poi le aziende vadano bene l'anno prossimo chissà. In pratica e semplificando al massimo: se il flottante aumenta e il denaro nei fondi cala ==> Sell se il flottante diminuisce e il denaro nei fondi aumenta ==> Buy Si può discutere l'interpretazione dei numeri, ma è un lavoro faticoso metterli assieme e in linea di principio il prezzo dipende dalla domanda e dall'offerta e qui cercano di calcolarle. Si vede che le Vendite di Insider sono calate molto rispetto a 8-10 mesi fa. Gli Acquisti dell'Estero e i Flussi nei Fondi Comuni stanno tornando. Invece la % di Contante dei Fondi è molto bassa ora (ma lo era anche nel 1997). IL "Margin Debt" cioè quanto si prende a prestito per speculare in borsa con il margine è crollato.

Le "tensioni" e la destabilizzazione a ciclo continuo 365 giorni all'anno - gz  

  By: GZ on Mercoledì 23 Aprile 2003 13:30

Stupidaggini queste sugli sciiti. A Bagdad ci sono 6 milioni di persone, di cui il 50% disoccupate e i 2/3 sotto i 30 anni per cui non hanno niente da fare e sono nell'età in cui si manifesta in piazza. E fa bel tempo. Alle manifestazioni di protesta che i giornali italiani mettono in prima pagina ci vanno 10 o 20 mila persone. Sarebbe come dire che in italia perchè 10 mila no-global fanno una manifestazione siamo in crisi e l'italia "cade nelle mani dei no-global". I giornalisti non sanno come riempire il vuoto dopo essersi goduti sei mesi di pre-guerra in cui annunciavano tutti i giorni che "il medio oriente era un polveriera..." "..un intervento americano avrebbe fatto esplodere tutte le tensioni..", "... è la fine dell'Onu, la morte della Nato, la distruzione dell'assetto del medio oriente ..." "...l'intera regione verrà destabilizzata..." (bello "destabilizzata", la puoi usare con quasi tutto e non vuole dire mai niente). Poi hanno beneficiato, come sempre avviene nel loro mestiere, della guerra vera. Purtroppo è durata per loro solo 3 settimane (mentre doveva ".. durare sino all'estate" e "... si combatterà a bagdad casa per casa..." e "...un ondata di kamikaze suicidi.. " "... il ricordo dei bombardamenti a tappeto di dresda e Hanoi..." e "...gli irridicibili feddayn ... e i volontari che accorrono da tutti i paesi arabi per morire a difendere Bagdad..". Invece una città di sei milioni di abitanti è caduta come una pera matura in tre giorni e un esercito di 400 mila soldati e miliziani più terroristi vari si è squagliato facendo solo due o tre azioni efficaci (che hanno avuto le prime pagine dei giornali per due giorni ciascuna). Agli alleati sono occorse tre settimane solo perchè hanno cercato di avere perdite inferiori a ogni guerra mai accaduta dai tempi di giulio cesare ( 3-4 mila soldati irakeni, 1.000 civili e 130 alleati, meno dei morti che pakistan e india o l'algeria fanno ogni anno senza scomodare mezzo cameramen del Tg) La cosa ha avuto aspetti patetici per gli arabi, su Al Jazeera il giorno in cui gli americani sono entrati a bagdad da tre direzioni diverse occupandone il centro hanno parlato solamente di un singolo carro americano che era stato "catturato" (nel senso che avevano così fretta di arrivare che lo avevano lasciato al bordo della strada). Ma questo è comprensibile perchè c'è un aspetto di orgoglio ferito, dopo che ogni guerra viene persa in modo farsesco dagli arabi a causa della montagna di menzogne con cui la impostano. Il caso che passerà alla storia è "Bagdad Bob" il ministro delle informazioni irakeno che ha annunciato battaglie fasulle ogni giorno e hanno smesso di prenderlo sul serio al TG3 solo l'ultimo giorno, quando assicurava ridendo che entrando a bagdad gli americani "avevano commesso suicidio" e si vedevano i carri Abraham dalla finestra del palazzo cui parlava Ora i giornalisi italiani sono a secco e si inventano un altra crisi pompando cose che in tutti i paesi arabi accadono tutte le settimane da anni. L'esagerazione di ogni "tensione", ogni giorno di ogni settimana dell'anno, prima durante e dopo la guerra è ormai una cosa grottesca, è come la favola dove a forza di gridare sempre al lupo al lupo alla fine non ti crede più nessuno. Ma sembra che sui mercati finanziari abbiano mangiato la foglia.

+50% entro luglio - gz  

  By: GZ on Martedì 22 Aprile 2003 20:49

So bene che gli "appelli da toro" portano iella, ma è da settembre che stando un poco attenti si vedono molte percentuali in verde qui e ho l'impressione che come al solito succeda che solo quando a luglio i mercati saranno rimbalzati ad es di un +50% dal minimo vedrai la maggioranza che si fa coraggio e rientra. La mia calcolatrice dice che da metà marzo le borse europee che avevano perso di più, come la tedesca ad esempio, hanno recuperato dal +30% al +35% (il dax tedesco da 2.200 a quasi 3.000 oggi). Rimbalzare un 50% dal minimo è possibile entro luglio. Sia che uno abbia perso molto perchè ha comprato in borsa nel 1999, sia che uno abbia perso quello che aveva guadagnato perchè era entrato in borsa nel 1996 o 1997, sia che uno non sia mai entrato in borsa (oppure abbia evitato abilmente il ribasso...) se non sfrutta questi momenti allora tanto vale occuparsi solo di compravendite di terreni e case (ci sono dei siti che ne trattano con report e forum ?) Le borse hanno avuto dal 2000 a oggi il periodo peggiore dal 1929-1934 senza però che come allora ci fosse una depressione economica (vedi il post sotto di due a questo). E dall'estate scorsa ai primi di aprile il mondo è stato tenuto sulle spine per questa guerra in Iraq che si è però risolta in tre settimane (nonostante i giornali facciano sforzi disperati per drammatizzare tutto). Quindi adesso le borse rimbalzano. Magari solo per tre mesi, ma dopo tre anni calo ci sono settori che fanno delle belle percentuali. La maggioranza degli investitori, che ha problemi a guadagnare con derivati e il trading veloce, se non approfitta di momenti come questo non so in cosa altro possa mai sperare. Tenere presente che la borsa di milano è una delle meno reattive ora (meglio francoforte, zurigo o new york)

+50% dal minimo entro luglio - gz  

  By: GZ on Martedì 22 Aprile 2003 20:48

Lo zig-zag che dissangua va evitato - GZ  

  By: GZ on Martedì 22 Aprile 2003 18:49

Stiamo arrivando a 24.000 del FIB30 e sono molto contento di non aver tentato negli ultimi 10 giorni del trading a tutti i costi e di avere ignorato queste oscillazioni a zig-zag-dente-di-sega che dissanguano, tenendo invece ferma un idea generale (che sembra giusta , altrimenti non stavo a scrivere qui sopra, perchè nessuno accetta la teoria su esempi fallimentari) Ad ogni modo l'analisi tecnica come se la cavava negli ultimi 10 giorni sul mib30 con derivati (future e opzioni) ? Faceva un fatica tremenda se uno intepretava le onde o oppure gli oscillatori o le medie perchè questo è un andamento micidiale, di quelli che ottieni se butti una moneta e poi fai un grafico dei testa o croce, cioè è un andamento statisticamente casuale, correlazione zero. Ma se uno guarda bene si nota una cosa: i cedimenti erano tutti "brutti" cioè accelleravano subito e sembravano "oddio... qui sfonda, dai..." E inveve si fermavano di colpo e rimbalzavano tutti a "V". Questo andamento è "toro" perchè ricrea in continuazione della paura pur non rompendo il trend al rialzo e non correggendo. Tecnicamente sono "spikes" o "trappole per orsi" (mini). Anche oggi cedimento verticale di 3-400 punti che spaventa un poco e inversione altrettanto verticale in su. Bello no ? Chi usasse solo l'analisi tecnica classica o cercava di mettere tutto sui grafici a 5 minuti oppure schiattava. Morale: questo grafico dimostra quanto sia dura la vita di chi fa trading system o analisi tecnica standard e di come sia (a mio avviso) meglio un approccio misto, in cui interpreti anche il contesto.

L'andamento a Zig-Zag che dissangua - GZ  

  By: GZ on Martedì 22 Aprile 2003 18:48

saldo di liquidità positivo - gz  

  By: GZ on Martedì 22 Aprile 2003 13:52

Di report e di indicatori ce ne sono tanti al mondo e ognuno sceglie quelli che preferisce. Sarebbe bello che convergessero quasi tutti Ad ogni modo sia il COT che l'indice di volatilità VIX che questa somma dei flussi di liquidità di TrimTabs sono stati menzionati qui in passato. TrimTabs alla fine fa una cosa semplice, somma tutte i flussi che entrano o escono in borsa e se il saldo è positivo come in marzo ad es da un buy e se è negativo un sell (vedi la colonna sottolineata "L1 Net Float..") Come si vede gli Insider stanno però vendendo come saldo, non comprando, ma per una cifra piccola in valore assoluto, quindi sommandoli con il resto viene fuori un saldo di liquidità positivo per la borsa americana Se il flottante non aumenta (perchè non ci sono IPO da mesi) e anzi cala perchè ci sono ora molti buyback delle aziende e qualche Opa con contanti e dall'altra parte arrivano soldi nei fondi comuni dovrebbe aumentare la domanda e diminuire l'offerta. E quindi il prezzo aumentare cioè la borsa. Come idea sarebbe logica

Insisti sull'High Yield - gz  

  By: GZ on Martedì 22 Aprile 2003 12:43

Il settore delle obbligazioni "junk" o comunque a rendimento elevato, diciamo sopra il 7% (perchè emesse da società a rischio) ha avuto un rimbalzo medio del 20% (capital gain intendo) che è il più grosso dal 1998. Inoltre i balzi su sulle società come Dynegy, Mirant, Centerpoint, El Paso (per citarne alcune di cui si è parlato qui spesso e che ho suggerito di recente), cioè società del settore utilities molto indebitate e in difficoltà dopo il crac di Enron sono dovuti al fatto che gli stanno arrivando i quattrini, cioè che è diventato più facile emettere bonds. A parte le implicazioni per l'economia (e cioè che arrivano soldi alle società più indebitate) e per i settori più esposti è anche semplicemente un trend da sfruttare. Il fondo quotato a NY "High Yield" che ho suggerito qui giorni fa come esempio sta salendo a scheggia (considerando che è un fondo per cui dei 2% al giorno non sono poco) vedi sotto. Chi vuole sfruttare questo trend con qualche cosa di più aggressivo di un fondo comune va sulle varie Dynegy, El Paso e tante altre in debito di ossigeno finanzario.

denaro entra in borsa a NY - gz  

  By: GZ on Martedì 22 Aprile 2003 01:34

Tornando stasera vedo il report ultimo di Biederman, specializzato nel calcolo dei flussi di liquidità in borsa, cioè nel calcolo di quanti miliardi entrano e escono dalla borsa americana tramite buy back, IPO e OPA, acquisti di insiders... Biederman annuncia ora un nuovo mercato toro perchè sia le aziende che gli insiders da marzo comprano. E dopo 10 mesi di deflussi il pubblico è tornato a mettere soldi in fondi azionari ($10.5 miliardi in un mese). I fondi pensione si sono scaricati ecc.. Sono anche riportati i segnali precedenti del modello di Biederman (sono segnali che durano mesi, non settimane in ogni caso) -------------------------------------------------------------- NEW BULL MARKET LIKELY BEGAN WHEN IRAQI INCURSION STARTED. BOTH COMPANIES & INDIVIDUALS HAVE BEEN BIG NET BUYERS SINCE MARCH 14. L1, the estimated net change in the trading float of shares was relatively neutral during the holiday shortened week ending Wednesday, April 16. However if Thursday, April 17 was included, L1 would have had a more bullish flavor; since on that day there were no new offerings, over $500 million in new stock buybacks and a $285 million new cash takeover, Port Financial. There were just $1.1 billion of new offerings all of last week, the least since early January, and Dealogic says this week has little currently scheduled - although big overnights are possible. Since the Iraqi incursion started mid-March (we don't use the word War since it was no contest) L1 has been bullish to the tune of something over $7 billion. L1 is proven to be the best leading indicator of future market direction. When L1 is bullish and individuals are bearish, as was the case between July 2002 and March 2003, that is a turning point. However, when both companies and individuals are net buyers - more money looking to buy fewer shares - which is what is happening right now, that is known as a bull market. CONVENTIONAL WISDOM - WHICH NOW SAYS ECONOMY WEAK & STOCKS OVERVALUED - WRONG AGAIN. We don't believe that there are any other market strategists out there who are saying that a new bull market has begun. We don't know how long the upturn will last, but at least through early 2004 is our current best guess. Conventional wisdom says that the US economy is mired in a "jobless recovery." Many perma-bears continue to harp on the overvaluation of the market --- particularly tech stocks. WE TURNED BEARISH IN OCTOBER 2001 - TOO EARLY. Back in October 2001, we turned bearish when corporate buying stopped and heavy selling began. We were wrong, but basically too early. At the start of December 2001 we doubled up on our bearish position. Back then conventional wisdom said the 9/11 caused economic downturn would soon end in a" V" shaped recovery. We disagreed with conventional wisdom. Withheld income and employment taxes - the correlate of wages and salaries received by the 100 million workers on regular payrolls, adjusted for lower rates in 2002 - turned lower on a year over year basis starting at the end of September 2001 and didn't turn up until July 2002. We made a year-end 2001 bet with a semi-famous market strategist that the US stock market would drop below the September 2001 lows by the end of the 1Q of 2002. We lost the bet only because we were early again. WE TURNED BULLISH EARLY IN JULY 2002 - TWO WEEKS TOO SOON. Companies have been net buyers of their own shares ever since July 2002. That same July both individual withholding and corporate income tax payments turned positive year over year. We first turned bullish early in July two weeks before the big rally. Early in August, we personally were buyers of many a broken tech stock, some of which we already have traded out of. WE CHANGED STANCES SIX TIMES LAST FIVE MONTHS OF 2002 - ALL PROFITABLE -- FOR 74% FULL YEAR GAIN. While L1 was net bullish since July of last year, we successfully traded the ups and downs using both changes in L1 from bullish to bearish as well as the high levels of individual fear at bottoms; as evidenced by surging equity fund outflows and high investor bearish readings in the AAII weekly survey. Even though many a broken tech stock bottomed in July-August of 2002, the indices didn't bottom until early October 2002 right after a near record spike in equity fund outflows and bearish AAII sentiment reading. For all of 2002 our model paper portfolio - where trades only take place at the closing price for the week - was up 74%. So far this year we are up just 8.2%, while more than the S&P 500 less than the 10% for the NDX. The reason for the relatively laggard return was that while liquidity was positive in February and March, the market sold off due to pre-war jitters. When the fear left the market mid-March, first companies started buying heavily and now it appears that individuals have returned. PENSION FUNDS NOT REBALANCING. NOW HAVE LESS EQUITIES TO ASSETS THAN AT MARKET TOP. Pension fund managers have never been called, "the bold and the reckless." After two big bouts of rebalancing, first during the 4Q of 2001 and then during the 3Q and 4Q of 2002 - which might turn out better than they think -- pension funds have turned chicken. Right when the market is taking off, they have stopped buying. There currently is very little rebalancing going on. What's more reading Dave Kovaleski's recent offering in the April 14, 2003 issue of Pensions & Investments, it appears as if many pension funds are reducing equity allocations rather than rebalance. The article quotes Goldman Sachs' Joanne Hill saying that, ".about 50% of large corporate pension funds are conducting asset allocation reviews, with an eye towards reducing risk as well as investing in alternative asset classes, actively managed portfolios and absolute return strategies. 'Some of the plans that were aggressively rebalancing last year are holding back this year,' said Ms. Hill. For many, this would be the third year they've had to buy equities after rebalancing to target levels, and they just don't want to do so.'" WHAT BETTER BULLISH CALL THAN PENSION FUNDS TURNING CHICKEN? While we don't have the actual data, obviously pension funds had a record high equities to total assets ratio in early 2000. Since then the equity ratio has dropped off. Now that pension funds are estimated to be receiving about $100 billion in new cash this year, that most of that won't go into equities is a bullish contrary indicator. If, as and when the stock market rises substantially from current levels, at that point pension funds are likely to start increasing their equity allocation. That new cash then will provide further fuel for taking stock prices even higher. There are some who are saying that global pension funds have been net sellers of US equities over the past four weeks - the main reason that the US market is only up 12%. That could explain the shallow gains. THEY'RE BACK! $8.7 BILLION POURS INTO EQUITY FUNDS HOLIDAY SHORTENED WEEK. After ten months of mostly continuous outflows from equity funds, fund investors have decided to get immersed in the stock market; as a huge estimated $8.7 billion poured into equity funds, $6.6 billion into US, over the holiday shortened four day period between Friday April 11 and Wednesday, April 16. Perhaps that April 15 was tax day influenced the flow. However, during the same year ago week equity funds had an estimated $0 net flow - nothing in nor out. The big recipients were tech funds. Tech funds we track daily with $31 billion in assets got $147 million of new cash the last four days. Other sectors doing well included Large Cap Value and Large Cap Growth. Even with the boom in equities, bond funds got $1.6 billion. US EQUITY FUNDS HAVE HAD ESTIMATED $10.5 BILLION INFLOW 5-WEEKS SINCE MARCH 14. US equity funds have now had five straight weeks of estimated inflows, totaling $10.5 billion. For the first time in several years L1 and L2 are marching in the same direction. However, given that spikes in flows usually signal a short term trading reversal, is the market due for a sell-off? We don't think so. The reason: Over the last two weeks the S&P 500 is up just 2% over the past two weeks and 12% since the March 11 close. WE REVISE MARCH FLOW ESTIMATE TO $0 US FROM -$5.6 BILLION. In March the US equity funds we track daily had hefty outflows. Our tracked funds have $314 billion in assets, 14% of the ICI total universe of $2.2 trillion. In mid-April Vanguard and Fidelity reported that in March that their US equity funds had a net inflow of $4 billion combined. Three Vanguard funds had a total inflow of $2 billion by themselves. It is possible that some of those funds got money being switched out of others. Regardless, we are boosting our flow estimate to $0 for US from an estimated -$5.6 billion outflow. The possibility of a hefty variance from our estimate is high. CORPORATE TAX SURPRISINGLY SURGES 22%. WAGES & SALARIES UP 6.2% PAST FORTNIGHT. Withheld income and employment taxes collected from about 100 million US workers surged 6.2% over the last two weeks, coinciding with the realization that the fears of terrorism, etc. as an outgrowth from the Iraqi incursion were overblown. The four-week gain - which includes the two weeks when the outcome was relatively uncertain - was an impressive 2.9% over the comparable year ago period. Even more impressive was the 22% gain in corporate income taxes over the April 15 week. That's the first gain in 2003 in year over year corporate collections, despite lower corporate tax rates this year than the first half of 2002 due to changes in depreciation, etc. Surging incomes are a leading indicator for a pickup in corporate buying. A pickup in corporate buying is always a good leading indicator for higher stock prices ahead. BOTTOM LINE: WE REMAIN FULLY BULLISH. HEFTY CORPORATE BUYING, SURGING INCOMES HELP MAKE A SPIKE IN INFLOWS TOLERABLE. We remain bullish, although we thought about turning aggressively bullish. Why aggressive starts with the surge in year over year income gains. That surge says that the lid placed upon the economy by war fears has dissipated. L1 has also improved to a bullish -$7 billion over the last five weeks. The one concern we have is the spike in inflows. Historically a spike in inflows has almost always been a market top. The few times they weren't was at the early stage of a bull run. We think that's where we are now.However, we will wait one more week. If corporate buying remains strong and selling weak, then we will turn aggressively bullish. Another concern about a short term top is that the volatility index, the VIX, is down to 25, the lowest since the 20.28 reached May 17 when the S&P 500 topped out at 1100. However, the AAII survey shows 31.5% of respondents are still bearish and less than half, 46.3%, are bullish. If there is a rally early this week, and inflows spike even higher, then we would expect a correction by week's end. Of that were to happen, then we would turn aggressively bullish next week. KEY CAVEAT: BE WARY OF A SPIKE IN OVERNIGHT NEW OFFERINGS & SLUMP IN CORPORATE BUYING. The key caveat remains to be wary of a spike in overnight new offerings and a slump in corporate buying. Several large convertibles for many billions is possible given the outrageous terms buyers are will to accept. Also corporate buying could slump. However, a surge in selling and a decline in corporate buying would have to last for two weeks before we backed down to cautiously bullish. MUTUAL FUNDS FLOW FOR April 17, 2003 ALL EQUITY MUTUAL FUNDS: OUTFLOW $4132.2 million NAV UP 1.7% US EQUITY FUNDS FLOW: OUTFLOW $2740.8 million BREADTH: NEGATIVE 30 OUT versus 13 IN NAV: UP 1.8% INT'L EQUITY FUNDS FLOW: OUTFLOW $1391.4 million BREADTH: NEGATIVE 25 OUT versus 2 IN NAV: UP 1.1% BONDS & HYBRID: FLOW: INFLOW $526.4 million NAV: UP 0.3% L1: NET FLOAT -$646 MLN NEW ANNOUNCED CASH TAKEOVERS: $320 MLN COMPLETED CASH TAKEOVERS: $0 MLN NEW STOCK BUYBACKS $533 MLN NEW OFFERINGS: $0 MLN INSIDER SELLING $100 MLN L2: US EQUITY FUND FLOW -$2,741 MLN

Buona Pasqua: Opa a 20 sulla Cremona - gz  

  By: GZ on Sabato 19 Aprile 2003 14:59

Questo fa le veci dei miei auguri di Pasqua. vedo passare sui terminali questo flash delle 19 circa dopo la chiusura di milano, Opa a 20 sulla Cremona. Il mio post di oggi venerdì 17 sulla Cremona. per comprarla, era delle 16:11, vedi qui sotto. Poi parlano male del venerdì 17... ---------------------------------------------------------- OPA POPOLARE LODI SU CREMONA A 20 EURO (ANSA) - MILANO - L'offerta dovrebbe partire entro la fine di giugno dopo che il 17 aprile i cda avranno approvato il protocollo d'intesa, mentre entro novembre, si legge in una nota, dovrebbe esserci il regolamento dell'offerta. L'esito dell'operazione e' subordinata al raggiungimento del possesso del 51% del capitale della Cremona e alla trasformazione della BPCR in societa' per azioni (l'assemblea di per deliberare in merito dovrebbe essere convocata entro settembre). La Banca Popolare di Lodi si e' impegnata nel caso in cui a seguito dell'offerta venga a detenere una quota di partecipazione in BPCR superiore al 90% del capitale ordinario, a promuovere un'offerta pubblica residuale, al fine di determinare la revoca della quotazione del titolo..... .....

E ora un poco di tran tran - gz  

  By: GZ on Giovedì 17 Aprile 2003 20:29

non è tutto sempre così drammatico, a volte ci sono periodi in cui succede poco ad es dopo tre anni di mega-bolla speculativa con euforia di massa, scoppio della medesima con morti e macerie finanziarie e -70% su alcuni indici, 11 settembre con usama bin ladin e contorno, guerra in afganistan ai mullah e poi guerra a saddam in iraq con abbattimento di monumenti può darsi che ci siano un paio di anni di tran tran, di ordinaria amministrazione, un poco di inflazione, un poco di ripresa, un po di cedimento del dollaro, qualche piccola riformina, tensione in medio oriente quanto basta per non dimenticarsi che sono un poco dei rompi#@^%$&*$ (senza offese perchè presi a uno a uno sono tutti ottime persone), ma alla fine niente di tremendo, come a metà anni '90 ad esempio dove ci si annoiava un poco e in quel caso cosa succederebbe ai mercati ?

stime dei costi economici sono già dimezzate - gz  

  By: GZ on Giovedì 17 Aprile 2003 18:52

Sì, ma questo articolo da una stima limitativa alle sole operazioni militari dirette, il costo totale probabilmente arriva a 50 miliardi contando anche la permanenza per un anno di truppe in Iraq. E poi c'è la ricostruzione appunto. Comunque le stime dei costi della guerra per gli Usa erano da un minimo di 50 a un massimo di 100 miliardi di dollari. Quindi questo articolo è la dimostrazione tangibile del fatto che, a dispetto delle sciocchezze che leggi sui giornali, tutto sia andato secondo i piani piu ottimistici. Il regime è stato rovesciato in 3 settimane con un costo diretto di 20-30 miliardi di dollari, meno di quello che chiunque avrebbe pensato. Poi c'è il fatto che il medio oriente non è mai stato così calmo come è adesso, contrariamente a quello che hai letto per sei mesi dappertutto. Il petrolio che scende e che non è mai arrivato ai 50 o 70 dollari di cui parlavano molti, i vecchi terroristi come Abu Abbas che vengano finalmente pescati (e anche Abu Nidal che è stato fatto fuori a bagdad mesi fa per altri motivi). In palestina sono tre mesi che fanno meno attentati del solito (e arafat forse perde un poco di potere verso questo nuovo primo ministro palestinese) mentre leggevi che sarebbe successo chissà cosa. Il quadro comincia a delinearsi ed è positivo. Ci vorrano dei mesi perchè piano piano le dimensioni vere e l'impatto profondo di quello che è successo vengano digerite. Intanto qui abbiamo già che le stime dei costi economici della guerra sono dimezzate...

Il mito delle SIM che speculano - gz  

  By: GZ on Mercoledì 16 Aprile 2003 01:18

Un mito fasullo. Vi ho tradotto i "market Wizard" per dimostrare che non è vero. Avete notato che nemmeno uno dei "maghi" lavorava per una banca o fondo o "sim" ? Se fosse vero quello che dice Panarea allora le SIM e le banche italiane avrebbero UTILI DA TRADING invece SE GUARDA DI BILANCI HANNO PERDITE DA TRADING in media Nessuna sim italiana e nessun desk di trading italiano ha mai dimostrato di guadagnare con il trading in modo sistematico, perdono e guadagnano quanto un un privato (che lo faccia a tempo pieno), nei bilanci e nelle relazioni trimestrali vengono indicati gli utili da tradin e nella maggior parte dei casi nel 2002 si vedono PERDITE. I guadagni li hanno sull'intermediazione, sulle commissioni di gestione, sui CW dove sono market makers ma sulla speculazione no Le SIM e le banche hanno dei PRO e CONTRO nella speculazione: PRO Alla caboto sim ogni tanto hanno un grosso cliente con ordini enormi a cui si accodano, oppure un cliente che sanno è De Benedetti o Gnutti o altro simile e lo seguono pensando che abbia degli insider sulla società. Questo è un vantaggio rispetto a un privato. Allo stesso modo se sono SIM che passano gli ordini di grossi fondi esteri notano prima di altri se tendono a vendere o a comprare. Vedere il book invece serve poco, se non per fare dello scalping CONTRO devono movimentare 50 o 100 miliardi ed è 10 volte più difficile fare soldi con 100 miliardi di euro che non con 200 mila euro. Significa che l'80% dei titoli italiani non li possono fare ad es, non possono entrare e uscire da CTO e Monrif o Roncadin o Ricchetti, significa che se mettono una stoploss e gliela prendono ci lasciano le penne, perchè su 20 mila euro il prezzo non si muove, ma su 6 milioni di euro di ordine di vendita si muove anche del 1 o 2%. Idem per entrare. Se poi escono dall'Italia sono in competizione con altri 9 mila fondi 7 mila banche di 90 paesi diversi e non hanno più nessun vantaggio. Quando toccano un future o un cambio o un bond sono uno contro mille nel mare magnum del mercato mondiale e dall'altra parte ci sono dei cinesi o arabi o canadesi o tedeschi o brasiliani pronti a fargli le scarpe. Inoltre sono parte di un azienda, con un un dipartimento con 100 o 200 dipendenti, i capi e sottocapi, le riunioni, le promozioni e la burocrazia, hanno meno tempo e calma di un paio di persone che lavorino in proprio. Fanno il loro orario fino alle 18, prendono lo stipendio e se perdono la responsabilità in qualche modo è anche della struttura. La concentrazione e la motivazione è quello che fa la differenza, per essere tempisti occorre solo una persona, non un dipartimento e una decisione di un istante. E per come funziona in italia se fai anche dei miliardi alla sim non ti pagano nemmeno lontanamente in proporzione, al massimo un bonus in % dello stipendio, non degli utili che hai fatto, per cui chi te lo fa fare di stare lì fino alle 22 o di studiare il sabato ? Una o due persone concentrate, attrezzate e in proprio sono nell'insieme avvantaggiate rispetto a un ufficio di una sim di una banca.

Il 2003 è 4 anni dopo il 1999! - gz  

  By: GZ on Martedì 15 Aprile 2003 22:16

Siamo nel 2003 che viene 4 anni dopo il 1999. Questa osservazione che sembra stupida è intesa a richiamare il fatto che il 1999 e il 2003 hanno una cosa in comune e cioè che entrambi precedono l'elezione presidenziale in america. Come tutti ricordano con nostalgia nel 1999 tutto andava bene, anche troppo, sia nell'economica che sui mercati. Uno dei motivi è che per eleggere Al Gore si era spinto al massimo su tutto con tutti i mezzi da parte della casa bianca della fed (greenspan voleva essere rinominato). Poi per pochi voti non funzionò lo stesso, ma nessuno pensava che bush vincesse perchè appunto nel 1999 l'economia era stata spinta al massimo. Siamo nel 2003 e la casa bianca (che come partito controlla camera e senato), come è tradizione da due secoli in america, sta per "scatenare l'inferno" come diceva Maximus/Russel Crowe nel "Gladiatore", per spingere l'economia per altri 12 mesi. Che poi l'economia affondi dopo la primavera 2004 non importa. L'importante è solo che da adesso a inizio 2004 migliori perchè si vota tra un anno. Le recessioni in genere ci sono nell'anno successivo alle elezioni. Non è detto che funzioni, ma il motivo per cui dicono che la borsa americana ha un ciclo di 4 anni è questo -------------------------------------------------------------------- April 15, 2003 Hoping to Seize Political Moment, Bush Pushes Tax Cut Plan By DAVID STOUT WASHINGTON, April 15 — Hoping to seize the political moment, President Bush insisted today that he wants Congress to pass tax cuts totaling at least $550 billion over the next decade. "The nation needs quick action by our Congress on a pro-growth economic package," Mr. Bush said in a carefully timed Rose Garden ceremony. Alluding to the $550 billion figure, the president said, "American workers and American businesses need every bit of that relief now, so that people who want to find a job can find one, so that people looking for work are able to put food on the table for their families." Mr. Bush hopes to capitalize on the bounce in his popularity ratings that has come from his prosecution of the war against Iraq to push through his economic goals. Nevertheless, he spoke briefly today about the war, declaring that "our victory in Iraq is certain but it is not complete." "A month ago, one month ago, that country was a prison to its people, a haven for terrorists, an arsenal of weapons that endangered the world," the president said. "Today the world is safer. The terrorists have lost an ally. The Iraqi people are regaining control of their own destiny. These are good days for the history of freedom." Much of that history of freedom is being written by America, Mr. Bush said. "We're also building the prosperity of our country," he said. "This is a unique moment in our history, and the American people are rising to meet it." Despite his elation over the success in Iraq, Mr. Bush is by all accounts determined to avoid the fate of his father, who also presided over a quick war with relatively few casualties, only to lose the Presidency the next year over the economy. As he spoke, Mr. Bush was applauded by a gathering of small business people and entrepreneurs whom the White House had invited. Today was an ideal one for the president to restate his insistence on substantial tax cuts, and not just because the war in Iraq seems to be concluding. April 15 is the deadline for filing tax returns for 2002. Just as important, Congress is away on Easter recess, so whatever differences the lawmakers might have with Mr. Bush — and there are many, including substantial differences among Republicans — they could not be expressed in a quick, concentrated way on Capitol Hill. Only four days ago, the House and Senate voted for tax cuts way below the $726 billion that the president first proposed over the next 10 years. The House narrowly approved cuts totaling $550 billion. But the Senate agreed to cuts of only $350 billion. And Senator Charles E. Grassley, the Iowa Republican who is chairman of the Finance Committee, pledged on the Senate floor that he would not tolerate tax reductions of more than $350 billion over the next decade. Moreover, the Senate approved the $350 billion figure by the narrowest possible margin: with Vice President Dick Cheney casting the tie-breaking vote after the chamber deadlocked at 50-50. So when the lawmakers return, they will have a lot of work to do in bridging the differences between the two Houses. Twice today, Mr. Bush emphasized that he wanted tax cuts of "at least" $550 billion. Thus, he may have been signaling his willingness to come down from his original figure while still battling for more than the lawmakers are so far willing to back. ................

mercato obbligazionario corporate - gz  

  By: GZ on Martedì 15 Aprile 2003 20:55

Questa è la situazione tecnica del mercato obbligazionario corporate di lungo periodo espressa tramite il grafico della differenza di rendimento tra obbligazioni aziendali e treasury bond Dopo tre anni di trend negativo (la differenza si allargava sempre) ora forse un segnale di inversione

AGLIO e Corea - gz  

  By: GZ on Martedì 15 Aprile 2003 19:10

Non trovo l'articolo che era sul corriere, ma sembra che un solo paese asiatici sia immune finora dall'epidemia di SARS ed è la Corea. La ragione scientifica sembra che in Corea masticano aglio dal mattino alla sera, in pratica è come da noi il pane e per qualche motivo li immunizza Un importante osservazione sia per chi deve viaggiare in aereo in Asia che per decidere dove collocare i propri investimenti

Arbitraggi italiani - gz  

  By: GZ on Martedì 15 Aprile 2003 18:36

beh... l'arbitraggio vero e proprio è quello del tipo: Telecom contro Olivetti Unicredito contro S.Paolo, Ras contro Generali Espresso contro Mediaset ecc... Ebiscom contro Tiscali Nei mesi scorsi c'è stato un mega arbitraggio o "hedge" Olivetti Long contro Telecom short prima della ristrutturazione di Tronchetti Provera che poi si è rovesciato nel suo contrario Ad es uno che studierei un attimo ora (non sono convinto ancora) Seat Long Olivetti Short

corporate bond alto rischi - gz  

  By: GZ on Lunedì 14 Aprile 2003 16:49

i) La prima parte del ragionamento di panarea è sbagliata. Negli ultimi sei mesi i fondi obbligazionari "high yield" (o "junk") sono saliti in media del 20% Ma i tassi di interesse sui titolio di stato NON sono scesi più da agosto in poi. I tassi di interesse sui treasury bond o bund sono oggi allo stesso livello di agosto E SONO SALITI RISPETTO AL LIVELLO DI SETTEMBRE-OTTOBRE. Guardate i grafici. Quindi il ribasso dei tassi di interesse sui titoli di stato non c'entra niente, anzi sarebbe stato un effetto negativo. 2) La differenza tra emissioni "sicure" tipo AAA e emissioni obbligazioni "rischiose" si sta riducendo a vista d'occhio. Quello che ho fatto notare è che mentre le borse sono oscillanti da mesi, qui invece c'è un trend al rialzo in atto evidente. E indica un miglioramento dell'economia perchè ci sono società che si stanno rifinanziando in questo modo. Non va visto solo come effetto, ma anche come LA CAUSA di un miglioramento. In altre parole è un processo "circolare" in una certa misura, l'economia migliora se il denaro affluisce sulle obbligazioni corporate e viceversa. 3) Il motivo del miglioramento delle spread tra bond di società in crisi e titoli di stato può discutere e chi non crede che sia un trend che continui ne stia alla larga. Io ho comunque scritto qui sopra in autunno diversi post sui bond fiat o di GM e di altri per dire che sarebbero migliorati e avevo anche segnalato un fondo high yield. I bond dei paesi emergenti poi sono migliorati molto di più di quanto pensassi, basta pensare al brasile. Al momento come minimo va notato che questo è il trend In ogni caso se si crede a questo trend, è meglio usare un fondo high yield quotato a NY o Londra che non un fondo obbligazionario italiano, perchè essendo quotato come se fosse un azione il primo costa meno e ne puoi uscire ogni giorno al volo...

obbligazioni corporate "high yield" - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Aprile 2003 20:22

che cosa è questo qui in fondo che sale come un missile da mesi ? Un fondo comune quotato a NY, un fondo comune che compra obbligazioni corporate "high yield". Ovviamente se i prezzi dei bond corporate salgono questo significa che i rendimenti stanno scendendo Quindi abbiamo che che le obbligazioni aziendali delle società più in difficoltà, come ford o kpn o le utilities americane stanno migliorando anche senza che le borse si muovano molto A chi importa ? a chi compra obbligazioni e anche in generale a chi pensa se l'economia stia peggiorando o meno ------------------------- breakingviews ------------------- Junk bonds on a tear: If you have ever regretted throwing out your junk, imagine how bondholders who have done so must feel. After a miserable 2002, junk bonds have gone on a tear. The Goldman Sachs US-dollar high-yield index has returned almost 10% so far this year, driven by strong inflows. Junk-bond funds took in a net $10.5bn of cash in the first quarter of 2003, fully 90% of the total taken in the whole of 2002. Junk bonds have benefited from an asset-allocation switch. Investors are still reluctant to buy stocks because they believe valuations assume an unrealistic rebound in growth. Yields on investment-grade bonds are equally unappealing. By comparison, junk paper offers a happy medium. Yes, high-yield bonds are vulnerable to economic weakness, but it would take a sharp downturn to reverse the decline in defaults. After all, companies have started repairing their balance sheets with disposals and rights issues. What's more, they have little need to raise debt. So supply has been running behind demand - putting a rocket under prices. The best of the rally may be over. But prices are sustainable. US junk bonds currently yield about 7.5 percentage points more than Treasuries. By subtracting expected losses on the junk bonds, one arrives at the implied risk premium that investors demand for holding them over risk-free government debt. Based on the latest 6.9% global default rate from Moody's, and an assumed 40% debt-recovery rate, the risk premium is currently about 3.3 percentage points. Given that junk bonds have, after losses, outperformed government debt by broadly 2.5 percentage points a year, the risk premium suggests they are trading on the cheap side of fair value.

Chi guadagna in questo momento - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Aprile 2003 20:14

Da inizio anno o anche da ottobre il mercato non è peggiorato, anzi è un poco migliorato perlomeno sugli indici americani, tuttavvia la sensazione è che poca gente guadagni e al massimo abbia smesso di perdere. Come mai ? Cosa funziona e cosa no ? Nell'ultimo mese o due che pure hanno visto gli indici in positivo in media ad esempio ha guadagnato solo chi: a) ha comprato e venduto con molta precisione e molto TEMPISMO i FUTURES, specie dax e s&p, ma comprandoli sui minimi, perchè due giorni di ritardo ed era già tardi. Cioè: i balzi dal minimo ci sono stati, ma sono stati improvvisi e poi tutto si è fermato (da questo punto di vista qui siamo andati bene) b) chi ha comprato alcuni titoli medio piccoli o oppure alcuni titoli molto massacrati come parmalat o impregilo, anche qui con molta precisione di SELEZIONE perchè eni, stm, generali, unicredito, olivetti, intesa e tanti altri non funzionavano invece (da questo punto di vista qui siamo andati non male, vedi le % del "trading track") c) chi abbbia comprato OBBLIGAZIONI CORPORATE a alto rischio, quello delle telecom o utilities più disastrate perchè le obbligazioni "junk" continuano ad andare bene (vedi il topic a fianco) da ottobre, a differenza delle borse salgono di continuo ! (qui non è un settore che venga coperto) d) chi ha tenuto posizioni di medio periodo sul dollaro australiano, canadese e sulla maggioranza delle MATERIE PRIME, ma NON il petrolio e l'oro che sono crollati perchè erano saliti per paura della guerra (da questo punto di vista mais e frumento no, ma cotone, soya e olio di soya e vitello e dollaro canadese suggeriti qui invece andavano bene) Quindi ? bisogna cercare di adattarsi alle circostanze, e fino a prova contraria questi sono i trend del momento. 1. TEMPISMO nel cogliere le inversioni e non trend-following 2. SELEZIONI DI TITOLI PICCOLI con occhio alla situazione economica 3. OBBLIGAZIONI CORPORATE "JUNK" 4. CAMBI E MATERIE PRIME (per chi è più sofisticato)

Le "ragioni" dei martiri della Jihaad ?! - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Aprile 2003 17:42

....se e vero che l11.9.2001 e nato come risposta alloccupazione americana post guerra del golfo(10 anni..!!).. --------------------------------------------------- Mamma mia, qui abbiamo chi prende alla lettera quello che dice uno come bin ladin. Non le sembra che questi soggetti esagerino e mentano un tantinino ? Dopo l'11 settembre un mese sì e un mese no è uscita una cassetta o un proclama di Al Qaeda annunciando stragi di vario calibro, compresa quella famosa e poetica del "treno della morte" che doveva arrivare in 11 giorni ai primi di marzo e che abbiamo pubblicato qui sopra. E infatti tutti gli esperti, da stratfor a debka a quelli che appaiono sui giornali (e pure chi scriveva sul sito) davano per scontato che ci sarebbero stati altri attacchi. E se poi dio ci scampi l'iraq fosse stato invaso militarmente, Al Qaeda annunciava veri sfracelli. E tutti gli esperti concordi giuravano che ci sarebbe stata un "conflagrazione" in medio oriente e una "recrudescenza" del terrorismo, che sarebbe partita una reazione a catena di ritorsione incontrollabile in tutto il mondo. E che questa era un ottima ragione per non fare niente a saddam. (Avevano detto lo stesso anche dopo il rovesciamento dei talebani in afganistan...) Invece nada, niente, nothing per quanto riguarda l'occidente non ci sono stati attentati (nel povero kenia, indonesia, yemen e pakistan invece 3 o 4 sì). Ogni tanto quando succede l'esatto contrario di quello che la maggioranza ha predetto bisognerebbe prenderne atto e chiedersi perchè. Come mai finora gli esperti e il 90% dei commentatori si è sbagliato sulla "conflagrazione" e la "recrudescenza" ? (lascio la risposta ad altri, avendola già data per quello che mi riguarda) Ma soprattutto le "ragioni" del terrorismo islamico che questi assassini dichiarano non c'entrano proprio un tubo (per parlare con una terminologia anglosassone). Un esempio. Nel 1983 furono inviati a Beirut un contingente italiano, uno francese e uno americano sotto l'egida ONU per proteggere i palestinesi dopo la strage di Chatila (per qualche motivo dopo l'analoga strage di Damour commessa dai palestinesi un paio di anni prima nessuno si mosse, ma lasciamo stare). Qualcuno comunque lo ricorderà anche adesso, c'era il generale Antoni, i bersaglieri e parà italiani fissi per un anno a Beirut. Bene i francesi e gli americani se lo ricordano molto di più di noi, perchè 150 o 160 parà francesi e circa 350 marines furono sventrati da due autobomba suicida degli hezbollah, "i bambini di dio" sciiti protetti dall'Iran. Morirono 500 soldati in tutto, non erano 3.600 vittime civili come l'11 settembre, ma neanche pochi, anzi fu il più grande attentato terroristico della storia (fino ad allora). Erano stati provocati ? Quali buone ragioni avevano per fare attentati suicidi di massa nel 1983 questi hezbollah ? Il fatto che si trattasse di una missione ONU e per proteggere i palestinesi per loro non contava niente, l'importante era sbudellare un poco di occidentali infedeli e imperialisti. All'epoca i francesi risultavano tra i nemici (gli italiani evitarono l'autobomba perchè secondo alcuni giornalisti sembra che sottobanco fornissero del plasma sanguigno agli sciiti ...). Non c'era Usama Bin Ladin allora che era ancora a fare il playboy, ma c'erano altri fanatici simili a lui come intenti e come metodi. C'erano sempre i "martiri", sempre la "jihaad" contro gli infedeli, sempre il "grande satana" americano e sempre il gusto del sangue e della distruzione fine a se stesso. E ovviamente c'erano governi fetenti anche allora che li tolleravano, incoraggiavano e finanziavano, quello iraniano in particolare (e forse anche quello siriano). Gli ingredienti e gli attori cambiano, una volta era hezbollah o l'OLP e ora Al Qaeda, i pretesti e gli slogan si aggiornano, ma sono almeno venti anni che da questa parte del mondo ci sono movimenti e gruppi votati alla distruzione e al terrorismo su scala di massa. A danno degli occidentali in genere, israeliani e anglo-americani in primo luogo, ma dietro di loro poi toccherebbe al resto.

HUMOUR - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Aprile 2003 01:40

Saddam Hussein è stato sconfitto! Le buone notizie per l'America sono che ora ha in mano l' Iraq. Le cattive notizie : che ora ha in mano l'Iraq. Ora comincia per l'America il processo lungo e difficile di aiutare a trasformare l'Iraq in una nazione libera, ricca e indipendente che un giorno possa odiarla. Il ministro dell'informazione irakeno, quello con il basco e gli occhiali che sorrideva sempre, oggi non si è presentato alla solita conferenza stampa. Ha tuttavvia dichiarato che si è svolta regolarmente. Saddam è stato visto oggi nella zona sud di Bagdad. E poi anche in quella nord. Alcune sue membra sono finite anche in quella ovest.

Che cosa può stimolare l'economia e la borsa? - gz  

  By: GZ on Giovedì 10 Aprile 2003 16:39

I numeri sono meglio delle parole in questioni di borsa e di economia, con i numeri è più facile essere contraddetti e vedere se si ha ragione o torto. IN TERMINI DI NUMERI: I due unici stimoli economici disponibili per l'economia mondiale nel prossimo anno sono: a) il piano di Riduzione delle Tasse Americano ora in discussione al parlamento e al senato usa. Mi sembra che ora si parli di 60-70 miliardi di dollari all'anno. b) la Riduzione del Prezzo del Petrolio Mondiale dai livelli di 30-35 dollari al barile dell'ultimo anno a 20-23 il prossimo anno. Se si realizza sono almeno 200 miliardi, forse anche 250 miliardi per tutta l'economia globale. Altri stimoli economici in giro non se ne vedono. Siamo d'accordo ? - I Tassi di Interesse nel mondo sono stati abbassati al minimo possibile ormai. - Il Giappone è sempre nei guai (oggi la banca centrale giapponese ha detto che comprerà obbligazioni aziendali per la prima volta nella storia delle banche centrali!). - L'Europa è stagnante, con crescita prevista per il 2003 dell'1% se va bene e le grandi banche e assicurazioni tedesche, svizzere e olandesi sull'orlo della crisi finanziaria. In germania le banche sono marce, un poco come in giappone e senza le banche che prestano tutto si ferma. Ieri parlavano di "razionare il credito" in germania Restano il taglio delle tasse in America (l'unico paese con deficit pubblico inferiore al 50% del PIL e quindi che se lo può permettere). E la riduzione del prezzo del petrolio. Basteranno ? Non lo so, ma dovrebbero servire senz'altro a qualche cosa e pubblico qui delle considerazioni in merito. IN TERMINI DI PSICOLOGIA La borsa è però impastata anche di psicologia per cui i ragionamenti puramente economici servono ma fino a un certo punto e sul lato psicologico dalla fine del 1991 c'è anche la novità di un attentato terroristico in cui un pezzo del centro finanziario di new york è stato incenerito e sono stati lanciati aerei contro il pentagono e la casa bianca (l'ultimo non arrivato a bersaglio). E' una cosa che non ha precedenti così come il contorno di attentati che lo hanno preceduto. Soprattutto non ha precedenti nella storia l'intenzione dichiarata e gli indizi concreti che chi lo ha fatto voglia usare qualunque arma di distruzione di massa. Una volta i terroristi tipo Abu Nidal o "Carlos" o il buon Arafat degli anni '70 di settembre nero o la RAF, l'IRA o le BR avevano un impatto limitato, come il rapimento di moro o tanti altri attentati da 10 o 20 morti per volta. Ora hai a che fare con gente che progetta le decine di migliaia in un colpo solo. I leader degli Stati Uniti e della Gran Bretagna (più parecchi altri paesi di contorno) e di entrambi i partiti, sinistra e destra, clinton e bush, laburisti e conservatori prendono sul serio questa minaccia, cioè la possibilità che questi fanatici invece di qualche aereo dirottato mettano le mani su qualche gas, virus o bomba radiottiva. Per motivi che gli storici studieranno in Europa il grosso dei media e molti leader politici trattano questa minaccia come secondaria e poco rilevante. A mio avviso sui mercati finanziari questa minaccia di distruzione terroristica stile 11 settembre pesa parecchio, in modi diversi, diretti e indiretti anche se difficili da quantificare. E quindi azioni rivolte a togliere di mezzo chi può fornire ai terroristi qualche gas, virus o bomba radiottiva avranno un effetto positivo.

costi e benefici della guerra (2) - gz  

  By: GZ on Giovedì 10 Aprile 2003 15:25

I costi della guerra e della ricostruzione in iraq vanno pesati contro il vantaggio di un prezzo mondiale del petrolio più basso nei prossimi anni (e in parte anche da subito). La bolletta petrolifera mondiale negli ultimi 12 mesi è stata sui 680-700 miliardi di dollari. Col petrolio a 21-22 dollari si ridurebbe a circa 400-430 miliardi di dollari ALL'ANNO, quindi almeno 250 miliardi di dollari in meno. Questo è come un taglio delle tasse a livello globale (se il petrolio continuasse a scendere). Tanto per dare un idea il famoso taglio delle tasse di Bush , se passasse, taglierebbe sui 50-70 miliardi all'anno per l'america. Poi ci sono altri benefici indiretti: dopo l'11 settembre la prospettiva di un terrorismo di tipo nuovo, che punta alla distruzione di massa, ha avuto un impatto anche se difficile da quantificare al di là dei danni immediati in america (che pure sono stati superiori ai 100 miliardi di dollari). Interi settori come il trasporto aereo ad esempio sono stati colpiti duramente e in generale le decisioni di investimento e di risparmio delle imprese e anche in parte dei consumatori ne hanno risentito. Dal momento in cui i marines e le forze speciali hanno cominciato ad andare in giro per il mondo, prima a kabul, poi in pakistan, yemen, filippine... e poi ora in grande stile a bagdad , non c'è più stato un solo singolo attentato nei paesi occidentali. Con 300 mila truppe anglo-americane nel cuore del medio oriente e l'immagine di come è finito saddam negli occhi è probabile che i governi locali stiano ora molto attenti a aiutare o tollerare i terroristi. Risolvere il problema del petrolio caro e in più del terrorismo ha un valore economico che in qualche modo nel medio periodo il mercato comincerà a scontare

Accumulazione o no a Milano ? - gz  

  By: GZ on Giovedì 10 Aprile 2003 13:29

Usando i130 titoli dei principali di Milano (selezionati per controvalore scambiato) e calcolando il volume al ribasso e il volume al rialzo giornaliero si vedono nell'ultimo mese: i) più giorni in cui il volume al rialzo è 2 volte quello al ribasso che non viceversa ii) più giorni "record" di volume al rialzo di quanto non accada per il volume al ribasso iii) al momento la media a 10 giorni del Volume al rialzo/Volume al ribasso è circa 1.5 e pure quella a 5 giorni (ultime colonne), quindi matematicamente il mercato sarebbe in fase di accumulazione (^vedi per altri dettagli e i grafici lo screening che facciamo#A:11677^)

i costi della guerra e della ricostruzione - gz  

  By: GZ on Mercoledì 09 Aprile 2003 21:27

I numeri del petrolio e della guerra in Iraq: Nel mondo si consumano circa 76 o 77 milioni di barili al giorno. L'Iraq produce ora tra 1.5 e 2 milioni di barili al giorno (quanti ne esportasse al di fuori dell'embargo non si sa bene), ma può arrivare entro fine anno a produrre 3 milioni di barili. Quindi non è tanto, un 5% del totale, ma potenzialmente può salire ancora in futuro. i) I ricavi dell'iraq annuali possono essere quindi sui 25 miliardi di dollari all'anno ora (basta moltiplicare i barili totali per il prezzo corrente medio...) ii) Il costo della ricostruzione del paese (e degli aiuti umanitari) è stimata da un minimo di 50 miliardi a 80 miliardi per l'Iraq. iii) La guerra se finisse ora (cosa che non è ancora detta) costerebbe sui 90-100 miliardi agli alleati Provate a fare due conti e vedete che sarà problematico pagare i costi della guerra e della ricostruzione. Dal punto di vista economico è quindi ora un peso, ma se il nuovo governo irakeno con forti investimenti internazionali spingesse al massimo la produzione l'anno prossimo farà scendere il prezzo del greggio. Se quindi la produzione ADDIZIONALE dell'Iraq contribuisce a fare scendere il prezzo MONDIALE del greggio, ad es a 22 o 21 dollari al barile dai 27-28 attuali, allora sì che avrai un vantaggio economico, ma non quest'anno, dove peseranno invece i costi. ------------------------------------------------ J Iraq Could Pump Up To 3 Mln B/D Of Oil By Yr-End -Cheney [CSZLLTB] NEW ORLEANS (AP)--U.S. Vice President Dick Cheney said Wednesday that Iraqi oil fields could be pumping 2.5 million to 3 milion barrels per day by the end of the year. The oil could bring Iraq up to $20 billion annually, Cheney said, speaking to the annual convention of the American Society of Newspaper Editors. He said the U.S. will set up an organization, made up largely of Iraqis, to oversee the oil industry. Investment is needed in the oil fields since Saddam Hussein allowed them to fall into disrepair, Cheney said. He added that the U.S. is committed to ensuring that revenue from Iraq's oilfields go to the citizens of Iraq. "The oil revenue is not to be diverted to anything but to service the immediate and eventually the long-term needs of the people of Iraq," Cheney said. Since the U.N. put sanctions on Iraq, the country has lost $100 billion in oil revenue over the past 10 to 12 years. "What revenues came in, he spent on himself building magnificent palaces around the country" and on weapons of mass destruction, Cheney said

Lettura (in inglese) di riflessione - gz  

  By: GZ on Mercoledì 09 Aprile 2003 20:34

Questo è un articolo di Kurt Richebächer, uno dei principali economisti e banchieri europei degli ultimi 50 anni, uno che da del tu a duisenberg o a greenspan, e ora in pensione perchè avrà 80 anni. Richebächer scrive un costoso report economico mensile e sostiene da tempo che ci vorranno anni e anni prima che le cose migliorino per le economie occidentali. Di tutti i pessimisti che ci sono in giro è il più chiaro e credibile. Qui va al nocciolo del problema e tra le altre cose mostra che al momento i profitti aziendali in america sono scesi al 3% e rotti del PIL che è il livello più basso del dopoguerra. Il 3% del PIL è la metà circa de livello del 1997 che era sul 6% del PIL. E Richebächer spiega anche perchè. ------------------------------------------------------------------- Phantom Wealth April 9, 2003 Dr. Kurt Richebächer's articles appear regularly in The Wall Street Journal, Barron's, the U.S. edition of The Fleet Street Letter This piece was orginally published in the The Daily Reckoning, a free daily e-mail offering commentary on the days stock news. Strikingly, the late great bubble of 1996-2000 in the U.S. stock markets represents the first time since economic thinking started that this kind of wealth creation - through rising asset prices rather than through capital formation - found overwhelming attraction and admiration. The old economists never gave it any serious consideration. They flatly discarded it as pseudo or phantom wealth. What the rising asset values effectively create is a corresponding rise in claims on the economy at the expense of those who do not own such assets. But this is wealth redistribution, not wealth creation. More importantly, this kind of wealth creation involves no gain in current incomes and productive capacity. To the extent that it actually boosts consumption at the expense of investment and the foreign trade balance, the net result from a macro perspective is overall impoverishment. For the first time ever in the history of economic thinking, economists - that is, American economists - are claiming that growing asset prices represent fully valid wealth creation. In 1996, an article in Foreign Policy entitled "Securities: The New Wealth Machine" effectively explained that the financial markets have become the most powerful generator of wealth. Verbatim: "Historically, manufacturing, exporting, and direct investment produced prosperity through income creation. Wealth was created when a portion of income was diverted from consumption into investment in buildings, machinery and technological change. Societies accumulated wealth slowly over generations. Now, many societies, and indeed the entire world, have learned how to create wealth directly. The new approach requires that a state find ways to increase the market value of its stock of productive assets. Several countries have successfully directed their economic policies toward that goal, achieving and sustaining faster growth rates than were once thought possible..." Nowadays, wealth is created when the managers of a business enterprise give high priority to rewarding the shareholders and bondholders...In such a strategy, "an economic policy that aims to achieve growth by wealth creation therefore does not attempt to increase the production of goods and services, except as a secondary objective." We wondered whether we should reprint such ridiculous economics. We choose to do it because this economic nonsense concisely reflects the confused thinking behind the new equity culture that has spread from America to the rest of the world. Economies exist for the securities markets, say the new equity thinkers; the markets, not the producers in the real economies, create the nation's wealth. Besides, they say, the markets do this much more efficiently by pleasing shareholders and nobody else. There is one consideration, however, which makes the transient and ephemeral character of wealth "creation" through the markets poignantly clear – namely, the way it is calculated. Trillions of dollars of new wealth simply arise from the common practice of treating the value of the whole outstanding stock of assets as if it could be calculated based on the last stock trading price...which, as a rule, is of marginal size. It is like printing wealth. Indisputably, the new imperative to maximize shareholder value induced profound changes in corporate strategies. For better or worse, that is the question. Wall Street's propaganda machine, greatly assisted by confirmation through Mr. Greenspan, hammered into people's heads that in America, "unprecedented technological advances in high-tech technology and corporate governance had ushered in a New Era in which businesses were making unprecedented gains in productivity and profitability". Rapidly spreading belief in this nonsense kindled fantastic profit expectations that, in turn, helped kindle the steep rise in stock prices. Realizing that the traditional process of profit creation through capital formation was much too tedious to satisfy the new, grossly inflated profit expectations in the market, corporations switched massively to new strategies that seemed to promise much quicker and higher returns. Thus, mergers, acquisitions, restructuring, downsizing, outsourcing, cost-cutting, stock buybacks and creative accounting became the main characteristics of the corporate strategies to expand. While the consensus has been trumpeting a profit miracle, we have been protesting for years that this is impossible. What led us to this opposite conclusion were simple, compelling macroeconomic considerations. They say that there is ultimately but one single way for businesses to increase their profits in the aggregate, and that is by mutually increasing their revenues through higher investment spending. With this rule in mind, we realized that all those new corporate strategies meant to boost profit creation when taken together could only have the opposite effect of depressing profits. In fact, at the height of the boom, executives and firms faced sharply falling profits, while the prices of their shares, reflecting the inflated profit expectations, were soaring. Most importantly, Mr. Greenspan eagerly supported the stock market boom not only with absurdly euphoric statements, but also with record-high money and credit creation. Confronted with tremendous pressure from the markets to meet the grossly inflated profit expectations, the great corporate account rigging developed for a straightforward reason. It was the need and desire to cover up the increasingly desperate corporate profits picture, contrasting dramatically with the former high-riding promises. Manifestly, the unfolding epidemic of accounting frauds is not just bearing witness to an unprecedented high level of greed. The far more important aspect is its deeper cause: the horrible reality of Corporate America's worst profit performance in the whole post-war period. Measured as a share of GDP, profits today are at their lowest level in the whole post-war period. During the last year of the boom, in 2000, before-tax profits of nonfinancial firms were equivalent to 4.3% of GDP. That was down from 6% of GDP in 1997. This plunge of profits has to be seen against the backdrop of 18% GDP growth during this period. More recently, profits are down further to 3% of GDP. What has hammered the stock market is plainly not a lack of confidence but collapsing profits.

Segnali tecnici di oggi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 09 Aprile 2003 19:06

Segnali tecnici di oggi. Persino Al Jazeera dice oggi pomeriggio: "... questa è la fine di un era..." Oggi è un giorno come quello del crollo del Muro di Berlino e della fine di Ceaucescu, di quelli che rimangono nel calendario Da due ore i traders a NY hanno seguito solamente l'abbattimento della più grande statua di Saddam a Bagdad e le immagini dei festeggiamenti a Bagdad (qui sotto di seguito)

Fino a prova contraria Bin Ladin è morto - gz  

  By: GZ on Mercoledì 09 Aprile 2003 18:16

Se Bin Ladin fosse vivo nei 18 mesi che sono passati dall'attacco all'afganistan (novembre 2001) avrebbe trovato modo di dimostrarlo, anche solo con mezzo minuto di video. Il fatto che non lo abbia mai fatto e che persino ora, con i "crociati" americani che invadono il suolo dell'islam, non si sia visto nè un video di Usama nè un solo attentato in occidente, indica invece che il capo di Al Qaeda dovrebbe essere morto. Il ragionamento è questo: i) per Al Qaeda l'attacco alleato all'Iraq è il massimo della provocazione, i "crociati", il "grande satana" americano che occupa il secondo paese musulmano (e i luoghi sacri di non so quale fratello o zio del profeta maometto a Kut). Perchè allora non hanno fatto niente ? Nell'ultimo anno e mezzo hanno sventrato una discoteca a bali, un albergo in kenia, un bus francese in pakistan, una sinagoga in tunisia, non ricordo cosa nelle filippine e danneggiato un nave usa in yemen. Sono rimasti quindi operativi solo nel terzo mondo e dove i musulmani sono la maggioranza. Invece sono stati incapaci di mettere assieme qualche cosa in europa e america. Persino mentre si combatteva in iraq che era la loro grande occasione finora non si è visto niente. Quasi tutti i commentatori fino a ieri invece avevano previsto che l'attacco a Saddam avrebbe provocato una catena di attentati di ritorsione di Al Qaeda e finora si sono sbagliati. A logica direi che il motivo è che molti dei capi di al qaeda sono morti o catturati. ii) Per anni Usama Bin Ladin ha comunicato sempre tramite i suoi famosi video e ora invece ogni tanto viene fuori un nastro registrato in cui possono avere messo assieme delle sue vecchie frasi per fargli dire qualche cosa che suoni attuale. Se uscisse invece ora un suo video, anche breve, darebbe un enorme carica a tutti i suoi simpatizzanti nel mondo. E allora perchè non lo fa ? Non costa molto di più fare un video che incidere una cassetta e in 18 mesi dal novembre 2001 avrebbe dovuto trovare il modo di farlo. iii) Inoltre nel suo penultimo messaggio importante, al momento dell'invasione dell'Iraq, ha detto che era sua intenzione morire ora in un azione suicida. Hanno messo le mani avanti annunciando la sua morte in anticipo (?). Conclusione: fino a prova contraria, cioè fino a quando non si mostri una foto di Usama con un giornale di oggi in mano o un video in cui parli di fatti correnti, penserei che Bin Ladin è morto sotto qualche maceria a bora bora

REFLAZIONE - gz  

  By: GZ on Mercoledì 09 Aprile 2003 13:32

Da ottobre a oggi (e anche nei primi mesi dell'anno mentre le borse cedevano) le obbligazioni a alto rendimento (e alto rischio) hanno avuto un rally continuo. Sempre più soldi entrano nel settore "high yield", detto anche dei "junk bond", i rendimenti continuano a calare, ad es a 6.9% in marzo in media da 7.7% in Febbraio (!!) e stanno calando ormai da un anno, mese per mese, le emissioni ovviamente ora incoraggiate aumentano di colpo. Le banche non prestano tanto, nè in europa (ieri c'erano commenti su un "razionamento" del credito in germania) nè in america, ma tutto il setttore obbligazionario corporate e in particolare quello rischioso sta salendo più di quanto salgano le azioni, attira denaro degli investitori affamati di rendimenti e ancora restii sulle azioni e consente alle aziende in difficoltà in america di finanziarsi. Un super-orso come quello del Credit Bubble Bulletin a PrudentBear.com vede ora una REFLAZIONE seria e dice che a breve deve avere effetto sull'economia --------------------------------------------- Credit Bubble Bulletin - PrudentBear.com ---- 4 - Dow Jones (Tom Barkley): “The flood of money into high-yield bonds continued unabated this week, with junk mutual funds reporting about $1.2 billion in inflows… according to AMG… With investors hungry for yield, nearly $6.7 billion has poured into the market in just the last six weeks, and the pace has accelerated over the past month. Last week, just over $1 billion in new investments entered the market. Meanwhile, the more than $10.5 billion of inflows in the first quarter is only about $1.1 billion short of the total for all of 2002. Those flows have been a big factor in the outperformance of high-yield funds in the quarter, boasting an average return of 5.61%, according to…Lipper Inc.” First-quarter junk bond issuance of $30 billion was up 46% from the year earlier quarter. (Reflation Watch) April 3: “The global speculative-grade corporate bond default rate fell to 6.9% in March, from 7.7% in February, the twelfth monthly decline since the default rate peaked in January 2002, Moody’s Investors Service reported today. Over the first quarter 2003, the Global bond default rate tumbled to 6.9%, from 8.3% at the quarter’s beginning. The drop of 1.4% represents the largest one-month decline since the second quarter 1992.” (Reflation Watch) April 1 – Bloomberg: “Massachusetts collected $1.39 billion in tax revenue in March, 5.6 percent above the state’s lowered forecast, according to Revenue Commissioner Alan LeBovidge. That’s an increase of 7.75 percent from March last year, and was bolstered by $11 million from a tax amnesty program and from additional taxes brought in because of the $1.1 billion tax increase the legislature passed last year.” Bankruptcy filings jumped to 36,260 last week, up 11% y-o-y. Year-to-date bankruptcies are running 8% above the year ago record levels. The temporary spike in mortgage rates was surely responsible for the Mortgage Bankers Association’s weekly refi index dropping 20% to the lowest level in five weeks (up 410% y-o-y). The Purchase application index declined 5% for the week, while remaining 4% above the year ago level. Total first-quarter mortgage refinancings surpassed the previous record established during the fourth-quarter by a notable 31% (from Moody’s John Lonski). Recalling that record fourth-quarter annualized Home Mortgage debt growth of $855 billion was 60% greater than 2001’s annual record of $531 billion, it appears certain that first-quarter mortgage lending will be another one for the history books. While it understandably received little attention, March auto sales bounced back notably from a weak February. Strong late month purchases put the month’s seasonally adjusted sales at a respectable 16.2 million units, up from February’s 15.4 million. To put this sales level into perspective, seasonally adjusted sales did not surpass 16 million units between August 1989 and February 1997 (according to Bloomberg data). For March, GM sales were down 3.3% y-o-y, Ford down 4.8% y-o-y, and Chrysler down 3.4% y-o-y. Yet many foreign nameplates enjoy booming sales (indicative of a highly imbalanced Bubble economy). “American Honda posted a new record for total vehicles and light truck sales in March…up 20.7%, and light truck sales reaching an all-time record of 47,049, up 41.8%.” “Toyota Motor Sales USA…reported best-ever March sales of 165,081, and increase of 9.2% from last year’s record March…the Lexus Division enjoyed a strong March…” “March Sales for the BMW Group were up 14 percent…” “Mercedes-Benz USA reported the best first-quarter in company history…” “Infinity, the luxury division of (Nissan), saw the best month ever in its 13-year history…” “Kia set a first quarter sale record…” Hyundai saw March sales jump 20.3% y-o-y. Volvo sales were up 30% y-o-y, and Porsche 25.9%. “Thanks to three consecutively strong sales months, Saab Cars USA reported sales of 10,885 in the first quarter – the company’s best first-quarter sales in its 47-year history (up 19% to comparable y-o-y).” And for April, the Big Three announced aggressive incentives. GM’s new “Zero to Sixty” incentive plan is called the “most sweeping offer in its history.” The ISM Manufacturing index was reported at a weaker-than-expected 46.2. However, the Prices Paid component jumped 4.5 points (12.5 points in two months) to 70, the highest since April 2000. In fact, Prices Paid has only been higher during four months (January through April of 2000) since early 1995. The Chicago Purchasing Managers index was reported down 6.5 points to 48.4, the lowest reading since October. New Orders dropped 6.5 points to 52.5, while Prices Paid jumped 7.9 points to 62.8. Yesterday’s ISM Non-manufacturing index was similarly bleak, with the composite index sinking six points to 47.9. New Orders declined 5.3 points, as New Export Orders sank 10 points to 48.5. Non-Manufacturing Prices Paid added 1.1 to 62, the highest reading since October 2000. February New Factory Orders declined 1.5%, with Total New Orders up 1.9% y-o-y. Year-over-year, Non-defense Capital Goods Orders were down 2.4%, while Defense Capital Goods orders were up 8.4%. Consumer Goods orders were up 5.2%. February construction spending was down a better-than-expected 0.2%. Total Construction Spending was about unchanged year-over-year, hampered by a 13.3% y-o-y decline in Private Non-residential building (down 26% since Feb. 2001). Yet the residential building boom runs unabated, with spending up 9.9% y-o-y to a record pace. Single-family Construction Spending was up 12% y-o-y, 17.8% over two years, and 69% over six years (pre-Bubble Feb. 1997). Multi-family construction was up 8.7% y-o-y, 21% over two years, and 57% over six years. The Public Sector construction boom continues to slow, with y-o-y spending down 5.2%. Spending, however, remains up 32% from six years ago. Public Housing construction was up 24% y-o-y, and Military was up 30%, while Industrial was down 21% and Roads down 9%. The data are certainly indicative of a severely imbalanced economy. April 4 – American Banker (W.A. Lee): “Despite assurances from card companies that they can keep losses under control during an unsteady credit cycle, analysts are clearly worried about portfolio deterioration, which they call the inevitable product of a souring economy… ‘Consumer credit quality is one of the biggest questions right now. How much leverage can the consumer take on, and how can credit card balances still be growing when consumers are taking all this equity out of their houses?’” April 2 – Rocky Mountain News: “Home foreclosures in the Denver area rose by 38% percent in the first quarter compared with the first three months of 2002.” Yet, “last year foreclosures accounted for about 1.1% of all the homes on the market, while in 1988 they accounted for about 3.8%.” (Data to keep things in proper perspective.) March payroll data was not encouraging, but no disaster either. Total Private Nonfarm Payrolls declined 68,000, down from February’s 370,000. Manufacturing lost another 36,000 jobs, while Service Producing Jobs dropped 94,000 (Eating and Drinking establishment employment down 38,000). Construction jobs added 21,000, the strongest gain since August. Finance and Insurance added 12,000 (3,000 additional Mortgage Bankers and 4,000 more Real Estate agents!), the most since September. Health Services added 22,000 jobs and Social Services gained 11,000. March Private Average Weekly Earnings were up 0.7%, with year-on-year gains of 3.4%. Manufacturing Weekly Earnings were up 2.1% y-o-y, with Service Producing enjoying a 4.9% gain (Finance, Insurance up 8.1%!). Broad money supply (M3) declined $27.5 billion (following last week’s $46.8 billion jump). Currency increased $1.9 billion and Demand Deposits increased $3.7 billion. Savings Deposits dropped $16.9 billion, with Small Denominated Deposits and Retail Money Fund deposits each declining $1.1 billion. Institutional Money Fund deposits declined $6.8 billion and Large Denominated Deposits dropped $8.8 billion Repurchase Agreements added $1.9 billion. Elsewhere, Bank Assets declined $7.7 billion. Securities holdings added $2.2 billion, while Loans and Leases declined $2.0 billion. Security loans jumped $8.4 billion ($25.8 billion in five weeks), while Real Estate Loans dipped $7.5 billion. Commercial and Industrial loans contracted $1.8 billion. March 31 –Reuters: “U.S. asset-backed issuance in the first quarter of 2003 surged to $127.2 billion, up over 20 percent from the previous year, as issuers have leapt to take advantage of low rates, according to data released on Monday by Thomson Financial.” March 31 –Reuters: “U.S. mortgage lenders and Wall Street packaged $232.5 billion of U.S. mortgage-backed securities in the first quarter of 2003 … Thomson Financial said… Issuance of U.S. mortgage-backed bonds in the first three months was higher than the $178.3 billion…(up 30% from Q1 2002!)” March 28 - Dow Jones (Stan Rosenberg): “Aided by a rush of tobacco financings, municipal bond volume spurted 20.6% from year-earlier levels to a new peak of $81.7 billion in the first quarter, Thomson Financial said Friday.” March 31 Bloomberg: “Moody’s Investors Service cut credit ratings by three levels on $19 billion of municipal bonds backed by a 1998 tobacco settlement after Philip Morris USA warned it may not make its next payment to U.S. states. Moody’s took the action after cutting its rating on the senior unsecured rating of Altria Group Inc., parent of Philip Morris, to Baa1 from A2. Philip Morris must post a $12 billion appeal bond after losing a lawsuit in Illinois accusing the company of deceiving smokers by advertising light cigarettes as safer alternatives to full-flavor cigarettes.” March 31, 2003 – Business Wire: “Student loan securitization set a record in 2002, driven by increased issuance from established issuers (primarily Sallie Mae) and new entrants to the market, according to…Standard & Poor’s Ratings Services. Moreover, the student loan market is expected to continue its pattern of strong growth in 2003, bolstered by long-term demographic trends and a broadened investor base for these securities. During 2002, Standard & Poor’s rated $27.2 billion of student loan ABS (both public and private), up sharply from $11.4 billion in the prior year, the report notes.” (Reflation Watch) April 2 – American Banker (Michael Williams, president of Fannie Mae’s eBusiness division): “Last year, close to 10 million homeowners refinanced their mortgages. They cashed out almost $200 billion of their accumulated home equity, far exceeding any previous record. Low mortgage rates and rising home values made cash-out refinancing attractive. But it took a revolution in financial services to make it possible on that record scale… …originations in 2002 topped $2.6 trillion – more than two and a half times the 1993 level. Because of advances in technology and in the free flow of capital, lenders were able to handle these huge volumes with less paperwork, less uncertainly, and lower costs. Streamlining has made it possible for borrowers to close on a refinancing in a as little as five days. The cash-out wave has not left Americans highly leveraged… By 2002, over 90% of lenders used automated underwriting systems and more than 75% of applications were approved in two to three minutes.” The Federal Home Loan Bank System (FHLB) finally reported 2002 results. For the year, total assets increased 10%, while Net Income dropped 16%. Over two years, total assets were up 17% to $764 billion. Meanwhile, 2002 Net Income was down 19% from 2000 to about $1.8 billion. Net Income of only $1.8 billion on assets of $764 billion? What kind of “business” are they running and at what risk? And it is worth mentioning that FHLB’s Derivative Liability jumped from $7.2 billion to $16.3 billion in twelve months, while Derivative Assets increased $664 million to $2.8 billion. Mortgage Loans Held for Portfolio jumped from $27.7 billion to $60.6 billion. This week’s Bulletin will have no ranting, no raving, no geopolitics nor any theoretical musings. There is no need to rehash old “debates” – and there’s not even a thought of resting on our analytical laurels. It’s my sense that we are quickly approaching an analytical “crunch time.” And as my high school basketball coach Paul Halupa was fond of shouting, “Keep your head up and stay on your toes.” (He also seemed to enjoy saying, “It will quit hurting when the pain goes away.”) He taught defense first, then offense. Above all, he believed in discipline, focus, and attention to detail. The current environment beckons for fierce determination and commitment to sound analysis.. Paul McCulley, Pimco’s energetic managing director, commented on CNBC today that the corporate sector remains risk-averse in its hiring and investing practices. Well, this certainly seems to be the case, but this does highlight a most extraordinary disconnect: While the economic sphere (at least the corporate sector) remains wary of risk, the financial sphere demonstrates an incredible expanding risk appetite. The corporate bond market is hot, and the junk bond market is on fire. Emerging bond markets have recovered spectacularly and Yahoo has access to “free money.” We’re in the midst of record mortgage Credit creation and record asset-backed issuance. With the exception of banks’ aversion to commercial lending, the Credit system is firing on all cylinders. It hasn’t been this way in awhile. Then why is the economy (economic sphere) stuck in the mud? How can the U.S. economy appear so poised for recession? Have we finally reached the end of the line, or are there extenuating circumstances? The simple answer is that all is well-explained by the enormous debt overhang weighing down the corporate and household sectors. Yet the analysis is likely not this clean and easy. Today, the Credit spigot is wide open. As risk aversion ebbs dramatically, Credit Availability could not be easier for most households, many businesses, and all financial speculators. But we must remind ourselves that this was not the case just a few months ago. We may ask, is the economy’s recent poor performance then somewhat of a lagging indicator, with previous tightened Credit conditions - coupled with geopolitical considerations – hurting confidence and pressuring the economy? If so, is the maladjusted (Dynamically Hedged) economy poised for a spurt of activity with the positive resolution of today’s acute geopolitical concerns? Tough questions…and we really have no alternative but to wait and search for answers. I was ensnared in The Bear Trap of Group Think back in 1991. I will err on the side of “staying on my toes” and thinking “defensively” until we have clearer indications of the correct answers to the above questions. I do appreciate that some readers are drawn to particular writers because their work provides confirmation of predisposed views. But we don’t want to play that game today – It’s “Crunch Time.” We must commit ourselves to diligent observation and objective analysis. We question everything and take nothing for granted. There is today a very unusual anomaly – an energized financial sphere face to face with a despondent economic sphere. This circumstance is unstable and likely short-lived. It will be resolved either with the economic sphere belatedly engaged by the over-liquefied financial sphere, or with the financial markets at some point buckling under their own weight of gross liquidity and speculative excess. Either the stock and Credit markets are discounting a pickup in economic activity, or perhaps this is one heck of a short-squeeze (stocks, bonds, credit default swaps, etc.) that will leave the marketplace poised for considerable disappointment. It is today difficult for me to contemplate that the economy will not respond somewhat to the animated financial markets. It always has in the past. Nevertheless, the critical analysis is to recognize that we have reached the point where it requires extreme monetary and fiscal stimulus to render even a tepid economic response. There’s no good news here, only postponing an inevitable day of reckoning. And while I can envision the scenario where a faltering consumer sector leads the economy into recession, I can as easily imagine the abundant financial fuel sparking the economy. The latter would be the most problematic scenario, with the Fed trapped in Easy Money Forever and the Credit market hostage to Eternal Speculating, Leveraging and Hedging Excess. The wildly distorted economy will not react to extreme financial stimulation in an even and sustainable manner, but rather quite to the contrary. The bottom line is that the Credit system remains extraordinarily over-liquefied, with investors and the momentous speculating community chasing performance and desperate for yield. The Mortgage Finance Bubble inflationary “blow-off” endures. Moreover, an inflationary bias is sustained throughout some key sectors of the economy (defense, government, healthcare, home construction, and financial services). Still, there’s this nagging and critical issue of the faltering consumer. Will today’s extreme financial excesses temporarily postpone the piercing of the consumer borrowing and spending Bubble? This is where the analysis gets especially challenging – and where we must “keep our heads up and stay on our toes.” A hardy consumer sector demands a continuation of housing inflation and likely requires a boost of confidence that only rising stock prices can provide. A lot has to go right, but the financial markets do appear accommodative to the Fed's inflationary endeavors. We are keenly on Reflation Watch.

un impresa straordinaria che passerà all - gz  

  By: GZ on Mercoledì 09 Aprile 2003 03:53

A parte il problema dei fatti che vanno verificati, non riesco a seguire una riga del suo modo di ragionare: ".... hanno spianato la strada a chi vuol infilarsi tra le pieghe del diritto internazionale per risolvere in maniera sbrigativa attraverso l'uso della forza situazioni appena appena bloccate...." E non riesco a leggere più neanche un paragrafo degli editoriali del corriere o repubblica o sentire quello che dicono da vespa-costanzo-ballaro-gadlerner senza premere il telecomando. Parlano di cose che non esistono, fanno elucubrazioni "a pancia piena", si contorcono a parlare di cose irrilevanti con l'atteggiamento di chi pensa di essere sempre al sicuro, si sfiniscono con chiacchiere ideologiche per ammazzare il tempo. Quando sono in america invece (e se fossi inghilerra o australia, stando ai sondaggi e ai giornali del posto) vedo che ragiono come la maggioranza e cioè cerco di stare ai fatti basilari, che sono molto semplici. Ad esempio: ^oggi gli alleati hanno appena liberato 150 di bambini irakeni che erano stati imprigionati da anni (vedi qui la storia incredibile su yahoo)#story.news.yahoo.com/news?tmpl=story2&cid=1514&e=4&u=/afp/20030408/wl_mideast_afp/iraq_war_marines_prison_030408163048^. La "specialità" di Saddam Hussein, con cui verrà ricordato nella storia, è di usare e di far male ai bambini e ai famigliari delle sue vittime designate. I pacifisti che, di tutte le cause che esistono al mondo si sono scatenati solo per impedire il rovesciamento di saddam, sono responsabili di questi bambini. Se avessero vinto quelli dell'arcobaleno sarebbero ancora imprigionati e devono spiegare ora che questo è il "costo" del loro atteggiamento. C'è il costo di non fare niente quando puoi fare qualche cosa o di impedire che altri facciano qualche cosa. E così per i tizi a cui tagliano la lingua se parlano male di saddam, se i pacifisti prevalevano li lasciavano a sanguinare e si sarebbero raccontati contenti che"... ha prevalso la linea dell'Onu..". Anche questi sono un "costo" umano del pacifismo. Non è gratis, non fai una bella dimostrazione e metti la bandiera per "fermare la guerra" e poi mangi la pizza contento che sei tanto buono. Se le tue proteste poi fossero prevalse ci sarebbero stati dei costi umani enormi. Forse siete tutti in buona fede dato che NESSUNO AVREBBE MOSTRATO IN TV I BAMBINI e le ALTRE VITTIME del regime. Le uniche vittime che i media mostrano sono sempre e solo quelle che provocano gli alleati (involontariamente). Perchè la gente come saddam ti spara se filmi qualche cosa che non gli va. E di conseguenza da venti anni ha goduto di buio mediatico quasi completo, fino al giorno in cui in iraq arrivano gli anglo-americani e allora si accendono tutti i riflettori, ma ancora solo dalla loro parte. Se non fosse stata fatta la guerra, non ci sarebbe stata la "pace", ma migliaia di persone torturate, uccise o imprigionate. Che però non avrebbe viste nessuno filmate con lilli gruber al tg delle 9. Questa è la differenza. L'Iraq invece nonostante tutto alla fine è stato liberato da un regime di tipo nazista, come siamo stati liberati noi nel 1945. E tutti dovrebbero essere contenti che invece di lasciarlo altri venti anni nelle mani di saddam e della sua dinastia (perchè i vari gheddafi o assad in siria o kim-il-sung in corea o castro trasmettono il potere ai famigliari) il suo regime sia finito. Questo regime nazista è stato abbattuto con un costo di circa 3-400 morti civili (finora) stando alla croce rossa internazionale. Il regime di saddam parla di un migliaio, ma hanno sempre mentito, più 5-10 mila soldati irakeni e 130 soldati alleati. Una cosa orribile che tutta questa gente sia morta. Ma come spiega ad es Magdi Allam (il giornalista di Repubblica arabo che compare spesso anche in tv) nel suo libro appena pubblicato su Saddam, il regime di saddam è costato più di un MILIONE di morti negli ultimi venti anni tra guerre e repressioni. Senza contare gli iraniani e kuwaitiani morti, gli attentati terroristici finanziati e promossi all'estero, la minaccia di armi chimiche in mano a terroristi e la rovina economica di tutto il paese ridotto al livello dei più poveri paesi africani. Liberare il mondo e gli irakeni da questo regime in tre settimane con alcune centinaia di vittime civili è quindi un impresa straordinaria che passerà alla storia. E' normale che ora l'invidia di chi ne è fuori o ne era incapace lo neghi, ma è sempre stato così tra venti o trenta anni verrà riconosciuto da tutti. (Sì, lo so so che c'è il petrolio in iraq, tutti i comici, gli attori e i cantanti lo ripetono in tv. Tanto meglio, così tutto il mondo lo pagherà di meno se ora senza saddam ne possono estrarre di più. Il petrolio in iraq vale quanto il fatto che in germania nel 1945 c'era il carbone o in corea nel 1953 il ginseng o in vietnam negli anni '60 il riso o in Libano nel 1983 forse l'hummus, in Somalia o in Bosnia e Kosovo non so che erbacce). Questa settimana in Congo ci sono stati un migliaio di morti civili fatti da non so quale regime, lo sapeva ? probabilmente no, io l'ho imparato ieri solo perchè tengo sempre davanti Reuters, ma nessun giornale si è degnato di pubblicarlo. Il congo è ricchissimo, per cui se qualche marines americano o inglese apparisse in zona di colpo si accenderebbero i riflettori delle TV, l'ONU si agiterebbe, apparirebbero i giornalisti e poi le dimostrazioni (".. giù le mani delle multinazionali dalle ricchezze del congo..."). Purtroppo non ci sono americani in zona, anche le multinazionali ormai lo hanno abbandonato perchè si rischia la pelle e quindi l'onu, tutti i mass media, i pacifisti, chirac, schroeder lo ignorano. Ma in posti del genere se vuoi fare qualcosa per donne e bambini (e anche uomini) innocenti dovresti mandare dei SOLDATI, non votare mozioni onu o pagare aiuti che vengono subito rivenduti. Quel poco che è stato fatto al mondo di utile negli ultimi cento anni non è stato fatto dai francesi o dai tedeschi o dai russi o dai cinesi o dagli indiani (che pure sono una superpotenza). Questi paesi, più altri anche molto peggiori, costituiscono però la maggioranza dell'ONU e se aspetti l'ONU crepi, come è capitato per anni ai bosniaci a sarajevo e szrebenica (e in uganda, in iraq finora e tanti altri posti). Gli inglesi e gli americani sono gli unici che oltre a fare i propri interessi fanno anche qualche cosa di utile per il resto del mondo. Invece di odiarli per qualche senso di invidia sarebbe meglio imitarli

Se l'epidemia di SARS viene fermata .... - gz  

  By: GZ on Lunedì 07 Aprile 2003 21:27

qualìè il settore più colpito in assoluto dal a) terrorismo-guerra in iraq e i suoi effetti sul trasporto, b) più il rialzo del prezzo del petrolio c) più l'epidemia di SARS in Asia ? LE LINEE AREE ASIATICHE che sono state massacrate su tutti e tre questi fronti Se tutta la paura della guerra e del terrorismo che avrebbe dovuto essere alimentato da quest'ultima si rivela eccessiva, il petrolio scende a 22-24 dollari e l'epidemia di SARS viene fermata questi sì che sono titoli con un potenziale ------------------------------ Author: Christopher Wood ---------------------------- Don't be afraid of Sars Greed: By Christopher Wood The scourge of severe acute respiratory syndrome (Sars) has been making more headlines over the past week, regionally and globally. Hong Kong's propensity for panic, the natural consequence of its splendid tradition of rampant individualism is being put to the test, while representatives of Asian stock broking firms are apparently increasingly unwelcome on US roadshows. The mask-wearing panic is as understandable as the empty planes are welcome from the passenger perspective. GREED & fear remains of the view that the evidence suggests the virus is passed primarily by physical contact. The vast majority of those infected in Hong Kong are healthcare workers or the residents of one particular residential block in Amoy Gardens in Kowloon, where there appears to be a sewerage problem. Out of the 734 infected persons in Hong Kong, as of 3 April, 242 live in Amoy Gardens and another 177 are healthcare workers and medical students. Moreover, about two-thirds of the new cases admitted in the past week, excluding healthcare workers, were from Amoy Gardens. If the virus was easily transmittable by air it would surely have spread like wildfire in Hong Kong given the incredibly crowded conditions in which people live, work and travel. Indeed GREED & fear cannot imagine a worse possible place for an epidemic than Hong Kong, with the possible exception of Manhattan. The biggest risk for Hong Kong is the continuing spread of the virus from southern China, since at the end of the day Hong Kong cannot really control this without the mainland's cooperation. This returns attention to the subject of the original cause of the whole problem, namely China's failure to react more proactively to the spreading illness and, worse, the resulting cover-up. On that point there is now clear evidence that the ruling cadres have finally woken up to the reality that Sars has been a public-relations disaster for the mainland. It was reported yesterday from Shanghai that China has at last decided to cooperate with the World Health Organisation by allowing a WHO team into Guangdong. This must be bullish for the more effective containment of the spreading virus, as well as a greater understanding of the virus itself. Meanwhile, GREED & fear has heard an interesting theory about the tendency for southern China to have been the epicentre for most pandemic influenza viruses in recent history. So called "aquatic birds", such as ducks, are apparently the initial hosts of the flu virus but they cannot transmit the illness directly to humans. Pigs, however, can pick up the flu from birds and then serve as a "genetic mixing bowl" for the virus, producing a form of the bug that is communicable to humans. China is the world's largest hog producer but it is a homespun business with an estimated 80% raised by farmers who have no more than four pigs each. Sars is therefore a reminder that there is another reality of "modern" China aside from the neon and glitz of Shanghai. There is also another point. The traditional defensive response of the PRC is simply incompatible with the party's ambition to promote China's growing role in the global economy, as reflected in its WTO membership. It will be interesting to see how these tensions are reconciled in coming years, though GREED & fear's believes the reactionary forces in Beijing will continue to be increasingly on the defensive. Meanwhile, those who believe the above on Sars should buy the obvious high-beta stocks in Asia, which have been hardest hit by the virus in terms of its undoubted severe impact on tourism and the like. And for Asian airlines there would be a double whammy if good news on Iraq brings the price of oil down sharply. But Asian stocks in general, being low beta, will continue to underperform in Wall Street's present bear-market rally.

Centinaia di Scudi Umani, ma gli occidentali dove sono ? - gz  

  By: GZ on Domenica 06 Aprile 2003 20:50

Gli "scudi umani" occidentali hanno protestato che il regime li spingeva a mettersi di fianco a installazioni militari e sembra che se ne siano andati via delusi in maggioranza. Se volevano veramente fare da "scudo umano" lo potevano invece fare a volontà perchè le milizie di saddam stanno usando ogni giorno centinaia di irakeni come scudi umani. I feddayn di saddam e le "guardie repubblicane" entrano nelle case e prelevano donne e bambini per farsene e poi li usano come scudi in tutti i combattimenti contro gli alleati, li spingono avanti e poi sparano da dietro a loro, si nascondono sempre in mezzo alla folla quando attaccano, ricattano donne con bambini per costringerli a forzare e farsi sparare ai posti di blocco, nascondono l'artiglieria e la contrarea nel giardino delle case e così via. Non si è mai visto una cosa del genere in nessuna guerriglia al mondo salvo che per le tattiche dell'OLP e di Hamas in palestina, ma anche loro non hanno mai usato i civili come scudi fino a questo punto. L'ultimo attacco suicida l'hanno fatto caricando a forza una donna incinta in macchina per arrivare il più vicino possibile al posto di blocco. All'ultimo momento questa si è buttata fuori dalla macchina urlando per salvarsi, ma il miliziano-kamikaze si è fatto saltare subito per cui lei e tre marines sono stati sventrati. La donna incinta in macchina sequestrata a forza era l'esca per avvicinare gli americani. Nell'uccisione famosa di 4 bambini e 3 donne da parte degli americani a un posto di blocco un iman sciita è apparso su CNN a dire che erano state costrette a farlo perchè i feddayn di Saddam avevano sequestrato il resto delle loro famiglie minacciando che li avrebbero sgozzati se loro non accettavano di forzare un posto di blocco americano. E infatti un paio di giornalisti che erano sul posto hanno testimoniato che non si sono fermate nè con una prima scarica sulle gomme nè con una seconda scarica sul motore della macchina. Poi senti in italia gli @#%&$£?^*$# che dicono si augurano che la "guerriglia e la resistenza del popolo irakeno metta in scacco gli americani" e quasi ti auguri che uno come saddam capiti anche in italia solo per vederli implorare in ginocchio l'arrivo del Terzo Fanteria Meccanizzata. Quasi tutte le azioni di "guerriglia" urbana dei feddayn e fedeli di saddam riportate dai giornalisti sul campo, (quelli che si espongono a stare in mezzo alle truppe, non le inviate del tg), sono state fatte usando "scudi umani" irakeni (non volontari). E allora perchè gli scudi umani europei non si offrono loro visto che decine di donne e bambini irakeni vengono costretti a forza a farsi massacrare ? Se c'era una situazione in cui lo "scudo umano" è stato usato alla nausea è stata questa e lo "scudo umano" volontario tedesco o italiano non dovrebbe offrirsi lui al posto delle donna irakena ? Purtroppo se sono i nazisti di saddam ad apparire i colpevoli gli "scudi occidentali" storcono il naso, per loro vale solo essere vittime degli americani. Che sia perchè pensano che se pubblicizzano per tempo agli alleati che loro sono davanti a un edificio questi li evitano e non rischiano niente, ma se sono gli irakeni che li spingono a fare da scudo finiscono male davvero ? Ci sono invece almeno due "scudi umani" pentiti che dopo esser stati a Bagdad alcune settimane sono passati al campo opposto. Erano due preti assiri cristiani originari dell'iraq che sono tornati come "scudi umani" e hanno dichiarato venendo via che la gente del loro popolo con cui parlavano (gli assiri sono una minoranza in iraq) volevano la guerra. -------------------------------- United Press International. ------------------------------------------------ AMMAN, Jordan – I was wrong. I had opposed the war on Iraq in my radio program, on television and in my regular columns, and I participated in demonstrations against it in Japan. But a visit to relatives in Baghdad radically changed my mind. I am an Assyrian Christian, born and raised in Japan, where my father had moved after World War II to help rebuild the country. He was a Protestant minister, and so am I. As an Assyrian I was told the story of our people from a young age: how my grandparents had escaped the great Assyrian Holocaust in 1917 and settled finally in Chicago. There are about 6 million Assyrians now, about 2.5 million in Iraq and the rest scattered across the world. Without a country and rights even in our native land, it has been the prayer of generations that the Assyrian nation will one day be restored. A few weeks ago, I traveled to Iraq with supplies for our church and family. This was my first visit ever to the land of my forefathers. The first order of business was to attend church. During a simple meal for peace activists after the service, an older man sounded me out carefully. Iraqi: 'We Want the War' Finally he felt free to talk: "There is something you should know - we didn't want to be here tonight. When the priest asked us to gather for a peace service, we said we didn't want to come because we don't want peace. We want the war to come." "What in the world are you talking about?" I blurted. Thus began a strange odyssey that shattered my convictions. At the same time, it gave me hope for my people and, in fact, hope for the world. Because of my invitation as a "religious person" and family connections, I was spared the government snoops who ordinarily tail foreigners 24 hours a day. This allowed me to see and hear amazing things as I stayed in the homes of several relatives. The head of our tribe urged me not to remain with my people during its time of trial but instead go out and tell the world about the nightmare ordinary Iraqis are going through. 'We Live Like Animals' I was to tell the world about the terror on the faces of my family when a stranger knocked at the door. "Look at our lives!" they said. "We live like animals: no food, no car, no telephone, no job, and, most of all, no hope." That's why they wanted this war. "You cannot imagine what it is to live like this for 20, 30 years. We have to keep up our routine lest we would lose our minds." But I realized in every household that someone had already lost his or her mind; in other societies such a person would be in a mental hospital. I also realized that there wasn't a household that did not mourn at least one family member who had become a victim of this police state. I wept with relatives whose son just screamed all day long. I cried with a relative who had lost his wife. Yet another left home every day for a "job" where he had nothing to do. Still another had lost a son to war and a husband to alcoholism. As I observed the slow death of a people without hope, Saddam Hussein seemed omnipresent. There were his statues; posters showed him with his hand outstretched or firing his rifle, or wearing an Arab headdress. These images seemed to be on every wall, in the middle of the road, in homes. "Everything will be all right when the war is over," people told me. "No matter how bad it is, we will not all die. Twelve years ago, it went almost all the way but failed. We cannot wait anymore. We want the war, and we want it now." The People Don't Want the U.N. When I told members of my family that some sort of compromise with Iraq was being worked out at the United Nations, they reacted not with joy but anger: "Only war will get out of our present condition." This reminded me of the stories I heard from older Japanese who had welcomed the sight of American B-29 bombers in the skies over their country as a sign that the war was coming to an end. True, these planes brought destruction, but also hope. 'I Felt Terrible About Having Demonstrated Against the War' I felt terrible about having demonstrated against the war without bothering to ask what the Iraqis wanted. Tears streamed down my face as I lay in my bed in a tiny Baghdad house crowded in with 10 other people of my own flesh and blood, all exhausted, all without hope. I thought, "How dare I claim to speak for people I had not even asked what they wanted?" Then I began a strange journey to let the world know of the true situation in Iraq, just as my tribe had begged me to. With great risk to myself and those who had told their stories and allowed my camera into their homes, I videotaped their plight. But would I get that tape out of the country? To make sure I was not simply getting the feelings of the oppressed Assyrian minority, I spoke to dozens of other people, all terrified. Over and over they told me, "We would be killed for speaking like this." Yet they did speak, though only in private homes or when other Iraqis had assured them that no government minder was watching over me. I spoke with a former army member, with someone working for the police, with taxi drivers, store owners, mothers and government officials. All had the same message: "Please bring on the war. We may lose our lives, but for our children's sake, please, please end our misery." 'Soldiers Hated Their Work' On my last day in Baghdad, I saw soldiers putting up sandbags. By their body language, these men made it clear that they dared not speak but hated their work; they were unmistakably on the side of the common people. I wondered how my relatives felt about the United States and Britain. Their feelings were mixed. They have no love for the allies -- but they trust them. "We are not afraid of the American bombing. They will bomb carefully and not purposely target the people," I was told. "What we are afraid of is Saddam and the Baath Party will do when the war begins." The final call for help came at the most unexpected place - the border, where crying members of my family sent me off. The taxi fares from Baghdad to Amman had risen within one day from $100 to $300, to $500 and then to $1,000 by nightfall. My driver looked on anxiously as a border guard patted me down. He found my videotapes, and I thought: It's all over! For once I experienced what my relatives were going through 365 days a year - sheer terror. Quietly, the officer laid the tapes on a desk, one by one. Then he looked at me - was it with sadness or with anger? Who knows? He clinically shook his head and without a word handed all the tapes back to me. He didn't have to say anything. He spoke the only language left to these imprisoned Iraqis, the silent language of human kindness. "Please take these tapes and show them to the world," was his silent message. "Please help us ... and hurry!" The Rev. Ken Joseph Jr. lives in Tokyo and directs Assyrianchristians.com.

non c'è una bolla speculativa immobiliare - gz  

  By: GZ on Sabato 05 Aprile 2003 01:50

Warren Buffett ieri ha comprato titoli di Clayton Homes, società che fa costruzione di case residenziali E' come pensavo, (vedi il post precedente qua sotto), non c'è una bolla speculativa immobiliare, ma c'è invece IL TIMORE della bolla speculativa immobiliare e questi titoli sono ora troppo depressi ------------------------------------------------------------------------- The financial press was all atwitter yesterday on the news that Warren Buffett has invested in the housing business, via Berkshire Hathaway’s purchase of modular-home manufacturer Clayton Homes. Across the board, the housing stocks were up strongly in sympathy, with many of the leading players up 5% or more. So the Clayton deal shows that the Sage is high on homebuilders, right? Well, maybe. But if you go through Clayton’s numbers, it’s more likely that Buffett is bullish on another industry entirely, one that’s been in Wall Street’s doghouse for close to two years: subprime consumer lending. Yes, you read that right: Warren Buffett is paying $1.7 billion to own a subprime lender. Somebody get the smelling salts for Peter Eavis! Here are the numbers: Fully 62% of the Clayton’s $201 million in operating income last year came from its financial services unit. In 2001, the figure was 56%. Similarly, 66% of the company’s $1.8 billion in assets are in its financial services unit. So regardless of the company’s name, its core business is, that’s right, financial services. And not just any kind of financial services! I don’t even need to tell you that finance unit does, do I? It lends money to people who . . . people who . . . buy manufactured homes! Which is to say, it lends to subprime borrowers. Not to put to fine a point on it, but the typical Clayton product ain’t exactly a Taj Mahal. Units retail for anywhere from $10,000 to $90,000, and occupy from 500 to 2,400 square feet. Air conditioners and dishwashers are optional. You get the idea. I believe the Berkshire/Clayton news is a big deal. For nearly two nears now, the bears have conjured up all kinds of scenarios in which the entire subprime lending industry would end up careening over a cliff. Yes, there have been some individual problems (please, no AmeriCredit jokes!), but the fact remains that not only have most subprime lenders survived the slowdown, they are showing rapid improvement in credit quality, and are set to show impressive profitability. Yet the stocks trade at mid-single-digit P/E’s, and scanty multiples to their book values. It’s crazy! To me, news of Berkshire’s Clayton purchase is a sign that Warren Buffett thinks it’s crazy too. The bears have had their day; I’m glad I’m on the same side as the guy from Omaha